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Professione Agronomo

L’agronomo è una professione molto richiesta al giorno d’oggi, dal momento che lo sviluppo del settore della green economy ha portato ad un aumento delle richieste di tale figura professionale, che già incontrava molto successo nel settore agroalimentare. 

Per diventare agronomo bisogna effettuare uno specifico percorso di studi universitari e con l’iscrizione nell’Albo professionale dell’ordine dei dottori agronomi e dottori forestali. L’agronomo può lavorare in aziende agricole, zootecniche e presso pubbliche amministrazioni. È un’attività che si può esercitare sia in forma autonoma, come libero professionista, che alle dipendenze di un datore di lavoro. 

Si tratta di una professione i cui compiti si allargano sempre di più e che assume un’importanza sempre crescente. Vediamo di seguito in cosa consiste e come si può intraprendere il lavoro di agronomo, oltre che ad analizzare gli sbocchi lavorativi che può offrire questa professione.  

Chi è l’agronomo 

Quando parliamo di agronomo parliamo di un professionista esperto di agronomia, ovvero colui che studia le scienze agrarie e si applica correttamente le varie tecniche agronomiche che ha appreso nel suo percorso formativo per condurre aziende agricole, industrie agrarie e in tutti quei comparti legati al settore in cui è necessaria la sua presenza. 

L’agronomo deve possedere competenze specifiche anche in materie di ecologia e di economia gestionale, riferite all’ambito rurale. Si tratta di una figura professionale multidisciplinare e può occuparsi delle produzioni vegetali, della loro difesa, delle risorse naturali impiegate in agricoltura, della gestione di allevamenti, del miglioramento genetico agricolo, della valorizzazione dei prodotti agricoli, di problemi costruttivi e di meccanizzazione, nonché delle valutazioni economiche collegate. 

Si tratta di una professione che è sempre esistita: nell’antichità si trattava di una figura sacra e la cui professione era di attribuzione sacerdotale. Già tra i Sumeri, nel III millennio a.C., esisteva una figura, di natura economico-amministrativa, imperniata sui sacerdoti “agronomi del tempio” da cui dipendevano sorveglianti, esattori, ispettori impegnati in fattorie grandi e meno grandi, sostenitori di un’agricoltura solida e tecnicamente avanzata per l’epoca. Il patrimonio culturale sumero in materia di agricoltura è alle basi dello sviluppo agricolo di tutte le civiltà successive, da quella islamica a quella greco-romana. 

Nell’età napoleonica, tra la fine del 1700 e il 1800, l’agronomo inizia a specializzarsi in una figura più simile a quella moderna, autonoma e svincolata parzialmente sia dalla proprietà terriera sia dal mondo produttivo in senso stretto, intesa come attività lavorativa di uomini che, avendo seguito uno specifico percorso formativo, erano in grado di identificare fenomeni naturali e applicare le loro conoscenze nel campo agricolo. Fino agli anni ‘30 non è stato facile circoscrivere il campo specifico della disciplina che presentava limiti molto labili, ed anche allora le competenze specifiche dell’agronomo venivano esercitate da una pletora di altri professionisti (periti agrari, ingegneri, architetti, geometri e veterinari). 

La professione attualmente è definita dalla legge n. 152 del 10 febbraio 1992 che chiarisce definitivamente le competenze professionali dell’agronomo, stabilendo, all’art. 2 che “sono di competenza dei dottori agronomi e dei dottori forestali le attività volte a valorizzare e gestire processi produttivi agricoli, zootecnici e forestali, a tutelare l’ambiente e, in generale, le attività riguardanti il mondo rurale” ed entrando nel merito più specifico elencando una serie di attribuzioni e competenze che per quanto riguarda la parte ingegneristica sono comuni anche ad architetti e ingegneri. 

Di cosa si occupa l’agronomo 

L’agronomo si occupa di tutte quelle attività tese a valorizzare e gestire i processi produttivi agricoli, zootecnici e forestali, a tutelare l’ambiente e, in generale, le attività riguardanti il mondo rurale. Vediamo nello specifico i vari ambiti: 

Produzioni vegetali e animali 

La figura del Dottore Agronomo, così come quella del Dottore Forestale, opera come consulente per stilare la programmazione di colture ed allevamenti, per impiegare le tecniche di coltivazione che diano i risultati migliori in campo agrario e forestale, e per ottimizzare il reddito nell’ambito della gestione delle aziende agricole.

Alimentazione animale 

L’agronomo svolge il ruolo di consulente all’interno dell’industria dei mangimi, oppure può anche assistere gli allevatori in maniera che mangimi ed integratori alimentari siano impiegati correttamente all’interno di un regime alimentare che garantisca una dieta bilanciata per i capi di allevamento. 

