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Work-Life Balance

Il Work-Life Balance è un concetto che sebbene abbia assunto una particolare popolarità mediatica solo ultimamente a causa della crisi pandemica che ha costretto milioni di persone a lavorare da casa, in realtà, come concetto, esiste dagli anni ’70.

La terminologia che può essere tradotta in italiano come: l’equilibrio tra la vita lavorativa e la vita privata, si sviluppa negli Stati Uniti d’America quando all’interno di alcune grandi aziende come Apple e Oracle iniziarono a comparire servizi quali: asili nido, lavanderie e palestre.

Lo scopo, il significato odierno e tutti gli aspetti relativi al Work-Life Balance sono trattati in questo articolo che in un periodo di profondi cambiamenti, ha il fine di guidare i lavoratori verso un migliore approccio verso la propria vita lavorativa e affettiva.

Cos’è il Work-Life Balance

Dare una definizione univoca di Work-Life Balance è piuttosto difficile, il concetto per quanto semplice nell’obiettivo: migliorare equilibrio tra la vita lavorativa e la vita privata dei lavoratori e delle lavoratrici, ha un campo di applicazione ampio e diverso a seconda della tipologia di lavoro e del lavoratore.

In generale, si può dire che sussiste il Work-Life Balance quando un lavoratore ha la sensazione di essere in armonia con il proprio lavoro e la propria famiglia, non provando carichi di stress eccessivi i quali possono causare il burnout e riuscendo contemporaneamente a dedicarsi ai propri affetti e alle proprie passioni, senza dover rinunciare ad uno stipendio adeguato che gli consente di affrontare serenamente le spese quotidiane.

La difficoltà nell’individuare una definizione unica del concetto, è dovuta principalmente alle diverse priorità che un lavoratore può attribuire alla propria vita personale e lavorativa.

Ad esempio, per un lavoratore il Work-Life Balance ideale si verifica lavorando full-time e passando il resto della giornata con i propri figli, per un altro lavoratore, l’ideale potrebbe essere lavorare a tempo parziale e avere il tempo di dedicarsi alle proprie passioni.

Work-Life Balance e Smart Working

Il concetto di Work-Life Balance è particolarmente attuale nell’ultimo periodo. La pandemia causata dal Covid-19, ha portato una crescita esponenziale dei lavoratori impegnati in Smart Work o lavoro agile. In Italia, i lavoratori in smart work sono passati dal 3% del totale (meno di un milione) ad oltre il 34% durante la così detta Fase 1, per un totale di quasi 7 milioni di lavoratori. Secondo le stime dell’Osservatorio Nomisma “The World after Lockdown” nel 2021, il 16% degli italiani lavorerà da remoto.

Il suddetto scenario ha creato un rimodellamento del mercato del lavoro che ha portato cambiamenti radicali nelle abitudini dei lavoratori e ha visto un massiccio utilizzo di piattaforme e strumenti realizzati per favorire il lavoro da casa.

Dal punto di vista normativo, lo Smart Working in Italia è regolamentato dalla legge del 22 maggio 2017, n. 81: “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.

La legge introduce lo Smart Working come una modalità di lavoro finalizzata ad aumentare la competitività delle aziende e allo stesso tempo ha l’obiettivo di favorire un l’instaurazione di un corretto Work-Life Balance.

Tale modalità di lavoro può essere eseguita solo previo accordo tra le parti e ha come principi cardine:

  • La flessibilità organizzativa;
  • La volontarietà;
  • Misure a sostegno dei lavoratori e delle famiglie.

Lo Smart Working, si configura quindi come un nuovo modo di concepire l’organizzazione aziendale che sempre più è caratterizzata dall’idea che più i team di lavoro possono beneficiare di un corretto Work-Life Balance più le performance lavorative sono migliori.

Per quanto concerne la sfera personale dell’individuo, l’esigenza del Work-Life Balance assume particolare rilievo anche in virtù del fatto che le strutture familiari risultano oggi ben diverse rispetto a pochi decenni fa.

Work-Life Balance come gestirlo al meglio

Come visto finora il concetto del Work-Life Balance è molto ampio e personale. Un individuo soddisfatto dell’andamento della propria vita lavorativa e delle proprie relazioni affettive e familiari può essere considerato un esempio riuscito di Work-Life Balance.

Le caratteristiche che determinato un corretto equilibrio lavoro famiglia sono:

Priorità ben definite

Essere organizzati e stabilire le priorità in ordine di urgenza e importanza sul posto di lavoro è il primo passo da compiere. In questo senso l’utilizzo delle mappe mentali può aiutare il lavoratore a raggiungere il suddetto obiettivo.

Comprendere quali sono le proprie esigenze

Organizzare il lavoro non è sufficiente se non si stabilisce altresì quali sono le proprie esigenze. Le necessità e le priorità cambiando da persona a persona, tuttavia sussiste una certa correlazione positiva tra le esigenze e la generazione a cui si appartiene. Ad esempio, la generazione dei baby boomer coloro cioè nati tra il 1946 e il 1964, ha esigenze diverso rispetto i Millennials coloro cioè nati tra il 1981 e il 1996.

In caso di lavoro dipendente è compito dei datori di lavoro tenere conto delle differenze generazionali all’interno dell’organizzazione, in caso di lavoro autonomo, il lavoratore deve riuscire a comprendere quali accorgimenti prendere al fine di raggiungere un corretto equilibrio.

Mantenere il lavoro e la famiglia su due piani separati

Una volta stabiliti gli orari lavorativi, è bene cercare di rispettarli. Se la giornata lavorativa finisce alle 19.00 è necessario impegnarsi affinché superato tale orario non si continui ad offrire la propria reperibilità

Rispondere ad una e-mail ricevuta alle 22.00 può attendere fino al mattino successivo. Separare le ore lavorative dalle altre ore della giornata, durante l’era digitale che ci mantiene tutti costantemente connessi, può essere difficile. In tal senso può essere utile utilizzare due smartphone, uno riservato per il lavoro e uno per la vita personale, spegnendo il primo quando al termine della giornata lavorativa.

Imparare a gestire il tempo

Organizzazione del lavoro è fondamentale per un corretto Work-Life Balance. Il lavoro può definirsi organizzato quando si riesce ad ottimizzare il tempo che si ha a disposizione. Esistono numerosi strumenti ideati per migliorare l’organizzazione del lavoro, dalla gestione del tempo, alle classiche to do list, fino ad arrivare ai software informatici, appositamente realizzati.

Il consiglio fornito dagli esperti è: evitare il multitasking. Fare più attività contemporaneamente o saltare da un progetto all’altro non apporta alcun risparmio in termini di tempo; è necessario concentrarsi su un determinato progetto e portarlo a termine e solo successivamente dedicarsi ad un nuovo compito.

Una corretta gestione del tempo implica altresì riuscire a concentrarsi durante le ore di lavoro, al fine di massimizzare la propria produttività e riuscire a ritagliarsi delle ore in più da dedicare a sé stessi e alla propria famiglia.

Imparare a dire “No”

Accettare carichi di lavoro troppo pesanti o interrompere le attività per aiutare un collega, porta ad un aumento dello stress. Spesso non riuscire a dire “No” comporta il dover lavorare fuori dagli orari di lavoro.

Essere cortesi e disponibili è sicuramente un aspetto importante per un lavoratore, tuttavia quando non si riesce a venire incontro alle richieste di colleghi o clienti, dire “No”, è l’unica strada percorribile per evitare carichi di lavoro eccessivi. Come disse Steve Jobs: “Focusing is about saying no” “Concentrarsi significa dire no”.

Dedicarsi alle proprie passioni

Un efficace metodo per aumentare il proprio Work-Life Balance è riservare del tempo alla coltivazione delle proprie passioni. Pianificare correttamente la giornata, significa quindi riuscire a trovare un paio d’ore per sé stessi, da impiegare facendo sport, leggendo un libro, coltivando il proprio orto.

Delegare

Non tutti hanno la fortuna di poter delegare alcuni compiti ad altri lavoratori. Coloro che ricoprono una posizione aziendale tale da avere alcuni collaboratori ai quali poter delegare dei compiti e delle mansioni dovrebbero approfittarne. Richiedere agli altri di svolgere alcune attività, non significa perdere il controllo delle cose, al contrario, significa avere più tempo a disposizione e alleggerire i propri carichi di lavoro.

