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Vivaista, quanto guadagna e dove lavora

Le piante hanno una grande importanza nella nostra vita quotidiana. La coltivazione di queste piante è il lavoro del vivaista, professione che ci colloca a metà tra l’agricoltura e la vendita al dettaglio. Che siano per motivi ornamentali, alimentari o paesaggistici, vediamo un continuo susseguirsi di piante che vengono coltivate, trapiantate e utilizzate nei contesti più diversi. Si tratta di un percorso professionale che può riservare grandi soddisfazioni, in particolare a chi ama il verde e vuole svolgere un lavoro che prevede mansioni manuali e concrete, lavorando anche all’aria aperta. 

Chi è il vivaista 

Il vivaista è quella figura professionale che si occupa della coltivazione e produzione su scala industriale di alberi, fiori, piante, semi e bulbi destinati alla vendita. Le piante vengono prodotte in maniera intensiva in strutture specifiche come vivai e serre, ovvero degli ambienti protetti che permettono di svolgere l’attività durante ogni periodo dell’anno e con qualsiasi condizione climatica. 

Il vivaismo è un settore agricolo specifico che si occupa della coltivazione in serie di piante e fiori da commercializzare. Molto spesso i vivai si specializzano in alcuni ambiti definiti di coltivazioni, e generalmente possono essere raggruppati in quattro categorie: 

  • vivaismo ornamentale, focalizzato alla coltivazione di piante ornamentali; 
  • vivaismo frutticolo, in cui si producono le varie piante da frutto, dai meli ai vari agrumi fino alle viti e agli olivi; 
  • vivaismo orticolo, in cui si sviluppano le piantine delle varie specie orticole, che poi vanno trapiantate in campo o in serra;
  • vivaismo forestale, in cui si sviluppano le varie essenze forestali.

Il vivaismo con cui il cittadino comune ha maggiormente a che fare è quello ornamentale, in particolare quello floreale, ma in realtà anche le altre branche sono estremamente sviluppate e impegnano un notevole numero di occupati. 

Si tratta di un lavoro che necessita di una professionalità decisamente elevata: non ci si può improvvisare vivaista. Una persona con adeguata passione e voglia di fare può sicuramente avere successo in questo campo, ma è necessaria anche una determinata specializzazione, oltre che alla disponibilità di uno spazio adeguato a poter sviluppare un vivaio adeguato. 

Il vivaista è colui che gestisce il vivaio, colui che produce piantine, bulbi o semi da piantare per commercializzarli. Non bisogna confondere questa figura con il produttore di fiori o piante, che normalmente acquista il bene dal vivaista al fine di far crescere il vegetale e poi rivenderlo ad aziende o privati. 

Il lavoro di vivaista comporta il misurarsi con numerose variabili, in primis quelle metereologiche, ma a fianco di alcune incertezze può garantire anche grandi soddisfazioni. 

Il vivaismo è un’attività produttiva che sempre più spesso sviluppa più comparti per offrire al mercato un’ampia gamma di prodotti. L’azienda vivaistica si colloca in una posizione intermedia fra l’attività industriale e quella agricola propriamente detta. 

In genere un vivaio si colloca in prossimità alle aree a grande urbanizzazione o industrializzazione, in maniera da poter usufruire delle infrastrutture utili come la viabilità, l’elettrificazione, i trasporti o le telecomunicazioni.

L’eccezione è rappresentata generalmente dai vivai forestali, che per la loro specializzazione si trovano normalmente in zone di collina o montane. 

Il mercato a cui si rivolge un vivaio normalmente è di scala interregionale o nazionale; per questo motivo stanno i vivai stanno aumentando sempre di più la propria presenza in internet ai fini di e-commerce. 

Che cosa fa un vivaista 

Il lavoro di un vivaista riguarda la coltivazione delle piante, dei fiori e degli alberi. Si parte dalla semina o dall’interramento dei bulbi (ma anche da tecniche più specializzate come innesti o talee) e si segue la crescita delle piante fino al momento in cui raggiungono uno sviluppo adeguato alla vendita diretta.

