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L’effetto Zeigarnik: cos’è e come utilizzarlo a proprio vantaggio

L’effetto Zeigarnik si presenta quando, pur svolgendo un determinato compito o attività, all’improvviso il pensiero si sposta su altre attività non ancora terminate o lasciate a metà.

Si tratta di un fenomeno noto sin dagli anni ’20 del Novecento che in questo approfondimento vedremo in dettaglio in cosa consiste, perché si chiama così, ma soprattutto come la conoscenza e le implicazioni possono tornare utili nella vita di tutti i giorni e sul posto di lavoro.

Nel corso dell’articolo si scoprirà che il fenomeno è noto a molte categorie di lavoratori. In particolare, coloro che lavorano nel marketing e nella comunicazione utilizzano l’effetto Zeigarnik per aumentare le vendite. Ma è anche un fenomeno utile per altre categorie, essendo utilizzato per aumentare la produttività.

Effetto Zeigarnik: cos’è

L’effetto Zeigarnik può essere definito dunque come la tendenza a ricordare un progetto, un compito o un’attività da svolgere non ancora terminata.

Il fenomeno conosciuto da figure come: psicologi, life coach e mental coach, è stato notato e teorizzato da Bluma Wulfovna Zeigarnik circa un secolo fa.

Bluma Wulfovna Zeigarnik, psicologa e psichiatra di origini lituane, fece un esperimento che aiuta a comprendere cos’è l’effetto Zeigarnik.

Mentre era impegnata in una cena ad un ristorante, la psicologa notò che i camerieri riuscivano a ricordare perfettamente tutti i tavoli ancora da servire e tutti i tavoli che dovevano ancora pagare il conto.

Fin qui, tutto normale. Tuttavia, una volta servito o completate le mansioni richieste, gli stessi camerieri rapidamente tendevano a dimenticare ogni informazione relativa all’ordine.

Il fenomeno è curioso. Com’è possibile ricordare ogni dettaglio, anche per molto tempo, per poi dimenticarsi tutto subito dopo che il compito è stato portato a termine?

La psicologa condusse a riprova di ciò che aveva notato un altro esperimento. Riunì 138 bambini e chiese loro di svolgere alcuni compiti aritmetici e di logica. Ad un certo punto lì interruppe e chiese di riprendere gli esercizi dopo circa un’ora.

La psicologa notò che la stragrande maggioranza dei bambini riuscivano a ricordare meglio gli esercizi non ancora completati, rispetto a quelli già completati. L’esperimento fu poi riproposto anche ad un gruppo di adulti e portò gli stessi risultati.

Successivamente, anche altri studiosi si sono interessati al fenomeno. Nel 1982, Kenneth McGraw e Jirina Fiala, nello studio: “Undermining the Zeigarnik effect”, assegnarono un compito ad un gruppo di partecipanti e chiesero loro di interromperlo prima di averlo portato a termine.

I risultati mostrarono come ben l’86% del campione, volle comunque finire il lavoro pur avendo facoltà di interromperlo.

Effetto Zeigarnik: applicazioni

Dal test condotto, emerge tutta la potenza dell’effetto Zeigarnik: la tendenza a ricordare meglio i compiti non completati.

Negli anni la questione è stata approfondita e oggi viene sfruttata in molteplici ambiti e settori: cinematografico, televisivo, comunicazione e marketing.

Una volta appreso cos’è e le implicazioni dell’effetto Zeigarnik, si nota che è presente e riproposto in molteplici situazioni ed è una tecnica utilizzata da:

  • Scrittori;
  • Registi;
  • Video Maker;
  • Addetti al marketing;

Ad esempio, la fine di un episodio di una serie Tv, o al termine di un capitolo di un libro, difficilmente la conclusione non crea nell’osservatore/lettore, la volontà di voler proseguire.

L’episodio o il capitolo è certamente lasciato in sospeso al fine di invogliare a proseguire, ma ciò permette altresì di ricordare meglio l’intera serie TV o libro.

Effetto Zeigarnik sul posto di lavoro

L’effetto Zeigarnik non solo è utilizzato in molti ambiti e settori lavorativi, ma può essere altresì sfruttato a proprio favore durante lo svolgimento della propria giornata lavorativa.

Il fatto di riuscire a ricordare meglio ciò che non si è ancora terminato, può essere efficacemente utilizzato a livello cognitivo al fine di trovare la spinta necessaria per portare a compimento una mansione o un’attività.

