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Come funziona il riscatto della laurea agevolato

Cos’è, a cosa serve e come richiedere il riscatto della laurea agevolato? Oggi vedremo tutto ciò che riguarda il servizio, il quale permette a coloro in possesso di un diploma di laurea di ottenere alcuni vantaggi derivanti dai propri studi per fini pensionistici.

Il riscatto della laurea, una misura presente dal 2019, in prima battuta, evidenziamo si rivolge a chiunque abbia conseguito un titolo di laurea anche se attualmente in stato di disoccupazione, anche se non iscritto ad alcun istituto previdenziale.

Riscatto della laurea: cos’è

Il riscatto della laurea è uno strumento che permette, a coloro in possesso di una laurea, di sommare per fini pensionistici gli anni di lavoro con gli anni trascorsi all’Università. Lo strumento è molto utile sia per gli studenti non ancora in possesso di una posizione previdenziale INPS, ma anche per i laureati in procinto di andare in pensione.

Entrambe le categorie possono così richiedere il riscatto della laurea e ipoteticamente aumentare il numero di anni in cui hanno versato contributi e di conseguenza poter accedere prima del raggiungimento dei 67 al sistema pensionistico.

L’introduzione del riscatto agevolato ha ridotto gli importi da versare rendendo più conveniente l’utilizzo del servizio.

Riscatto della laurea agevolato: come funziona

Il riscatto della laurea è possibile attraverso la procedura online presente sul sito web dell’INPS. Il cittadino, dopo essersi procurato il PIN, può collegarsi al portale e seguire le istruzioni riportate nelle pagine.

Quali titoli si possono riscattare?

  • I diplomi universitari
  • I diplomi di laurea
  • I diplomi di specializzazione
  • I dottorati di ricerca

Rientrano altresì i diplomi ottenuti da corsi di Alta Formazione Artisti e Musicale, sia di primo che di secondo livello, così come diplomi di specializzazione e di ricerca e formazione.

Non rientrano nel computo gli eventuali anni fuori corso ed eventuali periodi di studio che prevedevano già un qualche tipologia di contributo ai fini pensionistici.

È possibile riscattare tutti i corsi di laurea, indipendentemente dal periodo in cui è stato conseguito il titolo. Non è possibile però riscattare eventuali corsi di laurea seguiti all’estero, i quali, salvo presenza di accordi, in generale non hanno valore legale in Italia.

In dettaglio i titoli di studio conseguiti all’estero sono riscattabili solo quando rilasciati da Università estere che hanno aderito alla: “Convenzione di Lisbona” del 1997.

Il riscatto della laurea può essere richiesto da chiunque, come specificato nella circolare INPS dell’11 marzo 2008 anche gli inoccupati e i non iscritti alle forme di previdenza, possono comunque usufruire del servizio. Tuttavia, l’inoccupato, per esercitare il riscatto della laurea è previsto versi un contributo all’INPS.

Il riscatto della laurea agevolato non è gratuito ma bisogna sostenere alcuni pagamenti per poterne usufruire. I costi da sostenere corrispondono al numero di anni che si ha intenzione di riscattare. È possibile pagare il tutto in un’unica rata oppure dilazionare i pagamenti, che comunque risultano senza interessi e non possono essere più di 120. Nei prossimi paragrafi è riportato un dettaglio sui costi per riscattare la laurea.

Riscatto della laurea agevolato: come fare

Come anticipato i servizi online dell’INPS permettono di chiedere il riscatto agevolato della laurea. La domanda può essere presentata in qualsiasi momento ed è possibile anche richiedere il riscatto di solo alcuni anni (riscatto parziale).

La presentazione della domanda non implica l’impegno al pagamento. Il riscatto agevolato, introdotto del 2019 è possibile solo dopo aver versato una quota pari a 5.240 EUR per ogni anno di studio.

L’agevolazione di fatto permette di ridurre di circa il 50% l’importo da pagare.
Inoltre, il riscatto agevolato della laurea si rivolge solo la parte di studi successiva al 1996 e come anticipa non rientrano nel computo gli anni fuori corso.

Tecnicamente il pagamento degli anni di studio si effettua attraverso il servizio di pagamento: pagoPA, presente nel portale dedicato del sito dell’INPS. L’accesso al servizio è possibile solo dopo aver inviato la domanda e aver ricevuto il numero della pratica. I pagamenti possono essere effettuati tramite carta di credito o di debito.

È prevista altresì la possibilità di rateizzare il pagamento, per fare ciò bisogna recarsi presso l’Ufficio Postale o la propria banca e compilare un apposito modello SDD.

Il mancato pagamento di una o più rate equivale alla rinuncia del servizio e la domanda viene automaticamente archiviata.

