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Motivazione al lavoro: come trovarla e come superare la mancanza di stimoli

L’esigenza di trovare o ritrovare la motivazione al lavoro è piuttosto comune.

Talvolta non fa differenza amare o odiare ciò che si fa. Certo, per chi non piace il proprio lavoro è tutto più difficile, ma anche chi ama ciò che fa, potrebbe all’improvviso sentire l’esigenza di cambiare vita, partendo proprio dal lavoro.

Chiunque, già da quando si è impegnati nei percorsi di studi, nota un profondo legame tra la motivazione, la produttività e lo star bene con sé stessi.

La mancanza di stimoli, avere poca voglia di lavorare e studiare, avvertire una costante mancanza di entusiasmo, sono tutti aspetti negativi a cui bisogna porre rimedio nel minor tempo possibile.

In questo articolo l’argomento principale riguarda la motivazione. Partiremo dal significato e dalla definizione per poi concentrarsi sulla motivazione sul posto di lavoro. Vedremo perché è importante ma soprattutto come ritrovarla.

Nel corso del testo sono proposte diverse soluzioni cercando di venire incontro a tutti coloro che continuano a ripetersi: non ho più voglia andare di lavorare.

Motivazione: significato

La motivazione può essere definita come l’insieme di motivi che portano un individuo a svolgere o non svolgere un’azione, un compito o una mansione.

Il termine deriva dal latino: movere, che può essere tradotto come muoversi, ma anche mutare, cambiare o cominciare.

In psicologia, la motivazione è definita come un processo che fornisce la spinta necessaria per iniziare un’azione, un compito o una mansione e portarla a termine. Si evince quindi che ciò che attiva la motivazione è la presenza di uno scopo.

Avere ben chiara la definizione di motivazione permette di comprendere il funzionamento della mente umana. Le motivazioni, infatti, in psicologia, sono la base che spingono l’uomo verso una direzione oppure un’altra.

In ambito lavorativo, un lavoratore, libero professionista o dipendente, è bene abbia forti motivazioni e convinzioni riguardo ciò che fa, al fine di beneficiare della giusta spinta per raggiungere i risultati e gli obiettivi.

Livelli di motivazione

Dal punto di vista psicologico, la motivazione, intesa come la risposta a stimoli interiori ed esteriori, si manifesta in tre livelli distinti.

Riflesso

È l’insieme delle motivazioni innate e automatiche. Si pensi alla sudorazione o quando si stringono le palpebre in caso di luce o di vento forte.

Istinto

È istinto quando il nostro comportamento è motivato da ragioni profonde e innate. Si pensi alla fuga di fronte a un pericolo, alla curiosità, all’ansia e alla paura.

Bisogno

La motivazione è infine un bisogno che nasce per via di una carenza o di una necessità. A loro volta i bisogni possono essere di tipo primario (mangiare, dormire) o secondario, indotti cioè dalla cultura in cui viviamo: studiare, guadagnare.

Trovare la motivazione: perché è importante

Riuscire a trovare le giuste motivazioni porta vantaggi tangibili indipendentemente dal tipo di attività svolta.

Un lavoratore in proprio, ad esempio, sa bene che senza le giuste motivazioni difficilmente riuscirà a progredire nella sua attività.

Allo stesso modo, un dipendente è chiamato continuamente a trovare la motivazione, in quanto deve rispondere ad un datore di lavoro, il quale si aspetta da lui elevate prestazioni, la massima concentrazione e impegno in tutto ciò che fa.

E infine, la mancanza di motivazione è un problema anche per gli studenti, i quali svolgono a tutti gli effetti un lavoro, costantemente valutato mediante prove ed esami. Anche in questo caso, non avere motivazioni significa anche mancanza di entusiasmo, d’impegno, di energia, tutti aspetti che rendono difficile raggiungere i classici obiettivi di chi è ancora impegnato nei percorsi di studio: conseguire un diploma, una laurea o un master.

Tipi di motivazione

Al fine di comprendere al meglio ogni aspetto riguardo la motivazione, in generale e sul lavoro, può essere utile distinguere tra due tipologie: la motivazione intrinseca e la motivazione estrinseca.

Le due categorie sono ben conosciute e utilizzate dai dirigenti e dai manager per mantenere alti i livelli di coinvolgimento tra i dipendenti, ma a ben vedere risultano sono assolutamente valide anche per i lavoratori autonomi e per gli studenti.

