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Professione istruttore di tennis: cosa fa, cosa studia, quanto guadagna

Sembra difficile immaginare uno sport individuale più classico, elegante e senza tempo del tennis. Sul piano agonistico è una realtà affermatissima in molte nazioni, con importanti tornei dai premi milionari e tennis-star che diventano vere e proprie icone. Sul piano amatoriale è comunque un’attività amata, per la sua classe e per la sua completezza. Addirittura, è possibile avviarsi a questo sport fin dai ⅘ anni, con il mini-tennis. 

Scuole, centri sportivi e perché no, resort e villaggi vacanze insegnano il tennis a vari livelli, dai rudimenti al perfezionamento, aiutati da istruttori di tennis qualificati: ecco perché scriviamo questa guida al mestiere. 

Nel nostro articolo parleremo di molti aspetti del mestiere di istruttore di tennis: dalle mansioni quotidiane alla deontologia, dagli studi necessari ai titoli da acquisire, fino alle possibilità di guadagno. Iniziamo subito! 

Chi è l’istruttore di tennis

L’istruttore di tennis (anche detto allenatore) è il professionista che si occupa di preparazione tecnica, fisica e psicologica dei suoi allievi che si sono avvicinati a questo sport o che sono già esperti ma vogliono ulteriormente migliorare. 

Fondamentale per questo mestiere è essere realmente appassionati della materia e dello sport: più l’istruttore è motivato e comunica il proprio amore per questa attività, più gli allievi sono predisposti ad imparare e a migliorare, mettendosi in gioco con tecniche e palleggi sempre più complicati e veloci.

Le mansioni di un maestro di tennis

Cerchiamo di chiarire più nel dettaglio quali sono le mansioni dell’istruttore di tennis: letteralmente, cosa fa nel proprio lavoro per essere professionale ed efficace. 

Il primo step è la conoscenza dell’allievo (nelle lezioni individuali) o della classe di allievi. Per l’allenatore è necessario conoscere il livello di predisposizione dei suoi studenti, capire a quale livello di preparazione atletica si trovano, definire gli obiettivi. Se desiderano passare qualche ora alla settimana facendo attività fisica l’allenamento sarà di un certo tipo; se sono già appassionati e vogliono migliorare la propria tecnica, l’allenamento sarà molto differente. Tutto cambia anche in base all’età: con giovani e bambini è possibile approcciarsi in modo completamente diverso da una classe o uno studente adulto. 

Il secondo punto è la preparazione dell’allenamento. Tenendo conto del livello attuale della persona e degli obiettivi che si è prefissata, l’istruttore di tennis prepara una scheda di allenamento con durata degli esercizi, tecniche da insegnare, istruzioni da fornire. 

Scelto l’allenamento è possibile iniziare con le lezioni, di durata e frequenza variabile in base alle necessità. L’allenatore illustra le tecniche, le fa sperimentare agli allievi, corregge la loro postura, il movimento, dà suggerimenti per palleggi più rapidi. 

Nel frattempo, ha anche la responsabilità di educare l’allievo: 

  • Alla buona condotta sul campo: il cosiddetto fairplay, cioè l’attitudine a prendere sportivamente le sconfitte, ad un festeggiamento sobrio e rispettoso, al rispetto delle regole, alla creazione di un clima positivamente competitivo, al rispetto del campo e dei materiali di gioco non di propria proprietà
  • Sicurezza alimentare: l’allenatore può dare consigli anche sull’alimentazione, sebbene in casi specifici come persone con patologie pregresse oppure atleti sia necessario affiancarsi ad un nutrizionista sportivo esperto e competente
  • Sicurezza fisica: come in tutti gli sport, il rischio di infortuni è sempre da tenere in considerazione. Il pericolo di farsi male può essere ridotto con allenamenti di intensità crescente, ben mirati e con lo stretching e il riscaldamento, ma resta comunque una responsabilità dell’allenatore garantire la sicurezza dei presenti sul campo

Se a venire allenati sono dei bambini o dei ragazzi, l’istruttore di tennis dovrà anche aggiornare i loro genitori sui progressi e sulle eventuali difficoltà riscontrate. 

All’inizio e alla fine dell’allenamento dovrà riordinare il campo e chiederne, se necessario, la pulizia. 

Gli studi da allenatore di tennis

Per diventare un allenatore di tennis certificato a livello federale è necessario essere iscritti a scuole di formazione specifiche e ottenere una qualifica valida. 

Il presupposto fondamentale è di amare lo sport così tanto da averlo giocato a sufficienza da poterlo insegnare ad altre persone, ma non si tratta dell’unico requisito. Tutto cambia in base al livello di competenza che si vuole raggiungere: primo grado, secondo grado, Maestro nazionale e Tecnico nazionale. 

