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Lavorare come tecnico di radiologia: cosa fa, cosa studia e quanto guadagna

Ti sarà capitato, almeno una volta, di dover fare una radiografia, una TAC o una fluoroscopia. Se l’esito dell’indagine viene redatto dal medico radiologo, che può prescrivere farmaci, terapie e accertamenti, l’uso dei macchinari e della strumentazione è invece competenza del tecnico di radiologia. 

Questa professione sanitaria è indispensabile alla diagnostica, alla cura e al lavoro dei radiologi e di tutti i medici che si avvalgono di queste informazioni per aiutare i pazienti. 

Nella nostra guida parleremo di tutti gli aspetti più importanti del mestiere di tecnico di radiologia: chi è, quali sono i suoi compiti, cosa studia e come si forma, quali abilità deve padroneggiare e quali sono le sue possibilità di guadagno e di carriera. 

Chi è e cosa fa il tecnico di radiologia

Il tecnico di radiologia è un professionista del mondo sanitario che si occupa dell’uso delle attrezzature e degli strumenti di diagnostica per immagini. 

La diagnostica per immagini è un campo fondamentale per la medicina contemporanea. Permette di visualizzare alcune strutture del corpo, come ossa e organi, in modo assolutamente non invasivo, indolore e molto rapido. 

Dalle immagini si possono trarre importanti considerazioni diagnostiche, che aiuteranno i medici a diagnosticare e trattare più efficacemente patologie e disturbi.

Alcune tecniche

Il tecnico di radiologia deve saper utilizzare i macchinari adibiti a molte tipologie e tecniche di diagnostica per immagini. Eccone alcune: 

  • radiografia a raggi X tradizionale: viene utilizzata per studiare principalmente le ossa, la loro condizione e l’eventuale presenza di fratture;
  • ecografia: l’ecografia contorna i bordi degli organi e dei tessuti molli, permettendo di visualizzarli più facilmente e di individuare forma, dimensione, struttura, malformazioni. Sfrutta il principio dell’eco e dell’ultrasuono, cioè di una vibrazione che rimbalza sulle masse solide e torna indietro, restituendo un’immagine. Una delle ecografie più conosciute è ovviamente quella di accrescimento durante la gravidanza, durante la quale i genitori possono vedere il nascituro e ricevere informazioni sulla sua salute e sul suo sesso biologico;
  • risonanza magnetica, o MRI: il paziente viene colpito da un innocuo campo magnetico statico. Il campo mette in movimento i protoni presenti nelle cellule del corpo e le “fotografa”, restituendo un’immagine netta e dettagliata della loro forma, dimensione, struttura e funzionalità. Di solito vengono eseguiti più piani di taglio della risonanza, per ricostruire in vari fotogrammi la tridimensionalità dell’organo;
  • tomografie (TC, PET, SPECT): le tomografie utilizzano i raggi X, a bassa intensità e non pericolosi per la salute del paziente. Restituisce un’immagine simile a quella della risonanza magnetica, ma utilizzando una tecnologia differente;
  • mammografia: la mammografia è un esame radiologico utilizzato per studiare il seno. Si tratta di un’indagine non pericolosa ma un po’ seccante, che riesce però a catturare i tumori più piccoli ad uno stato ancora facilmente gestibile con le terapie. Per questo viene consigliata (e in molte regioni offerta gratuitamente) a tutte le donne dopo i 40 anni, come strumento preventivo della malattia;
  • fluoroscopia: la fluoroscopia utilizza i raggi X e uno schermo fluorescente che permette di visualizzare l’anatomia del paziente in tempo reale, anche in movimento. Viene utilizzata molto frequentemente per valutare la condizione di organi mentre si muovono, come le valvole o le pareti del cuore, oppure l’esofago durante la deglutizione.
  • densitometria ossea: questo esame viene usato per valutare quanto le ossa sono dense, dunque forti e solide. Si fa passare una fonte di raggi X attraverso l’osso: più l’immagine è sbiadita e chiara, meno l’osso è denso e dunque il paziente esposto al rischio di fratture e osteoporosi.

I referenti e i colleghi del tecnico di radiologia

Il tecnico di radiologia manovra i macchinari e prepara il paziente all’indagine, ma non scrive la diagnosi e non interpreta i dati. 

