Errori nel Curriculum
Il Curriculum Vitae è quel documento con il quale un candidato descrive le proprie esperienze, abilità e competenze. È un biglietto da visita che per essere davvero efficace necessita di essere curato in ogni minimo dettaglio, un solo errore infatti, potrebbe compromettere la propria credibilità agli occhi di un selezionatore.
In questo blog sono presenti diversi articoli riguardo come scrivere un curriculum, ad esempio nel caso si hanno capacità ma non esperienza, o una guida riguardo come scrivere un curriculum vincente.
In questo articolo si approfondisce quali sono gli errori più comuni commessi durante la stesura di un curriculum, quali di questi evitare per non ritrovarsi scartati da una selezione. Sono forniti approfondimenti inerenti alla stesura di un curriculum in inglese, e quali aspetti considerare se un testo è rivolto all’ottenimento di un lavoro specifico come l’architetto, il bancario, l’attore e l’operaio. L’articolo si chiude riportando il primo curriculum presentato da Steve Jobs a dimostrazione che anche i migliori sbagliano.
Tabella dei contenuti
Gli errori più comuni nel curriculum
Andrew Fennel è un reclutatore di personale, fondatore di Cv writing service e autore di How to write a CV. In un articolo per il quotidiano britannico The Guardian, Fennel spiega quali sono i principali errori da evitare.
Non fare ricerche
Il primo errore si commette ancora prima di iniziare a scrivere un Cv e consiste nel dimenticare di fare adeguate ricerche. Non documentarsi sulle esigenze e sui profili ricercati da un’azienda, non consente la stesura di un testo ottimizzato per venire incontro ad una richiesta specifica. Il rischio è scrivere un curriculum basato sulle proprie impressioni che spesso equivale a presentare un testo che verrà rapidamente scartato da un recruiter. Prima di scrivere una sola parola è consigliato informarsi e compilare un elenco dei requisiti richiesti da un’azienda, in maniera tale da sapere esattamente quali sono le esperienze pregresse da sottolineare e le competenze richieste.
Non descrivere accuratamente le proprie esperienze lavorative
Un reclutatore è fortemente interessato alle esperienze maturate nel corso degli anni. Presentare un testo dalla difficile lettura e mal strutturato può scoraggiare il selezionatore. È indicato scrivere un testo chiaro e conciso, che contenga per ogni esperienza passata una descrizione dell’azienda, il ruolo ricoperto, le mansioni svolte e i risultati raggiunti. Quest’ultimo aspetto in particolare è bene non tralasciarlo. Un recruiter infatti, non riterrà utile un semplice elenco dei ruoli ricoperti in passato se non accompagnati da una dimostrazione sugli obiettivi portati a termine.
Utilizzare espressioni generiche e abusate
Frasi quali: predisposizione al lavoro di gruppo o abilità nelle relazioni sociali, sebbene possano sembrare ad effetto, sono dannose per un Cv. Un selezionatore è infatti abituato a leggere frasi del genere e non ne rimarrà impressionato. È consigliato riportare esempi concreti che hanno richiesto l’uso di una o più particolari skills.
Troppe informazioni
I selezionatori delle risorse umane ogni giorno ricevono e analizzano decine di curricula. Spesso hanno scadenze da rispettare e il dover perdere più del tempo necessario nell’analisi potrebbe scoraggiarne la lettura. È indicato essere concisi nella stesura di un curriculum tralasciando i dettagli non rilevanti.
Periodi di inattività inspiegabili
Trascorrere un periodo da disoccupati o inoccupati non è necessariamente un aspetto negativo. Tuttavia, è bene indicare come si è impiegato il tempo in quel periodo. Un curriculum che presenta anni in bianco, nel quale non è specificata alcuna mansione, non è un buon biglietto di presentazione. È bene lasciar trasparire un atteggiamento proattivo anche durante un periodo di inattività.
Mentire
Scrivere di esperienze fittizie o gonfiare i risultati ottenuti non è una scelta felice. Anche se un curriculum denso di successi può impressionare il reclutatore, sarà poi difficile in sede di colloquio nascondere le proprie mancanze.
