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Professione Scaffalista

Lo scaffalista è la chiave del successo della Grande Distribuzione Organizzata (GDO). L’enorme disponibilità e varietà di merchi esposte sugli scaffali comporta un alto numero di persone che gestiscono la logistica. Quando entriamo in un grande supermercato e siamo attratti dalla miriade di prodotti ben esposti sugli scaffali, non possiamo immaginare quanto sia duro tutto il lavoro di preparazione, che viene svolto da quei lavoratori noti come scaffalisti

Normalmente li vediamo tra le corsie e ne approfittiamo per chiedere informazioni sulla collocazione di determinati prodotti, oppure una mano per raggiungere quelle confezioni al di fuori della nostra portata, ma il lavoro di uno scaffalista consiste in molto di più, e per buona parte non è visibile dal normale cliente. Spesso lavorano in ore serali, se non addirittura di notte, per evitare di intralciare il percorso alla clientela. 

Chi è lo scaffalista 

Lo scaffalista è quella figura che si occupa del rifornimento e dell’allestimento degli scaffali all’interno di un qualsiasi negozio o supermarket. Opera sia nella GDO che nel commercio al dettaglio (retail), ovvero all’interno di centri commerciali, supermercati, ipermercati e negozi di varie dimensioni.  

L’addetto agli scaffali è un elemento organizzativo importantissimo e fondamentale per l’organigramma delle singole aziende, ipermercati o dei negozi appartenenti alla GDO. Il mestiere degli scaffalisti viene molte volte sminuito e poco considerato, ma in realtà le sue mansioni risultano essere molto importanti, perché permettono di distribuire la merce in maniera tale da guidare gli acquisti dei clienti

Le aziende della GDO cercano di competere e ricavare margini di guadagno attraverso la differenziazione dei propri prodotti e dei propri servizi rispetto a quelli dei concorrenti, da un lato, e ottimizzando il rapporto prezzo/livello di servizio erogato al cliente, dall’altro.

In quest’ottica il ruolo dello scaffalista risulta essere la risposta che permette di raggiungere l’obiettivo di aumentare l’efficienza produttiva e la competitività aziendale, essendo in grado di pianificare e coordinare tutte le attività relative all’area ricevimento merci, stoccaggio, imballaggio e spedizione, tutte estremamente importanti per offrire il livello di servizio stabilito al minor costo possibile. 

Lo scaffalista ricopre numerose mansioni che spaziano attraverso la logistica di allestimento, l’ordine, la pulizia, il rifornimento dei prodotti sugli scaffali, l’orientamento e le informazioni ai clienti, dunque anche l’assistenza diretta ai clienti all’interno di un grande supermercato o di una media o piccola attività commerciale. 

Può svolgere questo tipo di attività part time o full time, così come può svolgere mansioni di scaffalista notturno nei punti vendita (sempre più numerosi) aperti 24 ore su 24 oppure che necessitano di ricaricare gli scaffali negli orari di chiusura. In questo caso gli scaffalisti devono essere disponibili e preparati ad affrontare il lavoro notturno. 

Si tratta un lavoro che può aiutare a pagare gli studi all’università nel caso di molti studenti che lo svolgono part time, ma è anche un lavoro che consente di ottenere uno stipendio completo per poter diventare indipendente e coprire il proprio fabbisogno economico mensile. 

Cosa fa uno scaffalista 

Il cosiddetto addetto al rifornimento scaffali, altresì noto come scaffafalista, si occupa di una serie di mansioni che riguardano il collocamento sugli scaffali degli articoli in vendita. Nello specifico si occupa di prelevare la merce, normalmente collocata in bancali, dal magazzino e portarla nei reparti, per poi disporre i vari prodotti nei loro appositi spazi. Importante è controllare la scadenza riportata sulla confezione, al fine di collocare nelle prime file i prodotti con la data di scadenza più prossima. 

