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Diventare sindaco: come candidarsi, i compiti e lo stipendio

Diventare sindaco è l’obiettivo di molte persone che hanno deciso d’intraprendere la carriera politica. Fare il sindaco, come noto, significa ricoprire un ruolo impegnativo e di responsabilità.

Partendo dall’etimologia della parola, in questo approfondimento vedremo aspetti quali: i requisiti per candidarsi a sindaco, i doveri e le funzioni. Vedremo inoltre chi elegge il sindaco, la durata della carica, come candidarsi e cosa succede in caso di dimissioni del Primo cittadino.

Alla fine dell’approfondimento vedremo quante sono le donne e i giovani che decidono di intraprendere la carriera politica, candidandosi come Primo cittadino, scoprendo che, la carica è ricoperta in prevalenza da uomini over 40.

Sindaco: etimologia e definizione

Sindaco deriva dal latino syndĭcu, che a sua volta deriva dal greco σύνδικος, che può essere tradotto in: “con giustizia”.

Il sindaco o la sindaca sono oggi termini utilizzati per definire chi è a capo di un’amministrazione comunale, nello specifico rappresenta l’organo più in alto della giunta ed esercita la carica di Primo cittadino presso il proprio comune.

Oggi siamo abituati a eleggere direttamente il sindaco, come vedremo, secondo alcuni criteri stabiliti dal numero di abitanti del comune in questione.

Prima del 1993, il sindaco veniva eletto dal Consiglio comunale, che a sua volta nominava il sindaco una volta raggiunta una maggioranza assoluta di almeno due terzi.

La figura del sindaco è presente nella storia in molteplici forme. Nelle epoche greca e romana era il rappresentante processuale della comunità. Nel medioevo, inizia ad avere una carica più specifica: rappresentare e tutelare gli interessi di una specifica zona o comune.

Sindaco: requisiti, incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità

I requisiti per candidarsi a sindaco sono stabiliti dalla legge. In particolare, si fa riferimento agli articoli 46, 71 e 72 del d.lgs n. 267 del 18 agosto 2000.

Il sindaco viene quindi eletto direttamente dai cittadini, i quali esercitano il proprio diritto al voto. La figura è altresì un membro del consiglio comunale.

Per diventare sindaco, bisogna aver compiuto la maggiore età, non bisogna essere in possesso né di particolari titoli di studio né necessariamente avere esperienza in politica.

Inoltre, nei comuni fino a 15.000 abitanti, il candidato sindaco deve presentarsi alle elezioni sostenuto da una e una sola lista. Mentre nei comuni con più di 15.000 abitanti possono essere più d’una le liste a supporto del candidato sindaco, come avviene ad esempio, in tutte le grandi città: Roma, Milano, Napoli.

I requisiti per diventare sindaco sono i medesimi previsti per l’elezione a una qualsiasi carica politica.
Nei comuni fino a 15.000 abitanti è previsto un solo turno elettorale, ed è sufficiente avere la maggioranza relativa per essere eletti.

Nei comuni con oltre 15.000 abitanti, è necessaria la maggioranza assoluta per essere eletti (50% + 1), e ciò porta, in molti casi, ad un secondo turno elettorale, il ballottaggio, a cui accedono i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti.

Per quanto riguarda i principi di incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità, non possono candidarsi a sindaco coloro che ricoprono ruoli quali:

  • Capo e i vice capi della Polizia.
  • Direttori generali dello Stato;
  • Ufficiali, Generali, Prefetti, ufficiali superiore (limitatamente al territorio deve esercitano)

E in generale ogni carica pubblica che può favorire l’elezione a sindaco. Tuttavia, le condizioni di ineleggibilità decadono se il candidato sindaco non ricopre da almeno cinque mesi una delle suddette cariche.

Sindaco: cosa fa, funzioni e quali sono i suoi compiti

Il sindaco o Primo cittadino, è il responsabile dell’amministrazione comunale da lui presieduta. I cittadini, mediante elezioni, scelgono il sindaco attribuendogli il ruolo di rappresentate della comunità.

Una volta eletto, il sindaco si insedia. Il primo compito è esaminare tutti gli eletti e verificare se sussistono problemi di ineleggibilità o incandidabilità secondo quanto previsto dalla legge.

