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Lavorare come spazzacamino: mansioni e stipendio

Quello dello spazzacamino sembra un lavoro antico, che affonda le sue radici in un’epoca lontana, quella dell’Europa neo-industriale di fine 600’ e inizio 700’.

Contrariamente a quello che è accaduto per altri lavori, che si sono fortemente modificato fin quasi a scomparire, quello dello spazzacamino si è evoluto fino ad una versione moderna, simile nel fine ma decisamente diversa nello svolgimento della mansione.

Vediamo allora quali sono le caratteristiche di questo lavoro che sembra perdersi in un passato lontano ma che al giorno d’oggi può rappresentare una valida alternativa per mchi cerca un’occupazione stabile.

Cosa fa uno spazzacamino? 

Rispetto al passato la mansione di spazzacamino è mutata profondamente ed oggi chi compie questo lavoro non è più solo responsabile della pulizia del condotto fumario, ma è anche responsabile del suo funzionamento e della certificazione dello stesso.

In epoca odierna gli spazzacamino sono tornati molto in auge anche perché i sistemi di riscaldamento hanno trovato nuove soluzioni molto apprezzate dalla popolazione per il loro rendimento e per il fatto di essere meno inquinanti.

Pensiamo ad esempio a tutte quelle stufe alimentate a biomassa, vale a dire legna oppure pellet, che hanno necessità di una continua manutenzione a livello di pulizia e controlli riguardo il corretto tiraggio della canna fumaria.

Oggi quindi lo spazzacamino è una figura che deve essere altamente preparata e specializzata, deve conoscere le normative riguardo la gestione dei fumi all’interno delle abitazioni o negli spazi pubblici e deve essere in grado di operare su di una grande varietà di impianti diversi tra loro.

Le fasi che compongono quindi questa professione sono cambiate rispetto al passato e non si tratta più di un lavoro di semplice pulizia di un condotto, svolto nella maggior parte dei casi da personale scarsamente qualificato.

Le fasi di un intervento dello spazzacamino 

Come accennato lo spazzacamino non si limita più ad arrivare sul luogo dove si trova la canna fumaria per compiere una semplice pulizia del condotto. Ora il suo intervento è più complesso ma anche completo, perché si occupa della funzionalità dell’impianto nella sua totalità e deve anche certificare che questo sia completamente a norma.

La video ispezione del camino

Lo spazzacamino moderno non può prescindere da una strumentazione specifica che permetta di rendersi conto in maniera sicura di quello che si trova all’interno del condotto per l’espulsione dei fumi.

Eventuali ostacoli, dettati dallo sporco, dalla scarsa manutenzione ma anche da fattori esterni, come ad esempio nidi che possono essere formati nella condotta, potrebbero causare un funzionamento non ottimale, con tutti i pericoli che ne conseguono.

Lo spazzacamino per questo è chiamato ad effettuare una video ispezioni della condotta.

Per eseguirla si avvale di una sorta di sonda che alla sua estremità presenta una piccola videocamera collegata ad uno schermo esterno: in questo il professionista può visionare lo stato delle pareti della condotta e valutare quali siano gli interventi necessari alla manutenzione o alla risoluzione dei problemi.

Gli strumenti per la video ispezione hanno diverse lunghezze massime e sono tutti snodati per raggiungere ogni zona della condotta e seguirne il percorso.

Le prove fumi

Uno dei passaggi fondamentali dell’intervento di uno spazzacamino è quello delle cosiddette prove fumi, vale a dire eseguire delle prove di tiraggio delle canne fumarie in modo da valutarne l’effettivo funzionamento all’interno dei parametri di legge.

Questo tipo di mansione è assolutamente necessaria ed inderogabile e deve essere obbligatoriamente svolta ad intervalli regolari, perché permette di prevenire l’insorgenza di problemi che possono anche causare conseguenze gravi come incendi oppure avvelenamenti da monossido di carbonio.

È bene specificare inoltre che non si deve pensare alla figura dello spazzacamino come un professionista operante solo nel caso di stufe e tradizionali camini: oramai questo lavoro si sovrappone molto spesso a quello del classico idraulico, come vero e proprio tecnico della caldaia.

Infatti sono proprio le caldaie ad essere i cosiddetti camini moderni e questo significa che ognuna di queste possiede una sua condotta deputata all’espulsione verso l’esterno dei fumi derivanti dalla combustione interna, necessaria per riscaldare gli ambienti e fornire acqua calda sanitaria in tutto l’impianto.