In particolare, coloro che hanno la tendenza a procrastinare, potrebbero impegnarsi nel solo iniziare un’attività così da costringersi ad un ricordo vivo della mansione da portare a termine.

Allo stesso modo, le persone inclini al multitasking – a svolgere cioè più attività contemporaneamente, ora, consapevoli dell’effetto Zeigarnik, possono agevolarsi i compiti trovando un giusto equilibrio tra il numero di operazioni intraprese e quelle effettivamente ricordabili.

Le implicazioni, inoltre, possono essere utilizzate a proprio vantaggio anche dagli studenti. Questi, infatti, durante le sessioni di studio possono programmare le pause lasciando un capitolo a metà o un esercizio incompleto, invece che concedersi una pausa solo al termine di un argomento o un esercizio.

In questo modo, grazie all’effetto Zeigarnik, quando si riprende il lavoro i ricordi risultano maggiormente impressi nella propria mente.

In tal senso, la tecnica del pomodoro poiché spinge a concedersi delle pause ogni definito intervallo di tempo, potrebbe essere congeniale per sfruttare appieno l’effetto Zeigarnik.

Gli psicologi sostengono che, così facendo, si crea una tensione cognitiva. Una spinta cioè che porta gli individui a riprendere il lavoro fin quando questo non sarà portato a termine.

L’aspetto è interessante perché utilizzare a proprio vantaggio l’effetto Zeigarnik porta un conseguente aumento della produttività.

Dove si applica l’effetto Zeigarnik

L’effetto Zeigarnik può essere utilizzato come strumento per comprendere al meglio il funzionamento della propria mente e per trarne vantaggio.

Tendenzialmente si può dire che sfruttare a proprio vantaggio il fenomeno vuol dire raggiungere più facilmente gli obiettivi.

Riassumendo e integrando quanto riportato finora, possono essere individuati quattro ambiti dove applicare l’effetto Zeigarnik.

Studio o formazione

Doversi preparare per un esame o anche seguire un corso di formazione richiede metodo. Al fine di utilizzare al meglio il processo riportato nell’articolo, è possibile provare ad interrompere le sessioni di studio e di formazione in momenti particolarmente cruciali, così da riuscire a riprendere l’attività con maggior slancio.

Il metodo, in dettaglio, sembra funzionare al meglio quando è richiesto di memorizzare un qualcosa (articoli del Codice civile, regolamenti ed altro).

Evitare di procrastinare

Molte persone preferiscono rimandare fino all’ultimo momento lo svolgimento di un compito o di una mansione, spesso all’ultimo momento e non sempre riescono a rispettare le scadenze. A volte si è perfezionisti, a volte solo troppo pigri.

Indipendentemente dalla personalità, attivare l’effetto Zeigarnik implica il dover continuamente pensare ai compiti da svolgere e può aiutare a trovare le giuste motivazioni per portarli a termine.

Attirare l’attenzione

Social media manager, inserzionisti e in generale tutti coloro che operano nel settore della comunicazione e del marketing, si avvalgono, talvolta inconsciamente, dell’effetto Zeigarnik al fine di spingere i consumatori ad acquistare un prodotto o un servizio.

Ad esempio, la presentazione video di un prodotto, come anche il trailer di un film, sono spesso realizzati con l’obiettivo di attirare l’attenzione lasciando negli occhi dell’osservatore la sensazione di voler approfondire il tema: guardare il film o acquistare il prodotto.

La medesima logica la ritroviamo alla fine del capitolo di un libro giallo, come anche alla fine di un episodio di un’avvincente serie TV.

Benefici per la mente

La conoscenza e l’utilizzo dell’effetto Zeigarnik apporta alcuni vantaggi per il proprio stato di salute mentale.

Il lasciare consapevolmente un lavoro in sospeso ripromettendosi di completarlo al più presto, infatti, evita l’insorgere di pensieri negativi, i quali possono aumentare i livelli di stress e ansia.

Maggiore ansia e stress possono, a loro volta, causare l’insorgere del burnout.

Sviluppare quindi un’abitudine positiva, implica benefici sulla propria mente e sul proprio stato d’animo. In particolare, si annovera una migliore organizzazione del lavoro, maggiore fiducia e autostima.

Tutti processi benefici che attivandoli promuovono la propria crescita personale.

