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Lavorare come autista: chi è, cosa fa, quanto guadagna

Il lavoro di autista si può svolgere davvero con tantissime declinazioni, ognuna con qualche peculiarità.

Si può essere un NCC, cioè un conducente di auto private, un autista di mezzi pubblici come autobus e tram, un autista di pullman privati, un camionista. Tutte queste professioni sono ovviamente accomunate dalla necessità di utilizzare con proprietà un veicolo. 

Nella nostra guida al lavoro di autista parleremo di tanti argomenti legati a questo mestiere. Iniziamo dalle mansioni e dai settori di impiego, per poi passare a formazione, abilità e possibilità di guadagno.

Chi è l’autista e cosa fa

L’autista è un addetto alla guida di un mezzo, che deve seguire un percorso personalizzato in base alle esigenze del contesto e del richiedente. 

Le sue mansioni possono essere riassunte in: 

  1. Pianificazione della tratta: il dialogo con il cliente deve comprendere giorni e orari dello spostamento, vie preferite, eventuali tappe da fare nel tragitto, tempi di attesa dove necessario. L’autista, che meglio di tutti conosce i percorsi migliori, dovrà studiare insieme al suo cliente qual è il percorso migliore da prendere, suggerendo, all’evenienza, particolari deviazioni o luoghi di interesse che possono essere utili all’utente. 
  2. Organizzazione del viaggio: l’autista è responsabile della pulizia, della cura e della funzionalità del proprio mezzo, dunque prima della partenza dovrà fare un check completo per assicurare al cliente il miglior servizio possibile. Si fornirà anche di acqua e snack, nel caso il viaggio sia particolarmente lungo, e sistemerà sul mezzo tutti gli strumenti che possono essere utili a lui o al cliente (cuscini, coperte, poggiatesta, navigatore satellitare, impianto stereo, selezione di film se è presente uno schermo sui poggiatesta del sedile guidatore, e così via). Inoltre, dovrà prenotare per se stesso la sistemazione notturna, nel caso il cliente abbia bisogno di avere il mezzo a disposizione per più giornate di trasferta. 
  3. L’autista andrà a prendere l’utente o gli utenti nel luogo concordato, alla data della partenza. Li accoglierà sul mezzo e gli spiegherà brevemente il tragitto, o se durante la corsa ci saranno delle regole da rispettare (ad esempio, se è necessario superare una dogana, quali documenti presentare agli ufficiali). Durante il viaggio potrà o meno conversare con il cliente, a seconda che la cosa gli sia gradita, fornirà informazioni o indicazioni sui punti più interessanti da visitare, e così via. 

Le varie declinazioni del mestiere di autista

Come abbiamo accennato in apertura, il mestiere di autista ha davvero tantissime possibili declinazioni. Ovviamente tutte sono accomunate dalla necessità di guidare il mezzo per conto di un cliente, ma quale mezzo? E soprattutto: con quale finalità? 

Ecco alcune declinazioni possibili del mestiere di autista.

Autista privato

L’autista privato è assunto per un periodo di tempo più o meno lungo da una persona o una famiglia. Lavora con lei in via esclusiva, e si occupa di tutti gli spostamenti necessari, inclusi quelli per le commissioni quotidiane, per il trasporto dei bambini a scuola, per l’arrivo sul posto di lavoro, e così via.

Considerando che l’autista privato “segue” la famiglia in quasi tutti i suoi spostamenti, è abbastanza frequente che si crei un rapporto privilegiato con il cliente, che farà affidamento su di lui in modo particolare.

Noleggio con conducente

Gli NCC (noleggio con conducente) sono auto noleggiate da un cliente che desidera avere anche un autista. Sono di solito più convenienti dei taxi, specialmente sulle lunghe tratte o nei momenti della giornata o dell’anno in cui il servizio ordinario non è attivo, come la notte o i fine settimana. 

L’autista in questo caso concorda con il proprio cliente la tratta giusta per il suo itinerario. Generalmente, gli NCC sono gestiti da agenzie.