Un scaffalista si occupa del riassortimento sugli scaffali, nei reparti che gli vengono assegnati. In alcuni casi deve anche applicare il prezzo e le etichette, sugli articoli, oltre che i dispositivi antitaccheggio su alcune tipologie di prodotti. Mentre svolge il lavoro di disposizione dei prodotti sugli scaffali, si premura anche di rimuovere gli imballaggi e i cartoni che li contenevano, e di smaltirli seguendo le corrette procedure di smaltimento rifiuti secondo le normative in vigore. 

È compito dello scaffalista anche mantenere l’ordine e la pulizia in tutto il negozio, in particolare nei corridoi e negli spazi espositivi. Deve poi svolgere l’inventario dei prodotti, e spessi segue anche le operazioni di carico e scarico merci presso il magazzino, sia in ingresso che in uscita, oltre che l’allestimento degli espositori all’interno del punto vendita e delle vetrine.  

Queste operazioni possono essere svolte in orari molto differenti, e in base a questo è possibile che vengano assegnate delle mansioni supplementari. Lo scaffalista serale o notturno deve effettuare le operazioni di riassortimento mentre il punto vendita è chiuso al pubblico, mentre lo scaffalista che svolge il suo lavoro durante l’orario di apertura si trova a lavorare in reparto quando i clienti sono presenti e compiono acquisiti.

In presenza della clientela quindi lo scaffalista deve fungere anche da punto di riferimento per quanto riguarda eventuali quesiti sui prodotti e sulla loro disposizione tra gli scaffali del punto vendita, così come sui prezzi e su eventuali promozioni, premi fedeltà o altri sconti. Avendo a che fare con i clienti, lo scaffalista nello rispondere alle loro esigenze deve essere cortese e fornire sempre la migliore assistenza alla vendita, cercando di incoraggiare l’acquisto della merce.  

Lo scaffalista trova impiego in genere presso punti vendita, normalmente di medie e grandi dimensioni, in discount e supermercati della GDO oppure nelle grandi catene della grande distribuzione, specailizzate in abbigliamento, arredamento, ferramenta e fai-da-te, elettronica, elettrodomestici, cosmetici e altro ancora. In questi ambiti normalmente lavorano squadre di scaffalisti, che operano in uno specifico settore merceologico, sotto la responsabilità di capo turno e di un capo reparto.  

È possibile però che uno scaffalista possa anche lavorare in negozi dalle dimensioni più contenute, dove, oltre all’attività di riordino ed esposizione merce e di rifornimento scaffali, va ad occuparsi anche dell’assistenza alla clientela durante la vendita e delle operazioni di cassa. In questo caso riveste il ruolo di cassiere scaffalista o commesso scaffalista, svolgendo il suo lavoro alle dipendenze dirette del responsabile del negozio.  

Uno scaffalista svolge il suo lavoro in un orario che normalmente comprende anche giorni festivi e fine settimana, dato che il rifornimento degli scaffali deve essere garantito in ogni reparto del punto vendita durante tutto il periodo di apertura. Sono poi comuni i turni notturni, in maniera che durante la notte i prodotti siano riassortiti sugli scaffali, così come è frequente trovare offerte di lavoro che propongono un ruolo di scaffalista part-time.  

I principali compiti di uno scaffalista si possono schematizzare come segue:  

  • Allestire e rifornire gli scaffali  
  • Esporre, riassortire e riordinare la merce negli espositori  
  • Verificare le scadenze  
  • Applicare i prezzi ai prodotti esposti e aggiornarli quando necessario  
  • Applicare i dispositivi antitaccheggio  
  • Smistare la merce in arrivo in magazzino  
  • Condurre le operazioni di inventario  
  • Mantenere l’ordine e la pulizia all’interno del punto vendita  
  • Svolgere varie attività a supporto della vendita e di assistenza alla clientela  

Come Diventare scaffalista 

Non è necessario essere in possesso di particolare titoli di studio per lavorare come scaffalista. Tutte le società della GDO usano strategie particolare per le proprie operazioni di allestimento e rifornimento degli scaffali e per la disposizione della merce sugli scaffali, al fine di massimizzare le vendite. 

