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Lavorare come promoter: percorsi e opportunità di carriera

La professione del promoter è molto popolare fra giovani e studenti poiché si svolge generalmente in modalità part-time, sia essa verticale (un paio di giorni a settimana della durata di 8 ore, solitamente all’interno di grandi punti vendita e nel weekend) oppure orizzontale (dal lunedì al venerdì con una giornata lavorativa di 4 ore). Tuttavia un promoter può lavorare da libero professionista con buone prospettive di carriera, che esulano dal semplice “lavoretto da studenti”.

Ma chi è e cosa fa esattamente un promoter? Possiamo rispondere a questa domanda sottolinenado come quella del promoter sia innanzitutto una professione direttamente collegata al direct marketing e alle vendite: un promoter, infatti, lavora a stretto contatto con la clientela per promuovere prodotti di vario tipo, che possono essere anche servizi, eventi o iniziative.

I settori che fanno uso di promoter sono veramente tantissimi, e vanno dalla telefonia alla ristorazione, passando per sport, banking, moda, IT ed elettronica, bellezza e personal care, e molti altri ancora.


I requisiti del promoter

Vediamo ora quali sono i requisiti necessari per diventare promoter e le competenze più richieste se si desidera lavorare in questo ambito:

  • Gentilezza e cortesia: un promoter non può mai permettersi di essere brusco o sbrigativo con la clientela, perché il suo compito è proprio quello di predisporre il cliente all’acquisto di un determinato prodotto, o alla partecipazione a una determinata iniziativa: di conseguenza deve stare molto attento ai modi che utilizza, e far sì che siano il più cortesi possibile per non allontanare la clientela.
  • Pazienza e perseveranza: molto spesso quello del promoter può essere un lavoro frustrante, perché la mancanza di interesse da parte della clientela può farci perdere di vista i nostri obiettivi; un bravo promoter non si perde mai d’animo e sa che con la giusta perseveranza è possibile superare qualsiasi ostacolo.
  • Ottime capacità comunicative: la capacità di relazionarsi con il cliente, com’è facile immaginare, è la competenza più importante in assoluto per il promoter. Per questo motivo è indispensabile avere ottime abilità comunicative, al fine di catturare l’attenzione del cliente e indirizzarla verso ciò che stiamo promuovendo senza annoiare o infastidire chi ci sta di fronte. Inoltre, per raggiungere il nostro obiettivo di spingere il cliente vero la conversione (ovvero ad acquistare il nostro prodotto) sono multo utili le doti di comunicazione persuasiva.
  • Conoscenza del prodotto: il promoter deve conoscere molto bene il prodotto o l’evento che pubblicizza al fine di rispondere al meglio alle domande dei clienti; è pertanto necessaria una grande passione verso l’ambito che si desidera promuovere. Inoltre, è solitamente compreso un periodo di formazione con dei briefing per preparare al meglio il promoter.
  • Aspetto curato: l’immagine che si dà di sé è molto importante, tanto più in un lavoro come quello del promoter, dove il primo colpo d’occhio è fondamentale e può portare un cliente a decidere se fidarsi o no di una determinata persona. Il promoter, infatti, ha una finestra temporale decisamente ridotta per riuscire a far leva su chi gli sta di fronte, e un aspetto curato contribuisce in maniera decisiva a dare una buona prima impressione. Nel caso del settore del lusso, dove l’aspetto è ancora più importante, viene spesso esplicitamente richiesta una bella presenza.
  • Diploma di scuola superiore: ad un promoter non è generalmente richiesta la laurea, quindi il titolo di studio di riferimento è il semplice diploma; tuttavia una laurea in una disciplina connessa alla promozione di eventi, come marketing o relazioni pubbliche, potrebbe essere di grande importanza se si desidera intraprendere una carriera in quest’ambito.
  • Conoscenza delle lingue straniere: anche se non siamo intenzionati a lavorare all’estero, la conoscenza delle lingue è di grande importanza per un promoter che si rispetti; una buona percentuale delle persone con cui saremo a contatto, infatti, potrebbe non essere italiana, o non parlare la lingua, specie se lavoriamo presso stazioni o aeroporti, ma anche nei centri commerciali delle grandi città. Avere un ventaglio comunicativo il più ampio possibile, e saper quindi comunicare con tutti, è una qualità molto apprezzata in un promoter.
  • Disponibilità a lavorare durante i weekend: i weekend sono molto richiesti poiché si può contare, in genere, su un flusso di clienti più elevato, specialmente presso i centri commerciali, ma anche nelle piazze principali delle città; è per questo che la disponibilità a lavorare il sabato e la domenica è molto richiesta da parte dei datori di lavoro.
  • Giovane età: non si tratta di un requisito essenziale; la promozione di generi alimentari o prodotti per la casa, solo per fare qualche esempio, offre buone possibilità di lavoro anche agli adulti. Tuttavia, in linea generale, un promoter giovane ha qualche possibilità in più di trovare un impiego. Bisogna anche considerare, infatti, che molto spesso le ore da passare in piedi sono tante, e senza una buona forma fisica si potrebbe essere penalizzati.

In aggiunta vale la pena parlare di un ulteriore requisito, che verrà però richiesto solo nel caso si desideri lavorare nella promozione di prodotti freschi. Stiamo parlando dell’attestato HACCP, un certificato obbligatorio per chiunque lavori a stretto contatto con gli alimenti al fine di garantirne l’igiene e la cure necessarie. I promoter che lavorano in questo ambito sono solitamente incaricati di offrire assaggi di cibo ai clienti, al fine di indirizzarli verso l’acquisto degli stessi.

