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Le competenze più richieste dalle aziende

Verificare quali sono le competenze più richieste dalle aziende è uno dei tanti modi per prepararsi a trovare un lavoro.

I datori di lavoro e i recruiter non solo cercano lavoratori qualificati, ma verificano altresì la presenza di competenze trasversali, necessarie forse ancor di più delle conoscenze acquisite all’Università e nei percorsi di studio e formazione.

Per questi motivi una crescente attenzione è data alle competenze trasversali o soft skills, capacità spesso definite come trasferibili, utilizzabili cioè indipendentemente dalla tipologia di lavoro svolto.

In questo articolo, dopo aver definito propriamente: cosa si intende per competenze, vedremo alcuni esempi di competenze lavorative assolutamente indispensabili, da inserire nel curriculum e da evidenziare in sede di colloquio di lavoro.

Che cosa si intende per competenza?

Per comprendere appieno quali sono le proprie competenze bisogna fare chiarezza tra tre concetti: conoscenze, abilità e appunto competenze. L’unione dei suddetti fornisce un chiaro profilo del lavoratore.

Conoscenze

È l’insieme delle informazioni, degli aspetti teorici e pratici di un argomento, acquisiti durante la scuola, l’Università e i master.

Nuove conoscenze possono essere apprese in ogni momento, studiando, frequentando un MOOC o informandosi in autonomia.

Abilità

Le abilità mostrano quanto un lavoratore o aspirante tale è in grado di applicare le conoscenze a seconda del contesto. Non basta conoscere un argomento, ma bisogna, infatti, avere anche l’abilità di utilizzare le proprie conoscenze per risolvere un problema.

È in questo contesto che entrano in gioco anche abilità di tipo cognitivo: dal pensiero creativo, al pensiero logico.

Competenze

E infine passiamo alle competenze, che possono essere definite come l’unione tra le conoscenze e le abilità.

Ciò che cerca l’azienda in un lavoratore, non a caso sono le competenze, un profilo cioè altamente formato e profondo conoscitore della materia ma che allo stesso tempo abbia l’abilità di applicare le conoscenze al mercato nel lavoro, ai compiti e alle mansioni a lui richieste.

Esempi di competenze personali e professionali

Datori di lavoro e recruiter sono soliti cercare le competenze nei propri candidati esaminando i curricula, le lettere di presentazione e successivamente durante i colloqui.

Il candidato dovrebbe essere assolutamente consapevole di quali sono le proprie competenze e riuscire a riportare un esempio concreto per ciascuna di queste. Vediamo quindi le principali competenze che si possono acquisire e giustificare.

Comunicazione

Una delle competenze per eccellenza è la capacità di comunicare efficacemente. Riuscire a comunicare chiaramente con il proprio team di lavoro, con i clienti e con i fornitori limita l’insorgere di problemi e imprevisti.

Le competenze comunicative sono tali quando si ha un’ottima conoscenza dell’italiano, quando si è in grado di cambiare registro linguistico a seconda dell’interlocutore, quando si è in grado di persuadere con argomenti validi le proprie idee.

Rientrano altresì nelle competenze linguistiche la capacità di ascoltare, di fornire e di ricevere feedback costruttivi. Il candidato potrebbe inserire alcuni esempi sul curriculum evidenziando quando grazie a tali competenze è riuscito a portare un vantaggio all’azienda.

Lavoro di squadra

Ogni azienda si interfaccia con diversi team di lavoro ognuno dei quali gestisce un aspetto. A ogni dipendente non solo è richiesta un’elevata produttività ed elevati standard qualitativi, ma anche che sappia interfacciarsi e coordinarsi con gli altri reparti e che sappia assumersi le proprie responsabilità.

Saper lavorare in ambienti di lavoro, sempre più contrassegnati da diversità d’ogni tipo, è in definitiva una competenza molto apprezzata dai recruiter.

Leadership

Leadership non significa necessariamente guidare un gruppo di lavoro verso il successo, come non vuol dire necessariamente esserne a capo. Avere competenze in leadership significa altresì individuare prima degli altri un problema, offrire soluzioni praticabili, raggiungere gli obiettivi entro i tempi stabiliti, individuare i propri punti di forza e di debolezza.

Tra le competenze trasversali in definitiva, bisognerebbe essere in grado di dimostrare come in passato si è avuto modo di esercitare la propria leadership, anche in contesti differenti dal lavoro, ad esempio durante un’esperienza di volontariato.

