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Ingegnere dei materiali: laurea, sbocchi lavorativi e possibili guadagni

Studiare per diventare ingegnere dei materiali, in inglese materials engineer, significa fare una scelta di grande prospettiva. L’ingegneria dei materiali è una disciplina in continua evoluzione e non mancano di certo aziende in tutto il mondo costantemente impegnate nella ricerca, nella progettazione e nello studio di materiali. Si pensi solo ai settori biomedico, automotive, aerospaziale, elettronico e persino alimentare. 

In questo approfondimento vedremo cosa fa, come diventare e quali prospettive ha un giovane che, dopo la maturità, decide di iscriversi a un Corso di Laurea in ingegneria dei materiali. Vedremo inoltre che laurearsi in ingegneria è ancora oggi una scelta vincente soprattutto quando non ci si ferma alla laurea triennale ma si decide di conseguire anche un titolo di laurea magistrale e un master. 

Le prospettive non mancano, si riesce rapidamente a trovare lavoro e anche in guadagni sono certamente superiori agli stipendi corrisposti ai laureati di tante altre facoltà. Di contro bisogna considerare che laurearsi in ingegneria non è per tutti, bisogna studiare tanto e soprattutto coloro poco amanti o poco portati per discipline come: matematica, fisica, chimica, possono trovare non poche difficoltà.  

Chi è l’ingegnere dei materiali

L’ingegnere dei materiali è una persona regolarmente iscritta all’albo che ha conseguito una laurea triennale e successivamente specialistica e sostenuto l’esame di Stato.

Il materials engineer ha frequentato uno specifico corso di laurea che, a seconda dei casi, prende il nome di: Ingegneria dei Materiali e delle Nanotecnologie, in Ingegneria chimica e dei Materiali o Scienza ed Ingegneria dei Materiali. 

Come vedremo il suddetto corso di laurea nonostante sia recente è già molto diffuso in tutta Italia, non solo nelle grandi città (Roma e Milano), ma anche in città di provincia.

L’ingegnere dei materiali è quindi di un professionista specializzato in materiali, le cui conoscenze si rivelano utili per molteplici aziende. In generale tutte quelle che producono un bene hanno in qualche modo bisogno di esperti che possano valutare i vari materiali da utilizzare. 

L’ingegnere dei materiali tendenzialmente segue l’intero processo produttivo. Il suo ruolo inizia sin dalla fase di ricerca e sviluppo del prodotto e continua ad essere importante durante le fasi di progettazione e produzione del bene. Svolge quindi diverse mansioni:

  • Attività di ricerca 
  • Test in laboratorio 
  • Segue il processo produttivo

Suggerisce eventuali innovazioni da introdurre 

Quest’ultimo punto aiuta ben a comprendere il ruolo della figura. L’ingegnere dei materiali è fortemente orientato all’innovazione e ricopre un ruolo cruciale poiché e suo compito sia suggerire l’utilizzo di nuovi materiali emergenti, sia di trovare materiali in grado di migliorare il prodotto finale. Non è un caso che l’ingegneria dei materiali sia essenziale in settori innovativi. Si pensi solo alle industrie operanti nel settore della chimica e della farmaceutica, come anche l’importanza che i materiali hanno nello sviluppo dei mezzi di trasporto. Ne consegue che i corsi di Laurea sono incentrati in discipline quali:

  • Chimica 
  • Fisica 
  • Elettronica 
  • Scienza dei materiali 

In generale un ingegnere dei materiali lavora come dipendente presso aziende medio grandi e operanti in settori quali:

  • Energia 
  • Biomedica 
  • Agroalimentare 
  • Automotive 
  • ICT (Information Technology and Information and Communication Technology)

Cosa fa l’ingegnere dei materiali 

Uno forse degli aspetti più interessanti che accomuna la maggior parte di coloro che acquisiscono una laurea in ingegneria è la grande versatilità. Un materials engineer può trovare lavoro in diverse tipologie di industrie. 

L’importante è che queste siano abbastanza grandi e investono nella ricerca e nello sviluppo di nuovi materiali. è per questi motivi che laurearsi in ingegneria, ambientale, civile, delle telecomunicazioni è una scelta saggia poiché si tratta di discipline in continua evoluzione in grado di garantire un posto di lavoro in tempi brevi. 

Quanto appena detto serve per capire che l’ingegnere dei materiali può occuparsi di molteplici compiti e mansioni a seconda dell’azienda per la quale lavora. In generale, è suo compito seguire e migliorare le attività di ricerca e sviluppo e determinante è il suo ruolo nella fase di collaudo dei nuovi materiali

L’obiettivo ultimo è trovare nuovi materiali che hanno caratteristiche migliori di quelli utilizzati in precedenza. Per caratteristiche migliori si intendono materiali più resistenti, facilmente smaltibili o riciclabili e che a seconda dei casi possano garantire prestazioni o una tenuta migliore del bene finale. 

