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Professione postino: chi è, cosa fa, quanto guadagna

Chi di noi non ha, almeno una volta, ricevuto una busta dalle mani di un postino! 

Il ruolo di questo professionista si è radicalmente modificato nel corso dei secoli. 

Ha iniziato come un messaggero fondamentale, senza il quale non si poteva inviare una singola pagina scritta. Poi il suo ruolo si è ridimensionato, considerando che gran parte delle comunicazioni estemporanee avvengono ormai tra mail e smartphone. 

Eppure la posta, e in particolare la consegna delle lettere raccomandate, della pubblicità e dei pacchi, passa ancora per le mani del postino.

Nella nostra guida analizziamo tanti aspetti di questo ruolo prezioso. Iniziamo ovviamente dalle sue mansioni quotidiane, per poi passare alla sua formazione e alle capacità che deve padroneggiare. L’ultimo aspetto che affronteremo è, ovviamente, quello dello stipendio.

Chi è il postino

Il postino in Italia è un impiegato di Poste Italiane che si dedica alla consegna della posta a domicilio e presso le aziende. 

Si tratta di una carica a cui si accede tramite un concorso pubblico (che spiegheremo più nel dettaglio successivamente).

Storia del compito del postino

In una forma o nell’altra, i postini lavorano a partire dal 4000 a.C. 

Probabilmente l’attestazione più antica è situata in Cina. I postini a cavallo portano ordini e messaggi e il “Ching Pao”, una sorta di Gazzetta Ufficiale dell’epoca. Il sistema venne mantenuto anche successivamente, nell’impero mongolo, con la differenza che ad ogni stazione di posta cambiava sia il cavallo che il cavaliere/postino. 

Nel 2000 a.C., in Turchia, venne creato a Kültepe un sistema di poste organizzate. I messaggi erano registrati in caratteri cuneiformi su tavolette di argilla o di cera. 

Lo stesso accadeva anche in Egitto, dove commercianti, religiosi, funzionari e imperatori scrivevano sul papiro e facevano arrivare a destinazione i messaggi via fiume. 

Il primo vero sistema organizzato di posta pubblica è quello di Ciro II di Persia. Era composto da stazioni di sostituzione dei cavalli sulla rotta, che era percorribile in circa 9 giorni. 

Il “cursus publicus” erano le poste statali romane. I messaggeri erano chiamati “tabellari”, e portavano papiri leggeri da impilare e trasportare. Anche sulle rotte dell’impero c’erano molte stazioni di sosta, per sostituire i cavalli e fare la manutenzione dei carri. La Tavola Peutingeriana elencava circa 200.000 chilometri di strade; i postini potevano percorrere circa 270 chilometri ogni 24 ore.

Nel Medioevo il cursus romano era completamente saltato per la frammentazione dei territori. Il metodo più efficiente era quello dei monasteri. In qualche modo, ricorda anche le moderne e-mail: alla fine di ogni pergamena venivano infatti cucite le risposte, per poterle controllare per intero alla fine di ogni messaggio. 

Un altro sistema, efficiente dal 1200, era quello delle Università (Parigi e Federico II di Napoli su tutte). Per gli studenti il servizio era gratuito, ma anche i comuni cittadini potevano pagare una tassa ed usufruirne. 

Tra il 1300 e il 1800 furono decine le piccole organizzazioni di corrieri privati. Potevano spedire sia pacchi che posta, e si muovevano in praticamente tutta Europa dietro compenso. 

Non molto diverso dall’attività dei moderni corrieri, in effetti! 

Però è nel 1300 che il sistema postale europeo inizia a svilupparsi davvero. Le innovazioni principali furono: 

  1. i corrieri commerciali con giorni e orari di partenza fissi; 
  2. le stazioni di cambio dei cavalli vennero migliorate e aumentate;
  3. anche i cavalieri venivano cambiati alle stazioni, perché fossero più riposati e veloci. 

Nel Rinascimento fu necessario aprire al pubblico le poste commerciali, perché la borghesia assunse un ruolo sempre più rilevante nel mondo europeo. 

E poi, ora le lettere dovevano arrivare addirittura in America, appena scoperta e colonizzata: le poste diventarono non solo internazionali, ma transatlantiche. 

Tra il 1600 e il 1700, periodo di massimo splendore degli Stati-Nazione, le poste private vennero assorbite dagli apparati statali. Sui carri veniva impresso lo stemma del sovrano, e i lavoratori iniziarono a portare una divisa riconoscibile. 

Dal 1661 in Inghilterra si usarono i timbri postali, per assicurare una certa rapidità nelle consegne. 

Alla fine del 1700 le carrozze usate per la posta erano decisamente più rapide e agili, e dunque i tempi di consegna si ridussero enormemente. Con la Rivoluzione e l’impero di Napoleone, l’apparato postale della Francia si fece sempre più imponente ed efficace. 

Le innovazioni dell’800 furono invece: 

  1. l’azione della fumigazione della carta come metodo di disinfezione, per evitare che la posta fosse veicolo di contagio epidemico; 
  2. l’adozione dei francobolli, prima in Inghilterra e poi in tutto il mondo -prima di questo momento a pagare la spedizione era il ricevente al momento della consegna-; 
  3. nascono le “Regie Poste” del Regno d’Italia, nel 1862; 
  4. in Austria nel 1869 viene spedita, per pochissimi centesimi, la prima cartolina.

Il Novecento, infine, fu il grande secolo della posta spedita per via aerea, che poteva arrivare nei paesi più lontani in pochissimi giorni. 

Cosa fa il postino: una giornata tipo

Cerchiamo di analizzare meglio come è impostata la giornata tipo di un postino. 

Le sue mansioni principali sono: 

  • lo smistamento della posta in arrivo nell’area di competenza. Per essere più ordinato ed organizzato, il postino dovrà ordinarla a seconda del proprio percorso di lavoro;
  • la consegna dei pacchi, dei telegrammi e delle lettere e raccomandate ai destinatari, oppure al portiere degli edifici; 
  • se non è possibile consegnare il pacco o la lettera dovrà lasciare un avviso di tentativo di consegna, così che il destinatario possa riprogrammare il ritiro oppure andare a prendere la posta in ufficio; 
  • se il pacco arriva con contrassegno, deve farsi pagare la cifra dovuta. 

I postini si muovono per la città con motorini, bici, auto o furgoni, ovviamente attrezzati per trasportare la posta, a seconda della dimensione dei colli. 

Postini e corrieri

A prima vista può sembrare che un corriere lavori in modo molto simile ad un postino. In effetti è così: i loro compiti sono piuttosto equivalenti. 

Entrambi ordinano la posta e i pacchi da consegnare, si muovono con un mezzo, hanno un percorso stabilito e ottimizzato da compiere. 

Il servizio dei corrieri però è più personalizzato. Vanno a prendere, dietro richiesta e prenotazione, i pacchi nelle aziende o nelle case dei mittenti. Possono prenotare la consegna a certi orari e in certe giornate. Possono muoversi in tutto il territorio europeo e non solo. Possono spedire anche colli di grandi dimensioni. 

Il servizio postale è più standardizzato e meno rapido, ma anche estremamente meno costoso e più agevole per le consegne sul territorio. 

La formazione e i requisiti per diventare postino

Per potersi candidare come postini per Poste Italiane è necessario essere in possesso di: 

  • un diploma di scuole superiori, di qualsiasi indirizzo, con voto minimo pari a 70, oppure; 
  • un diploma di laurea, triennale o magistrale, di qualsiasi facoltà, con voto minimo pari a 102; 
  • una patente di guida valida; 
  • l’idoneità alla guida del motomezzo aziendale (i più diffusi sono dei Piaggio liberty 125cc); 
  • un certificato di idoneità medica al lavoro, richiedibile in USL, ASL o al medico di base; 
  • per la provincia di Bolzano, il patentino di bilinguismo.

Il processo di selezione è diviso in fasi. I concorsi banditi regolarmente sono consultabili nella sezione “Lavora con noi” del sito di Poste Italiane. 

Per prima cosa è necessario inviare il CV per la posizione libera disponibile e per la zona geografica di interesse. 

Se il CV passa la prima selezione si viene contattati dal dipartimento delle risorse umane territoriali di Poste Italiane. 

Si procede poi con una convocazione fisica, per effettuare un test di ragionamento logico. Durante la pandemia da Covid-19 i test in presenza sono stati sospesi, e avviate le procedure per l’esame online. 

Se il voto dell’esame è positivo si passa al colloquio e alla prova pratica di guida del mezzo aziendale. 

La formazione tecnica sul mestiere sarà eseguita direttamente dall’azienda, tramite una procedura di affiancamento con personale più esperto. 

Le capacità da possedere per lavorare come postino

Le abilità e le capacità tecniche per un postino sono relative ai seguenti ambiti: 

  • capacità di guida del mezzo; 
  • capacità di lettura corretta e veloce; 
  • buon uso del PC e dei principali sistemi di scrittura e mailing; con la formazione interna i candidati imparano facilmente anche ad usare il gestionale di Poste Italiane per lo smistamento della posta. 

Le capacità interpersonali sono ancora più rilevanti, e non si possono imparare. Si tratta di propensioni individuali, che si possono affinare sia con l’esperienza lavorativa, che con le esperienze di vita privata. 

In particolare, per un postino è necessario: 

  • essere dinamico, veloce e saper rispettare tempi stringenti di consegna e di percorso; 
  • essere affidabile e preciso, per evitare di fare confusione con la posta, di consegnarla alla persona sbagliata o di infilarla nella buchetta di un altro condomino; 
  • saper essere puntuale e rigoroso; 
  • conoscere attentamente e scrupolosamente il territorio, per evitare il traffico e gli eventuali cantieri; 
  • avere una buona propensione alla relazione con il pubblico con disponibilità e cortesia.

Lo stipendio del postino

Lo stipendio di un postino, mediamente, si aggira intorno ai 1200 euro al mese. Lo stipendio minimo, per un tirocinante appena entrato in Poste Italiane e durante la fase di affiancamento, è pari a circa 700 euro. Un professionista più esperto può guadagnarne un massimo di 1500 circa. 

Il CCNL

Il Contratto Collettivo Nazionale per il Lavoro per i postini pertiene all’ambito del “personale non dirigente Poste Italiane”. I guadagni e le mansioni del postino sono divise in categoria, dalla E alla C. 

Al livello E lavorano le persone con ruoli di supporto, con conoscenze generiche di carattere tecnico o pratico. Possono usare in autonomia le tecniche di esecuzione e gli strumenti a disposizione dell’azienda. 

La mansione è quella di “portalettere junior”. 

Al livello D lavorano le persone con ruoli esecutivi, che richiedono conoscenze specifiche e che possono guidare un piccolo gruppo di operatori, verificandone il lavoro. 

La mansione è quella di “portalettere senior”. 

La livello C lavorano le persone “in possesso di conoscenze specifiche qualificate, che svolgono attività di carattere tecnico-amministrativo commerciale, di coordinamento di lavoratori o particolari incarichi di responsabilità. Nell’ambito di tali attività effettuano Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale non dirigente di Poste Italiane 48 operazioni complesse in piena autonomia e con potere di iniziativa nell’ambito di procedure definite e disposizioni dei responsabili gerarchici”

La mansione è quella di “caposquadra portalettere”, una sorta di supervisore che può insegnare alle nuove risorse e coordinare un team. 

Ovviamente, in base al livello di appartenenza del singolo postino lo stipendio sarà differente. 

Oltre alla retribuzione “normale” sono previsti anche: 

  • tredicesima; 
  • quattordicesima; 
  • indennità di contingenza (cioè un adeguamento dello stipendio tarato sull’attuale tasso di inflazione del denaro). 
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