Successivamente convoca la prima seduta del consiglio comunale e presta il giuramento che lo impegna a osservare quanto stabilito dalla Costituzione Italiana.

Dopo il giuramento rientrano tra i compiti del sindaco:

  • la nomina dei componenti della giunta
  • l’elezione della commissione elettorale;
  • la nomina della commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari;
  • la presentazione delle linee programmatiche.

Entro 45 giorni è compito del sindaco nominare i rappresentanti del comune presso enti e istituzioni ed entro 60 giorni il sindaco può altresì nominare un nuovo segretario comunale.

I compiti e le funzioni del sindaco, durante il mandato sono davvero tanti. In primo luogo, egli deve impegnarsi a rispettare il programma elettorale proposto ai cittadini. Salvo dimissioni, il mandato o la carica del sindaco dura cinque anni. In generale è possibile fare il sindaco per non più di due mandati consecutivi.

Tra gli altri compiti del sindaco si annoverano:

  • ruoli di rappresentanza;
  • la sovrintendenza dei servizi e degli uffici comunali;
  • l’adozione di ordinanze in caso di pericoli o emergenze;
  • tutela del patrimonio culturale e naturale del comune;
  • supporto all’attività della polizia locale e delle forze dell’ordine statali;
  • emanazione di provvedimenti per contrastare la criminalità e l’illegalità;
  • organizzazione delle attività commerciali (permessi, orari, concessione suolo pubblico);
  • coordinamento degli uffici (sport, cultura, anagrafe);
  • nomina dei responsabili degli enti e degli uffici comunali.

Come diventare sindaco

Per fare il sindaco, oltre ai suddetti requisiti morali, bisogna, in primo luogo verificare quando ci saranno le prossime elezioni nel proprio comune.

La persona scelta come rappresentante e candidato sindaco, oltre a essere riconosciuta come persona dagli elevati principi morali, è generalmente individuata tra le persone più conosciute della comunità.

Sebbene non esista un percorso canonico, la carriera politica, in molti casi si evolve gradualmente. Coloro intenzionati a entrare in politica, dapprima si distinguono per il proprio impegno verso la comunità, ricoprono cariche inferiori al sindaco e solo successivamente vengono indicati come un profilo idoneo per correre e vincere le elezioni.

Chiaramente, senza l’appoggio e i consensi delle persone non è possibile ottenere i voti necessari per essere eletto come sindaco. Dopo la suddetta premessa, per candidarsi a sindaco bisogna:

Presentazione della lista

Il primo passo è candidarsi come sindaco presentando almeno una lista di persone candidate al Consiglio Comunale.

La lista deve essere composta da persone iscritte alla lista elettorale del comune di riferimento, come stabilito dal Ministero dell’Interno.

Ogni lista deve contenere il nome e il cognome, luogo e data di nascita del candidato a sindaco e il programma amministrativo.

A questo punto bisogna fare alcune distinzioni. Per diventare sindaco in un comune con meno di 15.000 abitanti, il candidato dev’essere collegato ad una lista, la quale deve essere composta da un numero di persone pari al numero di persone eleggibili nel Consiglio comunale.

Il numero di persone inserite in una lista varia e seconda del numero di abitanti della città. Ad ogni modo, superati i 15.000 mila abitanti, i candidati presenti in lista variano da un numero di 11 fino a 48.

Il programma elettorale del sindaco

I potenziali elettori scelgono il sindaco sulla base del programma elettorale proposto. È fondamentale, dunque raccogliere le idee e divulgare nero su bianco cosa si intende fare la propria città una volta eletti come sindaco.

Il programma elettorale generalmente punta a risolvere i problemi della comunità e contiene proposte e iniziative per sviluppare il territorio.

Nei piccoli comuni, non sempre il candidato sindaco è appoggiato da un partito noto a livello nazionale, di destra o di sinistra.

Nella maggior parte dei casi, il candidato viene appoggiato da una o più liste civiche apolitiche, le quali hanno come l’unico interesse il benessere della comunità.

Nelle grandi città, invece, sono i partiti o i movimenti ad appoggiare il candidato sindaco, il quale è spesso sostenuto anche da liste civiche collegate.

Per questo motivo, il programma elettorale di un candidato sindaco in un comune medio grande, sostiene alcuni principi le idee promosse dal partito di riferimento anche livello nazionale.