La prova di funzionalità di una canna fumaria avviene al giorno d’oggi attraverso della strumentazione dedicata, in grado di fornire una misurazione precisa dei livelli di saturazione e dei vari gas all’interno della condotta e di come questi vengono espulsi.

Gli strumenti sono formati da sonde provviste di sensori in grado di eseguire tutte le misurazioni necessarie e dopo ogni misurazione rilasciano un documento con tutti i parametri rilevati.

Lo spazzacamino sa quindi che per effettuare un lavoro eccellente dovrà per prima cosa avere una misurazione di riferimento iniziale, per avere un parametro di partenza attendibile. In seguito alla video ispezione all’intervento che ne consegue sarà poi in grado di svolgere l’ultima misurazione per verificare che i problemi emersi siano risolti e tutto sia perfettamente in regola e nel rispetto delle normative vigenti.

La pulizia del camino

La pulizia del camino è la fase della lavorazione che collega questo mestiere alla sua versione più antica.

Il lavoro dello spazzacamino in questa particolare mansione è rimasto pressoché invariato, anche se gli strumenti a disposizione sono cambiati e migliorati per fornire una maggiore prestazione in termini di risultato finale.

Una volta il lavoro dello spazzacamino era una mansione da svolgere prevalentemente in coppia, dovendo essere ai due estremi della condotta per movimentare le spazzole di pulizia interna. Ora con le moderne strumentazioni questo è meno necessario, anche se la presenza di due persone per lo svolgimento della pulizia è comunque consigliato anche a causa della scomodità che la posizione dei camini porta a chi deve operare. 

La fase della pulizia si esegue calando uno scovolino di metallo collegato ad una sonda all’interno della condotta. Come vedremo la parte della spazzola può variare a seconda del tipo di pulizia necessaria. 

La sonda è spesso motorizzata proprio per garantire la mobilità della spazzola che roteando effettua la pulizia sulle pareti della condotta.

Non è raro trovare strumenti che possano contemporaneamente effettuare la pulizia e la video ispezione con un’unica sonda da calare nel camino.

La strumentazione di uno spazzacamino  

Come detto la strumentazione è una di quelle caratteristiche che sono variate molto nel lavoro dello spazzacamino moderno.

Mentre una volta si agiva con grandi spazzole telescopiche oppure legate a dei cavi che venivano mossi ad entrambe le estremità del camino, ora vi sono sonde che possono eseguire più mansioni, con spazzole intercambiabili a seconda del lavoro che deve essere svolto.

Le spazzole sono quasi sempre costruite in acciaio inossidabile, che permette alle pareti delle condotte di essere pulite in maniera precisa con il movimento rotatorio.

Nel computo della strumentazione di uno spazzacamino trovano però posto anche prodotti chimici che talvolta devono essere usati per sciogliere le incrostazioni che possono formarsi nella condotta di areazione dei fumi. Infatti le tecniche di pulizia non si limitano a quelle meccaniche e classiche che conosciamo tutti, ma ci sono delle peculiarità da utilizzare in base alla tipologia di sporco da trattare o alla posizione di partenza da cui operare.

Tra le tecniche per la pulizia possiamo distinguere:

  • La pulizia a Percussione: che in pratica consiste in quella tradizionale, dove di cala dal comignolo una spazzola con lo stesso diametro della condotta, provvista di un peso alla sua estremità che la spinge verso il basso. Muovendo avanti e indietro questa spazzola si effettua la pulizia.
  • La pulizia ad aste: in questo caso si utilizzano delle aste vere e proprie per fissare le spazzole, cosa che consente anche di partire dal basso per effettuare l’azione di pulizia.
  • La pulizia ad aspo: questa tecnica di pulizia è resa possibile dalla flessibilità delle aste utilizzate, ed in qualche modo rappresenta infatti un’evoluzione diretta della pulizia ad aste. A questi supporti flessibili sono innestate delle spazzole che svolgono effettivamente la mansione della pulizia della condotta.
  • La pulizia Chimica: con questa tecnica si effettua un vero e proprio lavaggio della condotta con l’ausilio di prodotti chimici appositi.
  • La pulizia motorizzata: Questa tecnica prevede una vera e propria fresatura con piastre apposite per il trattamento di quelle che sono le incrostazioni più difficili e resistenti. Si tratta di una tecnica per spazzacamini esperti, in grado di valutare anche la resistenza del materiale sottostante, per evitare danneggiamenti alle pareti della condotta.
  • La pulizia con bruciatura controllata: anche questa tecnica è da utilizzare solo in rari casi e solo per il trattamento delle incrostazioni più difficili. Inoltre per la bruciatura controllata si deve sempre ottenere l’ok da parte dei vigili del fuoco e avvertire il vicinato della zona dell’intenzione di svolgere questo tipo di pulizia.

