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Professione Geometra

Il geometra è una figura ormai storica nel panorama lavorativo italiano, ma che negli anni ha continuato ad evolversi ed è proprio in questi tempi al centro di vari cambiamenti riguardo il percorso formativo a cui sono chiamati gli aspiranti geometri. È in discussione in Parlamento un disegno di legge secondo il quale accedere alla professione di geometra si deve ottenere uno specifico diploma di laurea (triennale) rilasciato da un’università, al termine di uno specifico corso di laurea professionalizzante. Il corso di laurea sarà abilitante: l’esame finale di laurea avrà valore di esame di abilitazione alla professione di geometra. La previsione è che dal 2025 l’esame di abilitazione sarà soppresso, e fino ad allora sarà previsto un periodo di transizione per cui saranno ancora valide le abilitazioni conseguite con il percorso classico. Vediamo nello specifico in cosa consiste il percorso formativo attuale per diventare geometri. 

Chi è il geometra 

ll geometra è una figura professionale che opera nell’ambito dell’edilizia e della topografia, occupandosi di una serie di mansioni anche molto diverse tra loro. Può occuparsi di misurare, valutare e progettare opere pubbliche o private di modesta entità (a differenza di un architettò che non ha particolari limitazioni riguardo alle dimensioni degli immobili che può progettare) in muratura portante fino a 3 piani fuori terra, così come può progettare opere di modesta entità in cemento armato. I compiti di un geometra possono comprendere l’assunzione della carica di direttore dei lavori in un cantiere edile, la stima e la misurazione di diversi tipi e generi di beni immobili, anche in ambito rurale, attraverso l’utilizzo di strumentazioni di rilevamento topografico. Inoltre si può anche dedicare a tracciare le strade, prima che vengano messe in opera, oppure alla divisione di aree urbane. Ancora, può occuparsi anche di valutare e stimare il valore e i danni subiti dalle colture agricole, dai fondi rustici e dalle aree urbane, e di conseguenza dello svolgimento delle pratiche burocratiche che comportano queste attività. 

L’istituzione della professione del geometra risale addirittura al regio decreto 274 del 1929 (che ha visto successivamente delle modifiche introdotte dalla legge 75 del 7 marzo 1985), per andare incontro all’urgente bisogno dell’Italia del tempo di valutare e ordinare tutto il suo grandissimo patrimonio rurale. Con il passare del tempo, questa professione si è progressivamente modificata, soprattutto per effetto dell’urbanizzazione sempre crescente che richiedeva servizi sempre più diversi. In questa maniera i compiti e le mansioni del geometra si sono allargati, comprendendo anche attività che riguardano la salvaguardia del territorio e la sostenibilità ambientale, nel contesto degli interventi edili e infrastrutturali. 

 Il geometra può ricoprire vari ruoli: può essere dipendente in un’impresa edile, così come anche esserne titolare, ma può anche seercitare la libera professione, attraverso l’apertura di una partita Iva. Può trovare lavoro come impiegato nel settore pubblico, nel ruolo, per esempio, di impiegato catastale, presso gli uffici comunali adibiti a queste funzioni oppure presso l’Agenzia delle Entrate. 

Il percorso di studi di un geometra permette di acquisire competenze tali per cui è in grado di effettuare operazioni di stima sulla proprietà privata, che sia costruita o meno, sia in superficie che per quanto riguarda il sottosuolo. Può lavorare anche nel settore urbanistico, nella direzione dei lavori e nella sicurezza. La sua preparazione comprende anche degli elementi che gli permettono di approcciarsi agli impianti idrici e fognari e possiede conoscenze sui vari materiali da costruzione, compreso il cemento armato. Un geometra lavora principalmente nell’ambito della progettazione edilizia ed impiantistica riguardo ai beni immobili, ma con la sua preparazione arriva a possedere anche una certa competenza riguardo ai diritti reali di godimento. La sua competenza è specialistica e comprende anche materie tecniche, topografiche, giuridiche, fiscali, economiche, beni agricoli e sociali. 