La campagna elettorale

Per diventare sindaco bisogna condurre una campagna elettorale, costosa e supportata dai partiti, dalle associazioni del luogo e dai privati. L’obiettivo è entrare in contatto con quante più persone possibili, attraverso comizi, riunioni, incontri con i cittadini.

In questa fase il candidato sindaco e i rappresentanti della lista, si affidano alle proprie competenze comunicative, ascoltano i problemi riportati dai cittadini e insieme discutono sulle possibili azioni da compiere per risolverli.

È in questa fase che sono necessarie numerose soft skills nel candidato sindaco ma anche nei collaboratori, ad esempio: empatia, leadership, capacità di parlare in pubblico.

Condurre un’efficacia campagna elettorale è basilare per riuscire a diventare sindaco. Numerosi casi, in passato, insegnano che anche candidati poco conosciuti sono riusciti ad acquisire notorietà e consensi durante questa fase, riuscendo a essere eletti contro i favori del pronostico.

I collaboratori del sindaco

Soprattutto per diventare sindaco in una media grande città, è necessario circondarsi di persone fidate che possano aiutare l’aspirante primo cittadino a ottenere il consenso. Numerose persone supportano, aiutano e gravitano intorno la figura del sindaco durante il periodo elettore.

Vi sono addetti alla raccolta fondi, responsabili di marketing e social media manager, addetti al volantinaggio e consulenti. Una fitta rete di collaboratori permette di raggiungere quante più persone possibili ed è fondamentale, soprattutto nei grandi centri urbani dove vi è un’elevata densità di popolazione, residente in zone diverse della città dal centro alla periferia.

Tra i collaboratori dei politici, sempre più si fa largo la figura dello spin doctor, conosciuta e affermata negli USA. È un professionista esperto in comunicazione, specializzato nel gestire l’immagine e la comunicazione di un personaggio pubblico.

Promettere e mantenere

Il sindaco di una città, durante la campagna elettorale è solito promettere tutta una serie di interventi volti a migliorare il comune. Strade nuove, zone verdi, servizi al cittadino, amministrazione trasparente, o ancora: più parcheggi, opportunità per i giovani, più tutela verso le fasce della popolazione in difficoltà e i disabili.

I programmi elettorali sono densi di idee e progetti e i discorsi pieni di promesse. Tuttavia, una volta eletto il sindaco deve fare in modo di mantenere le promesse prese in sede di campagna elettorale, dando valore alle parole pronunciate considerandole un preciso impegno verso gli elettori.

Competenze e doveri del sindaco

Il sindaco di qualsiasi città, piccola, media o grande, è un pubblico ufficiale, un rappresentante delle istituzioni al quale sono richieste competenze amministrative e doveri.

Tra le competenze primarie, si annovera la capacità di garantire l’ordine pubblico in città, emanando tempestivamente ordinanze in caso di necessità.

Si tratta di un ruolo molto delicato. Da un lato, il Primo cittadino è responsabile verso i cittadini e gli elettori, dall’altro deve altresì esercitare i propri poteri nel pieno rispetto della Costituzione. In altre parole, il sindaco non è un monarca investito da poteri assoluti. Molte scelte e decisioni non possono essere prese autonomamente.

In sindaco, di conseguenza, è una posizione che talvolta richiede di prendere decisioni in autonomia, in caso di necessità, emergenze ed eventi inattesi. Si pensi a un terremoto, a un’alluvione, o ad altri eventi che richiedono interventi tempestivi. Dall’altro lato il sindaco è anche un pubblico ufficiale che pianifica, che programma e prende decisioni dopo aver ottenuto le autorizzazioni necessarie.

Ebbene, tra i doveri del sindaco rientrano l’emanazione delle ordinanze a carattere speciale, necessarie per far fronte a eventi caratterizzati dall’urgenza o dall’imprevedibilità, e le ordinanze di tipo ordinario, le quali seguono precisi regolamenti.
Sindaco: stipendio

Al contrario di quanto si possa pensare non tutti i sindaci ricevono uno stipendio elevato, soprattutto se è in carica in un piccolo comune. Gli stipendi, infatti, variano a seconda della grandezza della città.