In dettaglio:

Motivazione intrinseca (interna)

Per motivazione intrinseca s’intendono l’insieme di comportamenti e di azioni messi in atto perché portano a un elevato senso di soddisfazione personale. Si tratta di una serie di comportamenti che per essere compiuti non hanno bisogno di particolari incentivi, teorizzati da numerosi studiosi, tra cui Edward Deci. In altri termini, la motivazione è intrinseca quando l’individuo riesce a trovare dentro di sé le giuste motivazioni per svolgere un compito o una mansione.

Ad esempio, se si ha un forte desiderio di conoscenza, allora leggere e imparare nuove cose è un’attività intrapresa con piacere, che non ha bisogno di alcuna spinta per essere intrapresa.

Tutti coloro che ad esempio sono riusciti a fare della propria passione un lavoro, tendenzialmente hanno forti motivazioni intrinseche.

Motivazione estrinseca (esterna)

Diversamente le motivazioni estrinseche si attivano grazie al sistema della ricompensa. Ad esempio, un lavoratore può essere motivato aumentandogli lo stipendio o offrendogli dei benefit.

Anche se inconsapevolmente le motivazioni estrinseche vengono attivate in numerose occasioni. Si pensi ai genitori di un bambino piccolo quando promettono un regalo in cambio di un qualcosa.

Secondo la teoria dell’incentivo, le motivazioni per lo più, sono di tipo estrinseche. I nostri comportamenti sono quindi dettati più dalla ricompensa (un voto alto all’esame, lo stipendio), che da un effettivo amore per l’attività svolta.

Ritrovare la motivazione: come fare?

Dopo aver introdotto il tema della motivazione ed evidenziato gli aspetti basilari, vediamo come motivarsi e cosa si può fare per quando si ha poca voglia di lavorare, mancanza di stimoli e mancanza di entusiasmo.

Come si apprende dalle teorie sulla leadership teorizzate oltre 30 anni fa da Warren Bennis e Burn Nanus, viviamo in un mondo: volatile, incerto, complesso e ambiguo. Da qui il celebre acronimo V.U.C.A. (Volatility, Uncertainty, Complexity and Ambiguity).

Si tratta di quattro punti da non sottovalutare e da considerare ogni qual volta si avverte un calo nelle motivazioni.

I lavoratori, e gli individui tutti, infatti, sono continuamente messi a dura prova. Devono fronteggiare crisi economiche, continui cambi di scenari, affrontare la complessità e le ambiguità, ogni giorno.

Si tratta di aspetti che destabilizzano, che mettono in crisi le certezze e i punti fermi. Tutto ciò aumenta i dubbi e le perplessità e si riflette direttamente sull’autostima e sulle motivazioni.

Come affrontare quindi il complesso e mutevole mondo che ci circonda? Come motivarsi al lavoro e riuscire a raggiugere gli obiettivi?

Motivazioni interne

Il primo passo da compiere è cercare le motivazioni dentro di sé. Le motivazioni intrinseche andrebbero preferite. Sono più forti e stabili, non legate ad una ricompensa o un risultato.

In altri termini, non è pensabile trovare le giuste motivazioni aggrappandosi solo ed esclusivamente allo stipendio e ai benefit.

Le motivazioni dovrebbero nascere da convinzioni interiori e più profonde, ad esempio: il desiderio di autorealizzarsi e di autodeterminarsi, il desiderio di conoscenza, la convinzione di star facendo qualcosa di davvero utile per il prossimo e per motivare sé stessi.

Trovare il lavoro giusto

Non tutti i lavori sono uguali. Spesso ci siamo soffermati come sia possibile cambiare vita a qualsiasi età. La ricerca del lavoro perfetto dev’essere un’ambizione da perseguire continuamente. Sebbene cambiare lavoro continuamente e rientrare nella cosiddetta categoria degli zappers non sia benefico, neanche fare sempre lo stesso lavoro, aiuta a trovare la motivazione giusta per andare a lavoro.

Nuove competenze

Talvolta la mancanza di motivazioni può essere dovuta al tipo di lavoro ripetitivo e noioso.

Se non è ancora arrivato il momento di cambiarlo, si può provare ad acquisire nuove competenze.