I compiti che deve svolgere un bravo geometra sono diversi. Infatti, una volta conseguita l’abilitazione per entrare nell’albo, il geometra deve essere in grado di: 

  • Gestire un cantiere, sia pubblico, sia privato; 
  • Svolgere attività di certificazione normativa in diversi ambiti; 
  • Svolgere attività di progettazione in ambito rurale, civile e industriale; 
  • Svolgere attività di rivelazione del territorio e delle strutture edilizie esistenti; 
  • Svolgere un’attività di mediatore nei procedimenti della mediazione civile che sono obbligatori per risolvere delle controversie negli ambiti definiti dalla legge; 
  • Svolgere attività amministrative del patrimonio edilizio; 
  • Svolgere attività di consulenza complementare nel settore della fiscalità e tributi nelle attività edilizie e nella gestione di patrimoni immobiliari; 
  • Svolgere funzioni tecniche ed amministrative alla filiera del mondo delle costruzioni. 

Come si diventa geometri 

L’abilitazione alla professione di geometra si ottiene attraverso il superamento di un Esame di Stato, che garantisce il diritto di svolgere la professione in Italia ma non solo, essendo riconosciuto anche in tutti gli altri Stati membri dell’Unione Europea. Per essere ammessi all’esame, bisogna aver seguito un percorso formativo tra i seguenti: 

  • frequenza e ottenimento del diploma presso un Istituto Tecnico Settore Tecnologico Indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT);
  • svolgimento di un periodo pari a 18 mesi di attività tecnica subordinata, nell’ambito dei contesti previsti dalla legge, o in alternativa svolgimento di un periodo di praticantato, sempre di 18 messi, presso uno studio di un periodo di pari lunghezza di praticantato presso lo studio di un geometra, di un ingegnere, o di un architetto, che devono risultare iscritti presso i rispettivi Albi professionali;
  • frequenza con profitto di un un Corso di Formazione per un periodo non superiore a 6 mesi, che sia stato autorizzato dal Consiglio Nazionale dei Geometri;
  • frequenza con profitto di un Corso di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, che sia coerente con le varie attività professionali che sono previste dall’Albo, della durata di 24 mesi (ovvero 4 semestri);
  • conseguimento di un titolo universitario (diploma di laurea, laurea triennale oppure magistrale) in un Corso di Studio tra uno dei seguenti: Ingegneria edile, Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale, Architettura, Agraria, oppure in Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, a patto che il percorso di studi sia coerente con la professione di geometra;

Dopo che si è completato un percorso formativo tra quelli elencati, il geometra può essere iscritto all’Albo dei Geometri e dei Geometri Laureati, e avere quindi la possibilità di esercitare la professione. 

In tempi recenti è stato proposto che venga creato un percorso universitario specifico, che diventerebbe necessario ai fini dell’acquisizione del titolo. 

Istituto Tecnico Settore Tecnologico Indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio 

Noto anche come Istituto Tecnico per Geometri prima del 2010, anno in cui è entrata in vigore la riforma scolastica che l’ha ribattezzato come istituto tecnico settore tecnologico indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio, normalmente abbreviato in CAT.

Nel CAT vengono studiate discipline che permettono agli studenti di acquisire quelle competenze necessarie per ricoprire il ruolo di geometra professionista, sia in Italia che all’estero.