Le strade per accedere alla Scuola nazionale Maestri della Federazione Italiana Tennis sono due: 

  1. Laurea in Scienze motorie
  2. Dimostrare di aver ottenuto buoni risultati a livello locale e nazionale nella competizione agonistica

Istruttore di primo grado

La caratteristica principale della certificazione di istruttore di tennis di primo grado, ottenibile se si hanno almeno 18 all’iscrizione al corso, è la durata biennale del titolo, da rinnovare alla scadenza con un esame specifico. 

Se si ottiene questa qualifica è possibile: 

  • Lavorare come collaboratori di un altro maestro o allenatore di tennis di grado più elevato, sia per gli adulti che per i bambini (previo nulla osta della Federazione)
  • Lavorare autonomamente nei corsi collettivi che possiedono la certificazione della scuola di un Club

Al contrario non è possibile tenere lezioni individuali. 

Istruttore di secondo grado

Chi passa alla qualifica di secondo grado ottiene il titolo in modo permanente. Per richiederla è necessario: 

  • Avere almeno 20 anni
  • Documentare di aver svolto l’attività di istruttore di tennis in modo professionista per almeno due anni

Il corso ha una parte teorica e una pratica di tirocinio e termina con un esame. Per rimanere iscritti all’Albo locale è necessario partecipare a corsi di aggiornamento e perfezionamento con cadenza almeno biennale. 

Con questa qualifica è possibile: 

  • Insegnare autonomamente mini-tennis ai bambini
  • Avviare nuovi studenti, ragazzi e adulti, all’attività 
  • Collaborare fianco a fianco con un Maestro nazionale o un Tecnico nazionale durante le specializzazioni e i corsi di perfezionamento; è possibile svolgere questa attività anche in modo autonomo, senza l’affiancamento ad un istruttore di grado superiore, previo nulla osta del Presidente della Federazione
  • Tenere lezioni individuali, solo per giocatori che non siano in possesso della classifica federale superiore al gruppo NC della quarta categoria

Maestro di tennis nazionale

Un Maestro nazionale di tennis deve avere almeno 21 anni e aver ottenuto la qualifica di secondo grado. Per ottenere la qualifica sono necessari corsi di perfezionamento speciali e un esame finale. Anche questa qualifica ha durata permanente. 

Le attività che possono svolgere i Maestri nazionali sono: 

  • Lavorare in tutto il territorio nazionale
  • Dirigere scuole di formazione (massimo una alla volta)
  • Tenere corsi di mini-tennis, avviamento all’attività, perfezionamento agonistico
  • Seguire gli allenamenti di atleti di alto profilo nazionale (esclusi i campionati internazionali ATP o WTA)
  • Tenere corsi e lezioni individuali

Ogni due anni è obbligatorio partecipare ad un corso di specializzazione per rimanere iscritti all’Albo della Federazione. 

Tecnico nazionale

Per diventare Tecnico nazionale per la Federazione è necessario avere almeno 25 anni e aver ottenuto la qualifica tramite corso ed esame finale. 

Con questo titolo è possibile: 

  • Lavorare in tutta Italia
  • Seguire atleti in classifica ATP o WTA
  • Dirigere una sola scuola alla volta; se si vuole lavorare in una Super school o in una Top school è necessario partecipare alle attività di una sola di esse

Ogni due anni è obbligatorio frequentare un corso di aggiornamento. 

I costi degli studi

Per superare tutti gli step necessari a diventare Tecnico nazionale è necessario affrontare spese tutt’altro che contenute. In particolare: 

  • Tassa di iscrizione (550 euro, 650 euro, 1000 euro, 2700 euro per i vari livelli)
  • Tassa annuale di mantenimento della qualifica (90 euro, 135 euro, 150 euro, 180 euro per i vari livelli; questa cifra raddoppia se il maestro non lavora solamente per la FIT o se lavora anche per circoli affiliati ad altri enti
  • Targa professionale: 100 euro
  • Vitto e alloggio durante i corsi di formazione

Le competenze dell’istruttore di tennis

Generalmente, nelle nostre guide dividiamo le competenze dei professionisti in specifiche (cioè legate strettamente alla propria mansione) e generiche (cioè relative all’approccio al lavoro e alla propensione psicologica). 

Come per molti mestieri che concernono con l’insegnamento di una disciplina, le capacità specifiche in realtà sono poche e semplicissime da ricordare. Per gli istruttori di tennis si tratta infatti solo di una perfetta conoscenza di tecniche, regole, attrezzature. 

Decisamente più interessanti sono invece le propensioni psicologiche. Se è vero che con molte di esse alcune persone nascono e basta, è comunque possibile affinarle e perfezionarle nel tentativo di diventare professionisti più qualificati e più reattivi. 

