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Tricologo: chi è, cosa fa, come diventare un esperto nello studio del capello

Il tricologo è la figura a cui rivolgersi quando si hanno problemi di varia natura con i capelli. Si tratta di un esperto in tricologia, un settore della medicina che studia lo stato di salute dei capelli e del cuoio capelluto. 

Come vedremo il tricologo è un dermatologo specializzato che può aiutare a risolvere problematiche quali alopecia, psoriasi, dermatite seborroica, individuando dapprima le cause per poi esporre le eventuali soluzioni al problema. 

In questo approfondimento risponderemo alle più comuni domande sul tricologo e sulla tricologia. Partendo da una definizione della professione, si vedrà in dettaglio cosa fa il tricologo e di cosa si occupa, come diventarlo, le differenze con il dermatologo e i possibili guadagni.   

Chi è il tricologo

Il tricologo è un medico che dopo aver acquisito la laurea in Medicina e Chirurgia, decide di specializzarsi in Dermatologia e Venereologia e successivamente di conseguire un master o comunque un’ulteriore specializzazione in tricologia. 

È un percorso di formazione lungo. Si consideri che sono necessari 6 anni per la laurea, 4 anni per la specializzazione e uno o due anni per il master. Così come accade per altre figure mediche, si pensi al geriatra, colloquialmente conosciuto come il medico degli anziani, o all’otorinolaringoiatra comunemente chiamato dottore per il naso o per l’orecchio, il tricologo, in gergo, è semplicemente il “medico dei capelli”. 

Il tricologo non è una professione riconosciuta in Italia. Questo aspetto spesso crea una certa confusione attorno questa figura. Non è raro, infatti, trovare esperti di tricologia presso i parrucchieri o i centri benessere. Tuttavia, tali figure, non sono medici ma hanno frequentato corsi in tricologia che rilasciano attestati rivolti anche a chi non ha una laurea in medicina.

Bisogna specificare che chi consegue un titolo in questo modo non può, o non dovrebbe, paragonarsi a un dermatologo esperto nella cura del cuoio capelluto e dei capelli. In questo articolo ci si concentrerà pertanto sul tricologo intendendolo come il professionista che ha conseguito una laurea e una specializzazione. 

Cos’è la tricologia

Sebbene sia poco conosciuta ai più, la tricologia è una vera e propria scienza. Basti pensare che: The Institute of Trichologists (uno dei più grandi e riconosciuti al mondo) è stato fondato nel 1902 oltre un secolo fa. 

Il termine tricologia ha un’origine greca. Trichos vuol dire capelli e “ologia” è un suffisso il cui significato è “lo studio di”. La tricologia è quindi la scienza che si occupa dello studio del capello. I tricologi, di conseguenza, sono coloro chiamati a mettere in pratica quanto studiato e mediante un approccio olistico si occupano della salute dei capelli e del cuoio capelluto dei propri clienti. 

Non bisogna pensare che la tricologia si rivolge solo a chi soffre della perdita dei capelli. Questa scienza nasce dalla consapevolezza che i capelli rappresentano un importante indicatore in campo medico. Problemi al cuoio capelluto, infatti, possono essere infatti indice di altre malattie ad esempio a livello metabolico, problemi psico emotivi.

Cosa fa il tricologo 

Il compito del tricologo è trovare e per quanto possibile risolvere tutta una serie di problemi che interessano il cuoio capelluto. Come vedremo in dettaglio, una tipica visita dal tricologo consiste in un primo studio sulla salute del paziente, in un esame ispettivo volto a individuare le cause del problema e si conclude con lo specialista che consiglia una terapia o invita il paziente a effettuare ulteriori visite da altre figure mediche. 

Anamnesi 

In dettaglio vediamo in cosa consiste la visita da un tricologo. La prima fase conosciuta come anamnesi permette al tricologo di avere un quadro sulla salute del paziente. Il medico potrebbe ad esempio chiedere al paziente: 

  • In cosa consiste la sua alimentazione
  • Qual è lo stile di vita 
  • In che modo si prende cura dei capelli

Ispezione del capello e del cuoio capelluto

Successivamente, e a seconda dei casi, il tricologo può condurre specifiche analisi sui capelli, finalizzate a comprendere la presenza d’infezioni e di danni del cuoio capelluto. Talvolta può altresì prescrivere le analisi del sangue. 

