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[2022] Come scrivere il CV in inglese: La guida definitiva

Scrivere un cv in inglese è un’operazione quando mai attuale. Le circostanze, infatti, possono facilmente portare un lavoratore a trasferirsi all’estero oppure a lavorare in Italia per conto di un’azienda estera in smartwork.

Appurato che imparare la lingua inglese è fondamentale, oggi vediamo come scrivere un curriculum in inglese che si adatti perfettamente alla cultura anglosassone. Questa, come vedremo oggi, differisce rispetto quella italiana in pochi ma rilevanti punti.

Vedremo dunque come fare il cv in inglese e quali attenzioni porre se si decide di tradurre il curriculum già redatto in italiano.

Come scrivere un cv in inglese

La regola principale e valida in ogni curriculum vincente sia questo in italiano o in inglese è la chiarezza. I datori di lavoro o i recruiters sono soliti dedicare pochi minuti (se non secondi) nella visione del Cv.

Pertanto, essere chiari e puntare ad attrarre l’attenzione sono due aspetti generali e sempre validi.

Fermo restando che un curriculum in inglese può essere presentato in numerosi paesi del mondo, oggi ci concentreremo principalmente su l’elaborazione del documento da presentare ad un’azienda del Regno Unito o degli Stati Uniti.

Curriculum in inglese: aspetti generali

In un curriculum, ricordiamo che alcuni aspetti non dovrebbero proprio mancare:

Contatti personali

Sembra scontato ma quando la concentrazione viene rivolta esclusivamente nella realizzazione del proprio english cv ci si potrebbe dimenticare di inserire il numero di telefono, l’indirizzo e-mail e il riferimento al proprio account LinkedIn .

Foto

Abbiamo dedicato un completo articolo riguardo la foto nel curriculum. In generale e al contrario di quel che è previsto in Italia, la foto nei paesi anglosassoni non è richiesta.

Anzi, alcuni datori di lavoro potrebbero scartare il vostro cv in inglese proprio perché si è inserita la foto.

Perché ciò? I motivi sono di natura culturale. In Inghilterra come negli Stati Uniti o in Canada è radicata l’idea che un lavoratore o una lavoratrice debba essere selezionato esclusivamente per le proprie competenze con la conseguenza che l’aspetto fisico è totalmente irrilevante per l’ottenimento o meno del posto di lavoro.

Formazione

Chiaramente i percorsi di studi, i master universitari e in generale tutto ciò che concorre a delineare il proprio bagaglio di formazione andrebbe evidenziato nel Cv in inglese. Buona prassi è inserire le proprie qualifiche in ordine cronologico inverso. Dal primo corso frequentato fino all’ultimo.

Esperienza lavorativa

Allo stesso modo nel fare un cv in inglese bisogna elencare le esperienze lavorative pregresse. Buona prassi è mettere al primo posto l’ultima esperienza di lavoro e all’ultimo posto la prima.

Nell’inserire le proprie esperienze è bene non dimenticarsi la posizione lavorativa ricoperta, le mansioni svolte e i risultati raggiunti.

A volte, potrebbe capitare di avere un lungo elenco di esperienze pregresse. In questo caso si ricorda che un Cv in lingua inglese che si rispetti è bene che sia breve e di conseguenza bisognerebbe riportare solo le esperienze passate davvero attinenti alla professione lavorativa per la quale si è in procinto di inviare la candidatura.

Competenze

L’ultimo punto riguarda le competenze. In questo caso si possono riportare le medesime competenze che si sarebbero riportate in un cv in italiano. Nella sezione possono essere evidenziate le competenze in informatica, la conoscenza delle lingue, la patente di guida e tutto ciò che si ritiene rilevante.

Tradurre il cv in inglese

Presentare la propria candidatura per un’offerta di lavoro all’estero probabilmente richiederà un curriculum in lingua inglese. La maggior parte dei candidati già dispone di un curriculum oppure può pensare di scriverlo prima in italiano per poi tradurlo in inglese.

Una buona regola sarebbe quella di non affidarsi ai traduttori automatici come anche evitare di tradurre letteralmente il cv dall’italiano all’inglese.

In fondo se ci si sta candidando per un lavoro all’estero la lingua dovrebbe far parte del proprio bagaglio di conoscenze e non dovrebbe essere un problema scrivere da zero un cv in lingua inglese.

Si evidenzia inoltre che, come vedremo nei seguenti punti, tradurre un vecchio cv in italiano è una prassi quanto mai sbagliata.

Il curriculum vitae in inglese è generalmente più corto rispetto ad un tipico cv italiano. Inoltre, bisognerebbe limitare l’uso dei pronomi, gli errori di grammatica e star attenti ai controlli ATS. Tutti aspetti che suggeriscono che riscrivere il cv da zero sia il miglior modo di procedere.

Vediamo in dettaglio i punti riportati e altri che possono costituire un’utile linea guida:

Mantenere il CV breve

Scrivere un CV in inglese metterà subito in risalto le capacità di sintesi del candidato. Un curriculum, infatti, non dovrebbe essere più lungo di due facciate di un foglio A4. Per questo motivo l’uso di elenchi puntati e di elenchi numerati aiuta a mantenere conciso il contenuto.

Utilizzare i verbi nella forma attiva

La lingua italiana è di gran lunga più complessa rispetto la lingua inglese. Tale complessità però non andrebbe riportata nel cv in english. Il consiglio è di evitare l’uso di verbi alla forma passiva ma utilizzare esclusivamente la forma attiva.

Evitare i pronomi

L’utilizzo dei pronomi: I, he o she, it, we, andrebbe evitato. Il curriculum in inglese vincente generalmente è molto diretto e tende a non contenere il pronome all’inizio di ogni frase. In fondo è scontato che si sta parlando di sé stessi, ripeterlo all’inizio di ogni frase potrebbe essere interpretato come una conoscenza fin troppo scolastica della lingua.

Lunghi periodi di inattività

Se per alcuni anni non si è acquisita alcuna competenza oppure non si è riusciti a trovare lavoro, non bisognerebbe lasciare gli spazi vuoti.

In un curriculum sia questo in lingua inglese o in lingua italiana è importante dimostrare che, nonostante un periodo di inattività, si è comunque cercato di fare qualcosa: acquisire nuove conoscenze, avviare un nuovo progetto, viaggiare.

Qualsiasi cosa può essere valutata in maniera migliore rispetto la scelta di lasciare alcuni anni in bianco.

Si ricorda che per la cultura anglosassone il concetto di fallimento praticamente non esiste. Aver creduto in un progetto, ad esempio, aver investito tempo e denaro e non esserci riusciti non è un’esperienza che andrebbe nascosta.

Non mentire

Il consiglio è valido per i curricula. In un CV in inglese a maggior ragione bisognerebbe essere il quanto più sinceri possibile.

Se si hanno alcune lacune nella lingua è bene evidenziarle poiché il datore di lavoro o il selezionatore le smaschererà piuttosto facilmente in sede di colloquio di lavoro.

Ciò vale allo stesso modo per le competenze, dichiarare, ad esempio, di conoscere un particolare linguaggio di programmazione oppure di avere particolari doti da venditore sono abilità che una persona preparata è in grado di verificare in pochi minuti.

Layout grarico del curriculum in inglese

Anche l’occhio vuole la sua parte. Inviare un curriculum in inglese svincola dall’obbligo (talvolta previsto) di attenersi al formato standard di cv Europass.

Tale aspetto potrebbe rappresentare un vantaggio in quanto è possibile scrivere il proprio Cv in inglese dando libero sfogo alle proprie capacità creative, creando un layout personalizzato e in grado di distinguersi tra i tanti curricula.

L’importante è che la chiarezza e la facilità di lettura siano aspetti sempre presenti, così come gli elenchi puntati, le frasi brevi e la scelta del carattere. Quest’ultimo deve essere sobrio e professionale.

Errori grammaticali e di sintassi

Ovviamente la presenza di errori grammaticali e di sintassi condiziona in negativo le possibilità di essere contattati per il colloquio.

Se qualche piccolo errore grammaticale può essere concesso nello speaking, in fondo non si è madrelingua, il cv scritto in inglese deve essere perfetto.

Può essere una buona idea affidarsi ad un proofreader il quale verificherà l’eventuale presenza di errori.

Dati e numeri di riferimento

Il curriculum vitae in inglese si caratterizza per la presenza di dati e numeri. Bisogna ricordarsi che, in generale, un candidato non madrelingua parte da una posizione di svantaggio rispetto ad una madrelingua. A parità competenze e di età, perché mai un’organizzazione dovrebbe scegliere il candidato straniero?

È evidente, dunque, che riportare i risultati raggiunti durante la propria carriera lavorativa arricchiti con dati, numeri ed evidenze permette di dare una ragione in più al datore di lavoro per prendere seriamente la vostra candidatura.

Inserire riferimenti alle pagine social

Coloro che dispongono di un account LinkedIn, Facebook o in un qualsiasi social è bene verifichino che non vi siano contenute informazioni diverse da quanto scritto nel cv in inglese.

Come evidenziato in una ricerca di Job Vite l’87% dei selezionatori verifica le informazioni riportate sul CV cercando il candidato su LinkedIn

Lettera di presentazione

In Italia può essere richiesta o meno. In Inghilterra o negli Stati Uniti la lettera di presentazione è quasi sempre richiesta.

Consigliamo di dare uno sguardo alla nostra guida alla lettera di presentazione e di rispettare le regole finora elencate.

Parole chiave e ATS

È risaputo che le grandi aziende prima ancora di far visionare un curriculum ad un selezionatore effettuino un controllo elettronico utilizzando i sistemi di lettura automatici ATS (applicant tracking system).

L’ATS ha la funzione di scartare automaticamente tutti quei curricula in inglese che non presentano determinate parole chiave.

In un tale contesto risulta evidente come affidarsi ai traduttori automatici o non fare attenzione parola per parola a ciò che si riporta nel proprio curriculum può essere uno sbaglio fatale.

Caratteri e formato

Alcuni caratteri in un english cv come in ogni altro curriculum sono da evitare. In particolare, il comic sans andrebbe assolutamente evitato, così come tutti i caratteri che badano poco alla sostanza. Per quanto riguarda la dimensione un testo compreso tra 10 e 12 caratteri va bene. Inoltre, è indicato sottolineare le parole e i concetti chiave con il grassetto.

La funzione del grassetto dovrebbe essere quella di rendere il documento comprensibile anche solo leggendo le parti marcate. Pertanto, dopo aver inserito frasi e parole in grassetto potrebbe essere una buona idea rileggerle per vedere se includono e descrivono in estrema sintesi il proprio profilo.

Essere realisti e rintracciabili

Qualsiasi sia la posizione lavorativa per la quale si sta inviando la candidatura il consiglio è di essere realisti. Come evidenziato nel “Recruiter Sentiment Study”, un candidato non viene selezionato nel 63% dei casi perché non ha i requisiti richiesti dall’azienda.

Inoltre, ben il 42% dei candidati una volta inviato il curriculum non risponde alle chiamate e alle e-mail, dimostrando così uno scarso interesse per la posizione lavorativa.

Come fare un curriculum in inglese: le linee guida

Dopo aver riportato indicazioni di tipo generale riguardo come scrivere un cv in inglese, vediamo ora nella pratica come strutturarlo.

Come evidenziato in precedenza, il candidato può elaborare il proprio curriculum a piacimento non dovendo sottostare al formato Europass.

Chiaramente il suddetto modello risulta una valida linea guida, ma distinguersi talvolta può essere determinante.

Se la posizione lavorativa richiede una certa creatività, pensiamo a professioni quali: grafico, web designer, posizioni nel settore della moda, allora può essere una buona idea pensare ad un curriculum in inglese elaborato secondo lo schema dello storytelling.

Lo storytelling è una tecnica molto particolare che permette di raccontare sé stessi in maniera diversa creando un curriculum in tutto e per tutto personalizzato e originale.

Tuttavia, è bene valutare attentamente tale aspetto. In particolare, non tutte le organizzazioni potrebbero apprezzare un siffatto curriculum ed inoltre la coscienza della lingua inglese deve essere perfetta per riuscire ad elaborare una storia davvero in grado di colpire.

Accantonando l’eventualità di un curriculum in inglese redatto secondo l’arte dello storytelling, passiamo concretamente a quali punti includere e dove posizionarli.

Esempio di curriculum in inglese

Un datore di lavoro si aspetta di visionare un curriculum così strutturato.

In alto a destra

Il cv in english dovrebbe contenere all’inizio della pagina le seguenti informazioni: titolo professionale, recapito telefonico e indirizzo e-mail, link al profilo LinkedIn. Tali informazioni è bene siano posizionate in alto a destra
In nessun caso bisognerebbe includere la dicitura CV o Curriculum, da molti considerata come un’informazione irrilevante.

Dichiarazione personale

A seguire è buona prassi inserire una dichiarazione personale (personal statement) che specifichi i propri obiettivi di carriera. Un breve paragrafo subito sotto i contatti personali aiuterà il selezionatore a comprende subito il profilo del candidato.

È bene scegliere con cura cosa scrivere in queste poche prime righe. Il consiglio è di adattarle quanto più possibile alla posizione lavorativa desiderata.

Come linea guida, in generale si dovrebbe in tre o quattro righe evidenziare: chi sei? Cosa puoi dare all’azienda? Quali sono i tuoi obiettivi?

Esperienza lavorative

La parte centrale del cv in inglese dovrebbe essere dedicata alle esperienze di lavoro. Come evidenziato in precedenza, queste andrebbero elencate in ordine cronologico inverso.

È buona prassi essere specifici e utilizzare gli elenchi puntati. Ogni esperienza lavorativa dovrebbe essere accompagnata da informazioni quali: data, azienda, luogo, titolo professionale, responsabilità.

Le esperienze lavorative poco attinenti alla professione per la quale si sta inviando la candidatura possono essere tralasciate così come i lavori svolti oltre 10 anni fa.

Nell’elencare le esperienze lavorative buona prassi è quella di omettere i contatti personali dell’ex datore di lavoro.
Provare di aver effettivamente lavorato presso un’azienda è un giusto modo di procedere, bisogna però essere in grado di evitare di varcare il confine tra diritto alla privacy e necessità di comunicare un’informazione.

Inserire informazioni personali quali: recapiti telefonici o indirizzi e-mail direttamente riconducibili ad un ex datore di lavoro è una pratica da sconsigliare.

Bisogna sempre pensare, infatti, che far circolare dati personali di persone terze potrebbe essere sconveniente sia per il candidato sia l’ex datore di lavoro potrebbe non essere d’accordo.

Al fine di riportare in maniera incisiva le proprie capacità può essere utile ricordarsi di seguire l’impostazione: responsabilità + risultati = impatti.

In altre parole, ogni esperienza dovrebbe riportare di quali mansioni ci si è occupati e quali risultati misurabili si sono portati all’azienda.

Qualifiche e titoli

A seguire il titolo di studio, le qualifiche, le certificazioni e i corsi di formazione andrebbero puntualmente riportati. Anche questi è buona usanza siano provati dalla data e da tutte le informazioni utili per risalire al corso.

Si consiglia di dedicare alcune righe alla descrizione delle proprie soft skills, quelle abilità trasversali innate le quali risultano sempre più richieste dai datori di lavoro.

Se si è dotati di: creatività, intelligenza emotiva, problem solving, capacità di lavorare in gruppo, è bene farlo presente ricordandosi altresì di riportare casi concreti di applicazione.

I recruiters sono sempre più addestrati nella ricerca di talenti dotati di soft skills. Le aziende infatti, per via dell’automazione, rivolgono sempre più l’attenzione verso quei candidati che hanno caratteristiche difficilmente replicabili dall’intelligenza artificiale.

Ed è per questo motivo che in un cv in italiano o in inglese dare risalto alle proprie abilità trasversali risulta fondamentale.

Parte aggiuntiva

Infine e opzionalmente, è possibile inserire una quinta e ultima sezione nella quale il candidato può includere una serie di informazioni rilevanti ma che non ha ancora avuto modo di evidenziare.

In questa sezione potrebbe essere conveniente evidenziare: hobby, interessi, esperienze di volontariato, particolari risultati raggiunti.

Anche in questo caso, la parte aggiuntiva è bene sia rilevante. Se ad esempio l’esperienza di volontariato ha portato allo sviluppo di un’abilità utile per l’azienda allora è bene inserirla.

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