Il personale assegnato a queste mansioni viene quindi istruito attraverso l’organizzazione di brevi training o corsi di formazione interni, dopo i quali normalmente si viene affidati a colleghi più esperti con cui intraprendere un iniziale periodo di lavoro in affiancamento.

Nel caso in cui lo scaffalista sia anche commesso, e debba quindi anche occuparsi delle attività di vendita e di assistenza ai clienti, oppure saper utilizzare il registratore di cassa, assumendo il ruolo di cassiere scaffalista, riceverà anche l’adeguata formazione per poter svolgere queste mansioni, in base alle specifiche direttive interne adottate da tutti i punti vendita.  

Nel lavoro dello scaffalista spesso è previsto anche la movimentazione della merce dal magazzino ai reparti, così come lo spostamento dei bancali dei prodotti tra le varie corsie. In base al peso, può essere necessario saper manovrare vari strumenti e macchinari, come macchine per lo stoccaggio e la movimentazione delle merci. In certi casi è richiesto il possesso del patentino per l’utilizzo di transpallet manuali ed elettrici oppure la qualifica di carrellista.  

Esistono dei corsi che si occupano di fornire una formazione pensata nell’ottica di lavorare come scaffalista e addetto al riassortimento delle merci.

Questi corsi si pongono l’obiettivi di offrire un percorso formativo e didattico offra una formazione adeguata anche nella gestione del magazzino, riguardo a movimentazione e gestione dell’approvvigionamento, ma anche per quanto riguarda l’amministrazione della documentazione.

In genere questi corsi comprendono anche la possibilità di effettuare uno stage curriculare, per cui durante la frequenza del corso si sia distinto nell’impegno e nell’interazione con i docenti. 

I corsi di formazione rilasciano normalmente un attestato di frequenza che certifica le competenze come Addetto Magazzino e Scaffalista per la GDO. Il percorso didattico si propone di fornire le competenze utili per utilizzare i modelli e gli strumenti necessari per una corretta gestione delle strutture di magazzino, nonché delle varie attività correlate che sono necessarie per la pianificazione dell’attività. I partecipanti che completano questo percorso arrivano ad acquisire una serie di competenze che li rendono in grado di: 

  • Intraprendere le varie azioni necessarie per assicurare la fornitura nei reparti; 
  • Verificare l’assortimento del reparto di propria competenza e sapersi interfacciare con la direzione a tal proposito; 
  • Identificare il fabbisogno relativo alla mancanza di determinati prodotti all’interno del proprio reparto di competenza, confrontandosi con gli addetti vendita; 
  • Garantire che le riserve siano sempre disponibili, rispettando le norme e le procedure di sicurezza e di qualità nello stoccaggio; 
  • Controllare che la rotazione delle scorte sia correttamente eseguita in maniera che sia preservata la salubrità della merce in vendita; 
  • Applicare in maniera corretta le procedure di controllo quantitativo (ovvero che i prodotti presenti corrispondano all’ordinativo) e qualitativo (ovvero che i prodotti non siano scaduti e che rispettino gli standard di qualità), occupandosi dell’identificazione dei possibili prodotti non conformi, al fine di restituirli ai fornitori; 
  • Eseguire correttamente le operazioni formali nel momento in cui si ricevono i prodotti, registrando tutte le merci in arrivo; 
  • Supervisionare le operazioni di scarico, trasferimento e stoccaggio delle merci, controllando che si rispettino sempre le norme di sicurezza e che le attrezzature logistiche impiegate siano utilizzate in maniera corretta; 
  • Utilizzare con dimestichezza i supporti informatici e tutti gli strumenti necessarie per gestire gli ordini e i fornitori. 

