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Il manager: chi è, caratteristiche, percorsi di studio e guadagni

Per molte persone diventare manager significa coronare i propri sogni di carriera. La figura, come vedremo, ricopre un’elevata posizione all’interno dell’azienda, è chiamata a prendere decisioni difficili e a garantire che l’organizzazione da lui gestita prosperi nel presente e nel futuro.

Diventare manager d’azienda attrae per molti motivi, questo professionista è una persona dotata di forte leadership, di prestigio e che al vertice della carriera può diventare un top manager ricoprendo così le posizioni dirigenziali più elevate dell’organigramma aziendale.

Oltre al prestigio, attrae lo stipendio, il quale è di gran lunga più elevato rispetto a lavoratori quali: operai o impiegati. Generalmente lo stipendio è composto da una parte fissa e da una parte variabile a seconda dei risultati aziendali raggiunti nell’anno.

Manager chi è e definizione

Il manager è il primo responsabile della gestione di un’azienda o di un reparto della stessa. Il termine deriva dal verbo inglese “to manage”: amministrare o governare.

Comunemente questa figura non è titolare dell’azienda ma è stato incaricato di condurla, di prendere le decisioni più importanti o in generale di occuparsi di tutti gli interessi economici.

In prim’analisi si evidenzia che convenzionalmente si possono individuare quattro grandi livelli di management.

  • I Top Manager (CEO, CFO, COO, CTO)
  • I Manager Funzionali (responsabili marketing, contabilità, personale…)
  • I Team Manager (responsabili di specifici gruppi di lavoro)
  • I Line Manager (responsabili di un determinato settore, prodotto o servizio interno)

Ad esempio un HR manager, rientra nella categoria dei Manager Funzionali, un Project Manager responsabile cioè di un progetto, rientra nella categoria dei Line Manager.

Il ruolo del manager

Al fine di comprendere al meglio il ruolo del manager si può fare riferimento alle cinque funzioni ricoperte da questa figura.

Le funzioni sono state individuate oltre un secolo fa da Jules Henri Fayol, il quale, oltre ad aver salvato dal fallimento l’azienda mineraria Boigues Rambourg pubblicò diverse opere di teoria amministrativa, tanto che oggi è considerato il padre del management moderno.

Ebbene, ogni attività manageriale, è quindi ogni manager ha la funzione di:

Pianificare

Secondo Fayol la capacità di pianificare, o meglio di elaborare un “piano d’azione”, è imprescindibile nel management ad ogni livello.

Pianificare vuol dire: aver chiari gli obiettivi da raggiungere, sapere cosa fare per raggiungerli, sapere quali sono le fasi o gli step intermedi da superare e avere un metodo chiaro e definito.

Organizzare

Per organizzazione s’intende che il manager deve fare in modo che l’azienda disponga delle risorse umanane e fisiche necessarie per raggiungere gli obiettivi pianificati.

Comandare

È compito del manager fare in modo che tutti i lavoratori siano nelle condizioni di garantire il massimo rendimento e la massima produttività.

Ciò implica disporre di lavoratori competenti, che i manager tra loro siano perfettamente coordinati, che le prestazioni siano costantemente monitorate.

Coordinare

Non possono mancare le capacità di coordinamento. È compito del manager assicurarsi che tutto il personale dipendente abbia ben chiare le proprie mansioni e responsabilità.

L’obiettivo è altresì assicurare che tutte le risorse lavorino in armonia tra loro al fine di raggiungere gli obiettivi.

Controllare

In ultimo Fayol ritiene che un manager debba avere la capacità di controllare che tutto si svolga secondo quanto stabilito e nel rispetto delle indicazioni impartite.

Combinare la cinque funzioni, significa ben definire il ruolo del manager. Questo framework di gestione, nonostante sia stato elaborato oltre un secolo fa, continua ad essere un punto di riferimento per le organizzazioni.

Il ruolo del manager del futuro

Sebbene i ruoli stabiliti da Fayol siano attuali, bisogna altresì porre l’accento sul come i compiti e i ruoli dei manager, al pari di altre professioni, stiano rapidamente evolvendosi.

La digital transformation, sta portando cambiamenti di cui i giovani oggi devono tenere conto al fine di diventare manager di successo.