Verificare costantemente i propri livelli di soddisfazione personale
Una buona regola è verificare periodicamente quanto si è soddisfatti della propria vita lavorativa così da ristabilire l’equilibrio desiderato ogni volta che si ha la sensazione che il lavoro, le scadenze e lo stress iniziano a prendere il sopravvento. Raggiungere il perfetto equilibrio richiede continui aggiustamenti, modifiche e revisioni.

Cercare di svolgere mansioni che divertono

Dando uno sguardo alle origini della parola lavoro, si scopre che il termine deriva dal latino labor che significa “pena”, “sforzo”, “fatica”. Il lavoro dunque, non è quasi mai divertimento, la fatica e l’impegno sono intrinsechi nel suo significato, tuttavia, se un lavoro proprio non piace risulta difficile portare a termine le giornate. È evidente che qualsiasi sia il tipo di lavoro, è necessario che sussiste un po’ di passione e piacere nel compierlo altrimenti sarà difficile raggiungere il corretto equilibrio.

Prendersi il tempo per sé stessi

Il tempo libero non deve essere necessariamente impiegato per i propri hobbies o per svolgere commissioni e servizi esterni al lavoro. Prendersi del tempo per sé stessi, significa essere completamente liberi, anche di oziare sul divano. A volte per ridurre i livelli di stress l’unico modo è dedicarsi realmente a sé stessi, spegnendo lo smartphone e lasciando scorrere le ore.

Avere una vita sociale

L’uomo ha bisogno di relazioni, di amicizie e in generale di passare momenti in compagnia. Avere una vita sociale è un ottimo rimedio per recuperare dopo una giornata dura giornata lavorativa. Al fine di conservare una corretta salute emotiva è molto importante circondarsi di amici e persone care.

Rispettare i fine settimana e concedersi delle vacanze

Concedersi un giorno a settimana da dedicare al riposo, ai propri hobbies o alla vita sociale, è fondamentale per non entrare nel vortice casa-lavoro. Per i lavoratori dipendenti, il problema è relativo in quanto i contratti di lavoro prevedono un giorno di riposo settimanale, per i liberi professionisti e i freelance invece, le cose potrebbero complicarsi in quanto tali professionisti sono più inclini al lavoro nel week-end, spinti da scadenze e lavoro arretrato.

Ebbene, la produttività spesso non è legata al tempo impiegato al proprio computer, ma dipende altresì dallo stato di forma fisico e mentale. Si ricordi in tal senso, la massima di Dwight David Eisenhower: “La cosa importante è raramente urgente e ciò che è urgente è raramente importante”.

Trovare il tempo per la famiglia

Dedicare quotidianamente del tempo alla propria famiglia, riservando delle ore da passare insieme è un aspetto che non andrebbe mai tralasciato. I figli soprattutto quando sono ancora piccoli hanno bisogno di genitori presenti che si dedichino a loro e che li assistano durante il percorso di crescita. Uno degli aspetti cardine del Work-Life Balance è proprio questo: trovare il tempo per dedicarsi ai propri cari, senza lasciare che le proprie giornate siano esclusivamente dedicate al lavoro.

Andare a dormire presto e svegliarsi presto

Numerosi studi condotti riportano i vantaggi derivanti da una bilanciato numero di ore di sonno. Ad esempio, uno studio del 2014 ha stabilito che più le persone vanno a letto tardi più hanno la tendenza ad essere sopraffatte da pensieri negativi e ripetitivi.

Un’altra ricerca ha scoperto che dormire a sufficienza rafforza il sistema immunitario. Dormire il giusto numero di ore, in definitiva ha un grande vantaggio sul proprio Work-Life Balance.

Fare regolare esercizio fisico

Anche in questo caso, la scienza dimostra come fare costantemente esercizio fisico migliora il proprio umore, diminuisce le possibilità che insorgano sentimenti di depressione, ansia e stress. Per un approfondimento si consiglia la lettura dello studio condotto da Elizabeth Anderson e Geetha Shivakumar dal titolo: “Effects of exercise and physical activity on anxiety”.