Inoltre, l’ingegnere dei materiali oggi ha un ruolo determinante anche nel raggiungere gli obiettivi di un’economia circolare. In tal senso si pensi alla: Strategia europea per la plastica in un’economia circolare che sta portando molte aziende ad impegnarsi a non utilizzare più materiali difficilmente smaltibili e dannosi per l’ambiente.

Compiti e mansioni dell’ingegnere dei materiali 

L’ingegnere dei materiali ha il compito di seguire tutti i processi che partono dalla ricerca e sviluppo di nuovi materiali e continua a migliorare e individuare criticità anche dopo che il prodotto è stato lanciato sul mercato. Tra i compiti rientrano:

  • Verifica della resistenza di un materiale 
  • Test sulla conducibilità elettrica, durezza  
  • Prove in laboratorio 
  • Raccolta e analisi dei dati 
  • Individuazione dei difetti 
  • Proporre soluzioni conformi agli standard di qualità
  • Accertarsi che le norme in vigore siano rispettate

Ad esempio, si pensi al settore delle costruzioni, alla costante ricerca di materiali migliori che possano garantire agli edifici una tenuta migliore, o si pensi al ruolo dell’ingegneria dei materiali del settore delle competizioni auto o moto sportive. La scelta dei materiali e le attività di ricerca e sviluppo possono aumentare le prestazioni aiutando così i team sportivi a raggiungere i risultati prefissati. 

I compiti e le mansioni in carico all’ingegnere dei materiali sono molti e complessi. Per questo motivo, come vedremo in dettaglio nei prossimi paragrafi, il percorso di studi può essere lungo e faticoso, soprattutto quando si decide di non fermarsi alla laurea ma di proseguire con un dottorato e un master. Non possono mancare quindi una sana passione per le scienze e la tecnologia, la voglia di trovare soluzioni innovative, uno spiccato spirito critico e pensiero analitico. 

Un focus sull’ingegneria dei materiali: cos’è 

Prima d’iscriversi ad un corso di Laurea in ingegneria dei materiali è bene sapere cos’è l’ingegneria dei materiali e perché sceglierla. Si tratta di una branca dell’ingegneria la cui importanza è sempre crescente. Gli ingegneri dei materiali hanno un ruolo determinante oggi, poiché le loro conoscenze risultano molto utili per affrontare grandi e complesse tematiche collegate tra loro

  • Inquinamento 
  • Emergenza climatica 
  • Economia circolare 
  • Sostenibilità 
  • Green economy 

É una disciplina molto attuale poiché permette di trovare soluzioni che possono aiutare a risolvere le tematiche suddette che riguardano praticamente ogni settore: trasporti, costruzioni, agroalimentare, energia, abbigliamento, tessile, farmaceutico. 

Lo studio dei materiali diviene in tal senso essenziale non solo per realizzare prodotti migliori ma che allo stesso tempo siano sostenibili per il nostro ambiente. L’ingegneria dei materiali si trova ad affrontare le sue sfide da un lato è chiamata a studiare e trovare materiali da utilizzare ad esempio più leggeri, flessibili, resistenti, dall’altro deve sempre garantire che il nuovo materiale utilizzato impatti a livello ambientale meno del precedente.

Dove studiare ingegneria dei materiali?

Vediamo ora in concreto come diventare ingegnere dei materiali e quali sono i principali corsi di laurea presenti in Italia. Nonostante si tratti di un corso di laurea abbastanza recente sono molti gli atei che prevedono oggi la possibilità di acquisire una laurea triennale e magistrale. 

Come sempre, al fine di completare la formazione, acquisire ulteriori titoli, master e Ph.D., permette di ambire a posizioni lavorative di prestigio e di far evolvere la carriera in maniera verticale.   

Corsi di Laurea Triennale

Per quanto concerne i corsi di laurea triennale in Ingegneria dei Materiali, gli interessati possono verificare l’offerta formativa proposta ad esempio proposta da: l’Università degli Stati di Napoli Federico II: Scienza e Ingegneria dei Materiali, il Politecnico di Torino: Ingegneria dei Materiali, l’Università di Cagliari: Scienza e Ingegneria dei Materiali
 
I corsi triennali appartengono alla classe L-9.  L’accesso è generalmente libero, tuttavia, gli studenti sono tenuti a sostenere un test d’ingresso e sulla base dei risultati nel caso ottemperare agli obblighi formativi. 