Organizzazione

Saper organizzare il lavoro, è una competenza, nonché un soft skills di assoluta importanza sul lavoro.

È l’organizzazione che porta a lavorare in maniera efficiente, a risparmiare tempo, a raggiungere gli obiettivi. Riuscire ad organizzarsi al meglio, racconta molto della propria personalità, se si è un soggetto dinamico, un soggetto che tende a procrastinare, o un profilo perfezionista.

Essere organizzati sul lavoro significa inoltre, avere la capacità di rispettare i tempi, essere puntuali, saper all’occorrenza delegare un compito, intervenire e modificare alcuni processi e pianificare le giornate.

Resilienza

Resilienza, la capacità cioè di adattarsi ai cambiamenti, è un’altra competenza professionale da poter evidenziare sul curriculum.

Sostenere e provare di essere resilienti, vuol dire essere consapevoli riguardo il mondo del lavoro, sapere come questo si evolve, si trasforma continuamente. Vuol dire, in altre parole, mostrare di essere allineato con ogni azienda, la quale, quotidianamente affronta ed elabora soluzioni per adattarsi e in molti casi anticipare i cambiamenti.

Essere resilienti, vuol dire anche saper lavorare sotto pressione, riuscire a mantenere lontano lo stress nonostante i carichi di lavoro. Inoltre, resilienti sono stati e sono tutt’oggi milioni di lavoratori che all’improvviso hanno cambiato le abitudini iniziando a lavorare da casa, o da remoto.

Creatività

La creatività diventa una competenza quando unita alle conoscenze acquisite per la risoluzione di un problema. Un lavoratore in grado di produrre idee creative riesce quindi a trovare soluzioni innovative, uniche e particolari, riesce a valutare il problema da diverse angolazioni e a modificare le strategie in base al momento.

Al pari delle competenze finora elencate, riportare sul curriculum alcuni esempi di come la creatività sia stata utilizzata durante l’esperienza lavorativa è indubbiamente un vantaggio.

Imprenditorialità

Non bisogna necessariamente essere lavoratori autonomi, le capacità imprenditoriali possono essere un valore aggiunto anche nei lavoratori subordinati.

Riprendendo la definizione di imprenditore, sancita nel Codice Civile all’articolo 2082, l’imprenditore è colui che esercita professionalmente un’attività economica.

Come anche per altre competenze finora riportate, evidenziare le capacità imprenditoriali, sott’intende professionalità, capacità di organizzare autonomamente il lavoro, di far fronte agli imprevisti, come anche: pensiero critico e gestione del rischio.

Information technology

Un’ultima competenza è in information technology. Si intende la capacità di mostrare la propria alfabetizzazione digitale. È una competenza professionale imprescindibile, la quale include: conoscenza delle componenti informatiche e dei sistemi operativi, conoscenza dei software, di Internet e delle nuove tecnologie.

Qualsiasi carriera si decide di intraprendere oggi richiede conoscenze informatiche, le quali risultano imprescindibili per organizzare il lavoro, gestire le vendite, come anche comunicare e acquisire nuove clienti.

Le competenze sono essenziali per il successo

Un recente studio presente sul Journal of Asian Finance sottolinea l’importanza per tutti i lavoratori di continuare ad acquisire competenze durante tutto il corso della propria carriera lavorativa.

Riuscire a fare carriera oggi significa entrare in un mondo del lavoro diverso rispetto a due o tre decenni fa.

Le carriere tradizionali erano basate su rapporti di lavoro a lungo termine, oggi, invece i rapporti di lavoro sono più brevi e raramente un lavoratore può aspettarsi di svolgere sempre lo stesso lavoro e le stesse mansioni durante tutto l’arco della propria carriera.

Il lavoratore dovrebbe, secondo lo studio, attuare la teoria della carriera intelligente teorizzata negli anni ’90.

In dettaglio, ciò comporta un profondo studio e investimento su sé stessi, mirato ad acquisire tutte quelle competenze professionali che possano migliorare la carriera lavorativa.
Gli ambienti di lavoro moderno, prosegue lo studio, rendendo pressoché imprescindibile per un lavoratore organizzare la propria carriera in modo proattivo.

Acquisire nuove competenze risulta, sempre più, un aspetto da considerare valido sia per i lavoratori autonomi che per i lavoratori subordinati.

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