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Innovare la propria carriera

Innovare la propria carriera lavorativa può essere una scelta dettata da esigenze diverse. Un libero professionista, ad esempio potrebbe rendersi conto che il suo lavoro non è più al passo con i tempi, sentendo l’esigenza di cambiare qualcosa. Un sentimento quest’ultimo che può riguardare altresì un lavoratore dipendente, spinto magari dalla volontà di nuovi sbocchi professionali. Innovazione, competitività e produttività sono dei punti fermi per il mercato del lavoro, gli sconvolgimenti in atto inoltre, spingono verso un ripensamento indipendentemente dal settore di appartenenza.

In questo articolo si forniscono gli strumenti necessari e utili al fine di innovare la propria carriera, come trovare nuovi stimoli, come sviluppare nuove competenze con uno sguardo rivolto a come cambierà il lavoro nel futuro.

L’impatto della tecnologia sul mondo del lavoro

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il 20 gennaio 2020 ha organizzato la “Giornata della Digitalizzazione: Innovazione e Lavoro, l’Italia è pronta alla sfida?”. All’iniziativa hanno partecipato tra gli altri, la Ministra del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo, la Ministra per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Grazia Strano, la Direttrice Generale dei sistemi informativi, dell’innovazione tecnologica, monitoraggio dati e della comunicazione, alcuni rappresentanti del settore privato che lavorano a stretto contatto con la pubblica amministrazione e cariche dirigenziali.

Il tema principale affrontato è stato quello di “trovare un raccordo tra il mondo del lavoro e le competenze dei cittadini”.

Dalla conferenza si evince come è e sarà sempre più “la tecnologia a guidare il modo di lavorare, comunicare e pensare”, così afferma nel suo intervento Gianluca Di Cicco partner Deloitte.

Per innovare una carriera lavorativa, appare evidente tenere in considerazione quali sono gli scenari attuali; “la rivoluzione digitale non è solo tecnica, ma sociale e antropologica”, dichiara Tiziano Treu, Presidente CNEL.

Come rinnovare il proprio lavoro

Da dove partire per restare a passo con il mondo del lavoro? A questa domanda risponde Anne Holub, una scrittrice ed editrice specializzata in tematiche digitali, in un articolo per PayScale.

Mettere in ordine la propria scrivania

Prima di fare qualsiasi passo è utile riordinare la scrivania e le idee. Nel fare pulizia potrebbero riaffiorare vecchi progetti e appunti, abbandonati per mancanza di tempo. Riprenderli in mano può essere un buon inizio al fine di rivalutare le potenzialità di tutti i progetti ideati negli ultimi anni.

Aggiornare il curriculum

Con il passare degli anni le nuove competenze acquisite devono essere aggiornate sul curriculum. Innovare la propria carriera, significa rimettersi in gioco, in un mercato del lavoro che considera positivamente esperienze, risultati, e successi raggiunti negli anni.

Prendersi una pausa

Può essere utile prendersi qualche giorno per riflettere sul proprio lavoro esplorando le nuove opportunità che la rete propone. Una ricerca meticolosa può portare a scoprire nuove strade da percorrere. È altresì utile confrontarsi con un amico o un mentore riguardo le nuove idee e progetti.

Quando si ha un’opportunità di confronto con persone dall’alto profilo professionale è un’occasione da non lasciarsi sfuggire, queste figure possono aiutare nel gestire le sfide e fornire utili consigli per ottenere il supporto finanziario di cui si ha bisogno, sostiene Bianca Miller Cole per la rivista Forbes.

Imparare qualcosa di nuovo

Apprendere nuove nozioni attraverso corsi online e conseguire certificazioni è un buon modo per innovare il proprio lavoro. Tra le necessità più richieste dal mercato del lavoro ci sono:

Conoscenza delle lingue: studiare una nuova lingua non solo arricchisce il curriculum ma è anche un ottimo modo per tenere la mente allenata.

Studiare le tecnologie emergenti: in futuro si farà sempre più uso di robot. Conoscere e saper maneggiare i processi legati all’intelligenza artificiale è un ottimo modo per stare un passo avanti e sviluppare conoscenze all’avanguardia.

Sostiene John Coleman di Harvard Business Review: “Coloro che si dedicano all’apprendimento sono quasi sempre più felici e socialmente e professionalmente più coinvolgenti, rispetto coloro che non lo fanno”.