Aumentare la produttività con l’effetto Zeigarnik

È possibile dunque utilizzare a proprio favore gli effetti positivi dell’effetto Zeigarnik in diversi ambiti. Vediamo quindi concretamente quali tecniche possono essere utilizzate, provate e perfezionate nel tempo:

Spirito giusto

Come per ogni cosa, è necessario partire con lo spirito giusto. Attivare il fenomeno descritto in questa guida richiede il giusto spirito e le giuste motivazioni.

È dannoso quindi lasciare i compiti in sospeso e riprenderli solo quando sono ormai prossimi alla scadenza. Un tale atteggiamento altro non provoca che aumento dello stress e maggiori possibilità di incorrere in errori.

L’obiettivo dovrebbe essere, invece, continuare a lavorare effettivamente ogni giorno su un compito, cercando di progredire di volta in volta. Può essere utile dividere il tempo in piccole porzioni così da mantenere il pensiero sempre focalizzato sull’obiettivo.

Pause al momento giusto

Riuscire a scegliere il momento migliore per concedersi delle pause è probabilmente uno degli aspetti sul quale più bisogna lavorare al fine di beneficiare degli aspetti positivi dell’effetto Zeigarnik.

In tal senso riuscire ad individuare una serie di momenti critici che necessitano una pausa e un breve periodo di riflessione può essere benefico per riprendere l’attività con lo slancio giusto.

Inoltre, si potrebbe provare a svolgere un’attività completamente diversa. In questo modo si facilità il recupero delle energie mentali.

Ad esempio, staccare dalle proprie mansioni per consultare le e-mail, potrebbe non essere la tipologia di pausa giusta per attivare l’effetto Zeigarnik.

To do list

Prendere la buona abitudine di preparare una to do list (la lista delle cose da fare), ha risvolti positivi. Non riuscire a crearsi la giusta tensione emotiva data da un elenco di mansioni da svolgere, potrebbe non attivare il meccanismo mentale corretto.

A fine giornata, qualora alcuni compiti non fossero stati portati a termine, si può pensare di includerli in una seconda lista.

Attivare i cliffhanger

I cliffhanger, i momenti cioè creati dai registi delle serie TV per creare i giusti livelli di tensione, attenzione e interesse, al fine di incuriosire e spingere l’osservatore a saperne di più, possono essere utilizzati anche sul posto di lavoro. L’obiettivo è sempre il medesimo: aumentare la produttività.

Ad esempio, si può pensare di concedersi una pausa “sul più bello” o nel momento più interessante così da mantenere fissa e attiva la mente sull’obiettivo.

Ma i cliffhanger possono essere utilizzati anche durante una riunione, ad esempio per mantenere alta la concentrazione del pubblico.

Evitare il multitasking

Svolgere più attività contemporaneamente è ormai secondo molti dannoso per la propria produttività. Ciò è sicuramente vero per chi sta cercando di sfruttare a proprio favore i benefici dell’effetto Zeigarnik.
Impegnare la mente con più mansioni da svolgere e soprattutto da ricordare, è l’approccio sbagliato.

L’ideale sarebbe lavorare ad una sola attività, dividerla in piccoli compiti e focalizzarsi solo su questa.

Software per la gestione del lavoro

I vari strumenti pensati per l’organizzazione del lavoro, anche da casa, possono essere estremamente utili in quanto permettono di mantenere vivo il ricordo di tutte le mansioni da svolgere, spesso riportano i compiti in ordine d’importanza e tool aggiuntivi come le notifiche facilitano il lavoro.

L’effetto Zeigarnik nella pubblicità

Come accennato l’effetto Zeigarnik è ampiamento utilizzato nel settore della pubblicità e del marketing.

Uno studio puntuale sul tema è stato condotto già nel 1972: “The Zeigarnik Effect in Advertising“.

Lo studio parte dal presupposto che una pubblicità risulta efficace quando ha un impatto prolungato nel tempo. L’obiettivo è raggiunto quando l’annuncio riesce a generare almeno uno dei seguenti effetti:

  • commemorativo
  • attitudinale
  • comportamentale.

In particolare, l’attenzione dello studio si concentra sul primo effetto: l’effetto commemorativo. Per quest’ultimo s’intende la capacità di aumentare la consapevolezza e la conoscenza nel pubblico di un determinato brand o prodotto.

A tal fine, sono stati ripresi i concetti chiave sia l’effetto Zeigarnik sia degli studi successivamente condotti e riportati all’inizio del capitolo.

