image

Aprire un’agenzia immobiliare: requisiti, costi e guadagni

Aprire un’agenzia immobiliare significa entrare in un mercato competitivo ma anche molto dinamico. Le famiglie italiane da sempre considerano l’investimento nel mattone un metodo sicuro per conservare e valorizzare i propri risparmi.

L’idea imprenditoriale, come vedremo in questo articolo, è percorribile sia in proprio sia in franchising.

I costi di avviamento sono contenuti, i requisiti minimi e inoltre si tratta di un’attività con buoni margini di crescita che permette di lavorare all’aria aperta e di conoscere nuove persone.

Come aprire un’agenzia immobiliare

Per aprire un’agenzia immobiliare, i passaggi da seguire sono i medesimi previsti per l’apertura di una qualsiasi attività.

Il primo consiglio è redigere un business plan, il quale permette di avere un’idea riguardo le spese e i futuri introiti della società.

Successivamente, bisogna dedicarsi alla formazione. Le agenzie immobiliari, al fine di svolgere le attività di intermediazione e compravendita degli immobili, hanno bisogno di figure abilitate: gli agenti immobiliari e i consulenti immobiliari.

Dopo aver definito mediante business plan l’idea e conseguito le abilitazioni per esercitare l’attività, si passa all’iter burocratico, il quale permette l’effettiva apertura dell’agenzia.

Vediamo in dettaglio i suddetti passi da seguire.

Business plan

Redigere un business plan per agenzie immobiliari è un processo necessario, utile per definire il presente e il futuro della propria attività.

La prima distinzione da fare riguarda la tipologia di attività. Aprire un’agenzia immobiliare in proprio richiede un piano aziendale particolareggiato che tenga conto di numerosi aspetti: location, arredamenti, stime dei costi e dei ricavi.

Un business plan per un’agenzia immobiliare in franchising è generalmente un’operazione svolta dalla casa madre stessa, la quale può basarsi su uno storico e su know-how. Due aspetti che sicuramente rendono la previsione più accurata.

Ad ogni modo, un business plan, sia questo commissionato ad un professionista o scritto in autonomia, è bene che riporti aspetti quali:

  • servizi immobiliari che si intende proporre;
  • situazione del mercato;
  • strategie per acquisire clienti;
  • competenze e formazione del personale;
  • strategie di marketing e comunicazioni;
  • previsioni economico finanziarie.

In 15 – 20 pagine bisognerebbe dunque definire ogni aspetto dell’attività, così da avere una panoramica quanto più fedele alla realtà.

Formazione

Il futuro titolare o colui addetto alle operazioni di compravendita immobiliare è tenuto a frequentare un apposito corso da agente immobiliare.

La figura professionale è definita nel libro quarto del Codice Civile dall’articolo 1754 al 1765.

Gli articoli definiscono gli obblighi, le responsabilità e le modalità proprie dell’attività di mediazione tra due o più parti.

I corsi sono indetti a cadenza regolare o dalle Regioni o dalle Camere di Commercio. Al termine è previsto un esame volto a stabilire l’idoneità del candidato.

Quale è l’Iter burocratico

Completano i requisiti per aprire un’agenzia immobiliare gli adempimenti burocratici. Questi implicano l’apertura di una società o di una ditta individuale e comportano:

  • Apertura della Partita Iva;
  • Iscrizione alla Camera di Commercio;
  • Presentazione della SCIA (Segnalazione certificata inizio attività);
  • Assicurarsi contro i rischi professionali

Le suddette operazioni possono essere svolte in autonomia oppure chiedendo il supporto di un commercialista.

Aprire un’agenzia immobiliare cos’altro serve

Prima di vedere in dettaglio i costi e i possibili guadagni di un’agenzia immobiliare è doveroso definire alcuni altri aspetti.

Business primario dell’agenzia immobiliare

Il primo aspetto da considerare è la tipologia di agenzia che si desidera aprire. La posizione geografica dell’attività, infatti, è determinante nell’orientare la tipologia di business da intraprendere.

Ad esempio, vivere in città con un continuo flusso di studenti, turisti o lavoratori, potrebbe portare il futuro imprenditore a specializzarsi in canoni d’affitto andando quindi alla ricerca delle migliori opportunità e costruendo un portafoglio di possibili soluzioni immobiliari che intercettino questo tipo di domanda.

Diversamente aprire l’agenzia in un’area residenziale in espansione potrebbe far pensare di specializzarsi nella compravendita degli immobili. O anche: se la location individuata è vicino ad ampi terreni e zone rurali, allora si potrebbe pensare di orientare il proprio business verso la compravendita di terreni agricoli.

I suddetti esempi servono a comprendere che il mercato immobiliare è molto vasto, ogni tipologia di edificio: residenziale, commerciale, a scopo artigianale o agricolo, ha una normativa specifica da conoscere.

Concorrenza

Un secondo aspetto di cui tener conto è la concorrenza. Bisogna tener conto che rispetto ad aprire un bar o aprire una pizzeria, acquisire quote di mercato potrebbe essere più difficile.

