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Disoccupazione oggi in Italia

Il 2 luglio 2020, l’Istat ha pubblicato gli ultimi dati riguardo i tassi di occupazione e disoccupazione in Italia. La prossima diffusione dei dati è prevista per il 30 luglio 2020.

L’indagine è particolarmente importante perché permette sia di misurare gli effetti fin ora causati dal Covid-19 sull’economia italiana sia di verificare come il mercato del lavoro sta reagendo alle misure di sostegno fin ora messe in atto dal governo.

In questo articolo sono riportati i dati rilevati dall’Istat nell’ultimo rapporto e le dichiarazioni del Presidente dell’ente Gian Carlo Blangiardo.

Occupati e disoccupati in Italia

Prima di dare uno sguardo ai dati, si ricorda che in caso di disoccupazione, un lavoratore ha diritto ad un’indennità mensile NASpl o DIS-COLL. Tutte le condizioni sono presenti in questo blog all’articolo dedicato: indennità mensile di disoccupazione.

I dati Istat confermano che da febbraio 2020 il livello di disoccupazione è aumentato di oltre mezzo milione di unità.

Le persone in cerca di lavoro sono 400 mila e gli inattivi solo quasi 900 mila. Dal punto di vista percentuale i tassi di disoccupazione sono saliti di oltre un punto.

Le rilevazioni confermano che rispetto al mese di aprile 2020, la diminuzione dell’occupazione ha subito un lieve calo e si registra un aumento delle persone alla ricerca di un lavoro. Negli ultimi due mesi è altresì aumentato il numero di ore lavorate pro-capite.

Sono le donne ad aver subito un calo occupazionale, sul base mensile, si registrano – 65 mila unità rispetto agli uomini, -19mila unità.

Il lavoro di tipo subordinato, sempre su base mensile, è calato dello 0,5% pari a 90 mila unità.

Sono aumentati anche se lievemente i lavoratori autonomi under 50 e in generale i lavoratori over 50 il tasso di occupazione è pari al 57,6%.

Su base mensile, aprile – maggio, aumentano le persone in cerca di lavoro del 18,9%, un aumento che corrisponde a + 307 mila unità, soprattutto tra le donne (+31,3%).

Il tasso di disoccupazione è del 7,8% (+1,2 su base mensile), con un preoccupante 23,5% (+2% su base mensile) tra i giovani.

Diminuisce rispetto ad aprile anche il numero di inattivi, -1,6% pari a -229mila unità. Il dato ha prodotto anche un conseguente calo del tasso di inattività che è ora pari al 37,3%. Tra gli inattivi rientrano anche i giovani compresi tra i 15 e i 29 anni, la così detta NEET Generation o generazione perduta.

Su base trimestrale marzo 2020 – maggio 2020, l’occupazione è in netto calo rispetto al trimestre dicembre 2019 – febbraio 2020, -1,6% l’equivalente di 381mila unità.

Sempre su base trimestrale risultano in calo le persone in cerca di lavoro (-22,3% l’equivalente di -533mila unità), così come sono in aumento gli inattivi di fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni (+6,6% pari a +880mila unità).

Analizzando i dati rispetto al mese dell’anno precedente (maggio 2019), si nota come le persone in cerca di occupazione sono diminuite del 2,6 (613 mila unità). Un dato che senza distinzione comprende sia i lavoratori temporanei che gli autonomi, indipendentemente dalla fascia di età. L’unica eccezione riguarda i lavoratori over50 e i lavoratori subordinati con contratto di tipo indeterminato (+183 mila).

Il tasso di disoccupazione è sceso in un anno dell’1,5%.
Analizzando l’intero arco annuale di dodici mesi, sono calati sia le persone in cerca di lavoro -25,7%, sia sono aumentati gli inattivi dell’8,7% pari a 1 milione e 140 mila unità.

Trend delle persone occupate tra il 2015 e il 2020

Differenze occupazionali in base al genere

Su base mensile aprile – maggio, il tasso di occupazione per le donne è diminuito di 0,4 punti percentuali è altresì diminuito il tasso di inattività -0,8%, mentre è aumentato il tasso di disoccupazione di 2 punti percentuali.