Il percorso del CAT è strutturato in due bienni, a cui segue un quinto anno. Nel primo biennio si affrontano gli insegnamenti di base (italiano, diritto, storia, geografia, matematica e lingua straniera) oltre alcune materie tecnico- scientifiche come chimica, fisica e disegno tecnico. Una volta entrati nel secondo biennio, così come nell’ultimo anno, aumenta lo studio di materie specialistiche come estimo, topografia e scienza delle costruzioni. Viene data molta importanza alle lezioni in laboratorio, con la possibilità di svolgere stage. I ragazzi possono partecipare al programma alternanza scuola – lavoro, per andare a conoscere da vicino la realtà degli studi professionali, delle aziende e degli enti pubblici e capire meglio quali sono le competenze da sviluppare per trovare lavoro nell’ambito che più li interessa. L’istruzione tecnica del CAT rende in grado di coniugare il sapere con il saper fare, dando quindi agli studenti le competenze che necessitano per entrare immediatamente nel mondo del lavoro. 

Tutti i diversi ambiti della produzione, al giorno d’oggi, devono adattarsi in maniera rapida ai continui mutamenti della società. Il settore delle costruzioni è alla continua ricerca di competenze e profili quanto più specifichi, visto lo scenario sempre più competitivo e complesso. Uno studente che si è diplomato al CAT deve possedere delle conoscenze adatte ad affacciarsi in questo scenario, fornitegli da un piano di studi strutturato in maniera da offrire le migliori competenze per affrontare i mutamenti strutturali che stanno interessando diversi settori, come ad esempio: 

  • La salvaguardia paesaggistica e del territorio; 
  • La riduzione dei consumi energetici; 
  • La rigenerazione strutturale ed architettonica degli edifici esistenti; 
  • L’utilizzo delle fonti energetiche; 
  • La gestione e la sicurezza nei cantieri edili. 

In questi nuovi ambiti, che si affiancano a quelli tradizionalemente di competenza del geometra, risiedono le nuove e crescenti possibilità di ingresso nel mondo del lavoro che può sfruttare un futuro diplomato del CAT. In questo settore c’è sempre più bisogno di professionisti che posseggano competenze aggiornate e che siano in grado di intervenire con flessibilità. Il diplomato del CAT è una figura aggiornata sulle moderne tecniche di costruzione, in grado di operare con i mezzi informatici più recenti e che sia in possesso della conoscenza dei vari aspetti normativi ed economici necessari per svolgere il proprio lavoro mantenendo un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente.

Istituti Tecnici Superiori (ITS) 

Gli Istituti Tecnici Superiori sono scuole che si focalizzano principalmente sulla formazione che formano tecnici altamente specializzati in quelle aree tecnologiche che sono ritenute strategiche nell’ambito della competitività e dello sviluppo economico. Si snodano attraverso un percorso di studi di 4 semestri per una durata totale che può andare dalle 1.800 alle 2.000 ore, con la possibilità di prolungare anche a 6 semestri. Al completamento di questo percorso si arriva a conseguire il Diploma di Tecnico Superiore. 

Gli studi affrontano tematiche quali: 

  • Mobilità sostenibile;
  • Efficienza energetica;
  • Tecnologie innovative per la qualità della vita;
  • Tecnologie innovative per il Made in Italy;
  • Nuove tecnologie per i beni e le attività culturali;
  • Tecnologia applicata all’informazione e alla comunicazione. 

Per accedervi bisogna possedere un diploma di scuola secondaria superiore oppure provenire dall’ambito della formazione professionale e del mondo del lavoro. Nel secondo caso bisognerà prima accedere sostenere delle verifiche delle proprie competenze. Una volta completato il percorso di studi si può accedere all’esame di Stato che consente di essere abilitati alla libera professione. 

Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) 

La frequenza di un percorso IFTS consente di formarsi come una figura professionale che si orienta verso il lavoro nel campo dei servizi, dei settori produttivi e degli Enti locali che hanno a che fare con l’innovazione tecnologica e con i mercati sempre più globalizzati.

Questi percorsi formativi sono ideati tenendo conto della programmazione economica regionale di formazione. Si articolano su un tempo che raggiuntge le 800-1.000 ore, strutturate in 2 semestri. Una volta completato il percorso, si ottiene un Certificato di Specializzazione Tecnica Superiore. 

