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Reverse ageism: quando sono discriminati i giovani lavoratori

Il reverse ageism, in italiano ageismo inverso, è una forma di discriminazione che colpisce i giovani lavoratori. È un fenomeno per molti tratti simile all’ageism. Mentre si usa, principalmente, ageismo per indicare pratiche discriminatorie subite da lavoratori senior, l’ageismo inverso colpisce i soli giovani lavoratori.

In questo approfondimento vedremo in dettaglio cosa si intende per reverse ageism e come un giovane lavoratore può difendersi.

Reverse ageism: cos’è?

Al contrario dell’ageismo, fenomeno noto già da tempo, del reverse ageism esperti e studiosi hanno iniziato ad occuparsene solo recentemente.

Nel 2017 uno studio dell’APA, ha definitivamente sollevato il problema evidenziando come siano in molti i lavoratori di tra i 20 e i 30 anni ad essere vittima di questa particolare forma di discriminazione basata sull’età.

Una discriminazione che limita la carriera dei giovani, costringendoli a subire tutta una serie di pregiudizi e di pratiche che possono, in alcuni casi, portare il lavoratore a dimettersi e cambiare lavoro oppure ad essere licenziato.

Reverse ageism sul posto di lavoro

Secondo lo studio, ben il 60% dei problemi e dei conflitti tra il personale sono causati da lavoratori senior nei confronti di lavoratori junior.

In particolare, i giovani lavoratori rivelano difficoltà a:

  • essere presi sul serio;
  • a trasmettere le loro idee.

Ma non è tutto. Ai suddetti aspetti, si aggiungono una serie di azioni concrete messe in atto dalle aziende. Ad esempio, il reverse ageism si concretizza in:

Disparità di stipendio eccessiva

Quando un lavoratore senior gode di una busta paga e di benefit sproporzionati rispetto a quelli percepiti da un lavoratore all’inizio.

Assunzioni per età

Se l’età diventa una discriminante durante i processi di assunzione allora è possibile che vi sia del reverse ageism, quando, chiaramente, vengono preferiti i lavoratori dai 30 anni in su e non presi in considerazione curricula inviati da lavoratori più giovani.

Insulti e sfottò

Un giovane lavoratore può subire l’ageismo inverso quando è costante vittima di insulti, sfottò, aggressioni verbali, per via dell’età. Ad esempio, frasi quali: “sei ancora un bambino”, “alla tua età non puoi prendere certe decisioni”.

Carichi di lavoro

In ultimo, quando al lavoratore giovane sono assegnati carichi di lavoro più pesanti rispetto ai lavoratori senior senza alcun motivo giustificabile, allora è possibile che il titolare stia attuando pratiche di reverse ageism.

Reverse ageism: come difendersi

Il reverse ageism può assumere diverse forme e quando “lieve” potrebbe essere difficile intraprendere le azioni legali previste in caso di discriminazione.

Quando invece l’ageismo inverso è grave e palese, allora bisogna recarsi presso il proprio sindacato, il quale provvederà ad affidare il caso al Consigliere di Parità.

Pertanto, la conoscenza dei diritti del lavoratore, e una lettura approfondita del proprio CCNL di riferimento è assolutamente consigliata. Inoltre, esistono alcune attenzioni volte a rendere l’esperienza e la carriera lavorativa un’esperienza positiva:

Mentore o life coach

Trovare un mentore, contattare un life coach o un career coach, può aiutare il proprio avanzamento di carriera.

Una figura esperta con la quale confrontarsi è sicuramente indicata per i lavoratori alle prime esperienze, non ancora del tutto consapevoli dei propri diritti e delle dinamiche lavorative.

Sviluppare nuove competenze

Più un lavoratore è competente e indispensabile per l’azienda, meno sarà soggetto a episodi di reverse ageism.

Sebbene sia spiacevole evidenziarlo, tutte le discriminazioni tendono a colpire le fasce più deboli e le minoranze.

Rendersi una risorsa per l’azienda può sicuramente aumentare la considerazione generale che gli altri hanno nei propri confronti.

Atteggiamento positivo

Piccoli e grandi episodi spiacevoli colpiscono la carriera di ogni lavoratore. Lasciarsi prendere dal panico, dall’ansia e dallo sconforto è dannoso. Per quanto possibile bisogna cercare di mantenere un atteggiamento positivo e a volte avere pazienza.

Se proprio non si riesce ad evitare l’ageismo, si può sempre prendere in considerazione l’idea di cambiare lavoro.

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