Perché venga fatto deve trasmettere le immagini al medico radiologo, oppure ad un altro specialista. 

Inoltre, il tecnico di radiologia collabora anche con gli infermieri

Come svolge l’indagine

Come per tutte le professioni sanitarie, l’aspetto umano e di rapporto con i pazienti è indispensabile. Cerchiamo di dividere meglio in fasi il lavoro di un tecnico di radiologia con il paziente. 

Anzitutto lo deve chiamare nella sala dell’indagine, seguendo la lista delle urgenze o delle prenotazioni. 

Accerterà che sia segnato nella lista degli appuntamenti e registrerà l’esame nel database della struttura. 

Subito dopo: 

  • chiederà se è disponibile la cartella clinica, in modo da annotare le proprie osservazioni e da valutare lo stato di salute del paziente nel suo complesso; 
  • gli spiegherà la procedura, per poi farlo accomodare sulla barella o sul lettino dello strumento. Se la persona è ansiosa o spaventata dovrà cercare di rassicurarla e tranquillizzarla;
  • piazzerà lo strumento nella giusta posizione sul corpo del paziente e sull’area da analizzare; 
  • somministrerà, se necessario, alcuni farmaci debolmente radioattivi (mezzi di contrasto) che metteranno in risalto la struttura anatomica da analizzare, per ottenere immagini più precise;
  • metterà addosso al paziente e a se stesso le protezioni e le schermature dalle radiazioni, se necessario; 
  • si recherà nel piccolo studio contiguo alla macchina e avvierà la procedura di acquisizione dell’immagine; 
  • alla fine della procedura aiuterà il paziente a liberarsi dalla macchina e lo accompagnerà all’esterno o nell’area dove ha lasciato i propri effetti personali e gli abiti. Inoltre, controllerà che le immagini siano nitide e le archivierà nella cartella clinica del paziente, dove potranno essere valutate dal radiologo e dagli altri specialisti.

Periodicamente, il tecnico di radiologia dovrà anche effettuare la manutenzione degli strumenti.

La differenza tra radiologia diagnostica ed interventistica

Alcune delle macchine che emettono radiazioni possono essere usate per la diagnostica, cioè per acquisire informazioni sulla salute o sul disturbo del paziente. 

Altre invece sono propriamente curative e terapeutiche. In questa categoria rientrano ad esempio gli strumenti usati per la radioterapia, una delle scelte non chirurgiche per il trattamento dei tumori. 

Le mansioni del tecnico di radiologia in questo caso saranno simili: accogliere il paziente, prepararlo per la terapia, rassicurarlo, predisporre gli strumenti e le protezioni, avviare la procedura e archiviare le proprie osservazioni. 

Pericolosità e sicurezza

Tutte le radiazioni mal gestite possono essere pericolose per la salute, sia del paziente che dei medici. Per evitare che questi strumenti causino problemi, anche molto seri, è necessario che: 

  1. i tecnici siano adeguatamente formati e rispettino tutte le normative e gli standard di sicurezza;
  2. i pazienti siano informati dei possibili rischi e degli strumenti e delle tecniche (come l’uso dei camici piombati) usati per arginarli; 
  3. i macchinari siano di ultima generazione, ben funzionanti e accuratamente revisionati.

Rispettando questi principi di sicurezza è possibile dire che i vantaggi della diagnostica per immagini siano molto superiori ai pericoli.

Gli ambienti di lavoro

La diagnostica per immagini viene quotidianamente utilizzata in moltissimi ambienti sanitari e medici. Eccone solo qualcuno: 

  • Ospedali, sia in reparti diagnostici che terapeutici. Nei reparti che assistono le urgenze è frequente che il tecnico di radiologia debba lavorare su turni, anche nel fine settimana e la notte;
  • Cliniche, pubbliche e private;
  • Ambulatori di medici specialisti e non;
  • Studi medici che si avvalgono dell’aiuto di un tecnico di radiologia; 
  • Studi dentistici (dove è comune l’uso della cosiddetta “panoramica” per valutare lo stato di salute di denti, gengive e palato).

La formazione

La formazione necessaria per un tecnico di radiologia è ovviamente universitaria e di ambito sanitario.

La facoltà migliore è quella in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia. 