Per potere frequentare un IFTS bisogna essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore oppure di un diploma professionale quadriennale. L’accesso è consentito anche a chi è stato ammesso al quinto anno del liceo e a chi non possiede il diploma di istruzione secondaria superiore, in seguito ad una verifica delle competenze acquisite precedentemente nel proprio cammini di formazione e istruzione.

Completato il percorso di formazione, bisogna effettuare un tirocinio di 9 mesi per raggiungere i 18 mesi che la norma indica come necessari per accedere all’esame di Stato per l’abilitazione alla libera professione. 

Corsi di Laurea 

Se ci si è diplomati al CAT è possibile iscriversi a numerosi corsi di laurea. Per potersi presentare all’esame di Stato per la libera professione senza dover effettuare obbligatoriamente il periodo di tirocinio è possibile scegliere tra questi percorsi universitari: 

Diplomi universitari 

  • Ingegneria; 
  • Edilizia; 
  • Sistemi informativi territoriali. 

Lauree triennali 

  • Ingegneria civile e ambientale (L-7);
  • Scienze dell’architettura (L-17); 
  • Scienze e tecniche dell’edilizia (L-23); 
  • Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale (L- 21 –); 

Sviluppo professionale 

Lavoro dipendente  

I diplomati del CAT, senza abilitazione alla professione, possono scegliere la strada del lavoro dipendente, nel settore privato ma anche in quello pubblico. 

Per esempio, nel settore privato possono essere impiegati in: 

  • Studi di progettazione; 
  • Imprese edili; 
  • Studi di amministratori di condominio
  • Uffici tecnici di istituti di credito; 
  • Uffici tecnici di compagnie di assicurazioni; 
  • Aziende di servizi energetici; 
  • Aziende di comunicazioni; 
  • Strutture di produzione e vendita di arredamento; 
  • Agenzie immobiliari;

Nel settore pubblico, i diplomati sono richiesti in: 

  • Uffici tecnici comunali e di altri Enti locali; 
  • Agenzia del Territorio; 
  • Pubblica Amministrazione; 
  • Agenzie Sanitarie Locali (ASL); 
  • Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA). 

Libera professione 

In genere il geometra punta sempre ad intraprendere la libera professione. Per potere esercitare, un diplomato al CAT deve prima intraprendere periodo di tirocinio della durata di 18 mesi, da svolgersi presso uno studio professionale a scelta che può essere di un geometra, di un ingegnere o di un architetto, dopodiché può essere ammesso all’esame di Stato per l’abilitazione alla libera professione. 

In tempi più recenti la legge ha consentito che un’attività di lavoro subordinato, che sia regolata da un contratto a tempo determinato o indeterminato, possa essere considerata alla pari del periodo di tirocinio. 

Una volta ottenuta l’abilitazione il geometra può lavorare negli ambiti di: 

  • Progettazione in ambito civile, rurale o industriale; 
  • Attività di gestione di cantiere (direzione lavori, contabilità lavori, preventivazione e altro), sia in ambito pubblico che privato ; 
  • Rilevazioni del territorio e delle strutture edilizie esistenti (accatastamenti e rilievi topografici); 
  • Funzioni amministrative e tecniche, nell’ambito delle costruzioni (stime, perizie legali e assicurative, valutazioni immobiliari, consulenze del giudice e altro); 
  • Certificazione a norma in diversi ambiti, come prevenzione degli incendi o sicurezza nei cantieri, per esempio; 
  • Amministrazione di patrimoni edilizi, ad esempio la gestione immobiliare o l’amministrazione condominiale; 
  • Mediazione civile, attività resa obbligatoria nell’ambito di determinate controversie identificate dalla legge quali successioni ereditarie, diritti reali, condominio, locazione e altre ancora; 
  • Consulenza complementare negli ambiti di fiscalità e tributi, nella gestione dei patrimoni immobiliari e nelle attività edilizie. 

