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Brand awareness cos’è, la sua importanza e come misurarla

In ambito marketing e comunicazione, il tema della brand awareness è tra i più dibattuti. Interessa praticamente chiunque, dal libero professionista o freelance alla grande organizzazione quotata in borsa.

Interessa precisamente ogni realtà che ha un marchio registrato e che ha necessità di creare, consolidare e aumentare la propria notorietà.

In questo approfondimento ci si concentrerà quindi sul tema della brand awareness (in italiano è tradotto in “consapevolezza del marchio”). Si vedrà cos’è e si riporterà una breve guida utile per chi è interessato a conoscere tecniche e strategie per aumentare la propria visibilità e reputazione online.

Significato e definizione di brand awareness

Ma cos’è e cosa s’intende per brand awareness? Le due parole possono essere tradotte come “consapevolezza del marchio”. Si tratta del grado di consapevolezza dell’esistenza del proprio brand o marchio percepita all’esterno.

Per fare un esempio, Coca Cola gode di una brand awareness tra le più alte al mondo. Tutti possiamo dire conoscono questo marchio chiunque è consapevole di quali prodotti commercializza e sa distinguere la Coca Cola da simili bevande proposte dalla concorrenza.

Chi ha da poco aperto un’attività non ha certo l’obiettivo di diventare conosciuto quanto Coca Cola, tuttavia è importante che trovi il modo di rendere quanto più riconoscibile la sua attività sui social media e in generale sul web così da assicurarsi un numero sufficiente e costante di clienti e contatti.

In parole semplici, possiamo definire brand awareness come il livello di riconoscibilità che un marchio ha agli occhi di un pubblico esterno. Come facilmente intuibile più è elevata la consapevolezza che il proprio marchio ha agli occhi di un pubblico esterno, più il consumatore tende ad acquistare il prodotto o servizio commercializzato dal marchio in questione.

Brand awareness: perché è importante?

Lavorare alla propria brand awareness è importante in primis per un motivo. Più un potenziale cliente o consumatore conosce un marchio più sarà propenso ad acquistare o richiedere i servizi prodotti offerti. Numerosi studi e sondaggi confermano questa affermazione. Ad esempio, dal recente report pubblicato da Global Banking and Finance si evince che:

La notorietà del brand è importante più delle campagne advertising e del packaging del prodotto.
il 70% dei consumatori giudica importante conoscere il brand prima di acquistare un prodotto o servizio.

Il 76% degli intervistati continuerebbe ad acquistare un prodotto o servizio anche se l’azienda dovesse decidere di rinnovare o cambiare completamente il marchio.

Quanto emerso dal sondaggio ben spiega il valore che un marchio ha agli occhi di un possibile acquirente, ed è per questo motivo che agenzie operanti nel settore marketing spesso dispongono di professionisti specializzati proprio in brand awareness o comunque in tecniche e strategie volte a far aumentare la reputazione e la visibilità di un marchio online e offline.

Ad esempio si pensi a figure quali: il Digital Brand Manager, il Web Reputation Manager, o in senso lato tutte le professioni operanti nei social media, le quali spesso hanno come obiettivo proprio quello di lavorare sulla riconoscibilità di un marchio sui social.

Come aumentare la brand awareness e quali vantaggi

Il primo e forse principale vantaggio di una maggiore brand awareness si traduce in un aumento delle vendite. Il meccanismo che si attiva è abbastanza semplice da comprendere: più persone conoscono e riconoscono un marchio, più persone sceglieranno quest’ultimo.

Negli anni sono state sviluppate strategie e tecniche sempre più efficaci per migliorare la consapevolezza di un marchio agli occhi esterni e di conseguenza aumentare le vendite.

Connessione emotiva

Il presupposto dal quale si parte è cercare di stabilire la giusta connessione emotiva con il proprio pubblico.

Più volte ci siamo soffermati su quanto sia importante comunicare nel modo giusto. Stabilire un elevato grado di empatia con i propri clienti, significa trasmettere fiducia, invitare i clienti a sposare la vision del brand e a identificarsi con questo.

