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Ingegnere civile: chi è, cosa fa, quanto guadagna

L’ingegnere civile è sicuramente una delle più ambite professioni in tutto il paese: lo dimostra il fatto che un sempre maggior numero di studenti decide di iscriversi a facoltà di questa tipologia e di proseguire poi nel mondo del lavoro. 

L’ingegnere civile è un professionista specifico di questa disciplina, che si occupa della progettazione, dell’ideazione, della realizzazione e del mantenimento di edifici di vario genere.

A seconda della specializzazione che deciderà di intraprendere si occuperà prevalentemente di un certo tipo di costruzioni rispetto ai colleghi con altri settori di interesse. 

Vediamo insieme di che cosa si occupa un ingegnere civile, qual è la sua formazione, di quali capacità deve essere dotato e quali sono le prospettive di carriera future. 

Chi è e di che cosa si occupa l’ingegnere civile

L’ingegnere civile è lo specialista della progettazione, della realizzazione e del mantenimento di edifici, costruzioni ed infrastrutture. A seconda del tipo di specializzazione possiamo individuare diverse tipologie: 

  • Geotecnica
  • Idraulica
  • Infrastrutture e trasporti
  • Strutture
  • Edilizia

Ad oggi in Italia circa il 67% degli ingegneri civili è uomo.

Il settore delle costruzioni ha avuto fin dalla sua nascita una predominanza di genere, ma è probabile che nel prossimo futuro l’equiparazione sia più prominente e sempre più giovani professioniste decidano di intraprendere questa carriera che può portare davvero a grandi soddisfazioni e guadagni. 

Per spiegare meglio per quali compiti è indispensabile un ingegnere civile cerchiamo di riassumere i principali aspetti del suo lavoro. 

Valutazione e produzione del progetto

La prima mansione di cui l’ingegnere si occupa è ovviamente il disegno progettuale per edifici, strade, dighe, ponti, impianti di gestione dell’acqua o dei rifiuti, porti, gallerie, ferrovie, costruzioni in acciaio. Durante questa fase di valutazione le attività di cui si occuperà sono davvero molto variegate: 

  • Dovrà consultarsi con i clienti per garantire la rispondenza tra l’idea di partenza e il progetto consegnato 
  • Collaborerà con molti diversi professionisti: l’architetto per quanto riguarda il design, i periti per assicurare la conformità dei luoghi scelti, delle procedure, dei materiali, delle attrezzature, chi gestisce la manodopera e l’esecuzione effettiva del lavoro, gli enti pubblici che si interfacciano con contratti, documenti e gare d’appalto. 
  • Farà ricerche prima e durante il lavoro: per individuare le peculiarità da valorizzare, prevenire o risolvere le criticità, conoscere approfonditamente il contesto in cui opererà, individuare quali siano le procedure, le tecniche o i materiali più appropriati. 
  • Stabilirà il costo della procedura, la necessità di materiali e manodopera e istruirà i costruttori in merito alle tempistiche da dover rispettare. 
  • Valuterà l’attuabilità effettiva del progetto: è possibile eseguirlo nei tempi previsti? Limitando l’impatto ambientale? In conformità con nuove leggi o regolamenti nazionali o locali? 

Dirigere la squadra

L’infrastruttura che sta progettando l’architetto richiederà decine di professionisti specializzati, tutti impegnati allo stesso tempo ognuno in una mansione specifica.

Sarà compito dell’ingegnere civile istruire tutta la squadra sui compiti da svolgere, trovare soluzioni agli eventuali problemi che potrebbero emergere, ottenere permessi e supervisionare, in generale, il buon funzionamento (sia nel tempo che nell’esecuzione) del lavoro. 

Dopo la consegna

L’ingegnere non smette di lavorare ad un progetto il giorno della consegna dell’edificio al suo proprietario o all’ente pubblico che lo ha richiesto: continua infatti a sovrintendere al suo funzionamento anche mesi o anni dopo, curandosi di gestire le procedure di manutenzione e valutando lo stato di conservazione del bene.

Questa fase del lavoro è particolarmente delicata, perché nel caso dell’ingegneria civile si parla spesso di beni della collettività che servono decine di migliaia di persone e attività ogni giorno, e devono rimanere nelle migliori condizioni d’uso per la sicurezza e le attività quotidiane di ciascuno. 

Continuare la propria formazione

Le scienze delle costruzioni possono ricevere impulsi davvero repentini e ravvicinati: per essere sicuro di conoscere tutti gli aspetti del proprio lavoro, dei nuovi materiali, delle tecniche o delle leggi che governano questo settore del mercato, l’ingegnere civile deve continuare a curare la propria formazione ben oltre il momento dell’inizio della propria carriera. Sembrerà ripetitivo dirlo, ma davvero in questo caso ogni giorno è un giorno di scuola. 

