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YOLO economy: cos’è e significato della filosofia “si vive una volta sola”

YOLO è l’acronimo di: “You Only Live Once”, in italiano: “Si vive una volta sola”. È una frase che racchiude una vera filosofia di vita, spesso ripetuta prima di una decisione importante e rischiosa. Si tratta, in altre parole, di un invito a prendersi dei rischi, consapevoli del fatto che alcune opportunità si presentano una sola volta nella vita.

Negli ultimi tempi la filosofia YOLO si è evoluta, tanto da diventare una vera tendenza. Partita dagli Stati Uniti la YOLO Economy è un atteggiamento tenuto da sempre più lavoratori, soprattutto giovani appartenenti alla generazione Millennials e Z.

In questo approfondimento vedremo cos’è la YOLO Economy, cosa implica, alcuni esempi e perché, probabilmente, questa filosofia di vita verrà sempre più applicata da un numero crescente di lavoratori, anche in Italia.

Cos’è la YOLO Economy

La YOLO Economy è solo l’ultima delle ripercussioni sul mercato del lavoro causate dalla pandemia da Covid-19.

Le restrizioni che hanno coinvolto praticamente tutta la popolazione globale sembrano ormai un lontano ricordo. Ciò che rimane sono le conseguenze, alcune non ancora chiare né ai Governi, né ai lavoratori, né ai datori di lavoro.

È il caso della YOLO Economy. A quanto pare i giovani lavoratori, dopo aver provato cosa vuol dire realmente flessibilità lavorativa, aver provato lo smart work, e forse essersi resi conto che da un momento all’altro tutto può cambiare, sembrano decisamente più propensi a prendersi alcuni rischi.

In particolare, si sta diffondendo un’avversione verso il lavoro dipendente in favore del lavoro autonomo. Tale avversione sta causando una serie di dimissioni di massa che preoccupano le aziende, le quali, ovviamente, hanno bisogno di forza lavoro sempre più qualificata e in grado di rispondere alle esigenze richieste dal competitivo mercato del lavoro.

In altri termini, il lavoro dipendente, gli stipendi non sempre equi, le scarse possibilità di fare carriera, il rischio burnout, sono solo alcuni tra i fattori che stanno spingendo i giovani lavoratori a rischiare tutto per seguire i propri sogni. Come? Mettendosi in proprio, aprendo un’attività, talvolta inventandosi un lavoro e adottando uno stile di vita che non debba rispondere necessariamente alle logiche del mercato del lavoro.

Insomma, la YOLO Economy è un fenomeno che sta spingendo i lavoratori a diventare imprenditori di sé stessi, a desiderare un futuro senza datore di lavoro, a perseguire il work life balance. Le conseguenze possibili conseguenze spaventano principalmente le aziende le quali, qualora il fenomeno dovesse continuare a crescere, potrebbero presto avere ancora più difficoltà a trovare personale.

I principi della filosofia YOLO

Sebbene possa sembrare una filosofia recente, prendere decisioni coraggiose e rischiose spinte dalla certezza che si vive una volta sola, in realtà è un modo di pensare ben conosciuto da filosofi e pensatori del passato.

Si vive una volta sola porta, infatti, a pensare alla locuzione latina Carpe Diem pronunciata da Orazio, la quale in un certo senso può essere considerata come la madre della filosofia YOLO. Cogli l’attimo, infatti, altro non è che un invito a godere del presente, spinto dal fatto che essendo il futuro imprevedibile è inutile perdersi in impossibili azioni e stili di vita finalizzati ad assicurarsi un futuro stabile e sicuro.  

In epoca più recente, il concetto è stato richiamato spessissimo. Ad esempio da:

  • Johann Wolfgang von Goethe nella commedia di fine 1700 Clavigo
  • Johann Strauss II nel valzer: Man lebt nur einmal!  

Ancora più recente i principi alla base della cultura YOLO sono stati richiamati da numerosi artisti. Dai The Strokes e da Drake.

Convenzionalmente la nascita dell’acronimo YOLO è fatta risalire al 2004, oggi è un punto fermo che guida il modo di vivere di molti giovani. Non è raro vedere l’acronimo tatuato, oppure in trend sui social network.