È possibile frequentare un MOOC, iscriversi ad un master, scegliere uno tra i tanti corsi di formazione presenti in rete.

Apprendere nuove cose, sposando la filosofia del life long learning, potrebbe aprire ad opportunità insperate.

Si potrebbe ottenere una promozione o un aumento grazie alle nuove competenze acquisite, sviluppando così la carriera in maniera verticale.

Aumento dello stipendio

Come riportato in precedenza, le motivazioni per lo più sono di tipo estrinseco, legate cioè a una ricompensa.

La mancanza di entusiasmo può essere data da diversi aspetti, ma è innegabile che un aumento dello stipendio non può che aiutare a ritrovarla.

Si può provare quindi a parlare con il proprio datore di lavoro chiedendogli una busta paga migliore. Tale operazione ha buone possibilità di avere successo soprattutto se si presta servizio presso un’azienda da tanti anni senza mai aver ricevuto alcun aumento.

Viaggiare

Concedersi una vacanza può essere la soluzione di ogni malessere. Numerosi studi, tra cui: “Vacationers Happier, but Most not Happier After a Holiday”, confermano gli effetti positivi di un viaggio sull’entusiasmo e le motivazioni.
Tuttavia, bisogna tener conto di alcuni aspetti.

Un viaggio per essere davvero efficace, infatti, deve essere pianificato con cura, cercando di evitare che lo stress causato dallo stesso possa aumentare i livelli di stress.

Il viaggio perfetto si concretizza quando: non vi sono imprevisti, i dettagli sono stati pianificati in anticipo e soprattutto bisogna recarsi in un luogo lontano.

Insomma, esistono vacanze positive e vacanze negative, ma quando si riesce nelle prime, allora la quasi totalità di coloro che hanno preso parte al sondaggio della succitata ricerca, hanno dichiarato di sentirsi più energici e felici.

Eliminare le distrazioni

Più volte ci siamo soffermati sugli aspetti negativi portati dall’era digitale. Uno di questi è la presenza di innumerevoli distrazioni che possono influenzare negativamente le prestazioni, i livelli di concentrazione e le motivazioni.

Il consiglio è di evitare il multitasking concentrandosi su un solo compito per volta. Lavorare e interrompere continuamente ciò che si sta facendo per: rispondere alle e-mail, ai messaggi e alle telefonate come anche controllare ossessivamente i social network, sono tutte pratiche dannose, soprattutto in soggetti inclini a procrastinare.

Per porre un freno alle distrazioni si può provare la tecnica del pomodoro.

Socializzare

Fu Aristotele nel lontano IV secolo A.C. a definire l’uomo come un animale sociale. La mancanza di socialità potrebbe essere uno dei principali motivi che influiscono sulla motivazione.

L’aspetto è emerso soprattutto negli ultimi anni, da quando molti lavoratori si sono d’improvviso trovati a lavorare in smart work.

Tale aspetto ha portato la perdita di tutta una serie di relazioni e interazioni con i colleghi e persone in generale.

Ogni lavoratore, anche da casa, dovrebbero riuscire a ritagliarsi uno spazio di tempo da dedicare alle relazioni, interagendo, anche da remoto l’un l’altro.

Premiarsi

Tornando al tema delle motivazioni estrinseche. Concedersi un premio ogni qual volta si raggiunge un obiettivo è sicuramente una soluzione da attuare, semplice ed efficace.

Al raggiungimento di un risultato importante, si può pensare di andare a cena, di uscire per una passeggiata all’aria aperta, oppure per le vie del centro dedicandosi allo shopping.

Dividere i compiti in piccoli traguardi

A volte si accusa una perdita di motivazioni dovuta all’ingente mole di lavoro da svolgere. Quando si hanno davanti a sé numerosi compiti da portare a termine, il rischio è di scoraggiarsi.

L’abilità dovrebbe essere quella di riuscire a dividere un grande lavoro in piccoli compiti. In questo modo è possibile apprezzare ogni piccolo passo avanti compiuto.

Volontariato

Il volontariato è un’attività che aiuta a rendersi utili per giuste cause. Permette di aiutare le persone in difficoltà oppure, a seconda del programma, di dare un concreto aiuto agli animali o all’ambiente.

Dedicare alcune ore del proprio tempo in questa attività, può essere la soluzione giusta per conoscere nuove persone ed esplorare nuovi orizzonti sentendosi utili.