Malattie e parassiti delle piante 

Tra le mansioni di un agronomo sono previste anche quelle operazioni finalizzate alla prevenzione e alla cura delle malattie che possono colpire le piante da coltivazione, oltre che la protezione rispetto all’azione di parassiti o insetti nocivi, ricorrendo a soluzioni rispettose dell’ambiente.

Miglioramento genetico di vegetali e animali 

All’intero dei laboratori scientifici un agronomo può essere incaricato di eseguire la ricerca genetica, ricorrendo anche a innovative tecnologie bio-ingegneristiche, sia sulle piante così come sugli animali da reddito, con l’obiettivo di incrementare la produttività, di ottenere nuove razze e varietà e razze che resistano meglio alle malattie.

Controlli qualitativi nel comparto agroalimentare  

Un agronomo può essere chiamato ad eseguire controlli qualitativi sui prodotti agricoli ma anche sui processi lavorativi delle filiere agroalimentari, al fine di migliorare la qualità nel suo complesso. Nello specifico deve garantire: 

  • l’aderenza alle prescrizione delle produzioni biologiche; 
  • il controllo dei prodotti di ortofrutta secondo le linee guida che ne governano l’esportazione; 
  • la certificazione della conformità, secondo le norme in vigore, di tutti i prodotti agroalimentari;
  • il rispetto delle direttive che attestano la certificazione di qualità all’interno delle aziende agroalimentari. 

Programmazione economica e stime di fondi rustici 

L’attività di pianificazione dei cicli produttivi e delle attività economiche rientrano nei compiti che agronomi e forestali devono compiere nelle aziende agroforestali. Allo stesso tempo redigono le valutazioni riguardanti i capitali fondiari e agrari. Nello specifico si tratta di: 

  • effettuare operazioni di stima per divisioni e successioni ereditarie; 
  • effettuare operazioni di stima riguardanti i valori di mercato delle aziende agroforestali, comprese le produzioni relative; 
  • tenere i bilanci aziendali e la contabilità in forma informatizzata.  

Costruzioni rurali, agroalimentari e civili 

Agronomi e forestali possono anche progettare impianti agroalimentari e fabbricati, sia civili che rurali. Nello specifico si occupano di progettazione e direzione lavori di: 

  • cantine, oleifici e altri fabbricati in cui si conservino e si trasformino prodotti animali e vegetali; 
  • edifici con finalità agroturistiche; 
  • fabbricati per il ricovero degli animali da allevamento; 
  • fabbricati civili, nell’ambito delle competenze dei geometri. 

Lavori catastali 

Un agronomo esegue anche lavori catastali, cartografici e topografici, per quanto riguarda il catasto urbano e quello rustico.

Bonifiche, irrigazione, tutela delle acque e dell’atmosfera  

Un agronomo si può occupare di elaborare piani di irrigazione e bonifica, nel caso di aree rurali o di aziende agricole; inoltre può progettare e realizzare di impianti irrigui per giardini, parchi, e verde industriale, occupandosi nello specifico:

  • di determinare il bilancio idrico delle colture; 
  • che il drenaggio sia assicurato in superficie così come al di sotto; 
  • realizzare un impianto che sia di tipo a spruzzo, a pioggia, oppure a goccia. 
  • progettare invasi artificiali e occuparsi della direzione lavori.

Inoltre deve eseguire gli studi necessari ed intervenire per tutelare le acque e l’atmosfera. 

Pianificazione del territorio ed impatto ambientale 

Altro compito dell’agronomo può essere la pianificazione territoriale delle zone rurali, ovvero effettuare quegli interventi di tutela e di recupero del paesaggio e dell’ambiente, e anche redigere dei progetti di valutazione dell’impatto ambientale. Si occupano nello specifico di: 

  • valorizzare il mondo rurale; 
  • classificare il territorio rurale secondo parametri socio-economici; 
  • determinare gli indici di edificabilità nelle zone rurali; 
  • effettuare studi di assetto territoriale e stilare i piani zonali, paesaggistici ed urbanistici; 
  •  valutare l’impatto ambientale. 

 Studio, tutela e uso del suolo 

Agronomi e forestali si dedicano anche allo studio delle specifiche del suolo per identificare una modalità di utilizzo che possa essere finalizzata anche ad usi non prettamente agro-forestali. In particolare si dedicano a: 

  • classificare i suoli; 
  • determinare la suscettività del suolo ai diversi utilizzi (agro-forestale, industriale, abitativo, ecc.); 
  • identificare e preservare le aree più vulnerabili dal lato idrogeologico; 
  • stilare piani per sfruttare e recuperare le torbiere e le cave a cielo aperto. 