Autista di Ambulanza

Anche le ambulanze hanno bisogno di un autista, cioè di un soccorritore abile nella conduzione del mezzo anche nelle circostanze più complicate ed emergenziali. 

Per diventare autisti di ambulanza è necessario superare un concorso pubblico e: 

  • avere almeno 21 anni; 
  • avere la patente B da almeno 2 anni;
  • aver prestato servizio in enti e associazioni di soccorso; 
  • essere in possesso della qualifica di soccorritore.

Autista di Pullman

Un pullman può servire, ad esempio, una classe in gita d’istruzione o un gruppo che si muove per ragioni di lavoro o vacanza. 

L’autista in questo caso è spesso anche un intrattenitore, oppure fornisce alle persone indicazioni sul luogo che stanno per visitare.

Autista di Autobus

Le aziende locali che gestiscono il trasporto pubblico assumono autisti tramite bando di concorso. Ovviamente, per presentarsi al concorso devono essere in possesso della giusta patente per guidare il mezzo. 

Sull’autobus l’autista è anche un pubblico ufficiale. Oltre al rispetto della tratta e della sicurezza dei passeggeri si occupa di obliterare e rivendere i biglietti, assistere i passeggeri nella salita e nella discesa, fornire indicazioni a chi è incerto sulla linea da prendere. 

Autista di Minibus e scuolabus

Anche minibus e scuolabus hanno bisogno di un autista esperto che sappia condurli e rispettare le regole di sicurezza. 

In particolare per gli scuolabus è probabile che l’autista sviluppi un rapporto di fiducia con i genitori dei bambini e che li intrattenga nella tratta. Ovviamente, deve occuparsi in modo particolarmente scrupoloso della loro sicurezza e del loro arrivo proprio dentro il plesso scolastico.

Autista di Auto blu

L’auto blu è un mezzo della Pubblica Amministrazione utilizzato dai suoi rappresentanti per le proprie tratte di lavoro. L’autista di auto blu è a sua volta un dipendente pubblico, e viene assunto tramite concorso.

La formazione: come si diventa autista

La formazione più indispensabile per diventare autista è ovviamente l’ottenimento della patente. 

Esistono moltissimi tipi di patente e di scuole guida da frequentare, che si adattano alla guida di un certo veicolo specifico e non ad altre. 

Vediamo quali sono queste tipologie, e per quale declinazione del mestiere di autista sono indispensabili. 

Patente A

Le patenti A sono quelle che permettono la guida dei ciclomotori e dei motocicli. Sono divise in gradi, a seconda della potenza del mezzo: più essa è alta, più alto è il grado della patente necessaria.

  • AM, ottenibile dai 14 anni;
  • A1, ottenibile dai 16 anni;
  • A2, ottenibile dai 18 anni;
  • A, ottenibile dai 20 se si è titolari di patente A2 da almeno 2 anni, dai 21 anni per la guida dei tricicli, o dai 24 anni in tutti gli altri casi.

Patente B

La patente B serve a chi deve guidare quadricicli. Anche in questo caso il grado è dipendente dalla potenza del motore del mezzo. 

Le patenti B sono divise in: 

  • B1, ottenibile dai 16 anni;
  • B2, ottenibile dai 18 anni;
  • B96, ottenibile dai 18 anni;
  • BE, ottenibile dai 18 anni;

Patente C

La patente C1 è quella necessaria per autoveicoli “con massa compresa tra 3500 e 7500 chilogrammi, costruiti per il trasporto di non più di 8 passeggeri, oltre al conducente”. 

Anche le patenti C sono divise in categorie: 

  • C1, ottenibile dai 18 anni con obbligo di essere in possesso della patente B;
  • C1E, ottenibile dai 18 anni con obbligo di essere in possesso della patente C1;
  • C, ottenibile dai 21 anni con obbligo di essere in possesso della patente B (o dai 18, se si consegue la patente CQC merci);
  • CE, ottenibile dai 21 anni con obbligo di essere in possesso della patente C (o dai 18, se si consegue la patente CQC merci).

