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No alla violenza sulle donne

No alla violenza sulle donne, a quante manifestazioni abbiamo assistito sul tema? Quante volte politici, associazioni e cittadini hanno condannato fermamente ogni forma di violenza sulle donne?

Non abbastanza a quanto pare. La donna infatti è ancora costretta a subire episodi di violenza, in Italia e nel mondo.

In questo articolo, condanniamo ancora una volta ogni forma di violenza, dalla meno grave, come lo stalking, passando per gli episodi di violenza domestica, fino alle forme più barbare ancora oggi, purtroppo presenti in alcune aree del mondo come: le mutilazioni genitali, gli aborti selettivi, i matrimoni precoci, la prostituzione e la compravendita delle donne-schiave.

Le forme della violenza

Non c’è un solo tipo di violenza, questa può essere fisica, psicologica o entrambe. Laddove vi è una forma di violenza vengono meno i principi di uguaglianza e libertà.

I diritti delle donne nonostante siano tutelati dall’ONU, a livello comunitario, dalla Costituzione e dalle leggi, risultano ancora poco garantiti nella realtà dei fatti.

Ad esempio: il diritto alle pari opportunità, il diritto ad un’equa retribuzione tra i generi, il diritto di un’equa rappresentanza all’interno delle istituzioni.

Sono diritti che un giorno vorremmo vedere effettivamente presenti in tutto il mondo. La non presenza di questi produce un danno alla società e soprattutto alle donne.

Ma vi sono anche gli episodi di violenza, i più deprecabili che andrebbero fermati, limitati e condannati ogni giorno.

L’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sancisce che tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti, eppure solo in Italia come evidenziato dall’Istat il 31,5% delle donne tra 16 e 70 anni ha durante la propria vita subito almeno un episodio di violenza fisica.

Gli episodi di violenza subiti dalle donne sono un problema globale. Ogni stato, dal più industrializzato al più arretrato registra episodi: dalla violenza psicologica fino al femminicidio.

Basti pensare che:

Una donna su tre subisce violenza psichica, fisica o sessuale. Secondo quanto riportato da Amnesty.ch, la percentuale è del 30% in Regno Unito, del 29% in Canada, del 58% in Turchia.

Negli Stati Uniti ogni anno 700.000 donne subiscono violenza. Quasi il 15% ha meno di 17 anni. In Francia vi sono tra i 50.000 e i 90.000 stupri ogni anno. (Il dato è variabile perché molte donne non denunciano l’accaduto);

In India ogni anno stime riportano che vengono uccise quasi 15.000 donne. Molte delle quali vengono bruciate vive.

Sul pianeta terra dovrebbero esserci circa 60 milioni di donne in più, mai nate a causa degli aborti selettivi. Un esempio su tutti? La Cina, nell’ultimo censimento risultano 119 uomini ogni 100 donne, un dato assolutamente diverso dalla norma biologica (100 a 103).

Ogni anno sono quasi due milioni le donne e le bambine nel mondo costrette a prostituirsi;
Nel mondo vi sono circa 22 milioni di bambine che sono state costrette a sposarsi in età precoce con un uomo più grande.

In Africa vi sono tre milioni di donne e bambine a rischio fgm (female genital mutilation).

I luoghi del pianeta dove si registrano i maggiori casi di violenza sono L’Africa subsahariana e il Sud-est asiatico.

Elenco delle varie forme di violenza

Come abbiamo visto, non c’è limite alla violenza. Si riportano le forme di violenza più comuni in Europa.

1. Violenza psicologica

Per violenza psicologica si intendono azioni come: minacciare, offendere, disprezzare, intimorire, colpevolizzare, controllare la donna.

La violenza psicologica assume la connotazione di violenza economica quando alle suddette azioni viene privato alla donna l’accesso alle risorse economiche proprie o della famiglia.

L’Istat evidenzia che il 26,4% delle donne ha subito una violenza di tipo psicologica o economica.
La violenza viene messa in atto nel 42,3% dei casi dal partner.

2 Stalking

Il 21,5% delle donne è stata vittima di almeno un atto persecutorio o stalking. Lo stalking avviene per opera o dell’ex partner oppure per mano di altri uomini con i quali non si è avuta alcuna relazione sentimentale.

