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Annunci di lavoro sbagliati e illegali: come riconoscerli ed evitarli

In rete ci sono numerosi annunci di lavoro sbagliati, alcuni anche illegali. Forse non tutti sanno che un annuncio di lavoro deve rispettare alcune norme stabilite dalla legge e dal Codice civile. 

Conoscerle risulta utile tanto ai lavoratori, i quali possono così facilmente rendersi conto riguardo la serietà dell’offerta di lavoro e dell’azienda stessa, tanto dei datori di lavoro, o del HR Manager, il quale così evita reclami, sanzioni e il rischio che l’annuncio venga preso come esempio di annuncio di lavoro sbagliato. 

Dopo aver visto cosa sono, come riconoscere e come difendersi dagli annunci di lavoro falsi, in questo approfondimento rimaniamo in tema focalizzandoci sui requisiti che un’offerta di lavoro deve avere per rispettare tutti i requisiti previsti dalla legge. 

Annunci di lavoro sbagliati: normativa

Per sapere ciò che dice la legge riguardo la pubblicazione degli annunci di lavoro bisogna fare riferimento a una cornice normativa ben definita. Vediamo quali sono le principali norme e leggi a cui attenersi: 

Tutela dei diritti fondamentali: legge 300/1970

La legge 300/1970, da tutti conosciuta con il nome di “Statuto dei Lavoratori”, garantisce diritti ai lavoratori sin dal processo di assunzione. In particolare:

  • L’articolo 5 vieta che il datore di lavoro possa richiedere accertamenti sanitari, i quali spettano agli istituti preposti
  • L’articolo 8, vieta indagini sulle opinioni del futuro dipendente durante i processi di selezione. 

Divieto di discriminazione: D. Lgs. 151/2001

Il Decreto Legislativo 151/2001 vieta di fatto che un annuncio di lavoro possa escludere lavoratori per ragioni quali: 

  • Genere 
  • Gravidanza 
  • Maternità  
  • Paternità 

Per semplificare, l’annuncio di lavoro è sbagliato quando non si rivolge a entrambi i sessi o peggio se esclude donne con bambini piccoli o in età che lascia pensare a una prossima maternità

Le norme contenute tutelano quindi una serie di diritti che devono essere garantiti sin dal momento in cui si pubblica l’annuncio di lavoro.

Tutela della privacy: D. Lgs. 196/2003 e 675/1996 

Rilevante sono altresì il D.lgs. 196/2003 e la legge 675/1996 che si concentrano sul trattamento dei personali del lavoratore.

I testi fondamentalmente evidenziano che i datori di lavoro possono sì trattare i dati personali; tuttavia, bisogna avere cura di trattarli in relazione al posto di lavoro. In altri termini si tratta di rispettare i principi di: 

  • Necessità 
  • Liceità 
  • Qualità dei dati 

Inoltre, il D.lgs. 276/2003 vieta di pubblicare annunci di lavoro anonimi senza cioè: 

  • Nome dell’azienda 
  • Ragione sociale 
  • Contatti 

Oltre che ribadire il divieto di condurre indagini riguardo le opinioni di un lavoratore durante la fase di preselezione. Un’agenzia per il lavoro, così come un’azienda privata qualora decidesse di pubblicare un annuncio di lavoro in forma anonima indipendentemente dal mezzo di comunicazione utilizzato, rischia una sanzione amministrativa variabile da 4.000 a 12.000 EUR.

Inserire l’età nell’annuncio di lavoro: D. Lgs. 216/2003 

Il D. lgs. 216/2003 che a sua volta attua la direttiva europea 2000/78/CE stabilisce che è illegale pubblicare un annuncio di lavoro specificando il limite d’età (minimo o massimo) che deve avere un lavoratore. 

Secondo la legge un classico annuncio: “Cercasi barista di max 25 anni” è illegale. Sicuramente questo limite non obbliga l’azienda, o nell’esempio riportato il bar, ad assumere un lavoratore over 25, tuttavia, è tenuto a ricevere ed eventualmente a valutare il curriculum di tutti i candidati. 

La norma, negli intenti del legislatore, serve a garantire a tutti un’equità di trattamento evitando così episodi di discriminazione per via dell’età.