Sul tema interessanti considerazioni sono state riportate da Elizabeth Lyle manager di BCG. I manager oggi hanno il preciso compito di:

Focalizzarsi sulla formazione dei lavoratori

Non si può ignorare il ruolo dell’intelligenza artificiale all’interno delle organizzazioni. Dai servizi di chat bot per l’assistenza clienti, fino ai robot, i quali si occupano sempre più di numerose mansioni.

Il manager in tal senso individuare come valorizzare la forza lavoro presente riuscendo a farla coesistere con le nuove tecnologie.

Far emergere il potenziale delle risorse umane

Lyle suggerisce ai manager di delegare compiti e responsabilità non solo ad una cerchia ristretta di collaboratori ma di includere quante più risorse umane possibili.

L’obiettivo oggi, per restare competitivi, è fare in modo che tutti i lavoratori siano messi nelle condizioni di esprimere al massimo il loro potenziale. Il punto è focale e suggerisce un approccio basato sempre più sull’inclusione delle risorse umane.

La ricerca del miglioramento

Un dirigente oggi deve avere una mentalità orientata al futuro. Si tratta di riuscire a pensare fuori dagli schemi al fine di superare le situazioni critiche.

Lyle suggerisce di cercare il miglioramento in ogni momento, anche quando le cose in azienda vanno bene.

Creare continuamente nuove sfide

Oltre a risolvere i problemi, i dirigenti devono oggi essere in grado di motivare e creare nuove sfide ai lavoratori, agevolando la nascita di soluzioni creative ed innovative. Questo cambio di mentalità è essenziale per far fronte alle numerose sfide che attendono le organizzazioni.

Quali tipi di manager ci sono? Alcuni esempi

Diventare manager significa potersi ritrovare a lavorare praticamente in ogni settore e in ogni azienda sufficientemente grande da avere la necessità di disporre di una o più figure di questo tipo.

Ad esempio, il manager non è presente in una piccola azienda a conduzione familiare, come non è la prima cosa a cui pensano coloro che decidono di mettersi in proprio (https://www.cercalavoro.it/libera-professione/mettersi-in-proprio-idee-consigli/). Nei fatti affidare la gestione di un reparto o dell’intera azienda è una scelta e necessità principalmente delle medio e grandi imprese.

Troviamo manager ad esempio nel:

Settore finanziario

Nell’immaginario comune spesso il manager lavora nel settore finanziario. Effettivamente la figura è rilevante nel settore in quanto è incaricata di massimizzare i guadagni della banca o dell’istituto di credito per cui lavora.

Nel settore troviamo figure quali:

  • Responsabili del rischio
  • Gestori del credito o dei flussi di cassa
  • Controllore
  • Tesoriere.

Settore Informatico

Comunemente chiamati come responsabili IT, i manager operanti nel settore informatico hanno il compito di garantire che l’azienda utilizzi e sfrutti al meglio le tecnologie digitali oggi disponibili.

Si occupano quindi di facilitare l’implementazione delle tecnologie in azienda, di nuovi software e si assicurano che l’organizzazione sia quanto meno esposta a possibili attacchi informatici.

In questo settore troviamo manager ricoprire il ruolo di:

  • Manager informatico
  • Direttore delle tecnologie
  • Responsabile dei sistemi.

Settore dell’architettura e dell’ingegneria

Si pensi a tutte le figure incaricati di aspetti quali: gestione del budget, supervisione e pianificazione dei lavori. Un manager in questo settore può ricoprire il ruolo di:

  • Capo ingegnare
  • Direttore responsabile di progetto
  • Responsabile tecnico.

Settore della ristorazione

Grandi hotel e ristoranti non possono prescindere da uno o più manager essenziali per garantire la crescita dell’attività. È compito dei manager accertare il rispetto delle normative, fare in modo che il personale sia formato e preparato, indicare nuove strategie ai reparti marketing e comunicazione.

Sono esempi di ruoli manageriali nel settore della ristorazione:

  • Direttore generale
  • Supervisore della cucina
  • Responsabile dei servizi di catering.

Settore Risorse Umane

La gestione delle risorse umane è tipicamente in carico ad un manager che si occupa delle assunzioni, della comunicazione tra dipendenti e vertici aziendali, dell’organizzazione del personale e di varie controversie.

Figure quali:

  • Responsabile del reclutamento
  • Direttore delle risorse umane
  • Responsabile delle relazioni

Sono solo alcuni dei vari ruoli che possono essere ricoperti.

