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Il podologo: chi è, cosa fa e come conseguire la laurea in podologia

Il podologo o la podologa sono figure professionali operanti nel settore sanitario e specializzate in podologia. Quest’ultima è un’importante branca che si occupa dello studio e la risoluzione di tutte le problematiche che le persone possono avere ai piedi. Non a caso, il podologo è spesso chiamato in gergo semplicemente come “medico dei piedi”.

Il podologo e la podologa sono i principali protagonisti in questo articolo, che, come di consueto, risponde a tutte le principali domande sulla professione: cosa fa, come diventare podologo o podologa, come conseguire una laurea in podologia, come iscriversi all’albo e quindi come iniziare ad esercitare la professione.

Nel corso dell’articolo verranno inoltre evidenziate tutte le differenze con altre figure che possono occuparsi allo stesso modo del piede come l’ortopedico, il podiatra o l’estetista.

Si scoprirà così che ogni figura è specializzata in un ambito e sapere a chi rivolgersi può essere molto utile per la propria salute.

Podologo: significato

Il podologo è un medico qualificato in podologia e pertanto specializzato nella cura esterna dei piedi. Il termine deriva da greco podòs + logos, può essere tradotto come esperto del piede.

Per podologia, si può far riferimento sia alla professione del podologo, sia ad una branchia della chirurgia veterinaria specializzata, in questo caso, nei problemi che possono avere gli animali alle zampe, principalmente i cavalli.

Chi è il podologo

Il podologo e la podologa, come vedremo in dettaglio nei prossimi paragrafi, sono tecnicamente dei professionisti sanitari, non sono quindi laureati in medicina come i medici di base o i chirurghi e altre figure che si occupano di problematiche legate alla salute dei piedi.

Dal 2018 la Legge Lorenzin ha disciplinato la professione che oggi dispone di un proprio Ordine e di un proprio Albo. Questi professionisti, infatti, seguono un percorso di formazione differente e dispongono di un proprio albo dei podologi: Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione.

Il percorso di formazione prevede il conseguimento di una laurea triennale.

Cosa fa il podologo

Come riportato dal decreto n.666 del 14 settembre 1994, il podologo si occupa di attività quali:

  • prevenzione di problematiche ai piedi;
  • operazioni di medicazione;
  • trattamenti in caso di calli, verruche;
  • attività riabilitative;
  • segnalazione ai medici di patologie che necessitano di approfondimenti.

È possibile trovare questa figura sia presso strutture pubbliche (ospedali) sia private. Può essere sia un lavoratore subordinato (dipendente) sia un libero professionista.

Il podologo è una figura alla quale si rivolgono persone di tutte le età. Dai bambini, fino agli anziani. Sono infatti svariate le situazioni che possono richiedere l’intervento di questi professionisti. Da ferite ai piedi, alle cure riabilitative.

In generale si può definire la professione del podologo, come un professionista che si occupa di tutte le problematiche inerenti ai piedi che le risolve mediante azioni: preventive, di diagnosi e terapeutiche.

Cosa cura il podologo

In dettaglio, l’esigenza di podologi e podologhe è resa necessaria dalle numerose problematiche che possono avere i piedi, le quali, se non trattate adeguatamente, possono portare a conseguenze anche gravi sulla vita delle persone.

Non riuscire a camminare o a correre infatti, può essere fortemente limitante. La professione oggi, mira anche a prevenire l’insorgere dei problemi, ed è per questo motivo che a molti già da bambini viene prescritta una visita dal podologo in caso di problemi quali: piede torto, piatto o cavo.

Vi sono poi tutta una serie di problematiche che colpiscono gli adulti: dall’unghia incarnita a ipercheratosi e dischieratosi, così come le verruche, le quali è necessario che siano trattate correttamente.

Bisogna altresì considerare che il piede è determinante per tutto il sistema posturale, e spesso una visita podologica può evidenziare che il dolore al piede è la consulenza di problemi posturali più ampi che vanno trattati da medici specialisti in altri ambiti.

Il podologo si avvale di numerosi e diversi attrezzi e strumenti. Tra questi si annovera l’utilizzo di tronchesi, elevatori, divaricatori, formici, pinze, lime, aghi.

Diventare podologo

Come diventare podologa o podologo? Gli interessati ad intraprendere la professione devono frequentare obbligatoriamente un corso di laurea in podologia.