Un corso del genere è indicato quindi verso chi lavora già come scaffalista ed è intenzionato ad acquisire conoscenze per avanzare di livello. Per svolgere il lavoro di scaffalista bisogna essere in possesso di:  

  • Una certa autonomia nello svolgere le operazioni di rifornimento e allestimento degli scaffali  
  • Una buona conoscenza del settore commerciale in cui opera il punto vendita
  • Ordine, precisione e attenzione ai dettagli  
  • Capacità relazionali, essenziali quando si lavora anche con la clientela
  • Rapidità di esecuzione  
  • Resistenza fisica  
  • Massima flessibilità oraria  

Carriera di uno scaffalista  

La facilità di accesso alla professione, dovuta al fatto che per lavorare come scaffalista non sono previsti requisiti formativi specifici, è uno degli aspetti più interessanti della professione, anche nell’ottica di intraprendere una carriera nella Grande Distribuzione Organizzata o nel retail.  

Inoltre ricordiamo che si tratta di un lavoro necessario in ogni punto vendita di una certa dimensione, e di conseguenza la richiesta di scaffalisti è sempre alta, in particolare per le attività di rifornimento notturno scaffali, e distribuita su tutto il territorio. È quindi relativamente facile trovare lavoro anche vicino alla propria zona di residenza. Un altro aspetto da sottolineare poi è la flessibilità della mansione, per cui spesso sono previsti contratti di lavoro part-time. 

Le prime mansioni che si assumono sono quelle di addetto caricamento scaffali, per poi progredire e arrivare ai ruoli di capo turno, o in alternativa, se si sviluppano alcune competenze supplementari, per passare a lavorare negli altri reparti del punto vendita, assumendo ruoli di addetto vendita, cassiere o vetrinista. Il punto di arrivo può essere quello di diventare capo reparto, oppure anche responsabile di tutto il punto vendita, ovvero diventare Store Manager o direttore di supermercato.  

Un ambito in cui possono esserci altre possibilità di carriera è quello della logistica di magazzino: con le sue competenze infatti uno scaffalista può adattarsi molto bene al lavoro che si svolge in un magazzino, ricoprendo i ruoli di carrellista, magazziniere o addetto picking.  

Un altro ambito lavorativo attiguo a quello di scaffalista ma che può garantire migliori guadagni e ritmi meno impegnativi è quello del Visual Merchandiser. Il Visual Merchandiser si occupa dell’allestimento della merce all’interno del punto vendita, con l’obiettivo di rendere l’ambiente di vendita piacevole e accogliente, in maniera che il cliente sia più coinvolto, con più facilità di scelta e che sia quindi più stimolato all’acquisto.

Piuttosto che la semplice collocazione del prodotto sugli scaffali, il Visual Merchandiser cerca di creare un’esperienza di vendita che coinvolta in maniera più ampia i sensi e le emozioni. Cerca quindi di sfruttare mezzi come le luci, il sottofondo musicale, i colori, così come interfaccie tecnologiche, per esempio schermi touch attraverso i quali il cliente può selezionare differenti video e immagini e ottenere un’esperienza informativa più personalizzata. 

Il lavoro del Visual Merchandiser consiste nella progettazione e realizzazione di tutto l’allestimento che va a comporre lo spazio espositivo, che può essere un negozio come uno showroom. Non si limita al semplice allestimento delle vetrine, anzi, talvolta non se ne occupa proprio, lasciando il compito ad un vetrinista.

In seguito ad un’analisi degli spazi, il Visual Merchandiser deve decidere che articoli mette in esposizione, qual’è la collocazione migliore, in che numero e in che modo esibirli, con quali prodotti accostarli, che tipo di illuminazione sfruttare, come riuscire a veicolare in maniera efficace le informazioni sui prodotti e sul loro utilizzo, come riuscire ad occupare nella maniera migliore i diversi tipi di espositori, verticali oppure orizzonatali, come tavoli, banchi, manichini o scaffali. Il risultato finale deve sempre corrispondere a quanto ci si era prefissati, e deve garantire degli standard di presentazione dei prodotti che dovranno poi essere mantenuti costanti nel tempo. 

Scaffalista – Stipendio e contratto 

Lo stipendio medio di uno scaffalista è di 950 euro netti al mese, circa 15.900 € lordi all’anno, che generalmente parte da un minimo di 800 euro netti al mese, mentre lo stipendio massimo può arrivare a superare i 1.350 euro netti al mese.  

Questo per quanto riguarda lo stipendio standard, ma il suo ammontare dipende dal tipo di contratto stabilito, dalle ore di lavoro che svolge, dall’esperienza e dalla struttura per la quale svolge servizio. In un grande supermercato troveremo orari, contratti e stipendi molto differenti rispetto a un piccolo negozio, e così via. Le varie modalità di assunzione e di lavoro portano a differenze anche notevoli di retribuzione: 

  • Stage: stipendio di 600 EUR
  • Part Time (circa 24 ore a settimana): 620 EUR 
  • Neo Assunto: 900 EUR
  • Full Time in supermercati e grandi distribuzioni: 1200 EUR
  • Scaffalista notturno: 1400 EUR

In genere viene applicato il CCNL Commercio, ma non è infrequente lavorare anche attraverso delle cooperative. In questi casi lo stipendio risulta sensibilmente più basso. 

Lavoro notturno 

Il lavoro notturno si sviluppa su periodo temporale pari a 7 ore, ovvero dalle 22 alle 5. Si può articolare:  

  • per minimo tre ore al giorno, che però devono essere lavorate in maniera continuativa e abituale; 
  • per almeno 80 giorni lavorativi nell’arco di 12 mesi, oppure in aderenza alle norme identificate dalla contrattazione collettiva. 

In ogni caso un turno di notte non può mai essere superiore a 8 ore. Nel momento in cui un’azienda decide di impiegare lavoratori notturni, prima deve interpellare i sindacati, attraverso una consultazione con le rappresentanze sindacali che può durare al massimo 7 giorni. Il lavoratore è poi sottoposto a controlli periodici, disposti dal datore di lavoro.  

Non tutte le categorie di persone possono essere impiegate nel lavoro notturno. Si tratta di un lavoro che presenta alcuni tratti peculiari che possono causare disturbi nella persone, a causa dello stress e delle modifiche drastiche al ritmo biologico e al ciclo del sonno.

A norma di legge, è proibito lavorare di notte a: 

  • donne incinte, a partire da quando lo stato di gravidanza viene accertato fino a quando il bambino non compia un anno di vita; 
  • madri con prole al di sotto dei 3 anni di età, oppure i padri se conviventi con la madre; 
  • persone che hanno a carico una persona con disabilità; 
  • lavoratori che non abbiano ancora compiuto la maggiore età (18 anni); 
  • coloro che sono unici affidatari e conviventi di un figlio minore di 12; 
  • madri adottive oppure affidatarie di un minore, nel periodo di tre anni a partire dall’ingresso in famiglia dello stesso e fino al massimo al compimento dei 12 anni,nei primi tre anni dall’ingresso del minore in famiglia e non oltre il dodicesimo anno di età, oppure il padre, se convivente; 

La legge poi stabilisce che nel caso di lavoro notturno si ha diritto ad un aumento dello stipendio, in una percentuale compresa tra il 20 e il 30 per cento, a seconda del contratto collettivo di categoria, e che questa maggiorazione si estende anche al trattamento di fine rapporto.

Inoltre il lavoro notturno rientra tra le tipologie di lavoro usurante, che permette di anticipare i tempi di raggiungimento della pensione di 3 anni nel caso in cui: 

  • si lavori in turni notturni per minimo 6 ore e per 64 giorni lavorativi in un anno 
  • si lavori almeno 3 ore nel periodo che va dalle ore 24 alle ore 5 del mattino, durante tutto l’anno lavorativo 
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