A volte, infatti, è la sensazione di non sentirsi utili o al centro di un progetto a causare un calo nella motivazione.

Cambiare lavoro

In molti si chiedono: “Come ritrovare la motivazione al cambiamento”. È evidente che a partire dal 2020 tutto il mondo è entrato in un periodo di forti cambiamenti, i quali hanno messo in discussione molti aspetti della propria vita.

Negli Stati Uniti, la ricerca di nuove motivazioni sta portando milioni di lavoratori a cambiare lavoro, un fenomeno chiamato: The Great Resignation o Big Quit. Si tratta di una tendenza che sta portando un enorme numero di dimissioni. Secondo un sondaggio Microsoft, ben il 41% dei lavoratori, sta valutando di cambiare lavoro.

Forse è arrivato il momento di dare una decisa svolta alla propria vita e trovare stimoli nuovi cambiando lavoro.

Motivare sé stessi: vantaggi

Riuscire a trovare la giusta formula per motivare sé stessi porta indubbi vantaggi. Già la mattina alzarsi con entusiasmo aiuta a rimanere concentrati e positivi. Sentirsi demotivati, ha chiaramente effetti negativi sull’umore e nei rapporti interpersonali.

Dal punto di vista lavorativo, sia il lavoratore, sia l’azienda stessa per la quale lavora, beneficiano di tangibili vantaggi:

Migliori prestazioni

Il mondo del lavoro oggi è legato alla produttività. Un lavoratore poco motivato difficilmente riesce a raggiungere gli obiettivi richiesti.

Essere motivatiti significa riuscire quindi a esprimere al meglio le proprie capacità, ad affrontare gli imprevisti e a reagire nella maniera giusta di fronte ad un errore o un feedback negativo.

Creatività e innovatività

Le menti più brillanti sono riuscite a mettere a frutto il meglio delle proprie capacità creative e innovative, perché molto motivate.

La creatività in particolare è una soft skill (https://www.cercalavoro.it/competenze/soft-skills/) molto richiesta e apprezzata che si attiva nei migliori talenti, a condizione che questi abbiano le giuste motivazioni a supportarli.

Miglior work-life balance

Motivare sé stessi, porta come conseguenza un miglior work life balance.

Il lavoratore, infatti, adeguatamente motivato riesce a completare in minor tempo le mansioni, riuscendo così a trovare più tempo per sé e per i propri affetti.

Benessere

Un ultimo importante vantaggio e diretta conseguenza dei punti precedentemente esposti, riguarda il benessere fisico e psichico. Le persone fortemente motivate, tendono a curare anche altri aspetti che aiutano a mantenersi sani e in forma, praticando sport e curando l’alimentazione.

Aumentare la motivazione: il ruolo dei career coach, degli psicologi e dei leader

La motivazione, come evidenziato in questo approfondimento, è cruciale nella vita di ogni persona, indipendentemente dall’età.

Basti pensare che elevati livelli di motivazione favoriscono l’apprendimento e rappresentano una questione ben nota agli insegnanti, i quali lavorano costantemente nel motivare i propri studenti.

Come sono un tema presente negli ambienti di lavoro. Con la motivazione lavorano costantemente i life coach, i quali spesso affrontano la tematica con i propri clienti.

Allo stesso modo sulla motivazione lavorano i leader di un’azienda, consapevoli che senza dipendenti motivati difficilmente possono essere raggiunti i risultati.

La motivazione è dunque un aspetto basilare la cui presenza garantisce: concentrazione, entusiasmo, creatività, positività e numerosi altri aspetti positivi.

Per questo motivo, imprenditori, freelance, liberi professionisti in generale, come gli sportivi, spesso si avvalgono delle prestazioni, a seconda dei casi, di life coach, career coach e mental coach.

Il compito di questi ultimi è proprio lavorare sulle motivazioni.

In particolare, il career coach è l’ideale per inquadrare al meglio gli obiettivi e le opportunità professionali. Si tratta di una guida, in grado via via di motivare e di far prendere le giuste decisioni man mano che la carriera lavorativa si evolve.

Similmente un mental coach, che ricordiamo essere specializzato nell’offrire un supporto agli sportivi, è determinante per questi ultimi, i quali possono disporre di una figura professionale che li aiuti a raggiugere i risultati desiderati.

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