Un regolare esercizio fisico, inoltre, aumenta la produzione di endorfine, note alleati dei sentimenti positivi.

Lavoratrici e work life balance

Il mondo occidentale negli ultimi decenni ha subito forti cambiamenti sia demografici sia nella composizione della forza lavoro.

In particolare, la crescente partecipazione delle donne al mercato del lavoro è stato uno dei fattori principali che di fatto ha visto il nascere di politiche volte alla promozione del Work-Life Balance.

Come riportato in uno studio dal titolo Work-Life Balance Beyond the Rhetoric condotto da J. Kodz, H. Harper, S. Dench, il numero delle donne lavoratrici è in costante crescita passando dal 37% del 1971 al 69% degli anni 2000.

La crescente uguaglianza tra i generi è dovuta:

  • Livelli di istruzione tra le donne più alti rispetto al passato;
  • Maggiore offerta di modalità di lavoro flessibili;
  • Cambiamenti strutturali nel settore dell’industria;
  • Pressioni sociali verso una maggiore parità tra i generi.

In merito all’ultimo punto, come evidenziato da Jarvis et al, è sempre più diffusa la convinzione nelle popolazioni occidentali che una donna, madre di bambini piccoli in età prescolare dovrebbe beneficiare di orari di lavoro part-time.

L’ingresso di una maggiore porzione di donne nella forza lavoro ha fatto sì che nell’opinione pubblica e tra i datori di lavori si è iniziato a prestare maggiore attenzione alle loro esigenze.

Un’attenzione che come evidenziato nella ricerca ha comportato anche un crescente riconoscimento verso i dipendenti uomini, anche loro oggi tutelati in molti Stati occidentali dal punto di vista dell’assistenza alla genitorialità e alle responsabilità domestiche.

Numerosi studi in tal senso dimostrano come gli uomini vogliano sempre più partecipare alla crescita e all’educazione dei propri figli (Brughes et al., 1997; Kodz et al., 1998; Warin et al., 1999).

Invecchiamento della popolazione e Work Life Balance

L’aumentare della speranza vita media è stato ed è un altro fattore verso una maggiore attenzione da parte delle istituzioni verso il Work-Life Balance. Poiché le persone vivono sempre più a lungo, come riportato in uno studio dell’Institute for Employment, una maggiore percentuale della popolazione in età lavorativa deve prendersi cura di parenti e anziani infermi ciò comporta la necessità di introdurre sempre più forme di lavoro flessibile.

Lo studio Work-Life Balance Beyond the Rhetoric sottolinea che la necessità di avere più tempo al fine di prendersi cura dei propri parenti più anziani non è ancora un serio problema ma lo diventerà nei prossimi decenni.

Come il Covid-19 ha cambiato il Work-Life Balance

Un sondaggio condotto da UNI Equal Opportunities mette in luce come la pandemia causata dal Covid-19 ha avuto e sta avendo un importante impatto sulla l’equilibrio tra la vita privata e lavorativa.

Il sondaggio che ha visto la partecipazione di quasi 5.000 lavoratori ha evidenziato i seguenti risultati:

  • Il 70% degli intervistati ha dichiarato di aver lavorato da casa durante la pandemia;
  • Il 33% dei lavoratori impegnati in Smart Work ha dichiarato che anche il proprio coniuge o compagno lavorava da casa;
  • La metà dei lavoratori ha dichiarato di dover accrescere le proprie competenze digitali per adattarsi alle nuove condizioni di lavoro;
  • Il 69% del campione intervistato sostiene che il carico di faccende domestiche sia aumentato durante la pandemia.

Inoltre, il Work-Life Balance è stato messo a dura prova anche a causa della chiusura delle scuole, come sostenuto da quasi la metà dei lavoratori;
Un lavoratore su tre ha evidenziato maggiori difficoltà nel sostenere le spese quotidiane.

In un periodo di transizione, verso una “nuova normalità”, un corretto Work-Life Balance diviene fondamentale per superare un momento storico caratterizzato da profondi cambiamenti nella vita di tutti i giorni e nelle giornate lavorative.

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