L’iter da intraprendere per diventare geometri, rispetto ad altre professioni, è decisamente più corto, ma non per questo significa che sia una strada in discesa. Riuscire a trovare clienti non è una cosa scontata, e spesso i giovani geometri sono costretti a consociarsi, oppure a passare anni lavorando all’interno degli studi intitolati a professionisti anziani con maggiore esperienza. Attualmente è possibile trovare alcune risorse online, come il portale di iscrizione dei geometri, che offrono ai professionisti del settore di mettersi in mostra, anche se giovani e con poca esperienze. Attraverso questi strumenti è anche possibile ricevere aggiornamenti sulle novità che interessano il settore settore. 

Nonostante non sia necessario seguire un lungo percorso di formazione per diventare geometri, una volta ottenuto il titolo ed essersi iscritti al Collegio dei Geometri diventa importante aumentare le proprie competenze, attraverso la frequenza di alcuni corsi specializzanti. Grazie a questi corsi ci sono geometri che si sono specializzati nel progettare strutture particolari, oppure che hanno ottenuto l’abilitazione per effettuare certificazioni energetiche. Frequentare regolarmente dei corsi di aggiornamento rende possibile poter operare su ambiti maggiori, e di conseguenza essere un geometra che può pescare in un numero maggiore di clienti.

Quanto guadagna un geometra dipendente? 

Il geometra può lavorare in diversi modi. Può infatti esercitare la professione presso lo studio di un altro professionista, oppure all’interno del comune, ma può anche lavorare in cantiere oppure essere un libero professionista. Nel primo caso, ossia un geometra dipendente che decide di svolgere il suo lavoro in un comune, può arrivare a guadagnare uno stipendio minimo di circa 1200 euro al mese, anche se, almeno all’inizio, potrebbe dover svolgere delle mansioni che non gli spettano.  Un geometra che decide invece di affidarsi ad uno studio per fare un praticantato guadagnerà uno stipendio molto più basso di questo. Di solito si tratta di una cifra estremamente bassa che si aggira attorno ai 400-500 euro ma che è destinata a crescere in base all’esperienza e agli anni di gavetta. 

Quanto guadagna un geometra in cantiere? 

Anche nel caso del geometra che lavora in cantiere, così come accade per la maggior parte delle professioni lavorative, lo stipendio potrebbe essere basso all’inizio ma, con il passare degli anni e, quindi, accumulando esperienza, il guadagno tende sempre ad aumentare. Se hai intenzione di svolgere la professione del geometra nel cantiere devi però tenere a mente che in questi casi serve una figura attenta, allo stesso tempo affidabile e disposta a lavorare anche oltre gli orari lavorativi. Parliamo comunque di uno stipendio sicuramente più alto rispetto a quello che si percepisce nel caso di un geometra dipendente. Si tratta infatti di un compenso economico che oscilla tra i 900 euro e i 1600 euro, ma che può aumentare anche fino a 1800 euro. 

Quanto guadagna un geometra che lavora come libero professionista? 

Prima di arrivare a guadagnare degli stipendi dignitosi come geometra professionista bisogna affermarsi nel settore, farsi una certa fama, grazie soprattutto al passaparola dei clienti. Nell’ambito dei geometri che lavorano come liberi professionisti si trova tanta concorrenza e, giustamente i più esperti tendono anche a comportarsi come dei padroni. Tuttavia quella del libero professionista ha sicuramente diversi vantaggi, primo tra tutti è proprio l’indipendenza e la possibilità di arrivare a guadagnare molto di più rispetto alle classi che abbiamo preso in esame nei paragrafi precedenti. In linea di massima possiamo dire che lo stipendio di un geometra che lavora come libero professionista, ossia in uno studio proprio, si aggira attorno a cifre molto più alte rispetto a quelle di cui abbiamo parlato fino ad ora. Stiamo parlando di uno stipendio che arriva fino a 4000 euro netti al mese. 

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