I principi del movimento YOLO nel mondo del lavoro

YOLO è un vero invito a prendersi dei rischi, a cambiare vita, a non avere paura del futuro, il quale è comunque si agisca incerto.

La filosofia guida il fenomeno collegato, conosciuto come The Big Quit o Great Resignation o le dimissioni di massa, il quale sta portando milioni di persone del mondo a cambiare lavoro e a rivedere le proprie scelte in ambito professionale. I dati sono stati rilevati da numerosi studi.

In particolare, una recente ricerca Microsoft rivela che siano ben il 40% le persone nel mondo è alla ricerca di nuove opportunità lavorative.

Le dimissioni inoltre, durante l’estate 2021, sono aumentate del ben 60% solo negli Stati Uniti. Il tema è dunque assolutamente centrale e trattato dai media nazionali ed esteri.

Ad esempio: i numeri record hanno spinto ad analizzare il fenomeno anche il The Wall Street Journal e il New York Times.

Scegliere la filosofia YOLO è quindi un vero e proprio stile di vita e di pensare. Molti liberi professionisti, freelance e lavoratori dipendenti potrebbero chiedersi quali siano i principi fondanti del movimento e come riuscire ad avere una carriera appagante:

Vivere il presente

I sostenitori della YOLO economy, come anticipato, attribuiscono molta importanza al presente, ritenendolo come il momento più importante della propria esistenza.

Questo implica il non aver paura di prendere decisioni rischiose, cercare soluzioni innovative e strade alternative per la crescita personale e professionale.

Bisogna tener presente che i sostenitori del movimento YOLO sono tutt’altro che sprovveduti. Si tratta spesso di persone altamente qualificate, in grado di valutare con attenzione tutti i rischi che le loro decisioni comportano.

Allontanare la paura

La decisione di abbandonare un lavoro dipendente o in generale interrompere il percorso di carriera per dedicarsi ad altre attività, passioni e interessi, non può che spaventare.

Il movimento YOLO invita a lasciarsi le paure alle spalle, ad affidarsi al proprio pensiero critico e a seguire l’intuito.

Anche il giudizio degli altri non dovrebbe essere troppo preso in considerazione. Ancora una volta è l’idea che si vive una volta sola e che non si avranno altre simili opportunità a guidare le scelte.

Non avere rimpianti

Collegato con i punti precedenti, un altro principio fondante è quello di non avere rimpianti. Bisogna, in altre parole, evitare di guardare al proprio passato e rendersi conto di non aver vissuto appieno le esperienze e le opportunità presentate nel corso della vita.

Per fare un esempio, se il sogno è di lavorare viaggiando, intraprendere una carriera da nomade digitale (https://www.cercalavoro.it/professioni/nomadi-digitali/) potrebbe essere un’ottima soluzione. Se non si è più felici in Italia, forse è arrivato il momento di trasferirsi all’estero senza pensarci troppo, scoprendo così nuove culture e stili di vita.

Sapere cosa si vuole

Come ormai chiaro, lo stile di vita YOLO è una precisa filosofia che non implica certo oziare durante il giorno. Si tratta al contrario di scegliere un lavoro, in proprio o dipendente, a delle precise condizioni.

Le condizioni sono molto personali. Per qualcuno potrebbe essere fondamentale lavorare da casa, per altri ottenere determinati benefit, per altri ancora ciò che conta davvero è lavorare al massimo quattro ore al giorno.

Insomma, è la flessibilità la parola chiave associata a questa filosofia. Per questo motivo è importante sedersi a tavolino e individuare in che modo disegnare il proprio futuro professionale. Definire a priori le proprie esigenze semplifica la ricerca futura del lavoro ideale.  

Essere pronti a continui cambiamenti

Infine, cogliere ogni nuova opportunità che la vita presenta ogni giorno, significa abituarsi ad una vita dinamica.

Cambiare solo una volta lavoro non basta, la ricerca di un migliore stile di vita, migliori prospettive e opportunità è costante e si conclude solo quando non si ritiene di aver raggiunto il perfetto equilibrio.