Patente D

Le patenti D servono per i conducenti di mezzi costruiti per il trasporto di massimo 16 passeggeri e con lunghezza massima di 8 metri. 

I gradi sono: 

  • D1, ottenibile dai 21 anni con obbligo di patente B;
  • D1E, ottenibile dai 21 anni con obbligo di patente D1;
  • D, ottenibile dai 24 anni con obbligo di patente B (o dai 21, se si consegue la patente CQC persone);
  • DE, ottenibile dai 24 anni con obbligo della patente D (o dai 21, se si consegue la patente CQC persone).

Patente KA e KB

La patente KA serve per guidare motoveicoli con massa totale fino a 1,3 tonnellate in “servizio di noleggio con conducente”. 

Si ottiene se si è in possesso della patente A, dai 21 anni. 

La patente KB serve per i taxi o per i motoveicoli con massa superiore a 1,3 tonnellate e vetture noleggiate con conducente. 

Si ottiene dai 21 anni, se si è in possesso della patente B.

Patente CQC

Le patenti CQC sono divise in persone e merci. La patente per persone si ottiene dai 21 anni; quella merci dai 18 anni. 

Con la patente per persone si possono guidare i veicoli di categoria D1, D e/o D+E in servizio pubblico di linea o noleggio con conducente.

Con la patente per merci, quella per i camionisti per capirci, si possono guidare i veicoli di categoria C1, C e/o C+E per trasporti professionali. 

Patente CFP-ADR

Queste patenti (divise in B, A, B+esplosivi, B+radioattivi) sono necessarie per guidare veicoli abilitati al trasporto di merci pericolose.

Le capacità e le abilità di un autista

Ovviamente il requisito fondamentale per diventare un autista è essere in possesso della patente giusta per il mezzo in esame. Possono essere necessarie anche le certificazioni per viaggiare con merci pericolose, oppure con animali vivi, con preziosi, e così via. 

Nonostante questo, l’abilità alla guida non è la sola capacità necessaria per svolgere questo mestiere. Sono valutate anche: 

  1. le capacità di risoluzione dei piccoli guasti e di manutenzione ordinaria e straordinaria;
  2. la buona conoscenza delle strade e dei tragitti cittadini e non;
  3. l’affidabilità, specialmente nella gestione degli orari;
  4. la gestione dello stress, anche nel traffico più congestionato;
  5. la discrezione; 
  6. la flessibilità di orario; 
  7. la disponibilità a muoversi per trasferte anche di più giorni consecutivi.

Carriera e guadagno di un autista

In questo articolo abbiamo elencato davvero moltissime possibilità per la carriera di autista. Ovviamente, per ognuna è previsto un compenso diverso. 

Di media, lo stipendio di un autista parte dai 1200 EUR. Di solito questa cifra si raggiunge nei primissimi anni di attività, o se le proprie abilità (e le proprie patenti) non sono ancora di altissimo grado e non permettono il trasporto di molte persone o di merci particolari. 

Lo stipendio medio si aggira invece intorno ai 1500 EUR. 

A fine carriera è possibile arrivare a guadagnarne circa 2000 EUR al mese. 

Ovviamente, a tutte queste cifre vanno aggiunte le indennità per: 

  • il lavoro notturno; 
  • il lavoro nei giorni festivi, nel fine settimana o durante le festività; 
  • le trasferte, che si svolgono oltre un certo numero di chilometri dalla città di partenza o per un certo numero di giornate consecutive. 

Insomma: tra stipendio fisso e bonus, si può raggiungere un guadagno di tutto rispetto, a patto di essere in grado di sostenere ritmi di lavoro complessi e di sviluppare un’ottima tenuta allo stress e alla fatica.

Del resto, guidare per molte ore la notte o nel traffico non è facile e non si adatta a tutti gli automobilisti.  

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