Riscatto agevolato della laurea: costi

Il riscatto agevolato della laurea ha un costo quindi di circa 5.200 EUR per ogni anno di studi universitario. Ciò vuol dire che un ciclo di laurea triennale per essere riscattato implica il versamento di oltre 15.000 EUR e nel caso di laurea quinquennale i costi supererebbero i 26.000 EUR.

Tuttavia, è possibile rateizzare fino a 10 anni i costi e ciò porterebbe a pagare circa 220 EUR al mese per riscattare una laurea quinquennale. I vantaggi e la convenienza dell’operazione, come vedremo nel prossimo paragrafo dipende da molti fattori. Principalmente però bisogna ben valutare la convenienza dell’operazione rapportandola all’attuale sistema pensionistico italiano, all’età e agli anni di contributi versato.

Riscatto della laurea agevolato: soggetti inoccupati

È possibile verificare se si rientra nei casi particolari previsti dalla legge potendo così risparmiare sui costi richiesti per il riscatto della laurea. Principalmente alcuni vantaggi sono rivolti agli inoccupati. In dettaglio:

Soggetti inoccupati

Per inoccupati si intendono tutti coloro che al momento della presentazione della domanda non hanno ancora versato alcun contributo previdenziale. In questo caso ci si basa sul medesimo costo per il riscatto alla soglia minima di reddito per categorie quali: Artigiani e Commercianti.

In ogni caso, anche se la laurea è stata conseguita prima del 1996, i contributi sono deducibili nel caso sia il soggetto stesso a prendersene carico. Nel caso in cui fossero i familiari a effettuare i pagamenti allora l’importo versato è detraibile al 19%.

Riscatto della laurea: quando conviene

Il riscatto della laurea è uno strumento utilizzato da pochi per via dei costi molti elevati. Il sistema agevolato, tuttavia, ha reso la procedura più economica ma comunque non conveniente per tutti.

Ciò che scoraggia è il dover versare alcuni contributi prima di poter accedere alla pensione. A seconda della carriera lavorativa e universitaria i contributi da versare, anche con il sistema agevolato, possono risultare, per alcuni soggetti molto elevati. Pertanto, il miglior modo di procedere e utilizzare il servizio dell’INPS di simulazione, il quale permette di avere una cifra definita sull’importo da versare.

Per utilizzare il simulatore INPS, è sufficiente essere in possesso del PIN o dello SPID e cliccare sul servizio: “riscatto laurea”.

A questo punto bisogna inserire tutta una serie di parametri, tra cui:

  • quando si è frequentata l’università;
  • se dilazionare il pagamento;
  • quali periodi riscattare.

Una volta inseriti i dati il simulatore fornirà un importo orientativo da versare. Questo poi andrebbe equiparato con la pensione che si otterrebbe con o senza il riscatto della laurea e quindi verificare o meno la convenienza dell’operazione.

Stabilire la convenienza o meno è dunque arduo. Eventuali vantaggi potrebbero svanire qualora dovessero verificarsi modifiche al sistema pensionistico.

In generale, il riscatto agevolato della laurea conviene a quei lavoratori che desiderano il prima possibile andare in pensione. In particolare, inserendo gli anni universitari nel conteggio, si andare in pensione a partire da 62 anni a condizione che siano stati maturati 38 anni di contributi (lavoro + Università).

Ciò, di conseguenza, permette di andare prima in pensione senza dover aspettare il compimento dei 67 anni di età.

Una categoria che potrebbe trovare conveniente il riscatto agevolato della laurea sono le donne lavoratrici. Il sistema pensionistico italiano, al 2021, prevede Opzione donna che consente alle donne di andare in pensione a partire da 58 anni a condizioni che abbiano almeno 35 anni di contributi.

In generale, dunque, il riscatto agevolato della laurea conviene ai lavoratori che:

vogliono andare in pensione prima dei 67 anni e che hanno compiuto 62 anni ma non 38 di contributi, raggiungibili se nel calcolo vengono inseriti gli anni dedicati agli studi universitari.

Riscatto della laurea: quando non conviene

Richiedere il riscatto agevolato della laurea non conviene a tutti. Ad esempio, un lavoratore che ha maturato 20 o più anni di contributi ed ha un’età vicina ai 67 anni e uno stipendio tra i 25.000 ei 30.000 EUR non ha alcun interesse a richiedere il riscatto dato che beneficerebbe di una pensione più elevata di soli 100 EUR.

A ciò si aggiunge che, avendo pagato il riscatto della laurea, gli servirebbero oltre 20 anni per poter ammortizzare la spesa, e ciò vuol dire iniziare a beneficiare di una pensione maggiorata effettivamente ben oltre gli 80 anni.

Riscatto della laurea agevolato per i giovani

Il riscatto della laurea agevolato è una misura che in un certo senso coinvolge anche i giovani laureati.