In dettaglio, lo stipendio di un sindaco parte da un minimo di 1.300 EUR per l’esercizio del ruolo in comuni fino a 1.000 abitanti, per poi aumentare progressivamente. Un sindaco di una città di 50.000 abitanti guadagna tra i 3.500 EUR e i 4.100 EUR, mentre amministrare una grande città: Roma, Milano, Napoli, permette di ricevere uno stipendio intorno ai 7.800 EUR.

I suddetti importi sono da considerarsi come lordi. Inoltre, l’indennità percepita è aumentata al presentarsi da alcune condizioni. Lo stipendio del sindaco, ad esempio, è maggiorato del 5% qualora la città amministrata accolga turisti tali da aumentare la popolazione del 30% o più.

Si evidenzia altresì che lo stipendio e di conseguenza i guadagni del sindaco, possono essere ridotti del 50% qualora il primo cittadino svolga contemporaneamente un lavoro come dipendente pubblico. Mentre alcuna riduzione si applica in caso di lavoro autonomo.

Dimissioni del sindaco: cosa succede

Talvolta il sindaco è costretto a rassegnare le proprie dimissioni. A volte, infatti, il sindaco potrebbe non avere più la maggioranza in Consiglio. Come riportato nel Testo Unico degli Enti locali, le dimissioni del sindaco diventano effettive trascorsi 20 giorni dalla presentazione. Nel periodo che intercorre, il sindaco e la giunta possono solo svolgere compiti di ordinaria amministrazione.

Trascorsi i 20 giorni, non solo decade il Sindaco ma anche il Consiglio Comunale, gli uffici collegati e gli incarichi.

A questo punto, è compito del prefetto nominare un commissario, il quale si occupa di amministrare il comune fin quando tutti i procedimenti di scioglimento non vengono espletati. La procedura, secondo la legge, deve concludersi in 90 giorni.

Dopo 90 giorni, viene nominato il Commissario straordinario, al quale vengono conferiti sia i poteri in carico al sindaco sia quelli della Giunta. Il Commissario straordinario rimane in carica fino a nuove elezioni.

Sindaco o sindaca?

Ancor’oggi vi è un certo dubbio se è corretto utilizzare l’espressione sindaca per indicare la Prima cittadina donna.

È l’Accademia della Crusca a ricordare che è corretto e giusto attribuire il titolo alle donne secondo la declinazione femminile. Pensiamo alla sindaca di Roma, Virginia Raggi o la sindaca di Torino Chiara Appendino.

Ma non è tutto, utilizzare la forma femminile per indicare le donne che svolgono ogni tipo di professione: la chirurga, l’ingegnera, la prefetta, è serio oggetto di dibattito nella comunità scientifica.

Si evidenzia infatti come l’uso del linguaggio sempre nella forma maschile denoti una forma di esclusione e discriminazione, dove le donne hanno il diritto di sentirsi attribuire il proprio titolo al femminile.

Dietro il dubbio, sindaca o sindaco vi è dunque un enorme tema che coinvolge gli aspetti comunicativi e culturali in generale.

È sempre l’Accademia a far notare che mentre vi è una certa reticenza nell’uso di termini quali: ingegnera, prefetta, avvocatessa, nessuna reticenza vi è nell’utilizzare termini quali: infermiera, modella, cuoca.

Insomma, anche utilizzare consapevolmente la lingua è una forma di rispetto e tutela verso la donna, la quale ancor’oggi: una donna guadagna meno rispetto agli uomini e ha maggiori difficoltà di accesso alle cariche pubbliche e dirigenziali.

Quante sono le donne sindaco in Italia?

A conferma di quanto riportato nel paragrafo precedente, si evidenzia che le sindache in Italia 1134 solo una su sette in oltre 8.000 comuni.

Dai numeri riportati in merito alle elezioni comunali di ottobre 2021, che hanno interessato oltre 20 capoluoghi di provincia, si evince che fare politica e ambire alla carica di sindaco o sindaca è ancora prerogativa degli uomini da 40 anni in su a discapito delle donne e dei giovani.

Sul totale di 164 candidati sindaco, poco meno del 18% sono donne e in alcun comune vi è una percentuale di candidate superiore al 30%. Comuni da nord a sud dell’Italia, da Novara a Caserta non hanno proposto alcun candidato donna.

Si evidenzia infine, che tra tutti i candidati a sindaco solo il 13% del totale è rappresentato da persone under 40. Anche in questo caso, molti comuni da Pordenone a Cosenza non hanno alcun candidato under 40.

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