Il punto focale della questione è che quando si riesce a creare una pubblicità o un annuncio che generi nell’osservatore la necessità e il desiderio di compiere un’azione, e allo stesso tempo gli si pone un freno al compimento, si attiva l’effetto Zeigarnik, e di conseguenza, il prodotto o servizio ben si imprime nella mente del potenziale consumatore o cliente.

I pubblicitari, pertanto, consapevoli dell’effetto Zeigarnik, tendono a creare in ogni campagna pubblicitaria o annuncio una sorta di tensione emotiva nell’osservatore, il quale bisogna in qualche modo metterlo in uno stato di attesa e curiosità.

Tale stato aiuta a migliorare la memoria e il messaggio trasmesso ha il vantaggio di riuscire ad imprimersi per lunghi periodi nelle menti.

Criticità e limiti dell’effetto Zeigarnik

Infine, vediamo alcuni aspetti da considerare affinché l’effetto Zeigarnik risulti effettivamente efficace.

Alcuni studi confermano che non è sufficiente iniziare e sospendere lo svolgimento di un compito per beneficiare automaticamente dell’effetto Zeigarnik. Un’indagine pubblicata nel 2009, suggerisce che sono diversi gli aspetti da considerare affinché il processo si attivi. Le determinanti sono date da:

  • il momento in cui si interrompe l’attività;
  • le motivazioni;
  • i livelli di stanchezza;

In altre parole, se un individuo non ha sufficienti motivazioni, interrompe troppo presto o troppo tardi l’attività o è semplicemente molto stanco, semplicemente tenderà a dimenticare l’attività non riprendendola in futuro.

È interessante inoltre notare che promettere o promettersi una ricompensa come premio per aver portato a termine l’attività, invece di agevolare, annulla in parte l’effetto Zeigarnik.

Il succitato studio di McGraw e Fiala, dimostra che i partecipanti sono più inclini a riprendere e portare a termine le attività quando non si promette loro un premio.

Superare l’effetto Zeigarnik

Finora abbiamo trattato l’effetto Zeigarnik da diversi punti di vista. Si è visto come può essere utilizzato per aumentare la produttività, come diventa uno strumento cardine per efficaci campagne pubblicitarie e anche alcune criticità.

L’ultimo aspetto da trattare riguarda le conseguenze negative dell’effetto Zeigarnik. Vi sono infatti alcuni contesti e situazioni di vita in cui il presentarsi del fenomeno può portare serie conseguenze.

In particolare, si pensi a tutte le situazioni in cui si viene coinvolti emotivamente e si verifica uno scenario in cui gli esiti non sono favorevoli.

Ad esempio: quando un rapporto tra due persone finisce, quando non si riesce ad ottenere una promozione o un posto di lavoro.

L’effetto infatti può verificarsi ogni qual volta si crea una particolare tensione emotiva e un’aspettativa. Quando quest’ultima si verifica si averte una sensazione di incompiutezza tale da generare una sensazione di perdita di controllo degli eventi.

Gli psicologi chiamano il suddetto effetto negativo dissonanza cognitiva, la quale si verifica ogni qual volta alcune convinzioni e credenze vengono disattese.

Ebbene nonostante ci si impegni ad accettare l’evento o il rifiuto ricevuto, non è sempre facile arrendersi e riuscire ad andare avanti.

Tutto ciò potrebbe portare a prendere decisioni sbagliate, oltre che ad una sostanziale perdita dei punti di riferimento.

Le conseguenze dell’effetto Zeigarnik, il ricordare cioè meglio ciò che è incompiuto, possono essere dunque anche molto negative.

Secondo uno studio della Wesleyan University, la sensazione di incompiutezza potrebbe portare a prendere decisioni errate spingendo gli individui a perseverare anche quando sarebbe meglio accettare un evento, una decisione o un risultato.

Ridurre la tensione psicologica

Avere la consapevolezza riguardo la presenza dell’effetto Zeigarnik, è l’unico modo per non farsi influenzare dagli eventuali effetti negativi e per sfruttarne appieno le conseguenze negative.

L’obiettivo è dunque riuscire ad avere un corretto approccio, riuscendo quando necessario a liberarsi dalla tensione psicologica causata dal fenomeno.

In tal senso è possibile, lavorare sulla capacità di accettare un evento avverso, imparare a conoscere meglio sé stessi, imparare ad attribuire la giusta importanza alla cosa.

In conclusione, accettare di non avere il controllo su ogni cosa e che è chiunque, durante il corso della propria vita, si trova a dover lasciare qualcosa incompiuto, è l’unico modo per contrastare gli effetti negativi del fenomeno.

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