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Lavorare come addetto alle pulizie: cosa fa, cosa studia e quanto guadagna

Nel biennio più difficile della storia recente, una professione è diventata immediatamente ancora più fondamentale di quanto non lo fosse prima della pandemia: quella di addetto alle pulizie. 

Responsabile dell’igiene e della salubrità di una casa privata o di un luogo di lavoro, pubblico (come una scuola o un ospedale) o privato (come un’industria o un ufficio), le sue mansioni sono vitali per mantenere alti standard di vivibilità degli ambienti e la sicurezza delle persone che ci vivono o ci lavorano. 

Nella nostra guida al mestiere di addetto alle pulizie parleremo di tanti argomenti legati a questa professione: quali sono i suoi compiti, ovviamente, cosa deve saper fare e quali sono le prospettive di guadagno e di carriera.

Chi è l’addetto alle pulizie e quali sono le sue mansioni

L’addetto alle pulizie è un operatore che si occupa del mantenimento dell’igiene in luoghi pubblici, aperti al pubblico e privati, con diverse modalità a seconda del tipo di ambiente. 

Ovviamente le sue mansioni appartengono all’ambito delle pulizie. Tutto dipende dal tipo di ambiente: ad esempio, nei luoghi in cui si lavorano o vendono cibo e bevande vanno applicate le normative HACCP, per la prevenzione delle contaminazioni e per la sicurezza alimentare. Lo stesso vale negli ambienti di lavoro, nelle industrie, negli ospedali, nelle scuole. 

Se l’ambiente è una residenza privata, le regole sono stabilite dal proprietario o dall’affittuario, che darà indicazione su quali attività effettuare e a che cadenza, giornaliera, settimanale o mensile. 

Le mansioni principali per un addetto alle pulizie sono: 

  • utilizzare i mezzi, gli strumenti e i prodotti a disposizione del luogo di lavoro, come aspirapolveri, scope, panni, detergenti e così via;
  • assicurarsi che le eventuali normative vigenti nel luogo di lavoro siano rispettate, come nel caso degli ospedali o di bar e ristoranti;
  • dare la priorità alla tabella di marcia delle attività da svolgere e curare le diverse mansioni nei tempi e nei modi previsti;
  • considerando che di solito l’addetto alle pulizie è o il primo ad arrivare o l’ultimo ad andarsene, curarsi di lasciare l’ambiente al sicuro (ad esempio inserendo l’allarme, chiudendo le imposte, spegnendo le luci, e così via).

Luoghi diversi, pulizie diverse

Come detto, a seconda del tipo di ambiente di lavoro sono diverse anche le pulizie da effettuare quotidianamente, settimanalmente e mensilmente. 

Ecco alcuni casi da tenere a mente: 