Ecco alcune delle competenze interpersonali più importanti per un istruttore di tennis: 

  1. Pazienza: non tutti gli allievi impareranno le tecniche nello stesso periodo di tempo. Alcuni saranno più reattivi e motivati, altri avranno bisogno di più spiegazioni e dimostrazioni. 
  2. Professionalità: il tennis è una disciplina in cui aspetto, abbigliamento e regole di condotta sono più che essenziali. La professionalità di un istruttore di tennis sta anche nell’essere affidabile, nello spiegarle con decisione e nell’applicarle quotidianamente, per incentivare gli allievi all’imitazione. 
  3. Capacità di creare un ambiente positivo ed incoraggiante: durante gli allenamenti è possibile che qualche allievo si scoraggi, per esempio a causa di una sconfitta e della lentezza nel raggiungere certi obiettivi. L’incoraggiamento è una componente fondamentale dell’allenamento, e l’istruttore di tennis deve sapere creare un ambiente di dialogo, confronto e istruzione positivo, senza incutere paura e senza far temere gli allievi di ricevere una punizione o una ritorsione in caso di errori.
  4. Capacità di flessibilizzare il proprio metodo: non tutte le persone apprendono una nuova attività allo stesso modo. Per qualcuno è più utile guardare ed imitare, altri preferiscono le spiegazioni a voce. Per alcune persone è necessario fare molte domande, altri vogliono tentare da soli e solo dopo essere corretti. L’istruttore di tennis deve conoscere i propri punti di forza ma saperli anche adattare, a livello didattico, con le necessità e le peculiarità dei propri allievi. 
  5. Costanza e obiettività: un allenatore non può scoraggiarsi, o finirebbe per scoraggiare i propri allievi. Pur insegnando loro con obiettività, sottolineando gli errori e proponendo tecniche per risolverli, deve rimanere fermo e costante nella sua capacità di educare, insegnare e divulgare. 
  6. Attitudine al lavoro di gruppo: tra allenatore e allievo è necessario si crei un ottimo lavoro di squadra. Questa facoltà non riguarda solamente l’allenamento o i risultati sportivi, ma è vitale in ogni ambito della vita quotidiana. Spesso lo sport, specie se insegnato ai più piccoli, serve anche ad educarli a principi tutt’altro che strettamente sportivi. 
  7. Enorme capacità comunicativa: nella fase di allenamento è possibile scontrarsi con qualsiasi genere di propensione individuale e di background. Alle lezioni di tennis possono partecipare persone che hanno subito un trauma fisico e stanno cercando di recuperare la propria atleticità, donne nella fase post-partum, ragazzi e bambini con problemi di autostima e di sicurezza. Una comunicazione chiara e rispettosa è il principio alla base del buon allenamento, di tennis e non solo. L’istruttore non può diventare dispotico nel tentativo di insegnare la didattica ad un allievo, ma deve continuare ad incoraggiarlo, a pensare fuori dagli schemi per far arrivare il proprio messaggio, a comprendere la sua posizione e le sue difficoltà per trasformarle in pregi. 

Stipendio e carriera di un istruttore di tennis

Generalmente è possibile affermare che un istruttore di tennis guadagna indicativamente 2000 euro al mese. Il costo di una singola lezione oraria è pari a circa 30/33 euro. 

Ad inizio carriera è difficile guadagnare più di 1200 euro, specie se si collabora con un professionista più esperto. Un Tecnico nazionale può guadagnarne invece anche 4500. 

La carriera di un istruttore di tennis passa ovviamente per l’avanzamento nella sua formazione attraverso i quattro passaggi che abbiamo illustrato poco fa. Generalmente la progressione parte dall’affiancamento di un maestro di più alto livello, magari in scuole sportive o in club privati o in hotel e villaggi turistici, per poi passare al lavoro in centri di maggior rilevanza, fino ai club con interessi agonistici di alto profilo. 

Nella progressione, oltre alla prosecuzione degli studi, è necessario costruire il proprio brand sportivo, la propria reputazione. Come per tutte le attività imprenditoriali è possibile farlo con l’ausilio del Web marketing. Le migliori attività da intraprendere sono: 

  • Apertura e gestione dei profili social 
  • Apertura e gestione di un blog personale, dove si illustrano alcuni aspetti della propria professione
  • Creazione di un portfolio dei migliori successi di insegnamento
  • Registrazione dell’azienda sui principali motori di ricerca, in modo che sia facilmente individuabile dagli interessati

L’eventualità di essere assunti come dipendenti per un circolo è rarissima: più probabilmente si lavora come liberi professionisti, con la partita IVA (e i conseguenti rischi d’impresa). 

Chi non è altrettanto fortuna, se di fortuna si può parlare, viene di solito inquadrato a progetto o come lavoratore stagionale. 

La mancanza di albi professionali nazionali esterni alla Federazione rende la posizione di istruttore di tennis scarsamente disciplinata e ancor meno protetta dalle tutele per il lavoro. Ad esempio, essere istruttore di tennis comporta enormi responsabilità, dalla cura psicologica degli allievi all’uso del defibrillatore.

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