In Italia non mancano le Università che propongono tali corsi di studio. Ad esempio, è presente a:

È sicuramente utile sapere che per l’accesso ai corsi di laurea è previsto il superamento del test di ammissione. Non sono presenti Università a numero aperto. Si tratta di corsi dove è obbligatoria la frequenza e dove è previsto un periodo di tirocinio obbligatorio.

Non si annoverano, inoltre, Università private né telematiche. Data la complessità della disciplina, le lezioni sono svolte in frequenza.

Test d’ingresso

Tutti i corsi di laurea in podologia prevedono un test d’ingresso. I prerequisiti sono riportati nella pagina del corso. È chiaramente indispensabile avere un diploma di maturità.

La prova di ammissione consiste in un questionario a cui è richiesto di rispondere a 60 domande a risposta multipla. I temi trattati sono:

  • Cultura generale;
  • Logica;
  • Biologia;
  • Chimica;
  • Fisica;
  • Matematica.

Ogni risposta esatta vale 1 o 1,5 punti, a seconda dell’Università proponente, e generalmente nessuna penalità vi è in caso di risposta non data, mentre rispondere in maniera errata comporta una decurtazione di 0,4 o 0,5 punti.

Laurea in podologia

Come anticipato è obbligatorio frequentare un corso di Laurea e conseguire il titolo per poter esercitare la professione del podologo o della podologa, dopo aver superato il test d’ingresso.

I corsi proposti in una delle succitate Università, mirano a preparare i futuri operatori sanitari.

Il laureato, alla fine quindi del corso, consegue le competenze necessarie per trattare tutta una serie di patologie legati al piede, risulta altresì in grado di individuare varie patologie e le cause: l’età, il lavoro o lo sport praticato.

I corsi di laurea in podologia inoltre insegnano le migliori pratiche per prevenire e medicare problemi quali: ulcere, verruche, oltre che insegnare come interfacciarsi al meglio con le altre categorie professionali del settore.

Dando uno sguardo al piano didattico, l’aspirante podologo, oltre alle attività di tirocinio previste al termine d’ogni anno di corso, deve sostenere e superare tutta una serie di esami appartenenti alle scienze biomediche, oltre che conseguire l’idoneità di lingua inglese, livello B-1.

In dettaglio bisogna aspettarsi esami quali:

  • Biochimica,
  • Biologia,
  • Anatomia umana,
  • Istologie,
  • Fisica,
  • Microbiologia,
  • Patologia;
  • Semeiotica del piede;
  • Medicina interna,
  • Podologia.

Il corso di laurea ha una durata di 3 anni, il che permette di conseguire i 180 crediti richiesti dal corso, di cui 60 sono dati dalle attività di tirocinio.

Per completezza informativa, si evidenzia che non esiste, ad oggi in Italia, la possibilità di conseguire una laurea in podologia on line, né di esercitare la professione del podologo senza laurea. In quest’ultimo caso si configurerebbe un abuso di professione sanitaria.

Associazione Italiana Podologi

L’associazione podologi italiana è presente dal 1974 ed è regolarmente riconosciuta a livello internazionale.

Tutti gli studenti, neo laureati e laureati in podologia dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di associarsi al fine di ricevere tutta una serie di tutele necessarie per svolgere la professione.

L’ente infatti svolge un ruolo informativo e di tutela nel caso di controversie inerenti allo svolgimento della professione.

L’Associazione Italiana Podologi, chiamata anche AIP, organizza congressi, convegni e corsi di aggiornamento, oltre che consentire la partecipazione alle varie assemblee dei soci.

Podologo offerte di lavoro e guadagni

Conseguire una laurea in podologia consente di trovare rapidamente occupazione. Gli sbocchi lavorativi non mancano.

È possibile trovare annunci di lavoro provenienti sia da strutture private sia da strutture pubbliche quali ambulatori e ospedali. In quest’ultimo caso, l’accesso prevede il superamento di un concorso pubblico. Alternativamente è possibile esercitare la professione in proprio aprendo una partita Iva.

Approfondendo, si scopre che molti sono richiesti podologi, soprattutto disposti ad esercitare come liberi professionisti per servizi di assistenza domiciliare.

Per quanto riguarda i guadagni del podologo, molto dipende dagli anni di esperienza e dalle modalità in cui si esercita la professione.