La formazione

La formazione per un ingegnere civile è piuttosto lineare: è necessaria una laurea triennale in Ingegneria, e una magistrale in Ingegneria civile, per un totale di 5 anni di studio. Superato questo ostacolo è necessario eseguire e superare un esame nazionale che conferisce l’abilitazione al lavoro. 

La richiesta di abilitazione non è necessaria in tutti i paesi: in Italia, negli Stati Uniti o in Canada, per esempio, lo è; in Francia o Germania no. 

Successivamente, se lo si desidera, è possibile iscriversi ad un corso di studi supplementare, come un dottorato o un master, che preparino in modo ancor più specifico e puntuale su un particolare aspetto della carriera futura.

Hard e soft skill: cosa deve saper fare l’ingegnere civile

Le abilità di un ingegnere civile sono, come per tutte le professioni, distinguibili in due categorie: le hard e le soft skill.

Le hard skill (“competenze specifiche”) sono quelle apprendibili e misurabili: titoli di studio, lauree, corsi di perfezionamento per le lingue straniere.

Le soft skill (“competenze generali”) sono invece non misurabili. Si tratta più di propensioni della psiche e del comportamento, e non necessariamente -anzi, quasi in nessun caso- si imparano con letture o corsi di studio.

Più probabilmente derivano dalle naturali inclinazioni dell’individuo o dalle sue esperienze di vita e di lavoro precedenti: per esempio, il figlio maggiore di una famiglia numerosa potrebbe avere un’innata propensione per la leadership e il controllo dei dipendenti, oppure un madre con bambini piccoli potrebbe gestire in modo particolarmente favorevole il tempo a disposizione.

Come vedi, si tratta di competenze acquisite nel proprio percorso di vita e non necessariamente nel contesto professionale. 

Per chiarire, vediamo insieme quali sono le competenze dure e morbide più fondamentali per un ingegnere civile. 

Competenze specifiche

Le competenze specifiche per un ingegnere civile sono in effetti riassumibili con sole due parole: ingegneria civile.

Tutte le informazioni e le competenze di base vengono insegnate nel corso degli studi universitari, e l’abilitazione al lavoro conferita con il superamento dell’esame di stato è in teoria sufficiente ad iniziare a lavorare nel settore di maggior interesse della persona. 

Nello specifico l’ingegnere civile dovrà manipolare con attenzione

  • Tutte le tecniche di calcolo, sopralluogo e rilievo
  • Software di disegno e progettazione (CAD, nella maggior parte dei casi, BIM in una minoranza e programmi specifici sviluppati per particolari tipi di progetto)
  • Matematica avanzata e trigonometria necessaria allo sviluppo corretto dei progetti
  • Competenza in merito di leggi e normative, nazionali e locali, in fatto di costruzioni

Se è di interesse un settore internazionale, o se nelle mire future del professionista c’è l’ipotesi di trasferirsi all’estero, sarà assolutamente necessario conoscere almeno l’inglese ed, eventualmente, la lingua parlata nella nazione in cui si intende lavorare. 

Competenze generali

Le competenze generali necessarie per un ingegnere civile sono molto simili a quelle richieste ad un manager di qualsiasi settore: 

  • Alta reattività ai problemi, con una continua e rapida ricerca di soluzioni utili a risolverli o aggirarli, anche se complessi, intersecati, su più livelli
  • Grandi doti interpersonali e comunicative: fa infatti capo all’ingegnere civile un gran numero di professionisti che devono ricevere da lui istruzioni chiare, precise e specifiche, sia in forma scritta che verbale
  • Ottime capacità di organizzazione e gestione di tempo e risorse: come il manager, dall’ingegnere civile dipende l’esito della pianificazione del lavoro. Per questo, per essere efficaci nelle proprie mansioni, è vitale gestire in modo opportuno il tempo e le risorse economiche a propria disposizione. 
  • Buone capacità di team leading e motivazione della squadra: l’ingegnere civile capo di un progetto non può per nessun motivo mostrarsi scoraggiato o impaurito, ma deve comunicare sempre affidabilità, sicurezza e professionalità sia ai clienti che a chi lavora per lui

Le prospettive di carriera

Analizziamo ora quali sono le prospettive di carriera per un ingegnere civile. 

Lavoro dipendente

Per iniziare è molto probabile che il giovane ingegnere civile trovi un lavoro da dipendente in una società di costruzioni, di piccole o grandi dimensioni a seconda della disponibilità di mercato e della possibilità di trasferirsi o meno all’estero.

Come dipendente avrà minimi rischi finanziari (dovuti allo stipendio regolare) e potrà venire in contatto con numerosi progetti e professionisti che potranno arricchire la sua formazione. 

Lavoro dipendente di alto grado

Nel corso di 5-8 anni di lavoro è possibile che l’ingegnere civile sviluppi competenze tali da fargli ambire ad una posizione più significativa all’interno di un processo di costruzione.

Da semplice ingegnere di team potrebbe volersi occupare di un intero progetto di ampio respiro: in questo caso assumerebbe il ruolo di project manager, il responsabile e supervisore di un’intera lavorazione.

In questo caso, ovviamente, le responsabilità sul lavoro saranno molto maggiori. 

Libero professionista

Se la carriera da dipendente non fa per te, a lungo termine, sappi che gli ingegneri sono quotidianamente contattati anche da privati per sviluppare progetti come liberi professionisti. Ovviamente in questo caso ci sarà da tenere conto di: 

  • Maggiori responsabilità finanziarie e fiscali
  • Possibilità di lavorare da soli, di associarsi ad uno studio di professionisti o di aprire uno studio proprio con altri dipendenti e collaboratori

Per aprire un’attività da soli come ingegnere Civile sarà necessario dotarsi di una partita IVA e di un relativo codice ATECO per esercitare la professione.

Il codice ATECO è 71.12 relativo a “Attività degli studi d’ingegneria ed altri studi tecnici”, con alcune varianti e specializzazzioni:

  • 71.12.10 Attività degli studi d’ingegneria
  • 71.12.20 Servizi di progettazione di ingegneria integrata
  • 71.12.30 Attività tecniche svolte da geometri
  • 71.12.40 Attività di cartografia e aereofotogrammetria
  • 71.12.50 Attività di studio geologico e di prospezione geognostica e mineraria

Insegnamento

Per altri professionisti potrebbe essere più interessante la carriera di insegnante universitario, con l’obiettivo di mettere al servizio di nuovi professionisti le proprie competenze.

In questo caso sarà necessario inserirsi nelle maglie dei concorsi pubblici per l’insegnamento, con procedure burocratiche del tutto differenti e che meriterebbero di essere analizzate in modo più dettagliato. 

I settori più interessanti

Tutto il settore costruzioni è estremamente stimolante, soprattutto all’estero, dove la progettualità di alto livello si manifesta con edifici ed infrastrutture sempre più tecnologiche e performanti. 

Abbiamo però preso in considerazione alcuni settori che, probabilmente, vedranno un buon aumento delle richieste di professionisti nell’immediato futuro: 

  • Ingegneria antisismica: si tratta della disciplina necessaria per costruire edifici antisismici, rendere edifici già esistenti antisismici o verificare dopo una catastrofe naturale che non abbiano riportato danni
  • Ingegneria del territorio e per la salvaguardia dai danni del dissesto idrogeologico: specialmente nel nostro paese, stagionalmente flagellato da questo problema, gli ingegneri che si possano occupare di queste attività sono particolarmente richiesti e ricercati
  • Ingegneria delle green energies: impianti fotovoltaici, di trasformazione del vento o dell’acqua in energia elettrica e impianti nucleari sono il vero futuro dell’economia e dell’energia. Un sempre crescente numero di paesi cerca soluzioni ambientalmente meno impattanti che possano ridurre sprechi, consumi e inquinamento, di acque, aria, suolo. Sicuramente, gli ingegneri che si occupano di questo settore avranno molta fortuna nei prossimi anni, perché aziende e nazioni saranno alla ricerca di professionisti che possano aiutarli con piani di green economy e riduzione dell’inquinamento. Questo settore è in crescita in tutto il mondo, ma i paesi del Nord Europa sono ad oggi dei leader per innovazione tecnica e normative di costruzione. 

Quanto guadagna un ingegnere civile? 

Facciamo ora qualche valutazione in merito ai guadagni medi di un ingegnere civile nel nostro paese.

Per una questione di brevità e chiarezza di informazione tralasceremo la possibilità di lavoro all’estero, in progetti o compagnie multinazionali, pur sottolineando come di norma gli stipendi in questo caso siano anche di parecchio maggiorati. 

La retribuzione media per questo professionista è di circa 32/33.000 euro lordi l’anno. Per semplificare: 

  • Professionista junior (0-3 anni di esperienza): 23/24.000 euro l’anno
  • Metà carriera (4-9 anni di esperienza): 50/60.000 euro l’anno
  • Senior (10-20 anni di esperienza): 60/70.000 euro l’anno
  • Fine carriera: 70/80.000 euro l’anno

Facciamo ora qualche confronto con professioni simili o che operano nello stesso settore. 

  • Ingegnere civile: 23/70 mila euro l’anno
  • Ingegnere: 17/81 mila euro l’anno
  • Ingegnere edile: 22/61 mila euro l’anno
  • Ingegnere strutturista: 26/70 mila euro l’anno
  • Ingegnere industriale: 23/67 mila euro l’anno
  • Ingegnere ambientale: 24/68 mila euro l’anno
  • Ingegnere meccanico: 20/74 mila euro l’anno
  • Ingegnere idraulico: 20/77 mila euro l’anno
  • Project manager: 33/75 mila euro l’anno
  • Project engineer: 29/86 mila euro l’anno
  • Engineering manager: 41/133 mila euro l’anno

Come chiaro, la professione di ingegnere civile conferisce margini di guadagno decisamente sopra la media, ed è sicuramente questo uno dei motivi per cui è ancora tanto ambita. 

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