Esempi di YOLO Economy

La YOLO economy è un principio di vita secondo il quale i lavoratori sono spinti a cogliere le opportunità lavorative, apportando cambiamenti anche radicali alla propria vita. Quali potrebbero essere alcuni esempi di scelte tipicamente compiute da chi è pronto a lasciare il posto fisso e cambiare vita?

  • Aprire un’attività: che si tratti di una startup, di un birrificio o di un allevamento, la scelta di mettersi in proprio e di inseguire i propri sogni è un tipico esempio in linea con la corrente di pensiero YOLO.
  • Trasferirsi all’estero: abbandonare i propri luoghi d’origine e andare alla ricerca di nuove opportunità all’estero.
  • Riprendere a studiare: anche uscire dal mercato del lavoro per acquisire nuove competenze può essere una scelta coraggiosa e dettata dalla voglia di cambiare vita.

Oltre ai suddetti tre esempi anche piccoli gesti che non necessariamente implicano abbandonare il posto di lavoro possono sottintendere la volontà di apportare un cambiamento alla propria quotidianità lavorativa:

  • Negoziare un nuovo contratto di lavoro
  • Lavorare come nomade digitale
  • Decidere di lavorare meno ore al giorno

La YOLO Economy in Italia

Sia negli Stati Uniti, che in Italia, la YOLO Economy è un fenomeno recente, che ancora non è stato approfondito in tutti i suoi aspetti.

Gli studi e i dibattiti sull’argomento partono dalla considerazione che sempre più giovani stanno lasciando il lavoro tradizionale, puntando ad opportunità diverse finalizzate a raggiungere maggiore flessibilità.

Come anticipato, il fenomeno riguarda i cosiddetti “knowledge workers” coloro cioè che dispongono di specifiche competenze digitali e che quindi possono non solo lavorare da qualsiasi parte del mondo, ma possono facilmente mettersi in proprio e gestire autonomamente un’attività.

In tal senso è indicativa la crescita delle startup innovative iscritte al Registro delle Imprese (sezione speciale) in Italia. I dati divulgati dal Ministero dello sviluppo Economico sono in parte spiegati anche dal fenomeno della YOLO economy.

Tipicamente, infatti, aprire una startup significa investire in un progetto il cui successo o fallimento è difficilmente preventivabile.

La crescita delle startup, sicuramente spinta anche dalle numerose forme di agevolazione presenti, è comunque indice della volontà dei giovani in Italia di costruirsi un futuro lavorativo autonomo e basato sulle proprie esigenze.

Appaiono inoltre in crescita anche il numero di attività svolte in maniera autonoma o con al massimo un solo dipendente.

Anche in questo caso bisogna considerare che l’economia italiana si contraddistingue da sempre per l’elevato numero di lavoratori autonomi e micro imprese, tuttavia la tendenza è tutt’altro che in procinto di arrestarsi.

Non si può tuttavia non notare quanto riportato dal CENSIS.

L’ultimo rapporto evidenzia che sebbene ci sia stato nel 2021 un aumento del numero delle dimissioni, i lavoratori italiani risultano comunque poco propensi a lasciare il posto di lavoro al buio.

In conclusione, confrontando i dati, la YOLO Economy è per adesso un fenomeno limitato in Italia. I giovani lavoratori appaiono sì coraggiosi e intraprendenti ma allo stesso tempo non vogliono correre il rischio di peggiorare la situazione attuale. Occorrerà qualche anno ancora prima di poter valutare le effettive conseguenze e implicazioni che il fenomeno apporterà nel mondo del lavoro.

YOLO: le possibili conseguenze

Bisogna premettere che al momento il fenomeno YOLO è, almeno in Italia, limitato. Il nostro Paese ha una situazione già complicata dal punto di vista lavorativo e ciò rende ancor più difficile individuare se l’idea di lasciar tutto e mettersi in proprio stia effettivamente arrecando un danno alle imprese, o se si stia rivelando una scelta vincente per i lavoratori.

Il contesto attuale, infatti, è molto diverso dagli Stati Uniti. Oltre Oceano, per motivi storico-culturali, il mercato del lavoro è sempre stato più dinamico rispetto quello italiano. Tale aspetto potrebbe far pensare che le aziende in USA potrebbero sentirne meno delle conseguenze delle dimissioni di massa rispetto l’Italia.