Principalmente coloro che introno ai 30 anni, ancora non hanno avuto modo di versare contributi previdenziali. In particolare, la presenza di lavori discontinui o ad intermittenza, rende oggi necessario per un giovane vedersi riconosciuti anche gli anni trascorsi nei banchi universitari.

Il riscatto della laurea agevolato, si rivolge dunque a coloro che non hanno ancora una posizione propria previdenziale, tuttavia vi è comunque da pagare circa 5.000 euro per ogni anno di Università che si desidera vedersi riconosciuto.

Il vantaggio è poter pagare la suddetta somma senza interessi e ciò rappresenta una novità rispetto a quando il riscatto della laurea era sì possibile ma non agevolate.

La realtà dei fatti, tuttavia, va analizzata con cura. In primo luogo, per un giovane versare dai 15.000 ai 25.000 EUR, anche se dilazionati in 10 anni potrebbe essere pressoché impossibile. In secondo luogo, i continui cambi del sistema pensionistico, potrebbero portare stravolgimenti tali da rendere il riscatto totalmente inutile da qui a 20 o 30 anni.

Per meglio comprendere l’attuale situazione di un giovane proviamo a fare un esempio.

Un laureato in Chimica di 28 anni che ha appena terminato il ciclo quinquennale di studi Universitari, potrebbe pensare di farsi riconoscere i 5 anni appena trascorsi tra i banchi universitari. L’INPS per riconoscere i contributi richiede una cifra compresa tra i 25.000 EUR e i 27.000 EUR. Pur dilazionando l’importo in 120 rate mensili, ci si ritroverà a pagare circa 220 EUR al mese per i prossimi 10 anni.

Ora, poniamo che il ragazzo di 28 anni riesca a trovare subito lavoro. Sulla base delle leggi attuali egli arriverà a percepire la pensione tra 39 anni, quando avrà 67 anni, ammesso che durante tale periodo non si verifichino ulteriori interventi volti ad aumentare l’età pensionabile.

Alternativamente, può richiedere il riscatto agevolato che in teoria dovrebbe consentirgli di poter accedere alla pensione prima del raggiungimento dei 67 anni di età. Tuttavia, affinché tale scenario si verifichi è altresì necessario (per gli uomini) lavorare e versare contributi per un totale di 42 anni e 10 mesi.

Pertanto, ammesso che non vi sia alcun intervento legislativo per i prossimi 39 anni, il giovane preso come esempio per andare in pensione prima dei 67 anni pur lavorando senza sosta a partire da subito riuscirebbe ad accumulare 42 anni di contributi (compresi gli studi) quando ormai ha 65 anni.

La domanda è, alla luce di quanto riportato finora: conviene versare oltre 26.000 EUR per poter andare in pensione anticipata di uno o due anni?

Riscatto della laurea gratuito

Ad oggi non è possibile riscattare gli anni Universitari gratuitamente, senza cioè versare circa 5.000 EUR per ogni anno di studio. Tuttavia, non sono da escludersi futuri provvedimenti che porteranno ad una sorta di pace contributiva.

Nonostante si parli di riscatto della laurea agevolato, è evidente che, soprattutto per un giovane, versare le cifre esposte finora è proibitivo, considerando che un giovane non ha, nella maggior parte dei casi tali possibilità economiche.

Il 2022, probabilmente e come riportato da numerose fonti, il Governo lavorerà ad una nuova riforma delle pensioni.

Tra i punti trattati, è lecito aspettarsi altresì che venga discussa la possibilità del riscatto gratuito della laurea. Tale forma agevolerebbe i giovani ad iscriversi alle Università, come anche di continuare i percorsi di studi e di garantire una prima base sulla quale iniziare ad accantonare un fondo pensione.

L’idea si basa dunque sulla possibilità di dare valore agli studi. Il mondo del lavoro, come spesso evidenziato nei nostri articoli, è fortemente mutato e continua ad evolversi a ritmi mai visti prima.

Tra le ipotesi vi è la possibilità di consentire il riscatto gratuito della laurea agli studenti più meritevoli: ad esempio coloro che completano il ciclo di studi nei tempi previsti e che hanno ottenuti punteggi di laurea più elevati.

È interessante infine notare come già nel 2018, uno specifico disegno di legge proponeva tre diverse tipologie di riscatto della laurea gratuita:

Per i nati dopo il 1980

Il riscatto della laurea gratuito per il primo anno in caso di reddito imponibile inferiore a 15.000 EUR. Negli anni successivi il costo del riscatto pari al quanto previsto per gli inoccupati.

Nati prima del 1980

Riscatto della laurea calcolata sulla base del reddito oppure equivalente a quanto previsto per gli inoccupati.

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