Il lavoro di un vivaista consiste principalmente nel seguire la crescita di fiori, piante e alberi, partendo dallo stato di semi o bulbi, (ma anche attraverso innesti e talee) fino ad arrivare allo sviluppo completo, ovvero fino al momento in cui può passare alla vendita del prodotto. Il primo compito di un vivaista è quindi la propagazione, ovvero il processo per cui a partire dalle piante già in possesso, le cosiddette piante madri, si vanno a ovvero la produzione di nuove piantine. 

Il vivaio, il suo ambiente di lavoro, è diviso in zone differenti. A seconda delle differenti esigenze delle piante coltivate, sono individuate aree dedicate ai diversi tipi di coltivazione, che possono essere piante ornamentali, da frutto oppure da orto, così come siepi o alberi, anche per ripopolamento forestale. Alcune hanno necessità di essere coltivate all’aperto, altre richiedono una coltivazione al coperto.

In generale il vivaio si suddivide in diversi settori, organizzati ognuno diversamente per svolgere una fase specifica del ciclo produttivo. I principali settori che possiamo individuare in un vivaio sono:  

  • Collezioni. Si tratta di quegli appezzamenti che vengono coltivati per ospitare le piante madri, dalle quali si va a prelevare il materiale di prima propagazione, ovvero i semi, le talee, le marze o le barbatelle (da propaggine o da margotta).
  • Semenzaio. Si tratta del settore dove vengono coltivate le piantine che nascono dalla semina. 
  • Barbatellaio. È il settore in cui si producono le barbatelle, principalmente ottenute attraverso la moltiplicazione per talea. 
  • Nestaia. Un settore riservato alle varie metodologie di riproduzione attraverso la tecnica dell’innesto.  
  • Piantonaio. Questo è il settore dove coltivare le piantine fino a quando non raggiungono il livello di sviluppo sufficiente per essere vendute oppure per essere messe definitivamente a dimora.

Un’altra area fondamentale del vivaio è la serra. Si tratta di una zona, isolata dal resto del vivaio, in cui il clima viene controllato attraverso varie soluzioni, in maniera tale che sia possibile favorire la crescita di quelle coltivazioni che non riuscirebbero a svilupparsi con le naturali condizioni climatiche di quella zona e di quella particolare stagione.

Il vivaista ha tra i compiti principali la cura delle piante, che deve seguire in tutte i momenti del loro sviluppo. Si occupa di innaffiarle regolarmente, di effettuare le potature, i trapianti e gli invasamenti, di aggiungere terriccio quando necessario, utilizzando i fertilizzanti e i concimi più adeguanti, di tenere sotto controllo lo sviluppo dei boccioli e dei germogli. Segue un calendario stabilito per eseguire tutti i lavori necessari alla cura e alla manutenzione delle piante, al fine di favorirne la crescita nella maniera più naturale possibile. 

Al fine di favorire lo sviluppo vegetale in maniera rapida e completa le condizioni climatiche degli ambienti devono essere costantemente tenute sotto controllo: il vivaista tiene quindi monitora l’umidità, l’illuminazione, la temperatura e la ventilazione. Le piante possono essere coltivate, a seconda delle tipologie di vivaio, in allevamenti in contenitore, cioè all’interno dei vasi, oppure in allevamenti in piena terra, ovvero direttamente nei campi.

Il vivaista deve anche prestare attenzione alla presenza di parassiti e insetti. Anche i roditori come i topi, per tacere delle talpe, possono rappresentare un rischio per lo sviluppo delle coltivazioni, così come la possibile diffusione di malattie e funghi. Deve sapere quindi quando utilizzare rimedi più o meno naturali, che possono includere anche prodotti potenzialmente nocivi per l’uomo come pesticidi e altre sostanze fitosanitarie. 

Nel vivaio vengono utilizzate molte attrezzature e strumenti, che necessitano di manutenzione regolare. Il vivaista quindi deve supervisionare il corretto funzionamento dei sistemi di riscaldamento, di ventilazione, di irrigazione e di umidificazione, e saper intervenire nel caso in cui bisogni correggerne le impostazioni. Alla stessa maniera, deve avere cure dei vari attrezzi di lavoro, che comprendono anche mezzi come trattori o muletti.

Inoltre, deve sempre preoccuparsi che in magazzino ci siano sempre le scorte necessarie di materiali come fertilizzanti, terriccio e compost, cosi come dei vari contenitori ed imballaggi necessari per la vendita al dettaglio, e stilare gli ordini delle forniture necessarie.

Quello che viene prodotto nel vivaio, ovvero le piante stesse, oppure le sementi o i fiori, è destinato alla vendita. Il vivaista si occupa della raccolta dei prodotti, dell’immagazzinamento e della preparazione per la vendita, sia al dettaglio che all’ingrosso (che può avvenire anche online, attraverso specifiche piattaforme di e-commerce). La vendita all’ingrosso si rivolge in genere a professionisti come giardinieri o fioristi, ma anche architetti paesaggisti o rivenditori di prodotti ortofrutticoli, mentre i clienti della vendita al dettaglio sono i privati. 

Una parte del vivaio è adibita a negozio e zona espositiva, di conseguenza aperta alla clientela. In questa zona il vivaista deve accogliere i clienti, mostrando loro i diversi prodotti del vivaio, fornendo informazioni sulle caratteristiche specifiche di ogni piante e sulle azioni necessarie per prendersene cura una volta a casa, accompagnando tutto il processo di acquisto fino al momento in cui il cliente effettua il pagamento alla cassa. 

Il lavoro del vivaista ha una forte componente manuale: bisogna stare in piedi spesso per molte ore e si compiono lavori anche pesanti, come scavare, sollevare e trasportare pesi da un ambiente del vivaio all’altro. 

Le principali mansioni del vivaista si possono riassumere in: 

  • Svolgere giorno per giorno le operazioni di cura delle piante che crescono nel vivaio (innaffiarle, somministrare il fertilizzante…).
  • Effettuare gli interventi di potatura, innesto, trapianto, invasamento e quant’altro per la propagazione delle piante.
  • Eseguire i trattamenti antiparassitari e fitosanitari per salvaguardare le le piante dai danni di insetti e parassiti. 
  • Seguire il calendario dei lavori, assecondando per tutti i tipi di coltivazione i naturali cicli di crescita e sviluppo. 
  • Mantenere sotto controllo le condizioni ambientali del vivaio e della serra, intervenendo per correggerle quando necessario.
  • Effettuare le operazioni finalizzate alla vendita, all’ingrosso oppure al dettaglio, dei vari prodotti del vivaio.
  • Eseguire le normali operazioni di manutenzione dei macchinari e delle attrezzature di lavoro.

Come diventare vivaista 

Per intraprendere il lavoro di vivaista è sufficiente possedere la licenza media, ma spesso viene preferito chi è in possesso di un diploma tecnico a indirizzo agraria, agroalimentare e agroindustria.  

Per una migliore preparazione è possibile frequentare dei corsi di specializzazione oppure conseguire una laurea tra le seguenti: 

  • Classe L-26: Scienze e tecnologie agro-alimentari
  • Classe L-25: Scienze e tecnologie agrarie e forestali
  • Classe LM-70: Scienze e tecnologie alimentari
  • Classe LM-69: Scienze e tecnologie agrarie
  • Classe LM-7: Biotecnologie agrarie

È possibile anche frequentare degli specifici corsi professionali in vivaismo e giardinaggio, attraverso i quali si possono ottenere delle qualificazioni che ben figurano nel curriculum di chi punta a intraprendere questa professione. In molti di questi corsi ci si specializza in alcune aree: esistono corsi che si focalizzano per esempio sulla conduzione dei vivai rispetto alle loro componenti tecnico agronomiche. Attraverso un corso normalmente si acquisiscono quelle competenze che sono alla base del saper gestire un vivaio e produrre piante, fiori, semi e bulbi, ovvero quei prodotti che vengono poi commercializzati.  

Un vivaista deve affrontare un percorso che gli garantisca una formazione adeguata, con elementi di botanica, biologia, chimica, fisiologia vegetale, fitopatologia, selvicoltura e arboricoltura. Sono molto utili anche conoscenze nel campo dell’idraulica agraria e della meteorologia applicata alle coltivazioni, ma non sono da sottovalutare anche delle basi di gestione aziendale e marketing, per poter seguire l’attività commerciale del vivaio.

Sono fondamentali, ovviamente, anche competenze manuali che si sviluppano con l’esperienza, come le varie tecniche di innesto, di impianto, di espianto e di trapianto delle piante, in vaso così come a terra, oltre alle tecniche di potatura e di rinvaso.. 

Al giorno d’oggi i vivai e le serre sono ambienti sempre più moderni, in cui vengono frequentemente utilizzati apparecchiature computerizzate per controllare i vari parametri ambientali come temperatura, luce o umidità, in maniera da ottimizzare le condizioni per le fasi di crescita delle varie specie coltivate. Un vivaista deve possedere quindi in minimo di competenze informatiche per poter gestire queste apparecchiature.  

Per un vivaista avere una patente che consenta di guidare trattori e mezzi agricoli può essere molto utili, così come il patentino per il muletto. Dal momento che spesso è necessario maneggiare particolari fitofarmaci e sostanze chimiche, può essere obbligatorio ottenere il patentino per prodotti fitosanitari, una specifica abilitazione che si ottiene dopo un apposito corso con esame finale. Ovviamente, è richiesta anche una certa abilità nell’utilizzare tutte le attrezzature manuali per la cura delle piante. 

Possiamo riassumere quindi le competenze necessarie per un vivaista per intraprendere la professione: 

  • Conoscenze delle diverse varietà e specie botaniche :piante da orto, da frutto, ornamentali, ecc.
  • Conoscenze riguardo alle tecniche di produzione vegetale 
  • Essere in grado di riconoscere le piante e i sintomi delle malattie vegetali (fitopatologia) 
  • Conoscenze sulle differenti proprietà chimiche, fisiche e biologiche dei differenti tipi terreno 
  • Preparazione nel florovivaismo 
  • Competenza nelle tecniche di fertilizzazione e irrigazione
  • Capacità di utilizzare macchine, impianti e attrezzature per il vivaismo 
  • Buona forma fisica, attitudine al lavoro manuale e resistenza
  • Attitudine al lavoro di squadra
  • Buone capacità relazionali e capacità di vendita, in particolare se deve ricoprire anche mansioni di addetto vendita

Carriera e stipendio di un vivaista 

Nel momento in cui si è frequentato un corso per vivaista ci possono essere diverse possibilità di lavoro. Se si è in possesso di una certa indole imprenditoriale e si ha la possibilità di reperire risorse, può considerare l’idea di lavorare autonomamente. Conviene però sempre prima fare un po’ di esperienza cercando lavoro nei diversi vivai che si trovano un po’ ovunque, in particolare ai confini delle zone urbanizzate.  

Un vivaista può iniziare a lavorare intraprendendo un percorso che parte dal ricoprire posizioni come aiutante, in maniera da ricevere una formazione direttamente sul lavoro. In questa maniera può subito iniziare a svolgere quelle mansioni che richiedono meno specializzazione, che possono andare dal lavoro di cura ordinaria delle piante, ovvero l’innaffiamento, l’invasamento e la pulizia, e lo spostamento delle piante all’interno o all’esterno della serra.

Altri compiti che vengono affidati a chi ha meno esperienza sono quelli di accoglienza della clientela, ricoprendo le mansioni da commesso, in maniera da informare adeguatamente i clienti al fine di accompagnarli lungo la scelta delle piante più adatte alle loro esigenze.

È molto importante mostrarsi interesse rispetto al mondo delle piante e imparare i fondamenti del lavoro. Attraverso l’esperienza sul campo, insieme alle competenze acquisite con un corso, si completa il processo formativo necessario per potersi definire vivaista professionista. È importantissimo osservare attentamente tutti i lavori che si svolgono nel vivaio, per acquisire così una formazione completa utile a crescere professionalmente

Stiamo parlando di un settore in cui la specializzazione assume sempre più importanza. Chi ci lavora deve avere una grande passione per le piante ma allo stesso tempo anche una formazione tecnica che lo renda in grado di gestire in maniera operativa un vivaio: dalla potatura alla bulbicultura, passando per la preparazione dei terreni fino alle operazione di preparazione, imballaggio (con una certa attenzione al packaging, nella vendita al dettaglio), spedizione e vendita.

Lavorando in un vivaio si possono avere molte gratificazioni: il lavoro di un vivaista può essere utile nel rimboschimento di territori degradati o danneggiati da calamità, così come ci si può rendere protagonisti dell’abbellimento di aree verdi delle città come parchi e giardini pubblici, ma anche semplicemente donare nuova vita da un giardino privato o ad un balcone.

Le differenti modalità di coltivazione, in serra, in campo aperto oppure in vaso, offrono altre possibilità di specializzazione. Con l’esperienza maturata lavorando in vivaio, e possibile diventarne responsabili, assumendosi quindi le responsabilità riguardanti la gestione e pianificazione strategica delle diverse attività dell’azienda vivaistica. 

Lo stipendio medio di un vivaista è di 1.240 euro netti al mese, circa 22.000 € lordi all’anno. Normalmente lo stipendio può partire da un minimo di 800 euro netti al mese, ma con l’esperienza e l’aumento delle responsabilità può arrivare a superare i 1.650 euro netti al mese. Il contratto solitamente prevede turni di lavoro per garantire la gestione operativa del vivaio 7 giorni su 7, inclusi week-end e festività. 

Il vivaismo è un settore in cui operano circa 11 mila aziende vivaistiche, a cui se ne sommano circa 19 mila e 500 solo floricole, arrivando poi ad un indotto che possiamo quantificare nelle 20 mila unità, conteggiando i vari fiorai e garden center. Possiamo vedere che il settore possiede un potenziale enorme che attualmente è ben lontano dall’essere pienamente sfruttato. 

Chi lavora nel settore florovivaistico può ottenere facilmente i contributi previsti dall’Unione Europea, dal momento che per l’ordinmento comunitario non rientra tra le coltivazioni eccedentarie.

Il settore tende a diventare altamente specializzato mentre le ultime tendenze puntano a trasformare il vivaio in un vero e proprio laboratorio destinato alla produzione di piante totalmente esenti da virus, prelevando tessuti embrionali da apici vegetativi e coltivandoli in vitro.

Un vivaista che si mette in proprio ed apre il proprio vivaio ha ottime possibilità di mettere in piedi un‘attività redditizia. Per avere successo nella sua professione un vivaista deve essere bravo a leggere l’andamento del mercato locale, in maniera da adattare quindi la struttura operativa e logistica del vivaio alla produzione di quelle specifiche specie che possono essere richieste in quello specifico momento.

Per aprire un vivaio sono necessari generalmente uno o due ettari di terreno. Non è indispensabile costruire anche una serra, ma molto spesso si rivelano necessarie. Serve quindi anche una licenza edilizia, oltre ad un investimento adeguato per l’acquisto dei computer e delle attrezzature necessari al suo corretto funzionamento. 

Sono necessari poi i vari impianti di irrigazione, di riscaldamento degli ambienti chiusi, di somministrazione dei fertilizzanti, oltre che le varie macchine per le specifiche lavorazioni. Il vivaio deve quindi dotarsi di una impiantistica specifica. Per esempio, possono essere utilizzate delle celle frigorifere, per alcuni processi specifici nella stratificazione dei semi e delle marze. 

Si tratta di operazioni effettuate per accorciare i cicli produttivi, dato che nel caso di alcuni semi altrimenti si potrebbero aspettare 18-24 mesi prima che acquisiscano la germinabilità, oppure per diminuire il rischio di fallanze. 

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