Quale tipo di promoter?

Occorre innanzitutto differenziare due categorie essenziali di promoter: in-store e out-store. I promoter in-store lavorano all’interno di un punto vendita o di uno stand, mentre quelli out-store lavorano all’aperto, presso qualsiasi punto di interesse dovuto al grande afflusso di persone: piazze, parchi, stazioni aeroporti…

In ogni caso, l’attività svolta non presenta grandi differenze, e consiste sostanzialmente nell’avvicinare la clientela o i passanti per promuovere face-to-face i prodotti (o gli eventi) di nostro interesse.

Spesso questa operazione è accompagnata da un piccolo omaggio, come un assaggio di un genere alimentare, una piccola quantità di profumo o un semplice volantino informativo; questa operazione ha un duplice scopo: da una parte contribuisce a far conoscere il prodotto al cliente, che potrebbe rimanerne positivamente colpito, e dall’altra migliora il rapporto interpersonale fra promoter e cliente, che si sentirà più propenso a dedicare dal tempo a chi gli viene incontro con un piccolo regalino.

Come già accennato, gli ambiti in cui si può svolgere la professione di promoter sono veramente tantissimi, e un primo passo potrebbe essere appunto quello di stabilire quale area ci interessa maggiormente: potremmo decidere di specializzarci nell’ambito dei prodotti di lusso, quindi mantenere un certo target di stile, oppure dedicarci al settore delle tecnologie digitali, o a quello della ristorazione, o preferire la promozione di eventi a quella di prodotti.

Questa è una scelta che bisogna prendere in relazione a quelle che sono le nostre passioni e le nostre inclinazioni. Senza dubbio, specializzarci in un ambito creerà un’impressione di maggiore serietà e competenza riguardo la nostra professione, e verrà visto positivamente dal datore di lavoro.

Un altro tipo di promoter è colui che si occupa del settore no-profit: questo è un settore caratterizzato da una forte richiesta di promoter al fine di raccogliere adesioni per le raccolte fondi di ONLUS o ONG impegnate in vari settori del sociale. Trovare nuovi sostenitori, infatti, è di fondamentale importanza per realtà di questo tipo, e chi si occupa della raccolta viene spesso definito fundraiser.

Gli obiettivi del promoter

L’obiettivo del promoter, come già abbiamo accennato, è l’acquisizione di clienti tramite la promozione face-to-face. Andando più nel dettaglio, tuttavia, è possibile individuare dei termini specifici che ci aiutano a comprendere il funzionamento della galassia del marketing nel suo complesso:

  • Brand Awareness: un’importantissima funzione del promoter è quella di aumentare la reputazione del brand che pubblicizza, diffondendo informazione il più possibile; si tratta di una componente basilare del marketing, che serve ad accrescere l’esposizione del brand nei confronti del pubblico. Un bravo promoter può quindi trasformarsi in un Brand Ambassador, ovvero uno specifico incaricato di diffondere il marchio e migliorare la reputazione aziendale.
  • Lead Generation: anche se non si riesce immediatamente nell’obiettivo ideale di spingere il potenziale cliente all’acquisto, è comunque molto utile raggiungere l’obiettivo intermedio di ottenerne i contatti, come l’indirizzo mail o un recapito telefonico. Parliamo infatti di un’opportunità per tenere vivo un canale comunicativo con il nostro target, e possibilmente trasformalo in un vero e proprio cliente in un momento successivo, attraverso l’invio di newsletter o offerte speciali.
  • Compilazione di report: sebbene non richiesta in tutti i casi, una necessità crescente è quella di monitorare i risultati raggiunti tramite l’attività di promotion. Il monitoraggio dell’attività è utilissimo nel misurare i progressi e nell’individuare cosa funziona e cosa non funziona nella nostra strategia; è per questo che, soprattutto ma non esclusivamente ad alti livelli, viene richiesta la compilazione di una qualche forma di reportistica.

Come si diventa promoter?

La strada più semplice e più percorsa per diventare promoter è quella di rivolgersi a un’agenzia specializzata che si occupa del reclutamento di queste figure professionali o di figure professionali affini, specificando il vostro settore di preferenza e la vostra disponibilità oraria.

All’inizio potrà essere difficile, e soprattutto verrà richiesta molta flessibilità, ma col passare del tempo e con l’accumulo di esperienza si potranno individuare ottimi percorsi professionali. Un promoter può lavorare come dipendente presso un’azienda, ma più probabilmente si tratta di una figura che lavora in autonomia da libero professionista, contando quindi sulla sua capacità di ottenere risultati dimostrabili.

Quello di promoter potrebbe essere semplicemente l’inizio di una promettente carriera nel mondo degli eventi o nel settore della vendita. Utilizzando l’esperienza maturata, infatti, è possibile arricchire il nostro curriculum e proporci per altri percorsi professionali collegati, come ad esempio quello del marketing e della comunicazione.

Quello che conta veramente nella professione del promoter è senza dubbio la voglia di fare e la determinazione nel portare a casa i risultati senza mai perdersi d’animo.

Quanto guadagna un promoter?

Un altro punto che vale la pena di affrontare è relativo alle possibilità di guadagno di un promoter. Questa figura professionale è generalmente pagata a giornata lavorativa, con qualche differenza nel caso di un part-time orizzontale o verticale.

Nel primo caso, infatti, con una giornata lavorativa che si aggira attorno alle 4 ore, parlaimo di compensi pari a circa 20-30 euro.

Nel secondo caso, invece, con una giornata lavorativa di otto ore, i compensi vanno da 40 a 50 o 55 euro.

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