Pensare che sia sufficiente un Cv universale per ogni posizione lavorativa
Ogni lavoro è differente da un altro. Per questo motivo anche il curriculum da presentare deve essere diverso a seconda del settore a cui si invia la richiesta. L’ideale sarebbe preparare un curriculum e una lettera di presentazione diversa per ogni attività e settore. Sebbene il procedimento sia laborioso, i risultati potrebbero compensare gli sforzi. Far notare che si è informati riguardo la mission e la vision aziendale, è sicuramente un aspetto sul quale puntare per fare colpo sul selezionatore.
Quali gli errori da evitare
Errori grammaticali
Un curriculum contenente errori grammaticali e di sintassi è un pessimo biglietto da visita che può mettere in secondo piano le esperienze maturate e le abilità trasversali o acquisite. Secondo un sondaggio sul mondo della lavoro, riportato dal Daily Telegraph, l’81% dei curricula contiene errori di ortografia e grammatica.
Curriculum vuoto
Se scrivere troppe informazioni è sbagliato allo stesso modo lo è scriverne troppe poche. Un curriculum scarno di contenuti non ha molte possibilità di essere preso in considerazione. È bene indicare senza dilungarsi tutte le esperienze maturate, comprese quelle che possono non sembrare attinenti con la posizione ricercate. Per esempio, possono essere inserite le attività di volontariato e gli impieghi occasionali svolti.
Foto informale o impropria
La foto in un curriculum è un aspetto spesso sottovalutato. In realtà essendo un requisito positivamente valutato in alcune culture e negativamente valutato in altre, è indicato dedicarci la giusta attenzione. In generale il consiglio è di inserire una foto formale e a colori.
Un curriculum troppo originale
Il formato da utilizzare per un curriculum in generale non ammette caratteri fantasiosi, ghirigori, disegni o colori. Fatta eccezioni per particolari posizioni creative, un curriculum contenente le suddette caratteristiche non è professionale e non verrà valutato positivamente.
Il curriculum strappa lacrime
Per quanto possa sembrare uno scherzo, non è raro per un selezionatore imbattersi in un curriculum contenente disagi esistenziali e suppliche. Cercare di impietosire un’azienda, per quanto l’esigenza di trovare un lavoro sia reale, in genere non è una buona strada da percorrere. I datori di lavoro infatti non sono molto propensi nel portare ulteriori problemi all’interno della propria attività.
Un curriculum presuntuoso
Far trasparire che si possiede un’esperienza fin troppo sviluppata per una particolare posizione e lasciar intendere che le proprie competenze dovranno essere ben remunerate, non aumenta le possibilità di essere contattati per un colloquio. Allo stesso modo il dettare le condizioni, quali la disponibilità a lavorare solo in determinati giorni o orari, può scoraggiare un’azienda. La disponibilità e la flessibilità sono infatti due aspetti basilari su cui puntare nella stesura di un curriculum vincente.
Non prestare attenzione alle parole chiave
La possibilità di inviare il proprio curriculum direttamente online è una prassi sempre più diffusa. A tal proposito è bene considerare che spesso le aziende utilizzano software dedicati alla ricerca di alcune parole chiave, determinanti per la posizione ricercata. È un processo che avviene precedentemente alla lettura del Cv, omettere quindi quelle parole che descrivono le abilità e concetti propri di un settore, può portare già in sede preliminare a vedersi cestinata la propria candidatura.
Includere informazioni confidenziali
Sono molte le posizioni soprattutto dirigenziali che necessitano di rispettare un patto sulla riservatezza riguardo le informazioni sensibili cui si viene a conoscenza durante il periodo trascorso all’interno dell’azienda. Tuttavia, molti candidati al fine di mettersi in mostra tendono a non rispettare gli accordi stipulati in precedenza, scrivendo di informazioni riservate sul proprio Cv. Un atteggiamento questo che potrebbe essere valutato negativamente, in quanto l’azienda per cui si presenta la candidatura potrebbe pensare in futuro di vedersi a sua volta divulgate le proprie informazioni.