Negli uomini i dati mostrano un calo del tasso di occupazione di 0,1 punti e il tasso di inattività di 0,4 punti. Anche per gli uomini è in aumento il tasso di disoccupazione dello 0,5%.

I dati su base annua, mostrano che il tasso di occupazione è sceso di 1,5 punti negli uomini e 1,4 punti nelle donne. Il tasso di disoccupazione è calato rispettivamente di 2,3 punti e 2,0 punti. Il calo si spiega per via dell’aumento del tasso di inattività cresciuto di 3,5 punti negli uomini e 2,8 punti nelle donne.

Differenze occupazionali tra dipendenti e autonomi

Il calo degli occupati confrontando i mesi di aprile e maggio 2020, riguarda solamente i lavoratori dipendenti. In particolare, i contratti a termine sono diminuiti del 3%. I lavoratori autonomi al contrario sono aumentati dello 0,1%.

Su base annuale il calo dei dipendenti a termine è stato del 18,9%, 592 mila unità. I lavoratori autonomi sono calati del -3.8% pari a 204 mila unità. Risultano in aumento i dipendenti permanenti dell’1,2% pari a 183 mila unità.

Differenze occupazionali per classi di età

Su base mensile, maggio – aprile 2020 è stato registrato un calo del tasso di occupazione per tutte le classi di età al di sotto dei 50 anni. In particolare, il calo più marcato comprende la fascia di età tra i 35 e i 49 anni (-0,4%).

Al contrario, è in aumento il tasso di disoccupazione e coinvolge tutte le classi di età soprattutto quella compresa tra i 15 e i 24 anni (+2%).

Su base annua si registra una diminuzione dell’occupazione e della disoccupazione, a causa della crescita del tasso di inattività

Numero di ore lavorate pro-capite

Prendendo come riferimento il numero di ore lavorate a settimana tra il mese di maggio 2019 e il mese di maggio 2020, si scopre che le ore pro-capite svolte sono calate di 5,6 (33,7 rispetto a 29,2). Se invece, si confrontano i dati raccolti nel mese di aprile 2020 e maggio 2020, si registra un aumento delle ore lavorate da 22,9 a 29,2.

Come sono ottenuti i dati

L’Istat raccoglie i dati inerenti ai tassi di occupazione e disoccupazione intervistando un campione di famiglie.

Il campione teorico trimestrale è di 71.533 famiglie, quello mensile è di 22.010 famiglie. Inoltre, circa il 10% dei comuni presi come campione viene ruotato su base annuale e ogni famiglia rimane nel campione selezionato per 15 mesi. Le famiglie sono quindi intervistate più volte, eccezion fatta per le famiglie composte da soli ultra 74 enni.

Molti non cercano lavoro perché scoraggiati in partenza

Successivamente alla pubblicazione dei dati sulla disoccupazione in Italia, il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ha dichiarato che i dati raccolti offrono un quadro ben definito della situazione.

Al fine di ottenere un miglioramento complessivo riguardo i tassi di disoccupazione è necessario secondo il Presidente attivare politiche per il lavoro volte a stimolare la creatività, le capacità e le abilità che l’Italia anche in una situazione economicamente complessa ha dimostrato di avere.

L’auspicio del Presidente Blangiardo è che si faccia tesoro dei momenti drammatici passati così da poter avviare una ripresa che coinvolga non solo l’economia, ma anche gli aspetti sociali e ambientali.

Blangiardo, si sofferma anche sui dati poco rassicuranti riguardo l’aumento della disoccupazione giovanile. I giovani infatti, insieme alle donne risultano una categoria particolarmente colpita dalla crisi economica.

Il Presidente sottolinea riguardo al suddetto punto come il problema non sia esclusivamente quello emerso dai dati, ma c’è anche una sfiducia che porta i giovani a non proporsi al mercato del lavoro perché convinti che sia del tutto inutile.

Le istituzioni dovrebbero creare le premesse per riuscire a dare ai giovani le possibilità di impiegare ed utilizzare la loro forza lavoro.

Un ultimo tema riguarda l’aumento di persone che dopo il lockdown hanno iniziato nuovamente a cercare lavoro. Un dato piuttosto scontato come dichiara Blangiardo, che indica come la ripartenza sia finalmente in atto.

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