Nel Bel Paese, che per inciso già fronteggia difficoltà a reperire personale di tipo stagionale, dover fare i conti anche con giovani dimissionari in altri settori potrebbe essere più complesso da gestire.

La situazione è sicuramente delicata, in particolare bisogna considerare:

  • Le retribuzioni al netto dell’inflazione si sono ridotte negli ultimi 20 anni
  • Le politiche di welfare aziendale andrebbero migliorate
  • Il precariato e il lavoro nero sono due piaghe mai scomparse
  • Le differenze salariali di genere
  • La disoccupazione giovanile

Tutti questi elementi rendono chiaro perché in Italia in movimento YOLO risulta solo uno dei tanti fenomeni presenti nel mercato del lavoro che merita di essere osservato e studiato.

Tra YOLO e Tang Ping: proteste silenziose

Il movimento, la cultura o la filosofia YOLO è solo uno dei diversi movimenti che assicurano di trasformare il mercato del lavoro.

In occidente, i giovani stanno cercando di riprendere il controllo della propria vita, perseguendo un corretto work life balance e cercando di evitare l’insorgere di problematiche quali il burnout.

Anche in oriente, in particolare in Cina, qualcosa sta succedendo. La nuova tendenza si chiama Tang Ping, e significa letteralmente “sdraiarsi a terra”. Si tratta di una forma di protesta giovanile anche in questo caso nata successivamente al periodo pandemico.

Le due filosofie hanno in comune il fatto che entrambe:

  • Vedono i giovani protagonisti
  • Mirano a cambiare il mercato del lavoro
  • Sono silenziose

Diversamente dalla cultura YOLO, la filosofia Tang Ping può essere definita come una vera e propria forma di protesta. I giovani lavoratori cinesi sembrano stanchi di un lavoro molto competitivo e precario allo stesso tempo. A questo si aggiunge il costo della vita sempre più elevato.

I lavoratori, quindi, stanchi dei lunghi turni di lavoro, della produttività come primario principale per misurare le qualità personali, preferiscono sdraiarsi a terra e non far più nulla.

Il movimento risulta sempre più popolare e, neanche a dirlo, si sta diffondendo grazie ai social network.

YOLO, south working e Big Quit: come cambia il mondo del lavoro

Stiamo vivendo un periodo di forti cambiamenti che la pandemia ha accelerato ancora di più. È sufficiente consultare le ultime notizie presenti sul web per rendersi conto dei tanti fenomeni in atto che rendono il futuro incerto, tanto per i lavoratori tanto per le imprese.

Dal fenomeno del south working, spinto dalla possibilità di lavorare da remoto, ai recenti fenomeni YOLO, Tang Ping e delle grandi dimissioni.

Ogni stravolgimento in atto coinvolge principalmente una categoria di lavoratori, i Millennials e la GenZ, i quali, probabilmente si trovano a far oggi un lavoro che difficilmente faranno tra 5 o 10 anni.

I cambiamenti sono portati principalmente dalla digitalizzazione la quale da un lato offre nuove e impensabili opportunità, dall’altro però produce distorsioni i cui esiti sono tutti ancora da comprendere.

Appare evidente in un tale contesto riorganizzare il lavoro, chiarendo una volta per tutte cosa vuol dire lavorare in smart work, quali sono i diritti dei lavoratori e come è possibile assicurare a questi ultimi un effettivo work life balance.

Comprendere appieno tutto ciò che sta succedendo è materia di antropologi, sociologi, filosofi ed altri esperti in materia. Come spiega Domenico De Masi nel libro “Smart working La rivoluzione del lavoro intelligente”, bisogna tener presente che per millenni e fino al 1750 la maggior parte dei lavoratori erano o contadini o artigiani. Dal Novecento in poi questi ultimi sono diventati operai o manovali.

Il fatto che oggi professioni quali manager e professionisti qualificati siano in grande maggioranza rispetto al passato rappresenta un passaggio epocale.

Se a questo ci aggiungiamo le novità apportate dallo smart work appare evidente come la situazione sia nuova, difficile da gestire e ben si presti alla nascita di movimenti inesistenti in passato come appunto la filosofia YOLO. 

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