Le persone, o meglio i potenziali clienti, infatti, prima di acquistare o vendere un immobile sono soliti informarsi con cura e tenderanno a scegliere i servizi delle agenzie con un brand conosciuto e consolidato nel territorio.

Competenze trasversali

Un agente immobiliare di successo è un professionista dotato di alcune soft skills o competenze trasversali. Competenze comunicative, empatia, problem solving, sono solo alcune delle qualità che l’intero personale dell’agenzia dovrebbe avere.

Sapere instaurare rapporti, costruire una fitta rete di relazioni e contatti sono aspetti di cui tener conto.
Quanto costa aprire un’agenzia immobiliare

Passiamo ora ai costi. Aprire un’agenzia immobiliare in proprio significa affrontare un investimento variabile dai 20.000 ai 50.000 EUR. Non è una spesa molto elevata se rapportata ad altre tipologie di attività che richiedono l’acquisto di costosi macchinari o ampie metrature.

È sufficiente: un locale dai 60 mq in su per iniziare l’attività, di alcuni arredi e di alcune spese da riservare al marketing e alla pubblicità.

Riassumendo le principali voci di costo sono:

  • Affitto del locale (o acquisto);
  • Arredi (scrivanie, computer, sedie..);
  • Pubblicità e marketing;

All’inizio l’attività potrebbe essere gestita anche senza alcun dipendente. Ciò permette di risparmiare circa 20.000 EUR annui dati dallo stipendio da corrispondere a un dipendente.

Se l’investimento risulta troppo elevato, si può optare, come vedremo, per l’apertura di un’agenzia immobiliare in franchising, in questo modo le spese iniziali possono essere ulteriormente contenute.

Guadagni agenzia immobiliare

I guadagni di un’agenzia immobiliare sono dati dall’attività di intermediazione. Il compito del personale è infatti quello di garantire che una trattiva di compravendita (o di locazione) di un’immobile si svolga nel pieno rispetto delle norme e si concluda in tempi brevi.

Viene da sé che più trattative si riesce a concludere nel corso dell’anno più alti saranno i guadagni per il titolare dell’agenzia, al netto delle provvigioni da corrispondere a un eventuale agente immobiliare collaboratore dell’agenzia stessa.

In genere si può considerare che, qualora la trattativa di compravendita sia andata a buon fine l’agenzia chiederà un importo variabile tra il 2 e il 3% sul valore dell’immobile. La spesa, salvo casi particolari, generalmente è a carico, in parti uguali, sia dell’acquirente sia del venditore.

Semplificando, la vendita di un appartamento per 100.000 EUR genera un guadagno lordo compreso tra i 2.000 EUR e i 3.000 EUR.

Considerando un totale di spese fisse di 10.000 EUR annui, tra mutuo o affitto del locale e costi d’avviamento, per riuscire a rientrare dell’investimento e guadagnare circa 2.000 EUR mensili è necessario concludere tra le 15 e le 20 trattative ogni anno.

Aprire un’agenzia immobiliare in franchising

Le agenzie immobiliari sono tra le attività che più si prestano al franchising. Le operazioni di compravendita di un’immobile, infatti, sono molto delicate e decidere di affidarsi a un brand consolidato, non solo aumenta le possibilità di acquisire in tempi rapidi i primi clienti, ma anche di non incorrere in errori e di avere la certezza che non vi siano attività concorrenti nelle immediate vicinanze.

Come ogni franchising anche in questo caso è il franchisor (la casa madre) a occuparsi di tutta una serie di aspetti: dagli adempimenti burocratici, alla realizzazione di un business plan, dagli arredi alla pubblicità.

In questo modo, l’aspirante imprenditore può concentrarsi esclusivamente nell’attività dell’agente immobiliare vero e propria, direzionando il proprio tempo quasi esclusivamente verso l’acquisizione di nuovi clienti e alla ricerca di nuove opportunità immobiliari.

Vediamo due possibili soluzioni:

Tecnocasa

Il gruppo Tecnocasa è un marchio diffuso in tutta in Italia. Si tratta di una realtà ormai consolidata, presente dal 1986. Oggi sono oltre 2.726 le agenzie immobiliari Tecnocasa sparse in tutta Italia. Vi sono altresì quasi 400 agenzie all’estero.

Per affiliarsi con Tecnocasa è richiesta la disponibilità di un locale di almeno 50mq e un investimento iniziale variabile e compreso tra i 25.000 EUR e i 50.000 EUR.

Icona Casa

Altrettanto conosciuta, Icona Casa è un’agenzia di mediazione immobiliare presente in Italia. Ad oggi sono circa 150 i punti vendita presenti in quasi ogni regione.

Similmente al precedente, l’affiliato beneficia di tutto il know how della casa madre, usufruendo di corsi di formazione e seminari, di attività di marketing aziendale e di continue iniziative volte a consolidare il brand sul territorio.

Per avere maggiori informazioni: costi e modalità del franchising è prevista la compilazione di un apposito modulo presente sul sito ufficiale.

Iscriviti al Canale Telegram di Cercalavoro.it

lascia un commento


Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *