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Meccanico: il ruolo, le mansioni, la formazione, lo stipendio

Chi di noi non si è mai dovuto rivolgere ad un meccanico, non solo dopo un guasto o un incidente ma per un controllo ordinario dell’auto?

Questa mansione non smetterà mai di esistere, probabilmente: tutti i mezzi a motore hanno bisogno di controlli, verifiche e riparazioni.

Inoltre, il numero di mezzi in circolazione non ha mai smesso di crescere da quanto questa tecnologia è diventata facilmente accessibile per moltissime famiglie: riteniamo dunque che la solidità di questa carriera non sia messa ad oggi in discussione. 

Di tutte queste attività si occupa, per l’appunto, il meccanico. 

In questa guida analizzeremo le mansioni di questo professionista, capiremo qual è il miglior percorso di studi da intraprendere e scopriremo quali sono le possibilità di crescita e guadagno. 

Cosa fa il meccanico

Come abbiamo accennato in apertura, il meccanico si occupa della diagnosi, del controllo e delle modifiche alle parti meccaniche dei veicoli a motore. Con l’uso sempre più pervasivo di strumenti elettronici, il meccanico ha nel corso del tempo dovuto acquisire nuove competenze per intervenire anche su queste parti. 

La giornata tipo

La giornata tipo del meccanico è così divisa: 

  • Accoglienza del cliente e analisi del problema: a seconda delle indicazioni del cliente il meccanico dovrà individuare il problema del veicolo. Di solito le istruzioni fornite dal cliente non sono precise, in virtù dell’esperienza come guidatore ma non come tecnico: affinare le capacità diagnostiche per risalire al problema con minime indicazioni è una delle componenti più importanti della formazione del meccanico. 
  • Preparazione del preventivo: stimata l’entità del danno da risolvere il meccanico stilerà un preventivo, cioè un piano dei costi. Se il cliente lo accetta, dopo averlo messo eventualmente a confronto con quello di altri professionisti, potrà intervenire sull’auto. In questa fase è particolarmente importante sviluppare doti di chiarezza e trasparenza: una comunicazione franca tra professionista e cliente evita incomprensioni e malumori ed incentiva la fidelizzazione dell’utente.
  • Smontaggio delle parti danneggiate e loro verifica: le parti usurate, danneggiate o ritenute responsabili del malfunzionamento devono essere smontate dall’auto, senza danneggiare le altre componenti, e verificate per individuare il problema. La verifica viene svolta sia meccanicamente, aprendo il pezzo e controllandolo, sia con strumenti specifici, detti tester, che svolgono in modo automatico una parte dell’indagine.
  • Pulizia, riparazione, sostituzione: come il meccanico interviene sulle singole parti viene deciso in base al tipo di danno. Nei casi meno problematici basterà pulire i pezzi e riassemblarli; in quelli più complessi serviranno intere sostituzioni, che richiedono sia costi più elevati che tempistiche di esecuzione più lunghe. Considerata l’indispensabilità del proprio veicolo è necessario che il meccanico lavori in modo puntuale ed estremamente organizzato ed ordinato, per ridurre al minimo i tempi di intervento e restituire la macchina o il veicolo nel più breve periodo possibile. 
  • Assemblaggio e collaudo: prima di riconsegnare l’auto al cliente il meccanico farà un collaudo, in modo da verificare che la riparazione sia andata a buon fine e il mezzo torni in mano all’utente in perfette condizioni. 

Parallelamente a queste attività il meccanico si occupa anche della vendita di accessori per le auto (tergicristalli, pneumatici, prodotti per la pulizia, tappetini). Inoltre parte della giornata dovrà essere dedicata alle revisioni ordinarie, richieste a tutti i proprietari di auto ogni precisi periodi di tempo. Di solito le revisioni ordinarie sono più rapide e meno dispendiose, sia in termini di tempo che di denaro, per i clienti: considerato il continuo afflusso di questo genere di richieste non è strano pensare che la maggior parte degli incassi di un’officina si basi proprio su queste attività.

I settori di impiego

Non tutti i meccanici lavorano nelle normali officine in cui si riparano guasti e danneggiamenti o si eseguono le revisioni periodiche. Ecco alcuni dei settori di impiego meno ordinari: 

  • Compagnie di noleggio auto: il meccanico si occupa della revisione e della manutenzione della flotta. 
  • Carrozzerie: in questo settore ci si occupa prioritariamente dei danni alla scocca dell’auto, per esempio in caso di impatto o incidente
  • Officine specializzate: sebbene un meccanico possa intervenire su qualsiasi tipo di mezzo a motore è frequente che scelta una specializzazione per offrire un servizio più preciso e competente. Il meccanico si può per esempio occupare solo di auto, o di moto, di camion o trattori e mezzi pesanti, oppure ancora di auto d’epoca. Il più elevato grado di specializzazione per un meccanico riguarda il lavoro in aziende prestigiose per la manutenzione, il collaudo e la riparazione di veicoli sportivi da corsa.
  • Officine nautiche e per veivoli: anche barche e aerei hanno bisogno del proprio meccanico per rimanere in perfette condizioni. Se l’interesse del singolo professionista è particolarmente orientato ad uno di questi settori è probabilmente ancor più facile trovare un impiego stabile, perché l’offerta di specialisti è estremamente ridotta.

Dotazione e sicurezza

Fare il meccanico significa venire a contatto quotidianamente con un ambiente di lavoro tutt’altro che sicuro. Tra sostanze per la pulizie e vernici, strumenti come cacciaviti e trapani e oggetti pesanti è fondamentale rispettare tutte le norme di sicurezza. Le più importanti sono: 

  • Indossare sempre tuta, guanti protettivi e scarpe antinfortunistiche durante il lavoro
  • Non eseguire riparazioni al di fuori degli spazi preposti, gli unici attrezzati in modo sicuro
  • Utilizzare correttamente la strumentazione a disposizione in officina
  • Rispettare tutte le norme di sicurezza per i posti di lavoro a rischio, che devono essere sempre spiegate dal proprietario dell’attività, che si fa anche garante del loro rispetto. Il mancato rispetto di queste norme di sicurezza può costare molto caro sia la professionista singolo che al proprietario, dunque ogni irregolarità dovrebbe essere scoraggiata! 

Cosa studiare per diventare meccanici

La via più sicura per diventare meccanici è l’ottenimento di un diploma specifico. La formazione professionale permette inoltre, appena finiti gli studi, di iniziare subito a praticare, per esempio come apprendisti. Il contatto con professionisti più navigati durante un tirocinio formativo consentirà al giovane meccanico di acquisire competenze e capacità in poco tempo, immediatamente spendibile nel contesto di lavoro selezionato. 

Se il meccanico desidera specializzarsi in uno specifico settore di competenze potrà frequentare corsi di aggiornamento e specializzazione, spesso organizzati dai brand automobilistici e motoristici più prestigiosi. Con grande talento e costanza nello studio è possibile arrivare alle scuderie più importanti del mondo, dove la cura maniacale del dettaglio fa parte della quotidianità, specie in un ambiente che investe budget milionari anche per le componenti e le riparazioni più impercettibili e minute. 

Le competenze più importanti per un meccanico

Veniamo ora a parlare delle competenze più importanti per diventare un meccanico. 

Iniziamo dalle soft skills, indispensabili per qualsiasi professionista. Un’accoglienza cordiale e attenta dei clienti sarà un primo incentivo per il successo: inevitabilmente il vostro nome circolerà tra gruppi di amici e colleghi, che si rivolgeranno a voi per nuovi interventi, convinti dal giudizio positivo dei conoscenti.

Curate in modo particolare anche l’aspetto della comunicazione chiara e trasparente: è necessario che i clienti si fidino della vostra valutazione onesta e precisa dei danni e soprattutto dei costi, che nel caso delle riparazioni meccaniche possono essere davvero molto elevati (e dunque vanno motivati con precisione). 

Le hard skills: cosa si può imparare

Ecco quali sono le hard skills, le competenze apprendibili durante lo studio e la carriera, più importanti per un meccanico: 

  • Meccanica standard dei veicoli
  • Pneumatica
  • Oleodinamica
  • Studio e conoscenza delle tipologie di motore
  • Studio e conoscenza delle principali strumentazioni e dei sistemi dei veicolo
  • Conoscenza dei fondamentali di disegno tecnico meccanico: saranno utilissimi ad individuare più facilmente i guasti e studiare soluzioni performanti per la riparazione

Un posto di sempre maggior rilievo lo occupano elettronica ed informatica automotive.

In futuro la costruzione dei veicoli verrà sempre maggiormente implementata con componenti elettroniche ed informatiche, per esempio per l’assistenza alla guida.

Il meccanico del futuro dovrà probabilmente conoscere queste tematiche con la stessa attenzione e precisione messa nello studio delle componenti strettamente meccaniche. 

Queste competenze diventeranno ancora più fondamentali quando la maggior parte delle auto in circolazione saranno elettriche: soppressa la necessità di verifiche e controlli sul motore, elettronica ed informatica la faranno definitivamente da padrone, cambiando il volto della professione. 

Le possibilità di carriera: dipendente o proprietario di un’officina? 

Come per tutte le professionisti artigiane è possibile valutare due differenti via di carriera: quella da dipendente e quella da proprietario di un’officina.

Generalmente è consigliabile acquisire una buona competenza tramite un lungo apprendistato da dipendente.

Questa scelta permette di venire in contatto con molti professionisti competenti che possono insegnare il mestiere, con minimi rischi economici per il lavoratore. Per “farsi le ossa” sul campo è indubbiamente la scelta più sicura. 

Nel corso del tempo il professionista potrebbe trovare più stimolante l’apertura di un’attività in proprio. Questo modello di business ha bassi rischi, considerando che tutti i proprietari di auto hanno bisogno di un meccanico di fiducia.

Ancor di più, i rischi si riducono se l’officina si occuperà solamente di un settore la cui offerta è più limitata: i proprietari di moto, o di mezzi pesanti, si fideranno di un professionista di fiducia tra i pochi che sono disponibili, dunque il parco di clientela si allargherà e fidelizzerà piuttosto rapidamente. 

In entrambi i casi si potrebbe valutare l’apertura di un’officina molto specializzata, per esempio solamente in auto d’epoca o legata ad un concessionario di una certa marca di veicoli (un altro modo di ridurre i rischi, considerando che queste officine spesso vengono gestite con la modalità del franchise). 

Qual è lo stipendio medio per un meccanico

Prendiamo ora in considerazione lo stipendio medio per un meccanico, in base agli anni di carriera e alla specializzazione. 

L’oscillazione dello stipendio di un meccanico varia tra i 1200 euro e i 3000 euro circa nel corso della carriera.

Molto, ovviamente, dipende dall’anzianità del singolo professionista e delle sue competenze specifiche che possono venire impiegate in contesti particolari. 

Le posizioni più pagate sono: 

  1. Progettista meccanico (che opera nei contesti costruttivi: la professione può essere più o meno riconosciuta a seconda della prestigiosità del marchio per cui si lavora)
  2. Capo-officina (un ruolo generalmente assunto da chi ha molti anni di esperienza alle spalle, da 10 a 15 circa)

Le posizioni mediamente pagate sono: 

  1. Elettrauto
  2. Gommista

Le posizioni meno pagate sono: 

  1. Apprendista, per i primi anni di esperienza
  2. Meccanico di 5* livello

Ecco un piccolo prospetto con indicazioni generali sullo stipendio medio: 

  • Meccanico aeronautico: circa 2600 euro al mese
  • Meccanico per scuderie internazionali di auto e moto da corsa: fino a 3000 euro al mese circa
  • Capo meccanico: tra i 1800 e i 1900 euro al mese
  • Meccanico specializzato in mezzi pesanti: circa 1600 euro al mese
  • Meccanico in concessionaria, come dipendente: circa 1500 euro al mese
  • Meccanico moto: circa 1400 euro al mese
  • Apprendista o tirocinante: tra i 700 e i 900 euro al mese

Come abbiamo accennato, quella di meccanico sarà probabilmente una professione molto sicura e stabile anche in futuro, per quanto le esigenze dei consumatori (e dunque le competenze da mettere in campo) cambieranno radicalmente.

Il miglior consiglio per chi si sta affacciando oggi a questo mestiere è quello di rimanere sempre aperti e curiosi nei confronti delle novità, che potrebbero in pochissimo tempo diventare lo standard del lavoro quotidiano, e di non smettere mai di curare la proprie formazione con ogni metodo possibile, dai tirocini ai corsi specialistici alla lettura allo studio delle novità tecniche più interessanti del settore.

Da non sottovalutare è il sempreverde confronto con altri professionisti: spesso da esperienze di diversi settori e orientamenti provengono gli stimoli più interessanti e si imparano i trucchi più utili da mettere in pratica nella propria attività! 

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