image

Coltivare funghi: come realizzare una fungaia, i costi e i guadagni

Coltivare funghi è come vedremo un’ottima opportunità per l’imprenditore agricolo o aspirante tale.

In questo approfondimento scopriremo che coltivare i funghi in serra o nelle fungaie può, con le dovute attenzioni, diventare un business redditizio.

L’imprenditore deve tuttavia scegliere con cura la specie di fungo da coltivare, individuare le varietà più richieste e consone al proprio terreno e acquisire i giusti contatti per vedere i prodotti ai rivenditori.

Come coltivare funghi: primi passi

I funghi sono coltivati nelle fungaie e tecnicamente implica il dedicarsi alla funghicoltura, un’attività che rientra tra le molteplici coltivazioni presenti a carattere stagionale. Il fungo più coltivato il Italia è lo Champignon, seguito dal Pleurotus ostreatus (il fungo Ostrica).

Sono presenti altresì alcune coltivazioni di funghi quali: il Pleurotus eryngii (Cardoncello) e l’Agrocybe (Pioppino).

Ebbene, il primo aspetto da considerare è proprio la scelta della specie di fungo da coltivare, il quale, è bene rispetti due requisiti. Da un lato dev’esserci una buona richiesta del prodotto, dall’altro i margini di guadagno devono essere sufficienti e adeguati all’investimento da sostenere.

Come coltivare funghi in serra

È possibile coltivare i funghi in serra ma, per molti aspetti, è una pratica più complessa rispetto ad altre colture.

I funghi, infatti, hanno bisogno di particolari condizioni climatiche e di un terreno preparato ad hoc e costantemente monitorato in aspetti quali: PH, umidità e temperatura.

Inoltre, si consideri che ogni fungo ha bisogno di un particolare terreno (substrato). Generalmente, le condizioni ideali sono ottenute concimando il terremo con il letame di cavallo, oppure acquistando direttamente un terreno già preparato ad accogliere la specie di funghi selezionata.

Altri aspetti assolutamente da considerare per la coltivazione dei funghi in serra sono la temperatura esterna, la quale è dev’essere compresa tra i 14 e i 18 gradi, e soprattutto l’umidità. I funghi crescono in ambienti molto umidi, intorno all’85%. Bisogna altresì evitare che il micelio entri in contatto diretto con la luce del sole.

I suddetti aspetti, uniti all’esperienza dell’agricoltore e dell’agronomo portano alla realizzazione di una fungaia, un’area coperta (serra) allestita per favorire la crescita del fungo a livello industriale.

I funghi sono piantati spargendo le spore nel terreno. Queste possono essere acquistate direttamente da venditori specializzati e sono necessarie solo per il primo ciclo di coltivazione. Successivamente i funghi, una volta sviluppati, rilasceranno continuamente spore riproducendosi in autonomia.

La funghicultura a livello intensivo, pertanto, si divide in tre fasi: la prima porta alla produzione delle spore, ottenute dal micelio. Quest’ultimo per svilupparsi dev’essere accuratamente conservato in ambienti idonei allo sviluppo. Successivamente le spore vengono sparse nel substrato (terreno) appositamente preparato per favorire la fase di crescita dei funghi. E infine vi è la raccolta del frutto.

Coltivare funghi: iter burocratico

La coltivazione di funghi rientra a tutti gli effetti tra le attività agricole, la cui disciplina è contenuta nell’art. 32 del TIUR.

Pertanto, predisporre una fungaia e dedicarsi alla vendita implica l’apertura di un’azienda agricola.
L’iter burocratico è il medesimo previsto per la coltivazione di qualsiasi altro prodotto agricolo: lavanda, bacche di goji o frutti di bosco.

Si tratta quindi, mediante il supporto di un commercialista, di aprire e registrare la società nel settore agricolo e di acquisire la qualifica IAP (Imprenditore agricolo professionale).

Coltivare funghi: costi

Avviare una fungaia non è generalmente la prima coltivazione a cui si pensa una volta costituita un’azienda agricola.

I motivi che frenano dall’iniziare in questo modo non sono solo i possibili guadagni, ma sono dati: dall’esperienza necessaria, dall’investimento iniziale e dalla complessità della coltivazione.

Nonostante vi siano numerose specie di funghi, tutti, quando coltivati a livello industriale, hanno bisogno di un’apposita serra, la quale, oltre a contenere l’apposito substrato ha bisogno degli allacci elettrici e di un nebulizzatore al fine di mantenere la temperatura e l’umidità interna costante.