L’ispezione è indolore e si avvale di varie tecnologie che aiutano a capire lo stato di salute del capello. Da questa prima analisi già è possibile che il medico individui il problema. In alternativa può procedere con ulteriori controlli:

  • Lo studio del microbioma del cuoio capelluto – consiste nel verificare quali batteri sono presenti e perché si trovano lì.   
  • L’indagine con lampada Wood – serve per individuare eventuali patologie a livello dermatologico, le quali vengono illuminate dalla particolare luce della lampada.
  • Biopsia cutanea – il medico preleva una piccola parte di cute per verificare la presenza di alopecia o altre problematiche. 

Dopo aver compreso la natura del problema, lo specialista suggerisce la terapia sulla base del problema individuato, o, prima di procedere suggerisce un consulto presso un altro specialista. Generalmente figure collegate al tricologo sono: l’endocrinologo, il cardiologo, il dietologo e lo psicologo.

Diagnosi e suggerimento della terapia 

A seconda della problematica individuata il tricologo effettua la diagnosi e suggerisce una terapia. Potrebbe ad esempio suggerire di adottare un nuovo regime alimentare, o invitare a utilizzare prodotti cosmetici utili per prevenire la perdita dei capelli.

Non è da escludere che lo specialista suggerisca una cura farmacologica. Tendenzialmente il paziente dovrà recarsi nuovamente dal tricologo dopo uno o due mesi così da verificare i progressi.  

Quando andare dal tricologo

Il tricologo è dunque lo specialista a cui rivolgersi per ogni patologia che riguarda i capelli e il cuoio capelluto. Nella maggior parte dei casi le persone si rivolgono allo specialista quando si accorgono di una caduta anomala dei capelli. L’alopecia è il principale motivo che spinge a chiedere un consulto dal tricologo

Si manifesta quando le persone perdono progressivamente i capelli. La caduta, soprattutto negli uomini, generalmente inizia dalle tempie per poi man mano espandersi. Questo tipo di problema per alcuni inizia a manifestarsi già intorno ai 16 anni. La calvizie può essere irreversibile oppure di tipo temporaneo. Tra i sintomi si avverte un prurito causato da un eccesso di sebo prodotto.  

L’alopecia inoltre può anche manifestarsi in altri modi. Ad esempio, quella areata è provocata da problematiche al sistema immunitario. Provoca comunque la perdita dei capelli ma a chiazze della grandezza di una moneta. In questo caso, l’alopecia areata può essere provocata dallo stress o da alcune malattie anche gravi.

Come anticipato grazie alla visita tricologica è possibile stabilire la natura del problema e se è possibile risolverlo. Molte persone accettano la perdita dei capelli, una volta accertato che questa non è causata da altre problematiche, continuano serenamente la propria vita.

Per altre invece, come confermato da diversi studi la perdita di capelli crea un grave disagio a livello psicologico. Le soluzioni al problema non mancano: protesi per i capelli, trapianto o tricopigmentazione. Inoltre, è opinione comune tra i dermatologi come la prevenzione sia importante per contenere il più possibile la caduta dei capelli.  

Differenza tra dermatologo e tricologo 

Prima di vedere come diventare tricologo, è doveroso concentrarsi sulle differenze tra i tricologi e i dermatologi, così da comprendere al meglio quale tipo di percorso di studi e di sviluppo professionale seguire. 

Il primo aspetto da mettere in evidenza è che la tricologia è un settore paramedico che si occupa nello specifico del capello e del cuoio capelluto. La dermatologia invece è la scienza che studia tutte le problematiche che interessano la pelle. 

Nonostante vi sia una certa sovrapposizione tra i due ambiti, bisogna quindi specificare che il dermatologo è un esperto nel trattare ogni tipo di problema che interessa la pelle, mentre il tricologo è colui a cui rivolgersi per trattamenti specifici anti caduta dei capelli.

Tricologi e dermatologi si differenziano anche per l’approccio che hanno nei confronti del paziente. Soprattutto all’estero, quella del tricologo è una professione che si concentra molto sull’importanza dell’assistenza olistica. Ciò vuol dire che al di là dei trattamenti, il professionista diventa anche una figura di supporto a cui rivolgersi per affrontare il problema anche dal punto di vista emotivo.   

Un’ultima sostanziale differenza è che una specializzazione medica in tricologia non è riconosciuta. Non esistono, in altri termini, corsi di laurea in tricologia. Al contrario, la specializzazione in dermatologia e venereologia esiste e sono presenti numerosi corsi di specializzazione ogni anno tenuti nelle più importanti università di medicina in Italia.

Come diventare tricologo 

Il tricologo è un medico, specializzato in dermatologia che ha acquisito ulteriori specializzazioni nell’ambito della tricologia. Si tratta di un percorso di studi e formazione molto lungo stimabile in almeno 12 – 13 anni a partire dal conseguimento del diploma. 

È un percorso fatto di test d’ammissione, di esame, di tirocini che si conclude con il conseguimento di un master. Vediamo quindi passo dopo passo cosa studiare per diventare tricologi a partire dall’anno successivo al conseguimento del diploma di maturità. 

Iscrizione alla facoltà di medicina e chirurgia 

Per esercitare la professione del medico è indispensabile conseguire una Laurea in Medicina e Chirurgia. Il corso dura sei anni. I Crediti Formativi Universitari (CFU) da conseguire sono 360. 60 crediti di 300 bisogna conseguirli svolgendo e superando il tirocinio formativo

Come noto tutte le facoltà di Medicina e Chirurgia in Italia prevedono un test d’ammissione necessario per accertare le conoscenze del futuro studente. I test d’ammissione chiedono di rispondere a domande su temi quali: 

  • Cultura Generale 
  • Matematica 
  • Logica 
  • Chimica 
  • Fisica 
  • Biologia 

La scelta della facoltà è del tutto personale. Dipende da dove si risiede e da altri fattori come la qualità dell’offerta formativa. In Italia ci sono tantissime facoltà di Medicina e Chirurgia tra cui scegliere. Per avere un’idea su quali tra queste potrebbe essere migliore consigliamo di verificare il rapporto annuale pubblicato dalla Fondazione Censis

Tra le facoltà di Medicina e Chirurgia più famose segnaliamo: La Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia, la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Bologna e la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Milano. Una volta completato il percorso di studi, il tirocinio e i seminari previsti, bisogna specializzarsi in dermatologia e venereologia. 

Specializzazione in Dermatologia e Venereologia

La specializzazione permette di acquisire le conoscenze teoriche in campi quali: anatomia, virologia, micologia e delle varie malattie che possono colpire la cute a diverse età. La specializzazione inoltre permette di acquisire competenza anche in dermatologia chirurgica, medicina legale e oncologica legata alla dermatologia. Non mancano ulteriori esami di: 

  • Anatomia 
  • Fisiologia 
  • Genetica 
  • Epidemiologia

Il corso di studi dura 4 anni, necessari per conseguire 240 CFU, e permette di acquisire tutte le conoscenze teoriche e pratiche indispensabili per prevenire malattie cutanee, diagnosticarle e curarle.

Tra le facoltà si può pensare alla Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Verona e le già citate Università di Bologna e Milano.

Master in tricologia 

Infine, l’ultimo step consiste nel conseguire un master in tricologia. Attualmente tra i corsi di formazione e master presenti in Italia, quelli promossi dalla Società Italiana di Tricologia (https://www.sitri.it/) risultano i più conosciuti e frequentati. 

S.I.Tri. è un’associazione medico scientifica che ha il compito non solo di promuovere buone pratiche e la ricerca scientifica nell’ambito della tricologia ma anche di formare al meglio gli aspiranti tricologi. 

Inoltre, non mancano alcuni master di II livello promossi dalle università italiane. In tal senso è possibile verificare l’offerta formativa promossa dall’Università degli studi della Campania e L’università Sapienza di Roma. 

Quanto guadagna un tricologo

Un tricologo, come tutte le professioni in ambito medico, può ambire a guadagnare molto di più rispetto agli stipendi medi percepiti da un lavoratore in Italia

Lo stipendio o i guadagni variano a seconda degli anni d’esperienza e dal luogo in cui si eseguono le prestazioni. Un tricologo in una struttura pubblica guadagna dai 45.000 EUR agli 85.000 EUR annui.

Mentre lavorare nel settore privato può garantire guadagni prossimi ai 100.000 EUR annui soprattutto dopo aver maturato 15 – 20 anni d’esperienza.  

Gli stipendi sono quindi abbastanza elevati e tali da permettere di rientrare delle spese sostenute durante il lungo periodo di studi, formazione e specializzazione. 

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