Gli argomenti del corso sono: 

  • fisiologia
  • chimica
  • fisica
  • biologia
  • farmacologia
  • uso dei macchinari
  • tecniche diagnostiche e terapeutiche
  • uso dei programmi e dei software gestionali, della refertazione e della gestione delle immagini
  • deontologia professionale.

Al termine della laurea è indispensabile diventare tirocinanti in una struttura sanitaria autorizzata, per testare le proprie capacità sul campo. 

In Italia è necessario iscriversi all’Albo TSRM locale per esercitare come tecnici di radiologia.

In altri paesi possono essere richieste certificazioni o abilitazioni specifiche, a seconda delle leggi in vigore nella nazione.

Abilità, tecniche, competenze del tecnico di radiologia

Passiamo ora ad analizzare quali sono le principali doti, abilità e competenze che un tecnico di radiologia deve saper padroneggiare. 

Le prime di cui parliamo sono quelle specifiche del mestiere. In particolare possono essere classificate in: 

  • conoscenza delle procedure, degli strumenti e delle tecniche di diagnostica per immagini e terapia;
  • conoscenza degli strumenti impiegati per la diagnostica e la terapia radiologica; 
  • conoscenza di tutte le normative e gli standard di sicurezza per l’uso delle radioprotezioni e dei macchinari.

Le seconde sono doti interpersonali, di carattere e predisposizione al lavoro. Sono: 

  • un’ottima capacità di comunicare, rassicurare e spiegare: i pazienti non conoscono le tecniche di indagine e terapia e desiderano essere tranquillizzati e rassicurati, con spiegazioni comprensibili e alla loro portata; 
  • una buona capacità di lavoro in équipe, per avere rapporti produttivi e semplificati con i colleghi; 
  • ottime abilità in empatia e sensibilità, compresa una forte attitudine alla riservatezza;
  • capacità di gestione dello stress e della fatica, specialmente per via degli orari e dei turni di lavoro.

Guadagni e carriera per un tecnico di radiologia

In Italia, lo stipendio medio per un tecnico di radiologia si aggira intorno ai 1700 euro al mese. 

Ovviamente, molto dipende da: 

  • in quale struttura si lavora; 
  • con quanti anni di anzianità si ottiene un nuovo incarico; 
  • quali sono le indennità per il lavoro d’urgenza, su turni e notturno.

Ad inizio carriera è ragionevole aspettarsi un compenso pari a circa 1100/1300 euro al mese.

Dopo 4-9 anni di attività se ne possono guadagnare anche 1500/1600 al mese. 

A fine carriera e con molta esperienza alle spalle è possibile guadagnarne invece anche tra i 2300 e i 2600 al mese.

Le possibilità di carriera

Analizziamo meglio quali sono le possibilità di carriera per un tecnico di radiologia. 

La prima è l’avanzamento di grado nella stessa struttura, o in strutture via via più prestigiose e importanti. 

In questo caso si passa da essere tecnici di radiologia di primo livello, e poi via via fino a prendere la direzione del reparto dei tecnici di radiologia. Il referente organizza i turni dei colleghi, gestisce i rapporti con gli altri reparti, richiede formalmente riparazioni e manutenzione e sovrintende a tutte le operazioni quotidiane.

La seconda è la specializzazione in una delle discipline della radiologia. Un tecnico di radiologia può diventare ecografista, oppure tecnico di medicina nucleare, oppure ancora lavorare esclusivamente nei reparti di diagnosi precoce dei tumori al seno, o ancora scegliere di collaborare esclusivamente con odontoiatri e dentisti.

La terza via è quella della didattica. Proseguendo dopo la laurea triennale con la magistrale, poi con i master o il dottorato è possibile: 

  1. insegnare nelle università; 
  2. tenere i master a propria volta; 
  3. formare nuovi tecnici di radiologia; 
  4. diventare supervisore alla formazione all’interno di un ospedale, seguendo i tirocinanti.

L’ultima possibilità è quella della ricerca. Moltissime strutture, università e centri di ricerca in tutto il mondo cercano di capire sempre di più della fisica delle particelle e delle sue applicazioni diagnostiche, terapeutiche e costruttive (per produrre nuovi macchinari più avanzati, precisi e sicuri). In questi settori il tecnico di radiologia diventerebbe quasi un “tester” o un supervisore del controllo qualità, un esperto del funzionamento delle macchine da cui dovrà passare il collaudo e la produzione.

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