Stampare il curriculum con facendo attenzione alla qualità
Quando si ha la possibilità di consegnare il curriculum a mano, ad esempio durante un rectruiting day, è consigliato fare attenzione alla qualità della stampa e della carta. Piuttosto che affidarsi ad una vecchia stampante presente in casa, rivolgersi ad una stamperia può essere una piccola ma determinante attenzione.
Scrivere un curriculum a seconda della professione
Il fatto che non tutte le professioni sono uguali implica alcune accortezze da seguire a seconda del tipo di lavoro per cui si invia la richiesta. In questo capitolo si forniscono i punti principali da considerare in un curriculum rivolto all’ottenimento di un lavoro come architetto, come attore, come bancario e come operaio.
Curriculum per la professione di architetto
Quando si scrive un curriculum per una posizione professionale specifica come quella di un architetto, può essere buona prassi tenere presente quali sono le convenzioni riconosciute e specifiche dell’attività. Nell’inviare la propria candidatura il consiglio è allegare un portfolio, un documento che al suo interno contiene una selezione dei lavori svolti, utile nel fornire subito una prova pratica delle proprie competenze. Avere questa possibilità rappresenta un vantaggio da sfruttare, in quanto non in tutte le professioni è possibile presentare un documento che dimostri cosa si è in grado di fare. Omettere un portfolio potrebbe essere un errore imperdonabile.
Curriculum per lavorare in banca
Sono molti e diversificati i profili ricercati da una banca. Tra gli altri ci sono consulenti e promotori finanziari, operatori di sportello e addetti alla clientela. Inoltre, sono disponibili ruoli che richiedono un curriculum con comprovata esperienza nel settore, tra cui le professioni di credit manager, responsabile marketing, direttore o vicedirettore. Per questo tipo di lavoro è assolutamente consigliata una lettera di presentazione efficace oltre che una solida referenza. Per lavorare in banca, in genere non è previsto un concorso, la tendenza in Italia, è seguire le indicazioni di un dirigente.
Curriculum di un attore
Stilare un curriculum per intraprendere la carriera di attore o attrice significa lavorare ad un documento chiaro e schematico di massimo due pagine. Gli aspetti da segnalare devono rimanere nell’ambito dell’istruzione e della formazione artistica acquisita, devono essere messe in evidenza le esperienze lavorative maturate nei settori del teatro, della televisione e del cinema. Particolare importanza è dedicata alla capacità di parlare lingue straniere e dialetti, due capacità che rendono un attore versatile e appetibile. Infine, è utile specificare le proprie passioni e interessi attinenti alla professione quali a titolo di esempio la musica, la storia, il ballo e l’arte.
Curriculum di un operaio
Lavorare in fabbrica è un termine generico che include molteplici occupazioni. Un curriculum che si rispetti, rivolto ad attirare l’interesse di un selezionatore, deve in primo luogo essere chiaro riguardo il ruolo per cui si è inviata la richiesta. È assolutamente necessario specificare quali utensili e macchinari si è in grado di utilizzare, e quali corsi di formazione e patenti si hanno a riprova. Spesso le fabbriche sono alla ricerca di profili specifici, omettere di possedere un particolare patentino può essere motivo di insuccesso.
Quali errori non fare durante la stesura di un curriculum in inglese
Lavorare all’estero è un’esperienza desiderata da molti giovani. In particolare, Londra è una meta particolarmente ambita. Quali sono gli errori più comuni commessi nello scrivere un curriculum in inglese?
In generale sono valide tutte le regole fin ora descritte, in particolare un curriculum non deve essere lungo più di due pagine, deve essere chiaro e conciso evitando frasi ed espressioni banali. È bene ricordare altresì che la cultura anglosassone valuta positivamente le qualità legate alla personalità e l’intelligenza emotiva.
Le regole da rispettare per un curriculum idoneo agli standard britannici sono:
Non copiare online le espressioni più utilizzate
Così come in Italia esistono espressioni ormai abusate per descrivere le proprie abilità e competenze, lo stesso avviene in Inghilterra. I reclutatori riconoscono immediatamente quando un curriculum include troppe informazioni copiate online o viceversa quando è stato scritto di proprio pugno.