Cosa si deve studiare per diventare manager?

Entriamo nel vivo dell’articolo evidenziando quali sono i percorsi di studio da intraprendere dopo la maturità per diventare manager.

Premesso che raggiungere una posizione così elevata richiede comunque diversi anni, la versatilità del ruolo offre buone opportunità ai lavoratori di talento di riuscire nell’intento.

Ovviamente la base è disporre di un titolo di laurea e di un master. Inoltre, la conoscenza delle lingue straniere è assolutamente imprescindibile.

Per quanto riguarda l’Università, si può pensare a: Economia e Management. I corsi sono diffusi in tutta Italia.

Ad esempio si può verificare l’offerta formativa dell’Università degli Studi di Milano o dell’Università degli Studi di Roma.

Alternativamente la carriera del manager è spesso la naturale conseguenza di chi opta per la facoltà di Ingegneria Gestionale.

Anche in questo caso l’offerta formativa non manca: dall’Università di Bologna, al Politecnico di Bari.

Una volta terminato il percorso, si può pensare di frequentare un master e di conseguenza specializzarsi in una particolare area.

Frequentare un master all’estero potrebbe essere la soluzione migliore per aumentare la spendibilità del proprio curriculum. È possibile in tal senso verificare i master in Business Management e Business Administration dell’Università di Berlino, dell’Universitaire Léonard de Vinci a Parigi o i master in Gestione aziendale strategica promossi dalla Law Business School di Londra.

Come diventare manager aziendale

Una volta acquisita l’opportuna formazione bisogna mettersi alla ricerca delle offerte lavorative che verosimilmente possano garantire di far evolvere la propria carriera verso l’ambita posizione manageriale.

Diventare manager non è semplice poiché più si ambisce a posizioni di vertice più è elevata la concorrenza e più sono elevate le competenze richieste. Tra le buone pratiche da seguire si segnala:

Scegliere l’azienda giusta

Senza prima aver acquisito esperienza, nessuna azienda offrirà ad un lavoratore direttamente il ruolo di manager. La carriera di tipo verticale può essere lunga e piena di ostacoli.

Il consiglio è inviare la propria candidatura alle sole aziende con ottimi margini di crescita. Ad esempio, iniziare a lavorare per una startup innovativa, può essere la giusta strada da intraprendere al fine di ricoprire in futuro la posizione di manager una volta che l’azienda si consolida sul mercato.

Continuare a formarsi

I repentini cambiamenti in atto rendono necessario il doversi continuare a formare durante tutto il corso della propria carriera lavorativa.

Lo studio non si esaurisce con il conseguimento di un titolo di laurea. È necessario, pertanto, continuare ad aumentare il proprio bagaglio di competenze e conoscenze, senza tralasciare le competenze soft. In particolare: leadership, empatia, problem solving, sono capacità presenti in ogni manager di successo.

Dimostrare il proprio valore

Il ruolo di manager è un incarico dato ai migliori. Pertanto, è necessario impegnarsi al massimo al fine di dimostrare tutto il proprio valore.

Coloro che si distinguono per competenze comunicative, capacità di leadership, gestione delle controversie, lavoro sotto pressione, hanno ottime possibilità di essere notati da: titolari d’impresa, head hunters e altri manager.

Circondarsi di persone giuste

Amici, colleghi e in generale ogni rapporto interpersonale dovrebbe essere quanto più sano possibile.

Le persone intorno a noi possono rivelarsi d’aiuto e di supporto agevolando i percorsi di carriera. Può inoltre essere estremamente benefico per i proprio obiettivi affidarsi ad un career coach.

Questo professionista, grazie all’esperienza maturata negli anni, può effettivamente guidare il giovane lavoratore verso il raggiungimento degli obiettivi di carriera.

Prendersi dei rischi

Un manager di successo non ha paura di prendersi dei rischi. Tale propensione può emergere ancor prima che si arrivi a ricoprire il ruolo.

Dire la propria, presentare soluzioni innovative, non aver paura di farsi strada, può sembrare un modo di fare un po’ spavaldo ma se gestito con intelligenza può effettivamente aiutare a farsi notare e considerare come possibile manager.

Lavorare sul network

La visibilità online, le azioni di personal branding e l’attività in piattaforme come LinkedIn permettono di farsi notare e garantiscono l’accesso alle giuste opportunità di carriera. Restare nell’ombra, diversamente, difficilmente può portare ad essere notati.

Caratteristiche del manager aziendale?

Dopo aver tracciato un profilo definito del manager ideale, vediamo quali altre competenze e caratteristiche proprio non possono mancare. È doveroso soffermarsi in particolare sulle soft skills:

Leadership

Il manager deve riuscire con leadership e carisma a motivare il gruppo di lavoro a lui affidato verso il raggiungimento degli obiettivi.

Deve inoltre riuscire ad essere d’esempio per tutti i lavoratori, il quali hanno bisogno di un punto di riferimento e di una figura fidata che sappia valorizzarli e supportarli nei percorsi di crescita.

Empatia

L’empatia è una dote propria nei manager di successo. Arrivare ai vertici di un’organizzazione non significa solo impartire ordini e comandi, ma significa soprattutto essere in grado di creare un ambiente di lavoro disteso, in cui vengono attribuite le giuste attenzioni alle esigenze dei lavoratori in un’ottima di perfetto work life balance.

Capacità di parlare in pubblico

Più volte i manager si trovano a dover parlare ad una più o meno vasta platea di ascoltatori. Pertanto, sono imprescindibili abilità di public speaking, di persuasione e di trasmettere entusiasmo finalizzate a creare consenso attorno alle proprie convinzioni e idee.

Concentrazione

Negli ultimi 20 anni si sono susseguite diverse crisi che hanno colpito le economie occidentali.

Un manager è consapevole che durante la sua carriera può trovare ad affrontare periodi molto complicati da gestire.

Riuscire a rimanere concentrati e focalizzati sugli obiettivi, riuscire a lavorare al meglio anche sotto stress, non far sì che i sentimenti negativi prendano il sopravvento sono doti imprescindibili al fine di raggiungere i risultati.

Gestione del tempo

Il manager è una persona impegnata. Quotidianamente riceve numerose telefonate, deve occuparsi di più mansioni e come tutti ha una vita privata. La gestione del tempo diventa fondamentale, sia per riuscire a garantire che tutti i lavori vengano svolti entro le tempistiche prestabilite sia per ritagliarsi del tempo da dedicare alla famiglia e allo svago.

Dare feedback

La mentalità del manager è focalizzata sul miglioramento del reparto o dell’intera organizzazione. Per raggiungere questo risultato è necessario saper fornire le giuste indicazioni ai lavoratori.

Saper fornire feedback costruttivi non è semplice, richiede pratica, capacità di ascolto e comprensione dell’altro.

Delegare

Questi professionisti non possono occuparsi di tutto. Saper individuare le giuste persone a cui affidare le mansioni e i compiti più delicati è indispensabili per assicurare il raggiungimento degli obiettivi.

La capacità di delegare si sviluppa con gli anni e facendo tesoro degli errori commessi in passato ma non può mancare in un manager di successo.

Quanto guadagna un manager

Come per tutte le professioni anche diventare manager può garantire uno stipendio molto diverso a seconda:

  • Dell’azienda
  • Del ruolo
  • Dell’esperienza.

La retribuzione del manager inoltre è spesso formata da una parte fissa più da una parte variabile tanto più alta a seconda degli obiettivi raggiunti. Bisogna considerare che spesso le società quotate in borsa pagano una parte dei compensi in azioni della società stessa e pertanto gli introiti possono essere più o meno elevati a seconda dell’andamento del titolo.

Ad ogni modo è possibile farsi un’idea di quanto possa ambire a guadagnare in media un manager in Italia consultando il Salary Guide pubblicato da Badenoch and Clark, il quale ha raccolto le retribuzioni dei dirigenti in Italia.

Raggiungere una posizione dirigenziale significa guadagnare ben tre volte in più rispetto a un impiegato e quattro volte in più rispetto ad un operaio. Il RAL (Retribuzione Annuale Lorda), ovvero lo stipendio di un manager in Italia è di poco superiore ai 100.000 EUR annui, pari a circa 8.300 EUR mensili.

In particolare, beneficiano di stipendio più elevati i manager operanti in settori quali:

  • Finanza
  • Automotive
  • Chimica e farmaceutica.

Gli importi riportati sono ovviamente da intendersi come medi e relativi all’insieme delle posizioni dirigenziali. Un CEO o un qualsiasi Top Manager di una grande organizzazione, può tranquillamente riportare guadagni superiori al milione di EUR.

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