Come non sbagliare l’annuncio di lavoro: le regole

Per non sbagliare l’annuncio di lavoro è sufficiente seguire poche e semplici regole. Gli obiettivi che un lavoratore addetto alla pubblicazione di un annuncio di lavoro deve prefiggersi sono:

Essere concisi 

Idealmente un perfetto annuncio di lavoro è compreso tra le 150 e le 200 parole. La regola less is more è dunque valida in questo caso. Un testo breve, infatti, aiuta un potenziale candidato a capire in pochi secondi se l’annuncio può fare al caso suo o meno. Un testo troppo lungo potrebbe scoraggiare. 

Scrivere un messaggio chiaro 

Idealmente ogni annuncio di lavoro dovrebbe portare a ricevere i curricula dei soli candidati effettivamente idonei alla posizione. Onde evitare di ricevere e dover poi analizzare curriculum non idonei, il consiglio è di essere il quanto più specifici possibili, inserendo nell’annuncio tutte le informazioni e i requisiti chiave. In dettaglio si tratta d’inserire:

  • Dettaglio sulla posizione lavorativa
  • Responsabilità e mansioni del lavoratore 
  • Descrizione dei valori dell’azienda 
  • Benefit previsti 
  • Stipendio 

Scegliere i canali giusti 

A seconda della posizione richiesta esistono canali più o meno idonei dove cercare il giusto candidato. Ad esempio, si possono utilizzare portali collegati a cercalavoro.it i quali presentano numerose offerte di lavoro per posizione, oppure si può pensare a LinkedIn tipicamente un portale utilizzato dalle PMI per attirare nuovi talenti. 

Diversamente attività quali bar o ristoranti alla ricerca di lavoratori stagionali hanno maggiori possibilità di trovare un lavoratore sugli altri portali, si pensi a Subito o Facebook.  

Pensare allo scopo dell’annuncio

I curriculum ricevuti dovrebbero essere di un numero sufficiente per essere analizzati in poche ore. Ricevere troppi curricula potrebbe rendere arduo il compito dei selezionatori, i quali si trovano a dover poi sostenere troppi colloqui di lavoro. Anche un numero esiguo di candidati può essere indice di aver sbagliato qualcosa. Probabilmente l’annuncio è poco chiaro o l’offerta non è in linea con gli standard del mercato.

Descrivere l’intero processo di selezione 

È importante che il candidato sappia sin dall’inizio a cosa va incontro. Alle volte per ottenere un lavoro è sufficiente inviare il curriculum e superare un breve colloquio di lavoro. Altre volte, soprattutto per posizioni aziendali medio alte il processo di selezione è molto lungo. 

Informare il candidato su quanti e quali sono gli step da superare evita di ricevere curriculum di persone non disponibili successivamente a sostenere due o tre colloqui prima di ottenere il posto di lavoro. 

Promuovere l’inclusione e la diversità

Come abbiamo visto l’annuncio di lavoro per legge si rivolge a entrambi i sessi e a tutti indipendentemente dall’età, dalla religione, dall’orientamento politico. Tuttavia, mettere in risalto questi aspetti promuovendo la cultura inclusiva e distintiva dell’azienda può essere un modo efficace di attirare talenti che condividono i medesimi valori. 

Stare attenti alla privacy

Infine, l’ultimo aspetto a cui stare attenti riguarda la privacy. Oltre a quanto stabilito dalla legge occorre evidenziare che le azioni di monitoraggio da parte del Garante non sono rare. L’ente più volte ha trovato annunci che violano quanto disposto dalla legge. In particolare, le violazioni riguardano il tema dell’informativa sulla privacy e delle modalità di acquisizione dei dati

In una recente nota il Garante della Privacy ha quindi invitato tutti coloro che lavorano nell’ambito della selezione del personale a rispettare i principi di correttezza e lealtà. 

Per quanto concerne gli annunci di lavoro, è importante non solo inserire la dicitura “autorizzare il trattamento dei dati personali ai sensi della legge n. 675/1996” ma anche rispettare quanto previsto all’articolo 10 della legge, il quale contiene tutta una serie di disposizione a tutela di chi risponde all’annuncio inviando il curriculum. 

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