Un libero professionista può arrivare a guadagnare sui 1.500 – 2.000 EUR al mese e anche di più una volta raggiunta una certa fama e notorietà, potendo chiedere anche 100 EUR per ogni visita specialistica. Meno elevati potrebbero essere i guadagni qualora si lavorasse part-time dedicandosi all’assistenza domiciliare.

In quest’ultimo caso, un neo laureato può ambire a guadagnare part-time tra i 700 e gli 800 EUR e tra i 1.100 e i 1.300 EUR lavorando full time.

Differenza tra podologo e ortopedico

È lecito chiedersi quali sono le differenze tra podologi e ortopedici. Entrambi, infatti, per coloro non addentro al settore, sembrano occuparsi di simili problemi.

Tuttavia, è bene evidenziare che l’ortopedico è un professionista laureato in medicina ed è quindi un dottore in medicina.

L’ortopedico, inoltre, è specializzato su tutto il sistema umano, al contrario del podologo, che si occupa dei problemi relativi ai piedi e alle caviglie.

Riassumendo, le differenze tra ortopedico e podologo sono marcate. I primi sono a tutti gli effetti dei chirurghi, laureati in medicina con una conoscenza approfondita e globale dell’intero corpo umano.

Possono occuparsi chiaramente anche di problemi ai piedi e soprattutto di eventuali problemi associati.

I podologi invece sono conoscitori esperti di un solo ambito, per esercitare la professione sono sufficienti tre anni di studi Universitari, nonostante anch’essi sostengano esempi in medicina e anatomia, il percorso di studi è decisamente più breve.

Differenza tra pedicure e trattamento del podologo

Sono diverse le figure professionali che si occupano dei piedi. Può pertanto venire il dubbio su quale sia l’effettiva differenza tra un trattamento di pedicure e un trattamento compiuto da un podologo.

La pedicure è un tipo di trattamento estetico, il cui lavoro è svolto dall’estetista.

Tale lavoro si occupa, in altre parole di donare alle unghie un aspetto migliore, di lavorare sulle parti ruvide del piede. Mentre, come anticipato, il podologo svolge tutt’altro lavoro occupandosi dal punto di vista medico di varie tipologie di problemi che possono compromettere la corretta deambulazione.

Differenza tra Podiatra o podologo

Un’altra differenza che vale la pena evidenziare è quella tra il podiatra e il podologo. Il podologo come abbiamo visto non è un medico ed è sufficiente una laurea triennale per esercitare la professione.

Mentre il podiatra o podoiatra è un professionista, sempre nel campo medico, autorizzato ad utilizzare farmaci e abilitato altresì a effettuare interventi chirurgici, poiché in possesso di una laurea in Medicina e chirurgia.

Il termine ha origini anglosassoni, dall’inglese podiatrist. Diversamente podologo deriva dal latino.

Si nota inoltre che il Podiatra non è ancora una figura riconosciuta come tale delle leggi italiane, mentre in altri paesi, anche europei, la figura e riconosciuta sia a livello accademico sia giuridico.

Pertanto, in Italia non esiste una specializzazione in podiatria, la quale è conseguibile all’estero. Mentre, come visto fin ora esiste una laurea triennale in podologia.

Il podologo e la podologa: come sono percepiti

Un recente studio pubblicato dall’Associazione Medici Diabetologi, evidenzia alcune criticità legate alla professione del podologo di sicuro interesse per chiunque voglia intraprendere la carriera.

Come si è potuto notare nel corso di questo articolo, le persone non sono ancora del tutto consapevoli riguardo le differenze tra varie figure, mediche e no, che in diversi modi lavorano nell’ambito della cura del piede.

Lo studio evidenzia come la professione sia ancora poco valorizzata. Sono gli stessi medici ad evidenziare che spesso non indirizzano i pazienti dal podologo per vari motivi, principalmente perché:

  • non è presente in ospedale;
  • se ne ignora l’esistenza.

Inoltre, si evince che il consulto dal podologo è richiesto ancora per la risoluzione di casi semplici rispetto alla preparazione di cui dispongono, nonostante si riconosca che la figura in Italia sia oggi sottovalutata.

Le motivazioni sono varie, ma molto sembra dipendere dal fatto che i podologi sono stati introdotti in Italia solo recentemente. La figura è infatti inquadrata a livello normativa dal 1994, ma il primo corso di laurea è stato istituito solo nel 2001.

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