Come diventare spazzacamino

Un tempo diventare spazzacamino era piuttosto semplice. Si trattava di un lavoro umile che in pochi volevano effettivamente svolgere, la richiesta era ampia anche per un veloce turn-over dovuto alle scarse norme di sicurezza che rendevano questo mestiere pericoloso e usurante.

Oggi il panorama di questa mansione è totalmente cambiato e come abbiamo visto il lavoro dello spazzacamino è altamente professionale e necessita di formazione tecnica e normativa di livello per essere svolto al meglio.

Per diventare spazzacamino o, come viene più specificatamente chiamato fumista, non è necessario un titolo di particolare o minimo, ma basta armarsi di buona volontà e seguire qualche corso professionalizzante sparso in tutto il paese. Spesso sono proprio le regioni a fornire corsi di questo tipo, dove vengono insegnate le basi del lavoro e delle normative da seguire.

In Italia esiste inoltre l’ANFUS (Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini) che raccoglie tutto quello che di formativo ruota attorno alla mansione dello spazzacamino. Oltre ai corsi anche tutta la programmazione dei workshop di aggiornamento che sono necessari per avere sempre sotto controllo le modifiche alle normative vigenti.

La scuola più conosciuta e completa per la formazione è la FUSPA che oltre alla formazione è impegnata anche nella stesura delle normative tecniche che sono:

  • UNI10683: relativa alla installazione di generatori alimentati a combustibile solido
  • UNI10847: relativa alla manutenzione di impianti fumari a combustibili solidi e liquidi.

Oggi la scuola FUSPA tiene inoltre molti corsi atti al mantenimento dei requisiti abilitativi alla mansione con aggiornamenti formativi obbligatori di 16 ore realizzati nelle regioni che hanno attuato i programmi di formazione e adeguamento normativo previsti dal decreto 28/11 che regola la professione in materia di sicurezza.

Lo stipendio di uno spazzacamino

Lavorare come spazzacamino prevede due classiche possibilità, cioè quelle di lavorare in proprio oppure in aziende più strutturate.

Lavorando in proprio i guadagni possono arrivare tra i 16.000 e 18.000 Euro annui lordi, se si svolge la professione in maniera non troppo strutturata operando a livello quasi esclusivamente locale.

Questo tipo di remunerazione è più o meno la stessa che si può avere anche nel caso di occupazione come lavoratore dipendente all’interno di un’azienda che svolge i servizi in maniera però più diffusa sul territorio.

Per chi decide infatti di ampliare i propri servizi, sia sotto il profilo geografico che sotto quello puramente lavorativo i guadagni possono senza dubbio aumentare.

Altro fattore che può variare gli emolumenti per uno spazzacamino è quello della città in cui si offre in servizio. 

Nei grandi centri urbani, dove sono quindi maggiormente presenti edifici come condomini e grandi palazzi, questo tipo di lavoro è maggiormente remunerato, perché si svolge su sistemi più complessi con canne fumarie lunghe e provviste molte diramazioni.

Al contrario in piccoli paesi gli interventi saranno meno difficili e lunghi e anche la frequenza delle manutenzione è senza dubbio mano alta, cosa che porta ad abbassare i compensi annuali.

Pertanto chi desidera avvicinarsi a questa professione dovrà valutare attentamente la zona di riferimento e magari pensare ad un primo periodo da svolgere all’interno di una grande azienda che svolge questi servizi. La richiesta di tecnici qualificati è sempre abbastanza alta in questo campo e quindi chi esce da una scuola di formazione come la FUSPA non dovrebbe avere problemi a trovare spazio in questo ambito.

Operare in grandi contesti permette di guadagnare cifre comunque decorose e di incamerare esperienza per eventuali avventure in proprio in una professione che promette di non avere flessioni nel prossimo futuro.

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