  • ospedali e ambulatori: vista l’elevata possibilità di contaminazione degli ambienti, specie di quelli con grande passaggio di persone o di materiali e sostanze pericolose, ogni ospedale stipula dei protocolli di igiene. L’addetto alle pulizie viene formato appositamente per conoscerli e deve rispettarli meticolosamente, per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti. In particolare durante l’epoca della pandemia, i protocolli di igiene e sanificazione ambientale sono stati resi più stringenti e complessi, proprio per garantire una pulizia più accurata delle superfici che altrimenti potrebbero essere un veicolo di infezione;
  • scuole: anche le scuole sono un ambiente ad alto tasso di rischio igienico, specialmente quelle che accolgono i bambini più piccoli. Anche in questo caso le scuola stilano dei protocolli per le pulizie, che vengono applicati dagli addetti in modo da assicurare un ambiente sicuro e igienico per i bambini o i ragazzi e per gli insegnanti;
  • bar, pub, ristoranti: nei cosiddetti “luoghi di somministrazione di cibo e bevande” vigono regole molto specifiche pertinenti alla normativa comunitaria HACCP, cioè la legge europea sul mantenimento degli standard igienici. I manuali HACCP sono disponibili online, in librerie specializzate, nelle sedi dei corsi di formazione professionale e ovviamente nel locale, che all’apertura deve redigere le proprie regole interne a norma di legge;
  • case private: un addetto alle pulizie che lavora in un’abitazione privata svolge compiti decisamente diversi da quelli dello stesso professionista impiegato in un’industria. A casa, per esempio, è necessario fare il bucato, stendere i panni, lavare i piatti, e così via, a seconda delle esigenze espresse dalla famiglia;
  • alberghi: anche in albergo vigono regole particolarmente stringenti, perché le stanze sono “abitate” da persone sempre diverse ed è necessario mantenere alti standard sia di pulizia che di decoro estetico degli alloggi e delle aree comuni come la hall o il ristorante.
  • finestre e vetrate: sembra una scena da film, ma esiste realmente! Alcune aziende mettono a disposizione addetti alle pulizie specializzati nel trattamento di finestre e vetrate esterne degli edifici, anche a grande altezza. Vista la difficoltà di questo compito, la formazione è particolarmente specifica e ovviamente sono rispettati severi criteri di sicurezza per la tutela dei lavoratori.
  • industrie: la pulizia degli impianti industriali è fondamentale per garantire alti standard di produzione e ridurre i problemi a macchinari e a lavoratori. Ogni tipo di industria ha evidentemente esigenze diverse, per cui vengono formati in modo specifico gli addetti alle pulizie. In questa categoria rientrano le aziende che puliscono silos, cisterne, pozzi neri, impianti di lavorazione del settore primario e secondario.

Con la pandemia di Covid-19 tutte le normative igieniche dei luoghi aperti al pubblico e pubblici sono state rese decisamente meno permissive e più stringenti. In particolare è prescritto che debbano essere utilizzati prodotti con candeggina o alcool, per un certo numero di secondi su ogni superficie, oppure che si proceda con periodiche disinfezioni professionali (ad esempio, la sanificazione ad ozono). 

Per operare come addetti alle pulizie professionali con prodotti chimici specifici e macchinari è necessario ricevere una formazione più dettagliata e specifica, che tenga conto anche della pericolosità di questi strumenti e detergenti. 

Generalmente sono le stesse imprese di pulizia a formare gli operatori e gli addetti, in modo che possano lavorare in modo autonomo durante i propri turni per i clienti che hanno un contratto con l’agenzia. 

I protocolli sono stati rigorosamente aggiornati, dunque per i nuovi addetti alle pulizie è necessario conoscere sia le regole generali che quelle specifiche stabilite per l’ambiente di lavoro, per operare in sicurezza per se stessi, gli ambienti e le persone.

Formazione per un addetto alle pulizie

Per diventare un addetto alle pulizie la strada più classica è quella della formazione professionale. 

I centri e le scuole di formazione professionale per addetti alle pulizie sono dislocati in tutta Italia e gestiti, normalmente, da due tipi di entità: 

  • Regioni e Comuni, nell’ambito dei progetti di qualifica professionale per la riduzione della disoccupazione e dell’inattività. Questi corsi sono di solito gratuiti e aperti a tutte le persone maggiorenni (o minorenni con particolari deleghe della famiglia) residenti sul territorio;
  • cooperative, associazioni, imprese di pulizie: questi corsi possono essere sia gratuiti che a pagamento e di solito permettono un avviamento professionale più rapido dopo l’ottenimento delle specifiche qualifiche indicate. 

Oltre a questo, non ci sono molti percorsi di esperienza teorica da poter seguire. 

Chiaramente, l’esperienza sul campo gioca un ruolo fondamentale per l’assunzione e l’ingresso nel mondo del lavoro.

Abilità e competenze per un addetto alle pulizie

Per diventare un buon addetto alle pulizie è necessario essere in possesso di abilità specifiche, proprie di questo mestiere. Le più importanti sono ovviamente: 

  • la conoscenza delle tecniche di pulizia;
  • l’abilità nell’uso dei macchinari, come lucidatrici, aspirapolveri, lavapavimenti;
  • la conoscenza nell’uso e nella sicurezza delle sostanze chimiche necessarie per le pulizie;
  • la conoscenza nell’uso dei dispositivi di protezione personale, come guanti, scarpe antinfortunistiche, maschere e così via;
  • la capacità di gestire e smaltire i rifiuti seguendo le indicazioni sulla raccolta differenziata.