Non utilizzare i traduttori automatici
I servizi di traduzione automatica presenti online non sono attendibili e non sono in grado di tradurre al 100% un concetto. Un testo scritto in italiano e tradotto in inglese offre risultati scadenti, al massimo in grado di provocare una risata al selezionatore.
Non italianizzare i vocaboli
Parole quale instruction e formation in inglese hanno un significato specifico. Instruction non descrive l’istruzione conseguita durante la scuola e l’università, ma è un termine proprio del linguaggio informatico, formation non indica la formazione ricevuta, ma rappresenta le operazioni per formare un oggetto o in generale i processi di formazione.
Scrivere di aver frequentato uno stage
In italiano utilizziamo il termine stage per indicare un periodo in genere breve, dedicato alla formazione. In inglese il termine significa palcoscenico. Per indicare un periodo di apprendimento in un’azienda si utilizzano le espressioni work placement o internship.
Non inserire una descrizione personale
Nel Regno Unito la prassi è quella di inserire un riassunto all’inizio che indichi competenze ed esperienze personali. Uno schema introduttivo utile per un recruiter al fine di valutare rapidamente se il profilo è idoneo oppure no, prima di iniziare la lettura dettagliata.
Utilizzare formule non universalmente riconosciute per indicare la conoscenza dell’inglese
Scrivere in un curriculum di avere un livello di inglese B1, B2, o C1 per un reclutatore che non lavora in Europa sono lettere e numeri che non hanno un significato specifico. È un’informazione utile solo a confondere il lettore. La regola generale è essere chiari riguardo il come e il dove si sono conseguite le conoscenze.
Inserire una foto
In Inghilterra se non espressamente richiesto non bisogna allegare una foto. Questo aspetto è legato alla cultura anglosassone che pone l’accento su ciò che si è in grado di fare piuttosto che come si appare. Le poche attività che richiedono una foto sono specifiche per professioni quali il modello o la modella, o l’assistente di volo.
Inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati personali
Acconsentire al trattamento dei dati privati è una legge valida nel territorio italiano. Se si invia un curriculum in inglese ad un’azienda italiana è consigliabile includere l’autorizzazione, diversamente è bene evitare per non creare confusione.
Fare attenzione alle date
Un reclutatore pone molta attenzione alle mansioni svolte durante la propria carriera lavorativa. Scrivere un curriculum in inglese necessita di un’attenzione in più quando si scrivono le date. Al contrario rispetto a quanto avviene in Italia, la data in inglese segue la forma mese/giorno/anno e non giorno/mese/anno. Inoltre, specificare un giorno preciso è considerato un dettaglio eccessivo.
Far rileggere un curriculum ad un esperto
Gli errori grammaticali e di sintassi sono negativamente valutati in Italia, a maggior ragione ciò avviene all’estero. Un selezionatore difficilmente prenderà in considerazione una candidatura nella quale si evince una scarsa conoscenza della lingua. A meno che non si conosca alla perfezione l’inglese, è indicato far leggere e correggere il curriculum ad un esperto.
Il curriculum pieno di errori di un giovane Steve Jobs
Scrivere un curriculum pieno di errori è un’esperienza che non preclude la possibilità di rifarsi e ottenere successo. L’esempio più emblematico è quello di Steve Jobs. Il cofondatore di Apple Inc. prematuramente scomparso nell’ottobre del 2011, divenuto famoso per aver ideato prodotti di successo quali Macintosh, iMac, iPod, Iphone e Ipad, nel 1973 cercava lavoro, il curriculum da lui scritto, oggi sarebbe stato rapidamente scartato a causa della presenza di errori macroscopici.
Il curriculum del giovane Steve Jobs, battuto all’asta nel marzo 2018 per ben 174.757 USD, presentava errori che si fa fatica a credere, quali: l’iniziale del cognome scritta con la lettera minuscola, la risposta “nessuno” alla voce telefono, la risposta “sì” alla voce patente di guida. Inoltre, alla domanda inerente alla possibilità di utilizzare un mezzo di trasporto proprio, la risposta è stata “possibile, ma non probabile”. Tra le competenze elencate figurano i computer, i calcolatori, il design e la tecnologia.
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