Appare minima la percentuale di episodi di stalking provocati dai colleghi o dai datori di lavoro (1,1% dei casi).

Sorprende inoltre, che quasi 8 vittime su 10, in caso di atti persecutori subiti non si rivolge alle autorità. Il 50% delle vittime ha dichiarato di essere riuscita a gestire autonomamente la situazione.

3 Violenza fisica

Come evidenziato dal report: “Questo non è amore” gli episodi di violenza di genere nell’82% dei casi avvengono all’interno delle mura domestiche per mano del partner o di un parente.

Un fenomeno che risulta essere una piaga sociale nonostante: maltrattamenti contro familiari e conviventi, atti persecutori e percosse siano tutti articoli presenti nel Codice penale.

Secondo recenti stime, sono 88 le donne che in Italia ogni giorno subiscono: maltrattamenti, stalking, violenze sessuali o percosse. Una donna ogni 15 minuti.

4. Violenza sessuale

Il più recente rapporto specifico riguardo la violenza sessuale stilato dall’Istat evidenzia che il 4,1% delle donne under 30 ha subito almeno un episodio di violenza sessuale quando minorenne.

I dati, nonostante il passare degli anni, non sembrano migliorare ed episodi di violenza estrema come gli stupri rimangono stabili. Lo stupro è commesso nell’80% dei casi da un uomo di origini italiane.

5. Femminicidio

La violenza sulle donne non ha limiti. Nel mondo e anche in Italia, si registrano anche i femminicidi.
Il femminicidio si verifica quando la donna viene uccisa per mano di un uomo spinto dalla gelosia o da un qualsiasi motivo causato dal genere della persona (l’essere donna).

Nel 2020 sono stati accertati 81 casi di femminicidio.

La crisi pandemica causata dal Covid-19 ha inoltre, accentuato il numero di femminicidi. Si registra, quindi una correlazione tra la convivenza e il rischio che avvenga un omicidio tra le mura domestiche.

Ancora una volta gli autori del reato sono: il partner nel 58,4% dei casi, l’ex compagno nel 15,3% dei casi. La restante percentuale vede responsabili i familiari (genitori o figli).

Violenza sulle donne: conseguenze

La violenza sulle donne, chiaramente, porta a gravi effetti sulla persona. Problemi che, a seconda della forma di violenza subita possono radicarsi nel soggetto per tutto il resto della propria vita.

Inoltre, la violenza oltre ad un dolore per la donna causa anche problemi di natura psicologica ai figli e ai genitori.

La violenza fisica provoca lesioni, tagli, danni agli organi interni, ossa rotte. Spesso però a provocare più dolore vi sono gli effetti conseguenti, sia a livelli psichico che fisico:

  • Asma;
  • Incubi;
  • Emicranie;
  • Problemi con il sistema immunitario;
  • Gravidanze indesiderate;
  • Malattie sessualmente trasmissibili;
  • Problemi nell’avere rapporti sessuali;
  • Problemi al cuore.

Molte donne subiscono un danno che può portare all’abuso di alcool o droghe.

Più è grave la violenza subita, più la persona può avere danni psichici a lungo termine. Come evidenziato da Women’s Health:

Disturbo post-traumatico da stress

Tipico nelle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale. Il disturbo causa tensione, nervosismo, difficoltà nel prendere sonno, problemi alla memoria.

Depressione e ansia

La depressione e ansia sono altri problemi che le donne vittime di violenza devono fronteggiare.

L’episodio subito è difficile da rimuovere e può causare danni all’umore, irascibilità e appunto depressione.

I problemi psichici e fisici hanno ripercussioni sulla vita lavorativa e sui bambini. Infatti, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti evidenzia problemi:

  • Sul lavoro: la metà delle donne vittima di violenza sessuale ha smesso di lavorare.
  • In casa: molte donne, dopo aver subito violenza domestica, abbandonano l’abitazione e i molti casi rischiano di non potersi permettere una nuova abitazione diventando senza tetto.

In conclusione, sono i numeri, spietati e incontrovertibili a delineare la situazione delle donne, non solo in Italia ma nel mondo.

Una condizione inaccettabile, che scuote gli animi e richiede profonde riflessioni e ancora più interventi volti a fermare una volta per tutte ogni episodio di violenza.

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