Uscire dalla solita routine

La diffusione delle forme di lavoro agile o Smart Work, possono portare un distacco tra la vita reale e il mondo digitale. Per evitare di trascorrere lunghi periodi a casa, un consiglio è quello di sperimentare nuovi posti da dove poter lavorare quali ad esempio una caffetteria, una biblioteca o un parco. Una soluzione altresì percorribile è quella di affittare uno spazio in un co-working, un’idea che permette sia di lavorare, sia di stabilire nuove relazioni sociali e contatti lavorativi.

Trovare nuovi stimoli al lavoro

Al giorno d’oggi il mondo del lavoro è in una fase di passaggio, alcune persone sono ancora legate ad una concezione del lavoro sempre più desueta, secondo la quale un lavoratore svolge la medesima attività, nel medesimo ufficio per l’intera durata della propria carriera lavorativa. Altre persone invece, cambiano spesso lavoro e interessi, alla continua ricerca di occasioni e opportunità.

Innovare la propria carriera lavorativa può essere un’esigenza dettata da un calo di motivazione verso il solito vecchio lavoro, tuttavia può costituire un freno la paura di abbandonare un posto sicuro e rimettersi in gioco.

In un articolo per la rivista economica Forbes si indaga come rinnovare la propria motivazione sul posto di lavoro, così da avere la spinta necessaria per un avanzamento di carriera.

Chiedersi quali sono le novità all’interno dell’azienda

Ogni azienda è sempre alla ricerca di una novità, un atteggiamento proattivo verso l’innovazione aiuta a mantenere una mentalità aperta, oltre che alimentare le motivazioni. In altre parole, ogni professionista dovrebbe avere chiara la direzione verso cui sta andando e quali sono gli obiettivi da raggiungere.

Non dimenticare il significato profondo del proprio lavoro

Quando la routine scandisce le giornate lavorative, può essere utile fermarsi a riflettere sul vero scopo del proprio lavoro. Ricordarsi che l’attività che si sta facendo aiuta a risolvere i problemi di altre persone, ricordare i successi conseguiti nel tempo, aiuta nel ritrovare la motivazione e spingersi verso nuovi risultati.

Pensare a ciò che è possibile cambiare

Cosa si può fare per migliorare la situazione? Porsi questa domanda aiuta a costruire il futuro, perché rispondendo si inizia a tracciare una strada da percorrere. Provare ad intraprendere nuove attività diverse dalle classiche responsabilità quotidiane, aiuta a stabilire nuovi obiettivi da raggiungere.

Lavorare ogni giorno come se fosse il primo

L’atteggiamento migliore da mantenere sul posto di lavoro è essere curiosi e determinati nel voler scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo. Iniziare una giornata con questo obiettivo permette di aprirsi verso nuove opportunità e di affrontare con maggiore leggerezza la giornata.

Cercare di divertirsi

Fare ogni giorno qualcosa di diverso, come se fosse un gioco, creando varietà alle proprie giornate aiuta a mantenere un morale positivo. In tal senso può essere utile introdurre delle nuove abitudini, come lavorare con la musica in sottofondo o organizzare momenti di svago post lavoro con i propri colleghi.

Il lavoro tra tecnologia e innovazione

Lenovo Group Limited è una azienda multinazionale specializzata in nuove tecnologie con sede a Pechino. La società si occupa della progettazione e dello sviluppo software per personal computer, tablet, smartphone e server.

In una ricerca condotta nell’ottobre 2019 da Lenovo, che ha coinvolto un campione di 15.000 persone, si evince che il 58% ritiene sia la tecnologia causa di un ambiente di lavoro sempre più diversificato, sia che questa aiuti a migliorare la carriera lavorativa. Il 52% inoltre, considera positivo l’impatto dell’intelligenza artificiale nella risoluzione delle parti “noiose” di un lavoro.

Lo studio che ha coinvolto i lavoratori di tutto il mondo provenienti da Stati Uniti, Messico, Brasile, Cina, India, Giappone, Regno Unito, Germania, Francia e Italia, ha messo in luce come secondo gli intervistati la tecnologia potrebbe eliminare i posti di lavoro, una preoccupazione presente in oltre la metà dei lavoratori.

Tecnologia e intelligenza artificiale sono e saranno sempre più due aspetti da tenere in considerazione per chiunque è intenzionato a innovare la propria carriera lavorativa.

Secondo Dilip Bhatia, Vicepresidennte, User and Customer Experience di Lenovo “La nuova generazione di lavoratori, che si aspetta metodi di lavoro più flessibili, è cresciuta con dispositivi tecnologici “always-on” e ne sta promuovendo una rapida adozione negli ambienti di lavoro, sfumando di fatto la linea di demarcazione fra tecnologie consumer e aziendali”. Secondo Bob O’Donnell, Presidente e Chief Analyst di TechNalysis Research: “È legittimo nutrire preoccupazioni sull’impatto delle tecnologie sui lavoratori, ma è altrettanto facile non tenere conto delle cose che i nostri dispositivi fanno per rendere più facile e appagante il nostro lavoro. I vantaggi offerti dai dispositivi tecnologici hanno un impatto più profondo che mai sul nostro modo di lavorare. In futuro renderanno i nostri ambienti di lavoro ancora più interessanti e produttivi”.

Innovare o cambiare il proprio lavoro?

Trovare una carriera lavorativamente appagante può essere un lungo e tortuoso percorso. Sono poche infatti le persone che entrano nel mondo del lavoro sapendo esattamente cosa fare. Secondo la Northeastern University di Boston, una persona di 50 anni ha in media svolto 12 lavori diversi. Nel 2016, ben 12 milioni di cittadini americani hanno cambiato lavoro verso un settore completamente diverso dal precedente.

A seconda dell’età e dell’esperienza maturata, ogni fase di una carriera lavorativa può offrire l’opportunità di scoprire nuovi talenti, sfide e interessi.

Quali sono quei segnali inequivocabili che indicano quando è arrivato il momento di cambiare lavoro e rinnovare la propria carriera?

Apatia e stanchezza sul posto di lavoro

Quando si prova la sensazione di essere disconnessi dalle attività lavorative, non si ha energia, le performance calano e non si riesce a rispettare le scadenze, significa che alla base c’è un problema e potrebbe essere arrivato il momento di rivalutare il proprio lavoro.

Non sentirsi determinanti

Se ogni giorno sembra identico al precedente e le attività da svolgere sono sempre le stesse, è inutile perseverare e rischiare di sprecare il proprio talento. Il mondo offre numerose opportunità che possono portare nuove energie e morale, utili a mettere a frutto i propri talenti. Un lavoro dovrebbe agire positivamente sull’autostima non negativamente.

Non si ha voglia di andare al lavoro

Quando si posticipa la sveglia fino all’ultimo minuto disponibile, perché proprio non si ha voglia di iniziare la giornata lavorativa, è un chiaro segnale di mancanza di entusiasmo. Affrontare un’intera settimana contro voglia, aspettando il week end, non aiuta né il morale né influisce positivamente sulle performance. La sola certezza di uno stipendio a fine mese infatti, non può essere l’unico stimolo a cui aggrapparsi.

Il lavoro influenza negativamente la vita privata

Lavorare dovrebbe essere impegnativo ma non debilitante. Quando le dinamiche lavorative si ripercuotono sulla vita privata significa che è necessario iniziare a ripensare e innovare la carriera. Essere perennemente stressati infatti causa il manifestarsi del burnout (https://www.cercalavoro.it/blog/burnout/), che porta a gravi conseguenze psicologiche, fisiche e relazionali.

Sognare ad occhi aperti un nuovo lavoro

Se durante le pause e il tempo libero il pensiero è rivolto ad una nuova vita e ad una nuova occupazione o si impiega più tempo a cercare le offerte di lavoro piuttosto che a rispondere alle e-mail dei clienti, dei superiori e dei colleghi, allora significa che è arrivato il momento di apportare drastici cambiamenti.

In quale direzione innovarsi?

Innovare la propria carriera come visto fin ora è un processo particolarmente ostico, aggravato dalla situazione in continua evoluzione dei giorni nostri. Il primo passo da compiere è quello di documentarsi ed informarsi al fine di avere tutti gli strumenti necessari per valutare quale direzione sta prendendo il mercato del lavoro.

Di questo tema si è occupata, in un recente articolo la Red Bull GmbH, un’azienda austriaca attiva nel settore delle bevande energetiche. La società fondata nel 1984 da Dietrich Mateschitz e Chaleo Yoovidhya ha conosciuto una diffusione globale a partire dal 1997. Oggi l’azienda fattura oltre 6 miliardi di USD e vanta oltre 10.000 dipendenti. Il carattere innovativo di Red Bull ha fatto sì che il marchio e il celebre slogan “Red Bull ti mette le aaaliii” godano oggi di una visibilità che coinvolge settori quali il Calcio, la Formula 1 e l’Hockey.

Secondo gli esperti di Red Bull negli ultimi anni le caratteristiche richieste dal mondo del lavoro sono sempre più incentrate sulla flessibilità, con un’attenzione da parte delle aziende alla vita dei lavoratori sotto il profilo del tempo libero e del benessere. Inoltre, le previsioni avanzate suggeriscono che:

  • Il lavoro nei prossimi 10 anni subirà cambiamenti ben maggiori rispetto a quelli avvenuti negli ultimi 10;
  • Sempre più i dipendenti sceglieranno da dove lavorare;
  • La tendenza è quella di responsabilizzare un lavoratore, facendolo partecipare sempre più ai processi decisionali;
  • Gli spazi e gli uffici saranno molto differenti da come sono oggi;
  • Saranno sempre più presenti robot, computer e dispositivi dotati di intelligenza artificiale;

Secondo Judy Goldberg, fondatrice di Wondershift, i dipendenti presto potranno scegliere come e quando lavorare, riuscendo a massimizzare i livelli di produttività e coinvolgimento.

Dello stesso avviso è Rachel Mostyn co-direttrice di Digital Mums che si augura un futuro in cui il lavoro verrà visto come una cosa da fare e non come un luogo specifico dove passare le giornate.

Mostyn spiega come per la gestione del portale Digital Mums, l’azienda si affidi a software per la gestione e la pianificazione delle attività da remoto come Trello e Slack. Il team di lavoro è composto da solo un 14% di dipendenti a tempo pieno, il restante 86% lavora part-time e da remoto. L’evoluzione inoltre, coinvolgerà la produttività, macchine e robot saranno sempre più in grado di svolgere attività meglio e più rapidamente rispetto ad un uomo, ma questo aspetto, continua Mostyn, è da intendersi positivamente, senza sottrarsene.

Secondo Anna Whitehouse, giornalista e fondatrice di Mother Pukka si passerà sempre più ad un’idea di lavoro chiamata job pairing, un’idea cioè, che sull’onda della sharing economy permette a due lavoratori o più di dividersi equamente le ore di lavoro pur svolgendo indipendentemente le attività.

Gli innovatori nella storia

La storia racconta di molti personaggi che hanno raggiunto il successo, grazie alla capacità di sapersi reiventare, di trasformare le idee in realtà e di innovarsi. Personaggi in grado di emergere nonostante delle situazioni precarie e difficili. È il caso di Rita Levi Montalcini nata nel 1909, ha dedicato l’intera vita alla medicina e al progresso. Il suo desiderio di conoscenza le ha permesso di affrontare periodi difficili come le leggi razziali emanate dal regime fascista nel 1938 senza arrendersi, è emigrata in Belgio per poi rientrare le 1943 clandestinamente in Italia.

Dopo la guerra le sue ricerche si sono concentrate sul sistema nervoso, e nel 1986 le viene conferito il Premio Nobel per la Medicina. Un amore e una passione per la ricerca che ha accompagnato Rita Levi Montalcini durante tutto il corso della sua vita.

Un carattere innovativo che si ritrova ai giorni nostri in numerosi personaggi, tra cui Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia. Se oggi l’enciclopedia è riconosciuta e affermata in tutto il mondo è grazie allo spirito di innovazione che ha portato Wales ad utilizzare la rete, ai tempi ancora uno strumento poco utilizzato, per lanciare Wikipedia, un portale dove tutti possono contribuire all’aggiunta e alla verifica di qualsiasi informazione. Un percorso non lineare che per anni non ha portato i frutti desiderati.

Prima di Wikipedia infatti, Wales ha conosciuto l’insuccesso di Nupedia una start up che in origine avrebbe dovuto essere un’enciclopedia a pagamento. L’innovazione di Wales è stata comprendere, prima di chiunque altro come un’idea di enciclopedia condivisa sul web sarebbe potuta esplodere e diventare virale, così come poi è avvenuto.

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