Un recente sondaggio di CustemerThermometer evidenzia che oltre il 65% delle persone tende a stabilire una connessione emotiva con il marchio.

Fidelizzazione

Maggiori connessioni emotive apportano un altro vantaggio a cui spesso non si pensa. Quando si è particolarmente legati a un marchio si è più inclini ad accettare eventuali errori. Ad esempio, i disservizi e gli errori di comunicazione apportano conseguenze meno gravi, se non nulle rispetto a un marchio poco conosciuto. È possibile aumentare i tassi di fidelizzazione:

  • Migliorando il servizio clienti
  • Offrendo vantaggi e sconti a particolari categorie di consumatori
  • Pubblicando contenuti utili non solo finalizzati alla vendita

Referral

Un altro vantaggio è dato dall’attivazione del passaparola tra i clienti. Clienti fidelizzati tenderanno a parlare bene del marchio in questione aiutando l’azienda a crescere e a farsi sempre più conoscere. La pubblicità mediante passaparola è ancor oggi una delle più migliori e ambite dalle aziende.

Collaborazioni e partnership

Chiunque oggi conosce il social network Facebook. La notorietà è stata raggiunta mediante varie strategie, tra cui le collaborazioni con altri brand, personaggi celebri e influencer.

La strategia è utilizzata da diverse aziende oggi anche medio piccole. Tra gli influencer di maggior successo si segnalano fashion blogger e food blogger. Gli influencer, infatti, dispongono di community di persone molto affezionate pronte a seguire i consigli e i suggerimenti del loro personaggio seguito sui social.

Contest sui social media

Un’ultima tecnica utilizzata per aumentare la brand awareness consiste nell’organizzare contest sui social network. Ad esempio, si potrebbe pensare d’invitare gli utenti a inviare una foto o un video che li ritrae mentre utilizzano uno specifico prodotto dell’azienda.

Ai vincitori del contest ovviamente bisogna garantire un premio, tuttavia, tecnica spesso porta buoni risultati, poiché questa tipologia d’iniziative risulta molto condivisa dalla rete di amici e parenti di tutti i partecipanti al contest.

Come misurare la brand awareness

Aumentare la brand awareness è un’attività complessa nel marketing non per la mancanza di strumenti ma poiché risulta difficile valutare oggettivamente i risultati raggiunti e la reale efficacia di ogni azione intrapresa, soprattutto nel brevissimo periodo.

Vediamo ora quali strumenti si può pensare di utilizzare per misurare la brand awareness. In altre parole, si tratta di comprendere se le strategie attuate stiano o meno portando i risultati. Anche in questo caso sono innumerevoli gli strumenti utilizzati. I più comuni sono:

Analisi del traffico social

Se le strategie attuate stanno funzionando allora si noterà un aumento del traffico sulle proprie pagine social. Questi dati possono essere facilmente ottenuti imparando a utilizzare gli strumenti di analisi forniti dagli erogatori stessi del servizio (Google Analytics, Facebook e Insights).

Analisi del traffico organico

Più persone conoscono un’azienda o un professionista più visite genera il sito web. In tal senso analizzare la crescita del traffico organico può essere un’ottima metrica da analizzare per misurare la crescita della consapevolezza del brand. In tal senso figure quali SEO specialist e digital coach possono offrire un aiuto determinante.

Numero backlink ricevuti

Più gli utenti diventano consapevoli dell’esistenza di un brand più tenderanno a condividere sulle proprie pagine Internet e sui social network: articoli, video, nuovi prodotti. Un elevato numero di link pubblicati da terzi che rimandano al proprio store o sito aziendale indicano che le strategie di brand awareness messe in atto stanno portando i risultati sperati.

Sondaggi

Infine, lanciare un nuovo sondaggio sui social network è semplice. Lo strumento è molto apprezzato dagli utenti in quanto permette di esprimere la propria opinione rapidamente. Il sondaggio può rivelarsi utile per capire il pensiero della propria community e quanti di questi effettivamente partecipano alle attività organizzate sui social.

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