In dettaglio, le principali voci di spesa previste per le produzioni di funghi sono:

Il terreno

Esistono numerose tipologie di serre per funghi o serre fungaie; tuttavia, per avviare una coltivazione a livello industriale è necessario uno spazio di almeno 30 metri per 10.

Le serre generalmente vengono fornite già dotate d’impianti d’irrigazione e per il controllo della temperatura e dell’umidità.

In totale si può considerare un investimento di circa 20.000 EUR per un primo impianto a cui bisogna sommare sia i costi per acquistare il terreno, sia i costi fissi di gestione della serra.

Qualora si parta da zero, l’investimento iniziare può essere stimato intorno ai 30.000 EUR.

Acquisto delle spore o del micelio

Acquistare le spore o il micelio è necessario per avviare una prima coltivazione di funghi. A seconda della varietà del fungo, si hanno dei costi diversi.

Tuttavia, si può stimare in circa 5.000 EUR la spesa da sostenere per la prima fornitura. Come già evidenziato, verosimilmente tale costo è da considerarsi una tantum.

Burocrazia e pubblicità

Infine, tra i costi non iniziali bisogna considerare le spese previste per l’apertura di un’azienda agricola e i costi in pubblicità e marketing, necessari per far conoscere la propria attività e acquisire i primi clienti.

Aprire una coltivazione di funghi da zero a livello industriale comporta per tali voci una spesa intorno ai 7.000 EUR.

In totale quindi coltivare funghi in serra richiede un primo investimento compreso tra i 40.000 EUR e i 50.000 EUR, considerando una serra fungaia delle dimensioni su riportate.

Coltivare funghi: guadagni

A seconda della quantità di terreno preposto alla coltivazione dei funghi e sottraendo i costi iniziali e i costi fissi si può orientativamente stimare i guadagni derivanti da una serra di funghi.

Chiaramente, ogni varietà ha un costo e una resa differente. Per riportare un esempio, si può considerare un raccolto di circa 10.000 – 12.000 kg di champignon durante l’anno considerata una serra di 300 mq2.

I funghi possono essere venduti al chilo per circa 2 EUR e ciò porterebbe un guadagno compreso tra i 20.000 EUR e i 24.000 EUR annui, considerati periodi di raccolta.

Dal ricavo ottenuto bisogna poi sottrare le spese sostenute per l’impianto (substrato, elettricità, manutenzione), le spese il raccolto e per il trasporto.

Orientativamente per ogni impianto, si può quindi stimare un guadagno di circa 10.000 EUR al netto di tutte le spese sostenute.

Avviare una coltivazione di funghi: conviene?

Analizzando il mercato globale dei funghi, i dati risultano incoraggianti. Come riportato nel Global Mushroom Report, il mercato nel suo insieme vale 45,8 miliardi di USD e si stima che possa raggiungere i 63 miliardi entro il 2027. Ciò si traduce in una crescita annua superiore all’8%.

La crescita nei consumi è dovuta a molteplici fattori. In primo luogo, l’aumento della popolazione vegana sta portando alla continua ricerca di fonti proteiche alternative.

Inoltre, i funghi sono considerati dei superfood dalle molteplici proprietà benefiche per l’uomo: riducono lo stress ossidativo, prevengono malattie come il cancro, la demenza senile e sono benefici anche per il cuore.

Il report evidenzia altresì alcune criticità che risultano di sicuro interesse per chi ha intenzione di avviare una coltivazione di funghi.

In particolare, la veloce deperibilità del prodotto fresco potrebbe rappresentare un futuro di rischio, insieme ai laboriosi processi per la coltivazione e i costi fissi che appaiono piuttosto elevati.

Tuttavia, nuove tecniche di coltivazione e il progresso in senso lato, lasciano pensare che in futuro tali criticità verranno superate.

In conclusione, un’analisi puntuale costi/benefici è assolutamente consigliata, così come prevedere la vendita nel prodotto in alcuni mercati esteri la cui richiesta è molto elevata.

Si annovera una crescente domanda soprattutto in paesi come l’India e il Giappone. Avviare o aprire una fungaia, alla luce di quanto riportato in questo approfondimento, sebbene si tratti di una coltivazione molto delicata, è un’idea imprenditoriale che ha tutti i requisiti per portare guadagni e soddisfazioni all’imprenditore.

Iscriviti al Canale Telegram di Cercalavoro.it

lascia un commento


Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *