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Corriere: chi è, cosa fa, quanto guadagna

Prova a ripensare all’ultima volta che hai effettuato un ordine online: per acquistare un capo di abbigliamento, oppure per sostituire il tuo computer portatile, o per acquistare una confezione di lampadine ad un costo più conveniente di quello che avresti trovato in ferramenta. 

Tra il magazzino del venditore e casa tua c’è un elemento di congiunzione fondamentale: il corriere, colui che fisicamente preleva il tuo pacco dal centro di smistamento e te lo consegna a casa o in ufficio. 

Il corriere è il lavoro del futuro?

Il lavoro del corriere sta suscitando un notevole dibattito, perché sta chiaramente vedendo uno sviluppo importante.

Con la crisi sanitaria mondiale è diventato chiarissimo che uno dei pochi modi rimasti alle aziende di beni e servizi per continuare a lavorare fosse quello delle spedizioni e degli acquisti online, senza richiedere ai clienti di recarsi nei negozi fisici. 

E in questa operazione, fruttata oltre 30 miliardi (con un aumento del 31% rispetto all’anno precedente), il ruolo di spedizionieri e corrieri è stato vitale. Non per nulla, il loro servizio è stato immediatamente considerato “di prima necessità” ed “indispensabile”, quindi tutti loro hanno continuato a lavorare anche durante il primo, severo lockdown della scorsa primavera. 

La professione di corriere avrà sicuramente degli incrementi positivi nei prossimi anni. Difficilmente la situazione sanitaria rientrerà totalmente nei ranghi pre-pandemia in breve tempo, e ancora per molti mesi preferiremo fare acquisti online rispetto che nei negozi, sia per le chiusure a singhiozzo che li coinvolgono, sia per la convenienza e la praticità di questo metodo.

Le stime, solo nel nostro paese (che non è di certo uno dei più avvezzi all’uso della tecnologia) parla di un incremento del 30% circa di utenti che hanno effettuato almeno un acquisto online nel 2020 (75% circa contro 45% circa dell’anno precedente). 

Ad oggi, circa il 10% della popolazione riceve a casa o al lavoro più di 15 pacchi all’anno; la maggioranza, non meno di 5-6. Con queste cifre alla mano risulta chiarissimo quanto la professione di corriere sia richiesta, non solo in Italia ma in tutto il mondo, e quanto probabilmente lo sarà sempre di più in futuro. 

In questa guida al lavoro di corriere analizzeremo quali sono le mansioni degli addetti alle spedizioni e alle consegne, quali abilità devono dimostrare e quali sono le loro possibilità di guadagno. 

Iniziamo! 

Chi è e cosa fa il corriere

Il corriere è l’addetto alle spedizioni che prende in carico una consegna da un centro di raccolta e smistamento dei pacchi, carica la merce sul proprio mezzo (un’auto o più frequentemente un furgone) e porta a casa o in ufficio dei clienti il prodotto. 

Generalmente lavora per una più grande azienda della logistica, specializzata in quello o l’altro tipo di servizio di spedizioni particolari (nazionali, internazionali, giornaliere, di merci pesanti, eccetera).

Il mezzo è generalmente di proprietà dell’azienda di logistica, provvisto di logo aziendale e colorato con i toni distintivi della società. Oltre al mezzo il corriere riceve un terminale per registrare le consegne e accessori come carrelli ed elevatori per caricare la merce. 

La giornata tipo del corriere

Proviamo ad analizzare più nel dettaglio come si svolge la giornata tipo di un corriere che lavora per una grossa azienda di logistica. 

La giornata inizia molto presto al mattino, quando bisogna recarsi al centro di smistamento dei pacchi e delle buste e caricare i furgoni.

L’organizzazione della giornata è determinata dal numero di ritiri e consegne da eseguire, e dalla loro disposizione geografica nella città di lavoro. Uno dei fattori più difficili da tenere in considerazione nella pianificazione è il traffico, incubo dei corrieri che lavorano nelle grandi città. 

Generalmente si usa il modello “multi drop/pick”: vengono selezionati tutti gli utenti collocati nella stessa area della città e con lo stesso viaggio vengono raccolti i ritiri ed effettuate le consegne. Quando il furgone è vuoto si torna in sede, si consegnano i pacchi per la spedizione e si prepara un nuovo carico. 

Gli stessi meccanismi si ripetono per circa 12 ore, su turni o non a seconda delle modalità contrattuali: di solito i furgoni vengono preparati verso le 6/7 del mattino, e si continua a consegnare e ritirare fino alle 18/19. 

Gli strumenti del corriere

La tecnologia viene in aiuto anche dei corrieri, per fortuna.

Durante l’apprendistato sarà necessario imparare ad usare vari strumenti della dotazione della logistica. Alcuni di essi sono: 

  • Software navigatori satellitari, per pianificare il percorso delle consegne e ottimizzare i tempi;
  • Software e applicazioni per tracciare i carichi e i singoli pacchi;
  • Sistemi hardware e software per effettuare la consegna, raccogliere la firma del cliente se necessario, contabilizzare i contrassegni (il metodo di spedizione che prevede il pagamento della merce, più un supplemento, direttamente al corriere al momento della consegna);
  • Applicazione e stampante per la creazione delle etichette dei pacchi in ritiro, in cui sono indicati destinatario, indirizzo e codice identificativo;
  • Transpallet e muletti, necessari in magazzino per spostare le merci e caricare i furgoni.

Che formazione deve sostenere un corriere?

La maggior parte delle aziende di logistica non richiede un titolo di studio specifico per permettere l’accesso ai colloqui per la posizione di corriere, sebbene alcune indichino come minimo sindacale il diploma di scuole superiori (o un titolo equivalente). 

La formazione è strettamente pratica e professionalizzante, e di solito viene gestita direttamente dalle aziende internamente, come forma di tirocinio.

Indubbiamente, arrivare al colloquio essendo già in possesso di una patente B e di un’abilitazione per l’uso del muletto è un requisito valutato molto positivamente per snellire la procedura di assunzione.

Ulteriormente significativa è la conoscenza della città, in particolare delle vie da sfruttare perché meno trafficate. 

Caratteristiche e competenze richieste

Parliamo ora delle caratteristiche psicologiche e delle competenze pratiche richieste ad un corriere professionista. 

Per indole deve essere: 

  • Paziente e comunicativo, perché sarà la prima persona con cui i clienti si interfacceranno e dovrà rispondere di ritardi o danneggiamento dei pacchi con cortesia e proponendo soluzioni pratiche al problema;
  • Essere dinamico e ben organizzato, per gestire al meglio il carico di lavoro quotidiano;
  • Essere fisicamente forte e resistente: spesso nel lavoro è necessario spostare colli e merci pesanti;
  • Essere disponibile, se richiesto dal contratto, a lavorare sulle lunghe distanze oppure all’estero in trasferta.

Come professionista, il corriere dovrà anche essere sempre aggiornato sulla situazione delle strade e del traffico della città di riferimento, saper usare i software in uso presso la compagnia, essere in possesso della patente per il muletto e della patente B (se guiderà un’auto o un furgone) o D (se guiderà un mezzo pesante).

Come ottenere la patente D

La patente D permette di condurre professionalmente mezzi pesanti, come camion, tir e autobus, sia adibiti al trasporto di merci che di persone.

Nelle grandi aziende di logistica ci sono interi team di corrieri che non effettuano le piccole spedizioni territoriali, ma che spostano tutti i pacchi da una città all’altra e hanno bisogno proprio di questi mezzi. 

L’iter per richiedere e ottenere una patente B sono: 

  1. Eseguire un ciclo di lezioni e prove pratiche di guida dei mezzi pesanti presso una scuola guida;
  2. Superare un test scritto in Motorizzazione civile;
  3. Superare una prova di guida pratica.

Il costo dell’iter dipende dal numero di lezioni che si vogliono seguire: difficilmente, in ogni caso, è possibile spendere meno di 800 euro. 

Oltre alla patente D il corriere addetto ai mezzi pesanti dovrà anche possedere la “Carta di qualifica del conducente”, che si richiede dopo un corso di 140 ore presso autoscuole specializzate ed enti di autotrasportatori.

L’ottenimento della Carta è subordinato allo stato di salute della persona e all’obbligo, con frequenza periodica, di sottoporsi a test anti-droga.

Quali possibilità di carriera si hanno facendo il corriere?

Attorno alla professione di corriere gravitano gravi problematiche, ma anche molte soddisfazioni personali. 

Spesso le condizioni di lavoro sono molto stressanti, sia per la fatica fisica necessaria ad eseguire il proprio compito, sia per la lunghezza dei turni di lavoro, sia per la necessità di interfacciarsi spesso con le lamentele e i reclami dei clienti.

Inoltre, considerando che le vendite online e le relative spedizioni sono in enorme aumento anche nel nostro paese, non è infrequente che nel corso della giornata sia necessario effettuare più spedizioni di quelle previste dal contratto standard. 

Da ultimo, se con il mezzo il corriere riceve una multa oppure causa un danno, la responsabilità è del corriere stesso. 

Di contro questa mansione permette di organizzare la propria giornata in flessibilità ed autonomia, non sentendo direttamente il “peso” del lavoro da dipendente durante il proprio turno. 

Gli step di crescita professionale

Non è necessariamente detto che iniziando a fare i corrieri si continuerà con questa mansione fino al pensionamento.

Molti passano di grado all’interno delle proprie aziende di logistica, per esempio diventando Field manager (cioè responsabili di una specifica area geografica e di tutti i corrieri che lavorano all’interno di essa).

Si tratta di una professione manageriale decisamente meno impegnativa dal punto di vista fisico e che consente di incrementare i propri guadagni. 

Un’altra alternativa è quella di passare al magazzino. In magazzino si raccolgono ordini e spedizioni, si catalogano i colli, si consegnano ad altri corrieri e si affidano ai propri operatori per la consegna. 

Aprire un piccolo servizio di spedizioni in proprio

L’ultima alternativa da tenere in considerazione è quella di aprire una piccola società di spedizioni in proprio, anziché lavorare da dipendenti per la logistica tradizionale. 

Per avere la propria attività di corriere espresso è necessario: 

  1. Aprire la partita IVA scegliendo il corretto codice ATECO con l’aiuto di un commercialista;
  2. Iscriversi al Registro delle imprese e dichiarare formalmente l’inizio dell’attività;
  3. Iscrivere se stessi e tutti i dipendenti ad INPS ed INAIL;
  4. Iscriversi all’albo dei trasportatori;
  5. Ottenere la qualifica di idoneità per spedizionieri;
  6. Ottenere le patenti di guida adatte per tutti i dipendenti;
  7. Acquistare o noleggiare i mezzi di trasporto;
  8. Promuovere e sponsorizzare la propria attività, tramite un sito, i social network o i mezzi di informazione pubblicitaria tradizionali come la TV locale, le riviste e i giornali.

Ogni tipologia di corriere può e non può trasportare certe merci, rispettando protocolli e normative dettagliate.

La cosa migliore è definire fin dall’inizio il tipo di servizio che si desidera offrire alle imprese e ai clienti privati, per fare in modo di adeguare la propria linea di lavoro a quelle esigenze specifiche. 

Il costo dell’investimento è molto variabile. Un piccolo ufficio con due veicoli e due dipendenti può richiedere un costo di circa 30.000 euro, ammesso di essere già in possesso dei giusti mezzi o di trovare buone offerte con l’usato. 

Per iniziare un servizio più ampio, per esempio acquisendo le licenze per i software e facendo una buona campagna pubblicitaria, difficilmente serviranno meno di 50.000 euro. 

Per ridurre notevolmente questi costi è possibile affiliarsi tramite il franchising ad un’azienda di spedizioni più ampia, ma che non ha ancora una sede nella città di riferimento. Con un’azienda madre alle spalle è possibile: 

  1. Non effettuare pubblicità: sarà la notorietà del brand e la dirigenza a pensarci;
  2. Ricevere i mezzi già pronti all’uso;
  3. Acquisire tutto il know-how con la formazione interna;
  4. Essere assistiti nel processo di selezione del personale e delle strategie di lavoro.

Un investimento di partenza se si decide di optare per il franchise può arrivare a circa 10.000 euro. 

I guadagni da aspettarsi lavorando come corrieri

In Italia, un corriere guadagna indicativamente 1500 euro netti al mese, a cui vanno aggiunti bonus di produzione, 13esima e 14esima.

Un junior all’inizio della carriera potrà ambire ad un compenso di circa 1200 euro al mese.

A fine carriera, invece, è possibile superare agevolmente i 2000, specie se nel frattempo si sono assunte posizioni di maggiore responsabilità come Direttore d’area o Supervisore.

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