In specifici casi può essere richiesto di essere in possesso della patente e dell’auto, per spostarsi tra abitazioni di diversi clienti oppure tra vari uffici.

Anche le competenze interpersonali sono rilevanti. Di certo per un addetto alle pulizie è necessario: 

  1. essere disposto a lavorare ad orari non canonici: nelle aziende è necessario fare le pulizie prima dell’apertura o dopo la chiusura, in una casa privata si fanno le pulizie di solito mentre la famiglia è a scuola e al lavoro, e così via;
  2. essere discreti: specialmente quando si lavora in abitazioni è necessario che l’addetto alle pulizie sia scrupoloso ma riservato, per non mettere a disagio la famiglia;
  3. avere buone capacità di organizzazione del tempo, delle mansioni, anche senza supervisione;
  4. saper lavorare in squadra, nel caso gli addetti alle pulizie debbano dividersi un’area ampia o diverse mansioni contemporaneamente;
  5. avere attitudine per i lavori manuali e una buona resistenza alla fatica e alle ore passate in piedi.

Quanto guadagna un addetto alle pulizie

Lo stipendio medio di un addetto alle pulizie non è di certo il motivo principale per cui intraprendere questa carriera. 

Entro i primi tre anni di esperienza è possibile aspettarsi un compenso pari a circa 750/800 euro al mese. 

Tra i 4 e i 9 anni di esperienza è possibile essere pagati tra gli 800 gli 850 euro al mese. 

Si arriva a circa 1200 euro al mese quando si hanno tra i 10 e i 20 anni di esperienza di lavoro, e si può superare questa cifra (anche se non di molto) a fine carriera. 

Decisamente diverso è invece il caso degli addetti alle pulizie “estreme”. Anche questa volta gli stipendi non sono elevati, ma di certo sono più interessanti di quelli previsti per gli addetti a pulizie più regolari.

Ecco un prospetto delle variazioni in base al tipo di contratto e di inquadramento: 

  • lavoratore dipendente presso un’impresa di pulizie: lo stipendio medio è di circa 1300/1400 euro al mese;
  • addetto alle pulizie full time: lo stipendio medio è di circa 1000 euro al mese;
  • addetto alle pulizie impiegato nella pulizie degli uffici: lo stipendio medio è di circa 800/850 euro al mese;
  • addetto alle pulizie part time (che è il tipo di contratto più frequente per i lavoratori impegnati in case private): lo stipendio medio è di circa 500/550 euro al mese.

Inquadramento professionale per i collaboratori domestici

La collaborazione domestica è probabilmente il modo più diffuso che diventare addetti alle pulizie. Ovviamente esiste un CCNL (contratto nazionale del lavoro) per questi operatori, per cui sono previsti ferie, TFR, tutela in caso di maternità, malattia, infortunio e disoccupazione.

Il tipo di contratto è regolarmente registrato e può essere full time o part time, a seconda delle esigenze della famiglia. Se necessario nel contratto sono indicati anche i valori di vitto e alloggio previsti per il lavoratore. 

Tutte le comunicazioni relative al contratto devono essere inviate correttamente ed entro i tempi previsti ad INPS. 

Prima dell’assunzione è necessario sottoporsi ad una visita medica e accertare il proprio stato di salute. 

Nel CCNL sono previste anche sanzioni per i datori di lavoro che non regolarizzano la posizione dei propri collaboratori domestici. Alcune sono: 

  • assenza della documentazione per la visita medica: 200 euro di multa;
  • assunzione di un dipendente minorenne non in possesso delle deleghe previste: arresto fino a 6 mesi o ammenda fino a 5.000 euro;
  • mancata registrazione del contratto ad INPS: sanzione tra i 1500 e i 12.000 euro, più 150 euro per ogni giorno di lavoro nero accertato;
  • mancato versamento dei contributi: sanzione minima di 3.000 euro.
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