Il corso permette di acquisire conoscenze riguardo la struttura, la morfologia e la composizione chimica dei materiali. Sono previsti altresì approfondimenti inerenti ai processi di trasformazione e riguardo le tecniche di lavorazione. Gli studenti si troveranno durante il corso dei tre anni a dover sostenere esami quali:

  • Inglese 
  • Analisi matematica 
  • Fisica 
  • Chimica generale 
  • Termodinamica dei materiali 
  • Tecnologie industriali 

Corsi di Laurea Magistrale

I corsi di laurea magistrale sono come i precedenti diffusi in tutta Italia. Gli interessati possono consultare il percorso, gli obiettivi formativi, le modalità d’accesso e il piano didattico, proposto ad esempio: dall’Università degli Studi di Roma: Laurea Magistrale in Scienza e Tecnologia dei Materiali, dall’Università degli Studi di Padova: Magistrale in Scienza dei Materiali o dall’Università degli Studi di Bari: Scienza e Tecnologia dei Materiali.  

Acquisire un titolo di laurea magistrale permette di sviluppare competenze di alto livello. I corsi di specializzazione si concentrano sulle nanotecnologie, sulla scienza delle superfici, sui materiali innovativi utilizzati in campo energetico, sui materiali supramolecolari. I corsi come noto durano due anni e permettono di acquisire 120 crediti. Tra gli esami da sostenere si annoverano: 

Chimica per la nanotecnologia 

Fondamenti di spettroscopia

Ingegneria biomacromolecolare

Statistica applicata alle biotecnologie

Ph.D. e master

A completare la formazione l’ingegnere dei materiali può pensare di conseguire un Ph.D. (Dottorato di ricerca) e un master. In questo modo il profilo acquisisce competenze ancor più avanzate, oltre che svolge attività di ricerca, formative e di tirocinio di alto livello. 

Conseguire un Ph.D. non è solo la scelta di coloro che ambiscono ad una carriera accademica ma è anche la scelta di chi ambisce a posizione di vertice aziendale. Gli interessati possono consultare la proposta dell’Università di Nottingham: Materials Engineering and Material Design PhD,  o restando in Italia in Corso di Dottorato proposta dall’Università di Trento.

Insieme con un master, infatti, questi ulteriori titoli aprono a nuove prospettive e sebbene i titoli richiedano ulteriori esborsi economici le opportunità professionali che potrebbero aprirsi dovrebbero ripagare appieno l’impegno.  

Ingegnere dei materiali: sbocchi lavorativi

Lo sviluppo di nuovi materiali e la necessità di migliorare quelli esistenti, unita alla necessità di sviluppare nuovi materiali con una massima attenzione alla sostenibilità aziendale, sono fattori che lasciano pensare come la domanda per ingegneri dei materiali continuerà a crescere nei prossimi anni. 

Per quanto riguarda gli sbocchi professionali conseguire una laurea in Scienza dei Materiali permette al laureato di trovare lavoro in diversi ambiti. In particolare, si possono verificare le offerte di lavoro pubblicato da aziende operanti nel campo: 

  • Elettronico 
  • Ottico 
  • Sensoristico 
  • Packaging degli alimenti 
  • Packaging dei farmaci 
  • Produzione di plastica, carta, tessuti 
  • Metallurgia 
  • Cosmesi 
  • Farmaceutica

Agli inizi il neo laureato trova impiego come ricercatore o responsabile dei processi junior, assistendo e mettendo a disposizione le proprie competenze in processi quali analisi, test, controllo e assemblaggio.

L’ingegnere dei materiali è inoltre una vera risorsa per tutte quelle società in procinto di registrare un brevetto. Il suo ruolo risulta determinante nell’identificare i requisiti che rendono un’invenzione unica e innovativa.  

Non mancano inoltre le opportunità per lavorare nell’ambito della ricerca sia condotto dalle Università sia da enti di ricerca pubblici e privati. Come è possibile dedicarsi all’insegnamento, è possibile sia diventare insegnanti presso gli istituti professionali sia diventare docente universitario.

Ingegnere dei materiali: stipendio

L’ingegnere dei materiali abbiamo visto che può trovare lavoro in molteplici settori e industrie diverse. Lo stipendio varia a seconda dell’inquadramento contrattuale previsto e dal CCNL applicato. Possiamo stimare in circa 42.000 EUR annui pari a circa 3.500 EUR lordi lo stipendio medio di un Ingegnere dei materiali. 

Il salario tende a crescere negli anni e molto dipende da quanto il profilo riesce a far evolvere la propria carriera lavorativa. Ad esempio, riuscire a lavorare come responsabile dei materiali presso aziende quali Ferrari, Apple, Johnson&Johnson sicuramente garantisce stipendi ben più elevati. 

Non bisogna inoltre sottovalutare la possibilità di trasferirsi all’estero. In particolare, lavorare negli Stati Uniti. Secondo i dati raccolti dall’U.S. Bureau of Labors Statistics un Materials Engineers guadagna, in media circa 98.000 USD. Inoltre, la domanda di ingegneri dei materiali è in crescita. Si stima che nei prossimi 10 anni aumenterà dell’8%. 

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