Parchi e giardini 

Un agronomo si occupa di spazi verdi, sia pubblici che privati, curandone la realizzazione in maniera armonica rispetto alle caratteristiche ambientali e pedoclimatiche, in maniera che il paesaggio venga rispettato e valorizzato al meglio. Ricade nelle sue competenze: 

  • progettare la paesaggistica territoriale e l’arredo urbano, ovvero giardini, parchi, piste ciclabili, parchi gioco, alberature stradali, verde industriali, attraverso interventi mirati alla tutela paesaggistica;
  • realizzare piani di recupero per aree in stato di degrado; 
  • realizzare barriere vegetali antirumore. 

Assestamento forestale 

Forestali e agronomi si occupano di redigere piani per il riassetto agro-silvo-pastorale, per gestire al meglio il territorio montano, sia dal punto di vista ecologico che economico. Nello specifico elaborano: 

  • analisi climatologiche;  
  • piani per il taglio e il rinfoltimento delle essenze boschive; 
  • metodi per aumentare la produttività di prati-pascoli. 

Assistenza tecnica e divulgazione agricola 

L’agronomo può assumere un ruolo di tramite tra gli istituti di sperimentazione e gli imprenditori agricoli, occupandosi di diffondere le tecniche più innovative e adatte, nell’ambito di: 

  • prescrizione di agrofarmaci; 
  • divulgazione di innovazioni tecnologiche; 
  • contabilità aziendale. 

Un dottore agronomo, cosi come un dottore Forestale, è una figura professionale altamente qualificata nell’ambito scientifico, amministrativo, tecnico ed economico per quanto riguarda il settore agro-forestale, ma anche nel campo della tutela e degli usi compatibili dell’ambiente naturale e antropizzato. 

Le competenze dell’agronomo 

L’articolo 2 della legge n. 3 del 7 gennaio 1976 identifica le competenze dell’agronomo come segue: 

– la direzione, l’amministrazione, la gestione, la contabilità, la curatela e la consulenza, singola o di gruppo, di imprese agrarie, zootecniche e forestali e delle industrie per l’utilizzazione, la trasformazione e la commercializzazione dei relativi prodotti; 

– lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la stima, la contabilità e il collaudo delle opere di trasformazione e di miglioramento fondiario, nonché delle opere di bonifica e delle opere di sistemazione idraulica e forestale, di utilizzazione e regimazione delle acque e di difesa e conservazione del suolo agrario, sempre che queste ultime, per la loro natura prevalentemente extra-agricola o per le diverse implicazioni professionali non richiedano anche la specifica competenza di professionisti di altra estrazione; 

– lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la stima, la contabilità e il collaudo di opere inerenti ai rimboschimenti, alle utilizzazioni forestali, alle piste da sci ed attrezzature connesse, alla conservazione della natura, alla tutela del paesaggio ed all’assestamento forestale; 

– lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la stima, la contabilità ed il collaudo, compresa la certificazione statica ed antincendio dei lavori relativi alle costruzioni rurali e di quelli attinenti alle industrie agrarie e forestali, anche se iscritte al catasto edilizio urbano, ai sensi dell’articolo 1 comma 5 del decreto legge 27 aprile 1990, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 giugno 1990, n. 165, (2) nonché dei lavori relativi alle opere idrauliche e stradali di prevalente interesse agrario e forestale ed all’ambiente rurale, ivi compresi gli invasi artificiali che non rientrano nelle competenze del servizio dighe del Ministero dei lavori pubblici; 

– tutte le operazioni dell’estimo in generale, e, in particolare, la stima e i rilievi relativi a beni fondiari, capitali agrari, produzioni animali e vegetali dirette o derivate, mezzi di produzione, acque, danni, espropriazioni, servitù nelle imprese agrarie, zootecniche e forestali e nelle industrie per l’utilizzazione, la trasformazione e la commercializzazione dei relativi prodotti; 

– i bilanci, la contabilità, gli inventari e quant’altro attinente all’amministrazione delle aziende e imprese agrarie, o di trasformazione e commercializzazione dei relativi prodotti e all’amministrazione delle associazioni di produttori, nonché le consegne e riconsegne di fondi rustici; 

– l’accertamento di qualità e quantità delle produzioni agricole, zootecniche e forestali e delle relative industrie, anche in applicazione della normativa comunitaria, nazionale e regionale; 

– la meccanizzazione agrario-forestale e la relativa attività di sperimentazione e controllo nel settore applicativo; 

– i lavori e gli incarichi riguardanti la coltivazione delle piante, la difesa fitoiatrica, l’alimentazione e l’allevamento degli animali, nonché la conservazione, il commercio, l’utilizzazione e la trasformazione dei relativi prodotti; 

– lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la stima, la contabilità ed il collaudo dei lavori relativi alla tutela del suolo, delle acque e dell’atmosfera, ivi compresi i piani per lo sfruttamento ed il ricupero di torbiere e di cave a cielo aperto, le opere attinenti all’utilizzazione e allo smaltimento sul suolo agricolo di sottoprodotti agro-industriali e di rifiuti urbani, nonché la realizzazione di barriere vegetali antirumore; 

– i lavori catastali, topografici e cartografici sia per il catasto rustico che per il catasto urbano; 

– la valutazione per la liquidazione degli usi civici e l’assistenza della parte nella stipulazione di contratti individuali e collettivi nelle materie di competenza; 

– le analisi fisico-chimico-microbiologiche del suolo, dei mezzi di produzione e dei prodotti agricoli, zootecnici e forestali e le analisi, anche organolettiche, dei prodotti agro-industriali e l’interpretazione delle stesse; 

– la statistica, le ricerche di mercato, il marketing, le attività relative alla cooperazione agricolo-forestale, alla industria di trasformazione dei prodotti agricoli, zootecnici e forestali ed alla loro commercializzazione, anche organizzata in associazioni di produttori, in cooperative e in consorzi; 

– gli studi di assetto territoriale ed i piani zonali, urbanistici e paesaggistici; la programmazione, per quanto attiene alle componenti agricolo-forestali ed ai rapporti città campagna; i piani di sviluppo di settore e la redazione nei piani regolatori di specifici studi per la classificazione del territorio rurale, agricolo, forestale; 

– lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la misura, la stima, la contabilità ed il collaudo di lavori inerenti alla pianificazione territoriale ed ai piani ecologici per la tutela dell’ambiente; la valutazione di impatto ambientale ed il successivo monitoraggio per quanto attiene agli effetti sulla flora e la fauna; i piani paesaggistici e ambientali per lo sviluppo degli ambiti naturali, urbani ed extraurbani; i piani ecologici e i rilevamenti del patrimonio agricolo e forestale; 

– lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la misura, la stima, la contabilità ed il collaudo di lavori inerenti alla valutazione delle risorse idriche ed ai piani per la loro utilizzazione sia a scopo irriguo che per le necessità di approvvigionamento nel territorio rurale; 

– lo studio, la progettazione, la direzione e il collaudo di interventi e di piani agrituristici e di acquacoltura; 

– la progettazione e la direzione dei lavori di costruzioni rurali in zone sismiche di cui agli articoli 17 e 18 della legge 2 febbraio 1974, n. 64;(3) 

– la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la liquidazione, la misura, la contabilità ed il collaudo di lavori relativi al verde pubblico, anche sportivo, e privato, ai parchi naturali urbani ed extraurbani, nonché ai giardini e alle opere a verde in generale; 

– il recupero paesaggistico e naturalistico; la conservazione di territori rurali, agricoli e forestali; il recupero di cave e discariche nonché di ambienti naturali. 

Come diventare agronomo 

Per diventare agronomo occorre la Laurea in Agraria o in Scienze Agrarie. Sarebbe utile, per una sorta di continuità negli studi, avere alle spalle anche un diploma quinquennale in agraria o in un istituto professionale, dove agraria, zootecnica e chimica siano considerate le materie principali. In questo modo sarà più facile studiare e laurearsi. 

Dopo la laurea, lo studente acquisice il titolo di dottore, ma ancora non può esercitare la professione di agronomo. La legge impone l’iscrizione all’albo professionale dell’ordine dei dottori agronomi e dottori forestali.  Quest’ordine comprende una sezione A e una sezione B. Agli iscritti nella sezione A spetta il titolo di dottore agronomo e dottore forestale. Agli iscritti nella sezione B spettano i seguenti titoli professionali: agronomo e forestale junior; zoonomo; biotecnologo agrario. 

Materie di studio 

  • Agronomia 
  • Analisi fisica, chimica e sensoriale degli alimenti 
  • Biochimica 
  • Biologia 
  • Botanica 
  • Chimica 
  • Diritto agrario comunitario 
  • Economia agroalimentare 
  • Fisica 
  • Lingua inglese 
  • Matematica 
  • Produzioni vegetali 

Sbocchi professionali e concorsi 

L’agronomo all’interno del percorso formativo deve svolgere un tirocinio, dopo il quale può trovare lavoro presso aziende agricole, zootecniche e industrie agroalimentari. Può anche svolgere la libera professione, prestando consulenze a enti pubblici o privati. Può anche partecipare a concorsi pubblici per agronomo nel ruolo di tecnico. Un’ulteriore possibilità lavorativa è l’attività d’insegnamento: i laureati in Scienze agrarie possono insegnare presso istituti tecnici agrari, istituti tecnici industriali, istituti professionali per l’agricoltura. 

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