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Professione Dermatologo

Tra le varie carriere mediche quella di dermatologo è una delle più richieste. La gente si rivolge spessissimo al dermatologo per svariati motivi, dal controllo dei nei all’acne giovanile, fino all’identificazione di patologie più o meno gravi e per rimedi contro ustioni o eccessive esposizioni al sole. 

Chi è il dermatologo 

Il dermatologo è il medico della pelle, in pratica un medico specializzato nella diagnosi e trattamento di malattie e tumori della pelle e dei suoi annessi. La dermatologia è una branca della medicina che viene attribuita al medico di Forlì Girolamo Mercuriali, che nel 1572 scrisse De morbis cutaneis, ritenuto il primo trattato sulle malattie della pelle. 

La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo e presenta una struttura stratificata robusta ed elastica che funge da copertura impermeabile e da protezione. La dermatologia studia appunto le patologie correlate all’epidermide, ma non è la sola cute oggetto di interesse dello specialista dermatologo. Il dermatologo infatti si occupa anche delle mucose, ovvero quelle parti delicate di tessuto riccamente vascolarizzate e innervate che rivestono gli orifizi del corpo, quelli che dall’esterno portano all’interno: cavo orale, vagina, naso. 

Infine, anche le parti “cornee”, ovvero unghie e capelli, sono area di interesse della dermatologia. Tutte le anomalie, i disturbi, le malattie o semplicemente gli inestetismi che si verificano sulla pelle e sulle zone connesse devono portare ad una visita dermatologica di controllo

La gamma di pazienti visitati dai dermatologi è molto ampia e va dai neonati agli anziani. Sono state descritte oltre 2000 malattie della pelle, ma le 20 più comuni rappresentano il 90% dei casi di pazienti dermatologici. 

Malattie infiammatorie della pelle come l’eczema e la psoriasi sono molto comuni e senza trattamento adeguato possono produrre disabilità significative. L’acne grave negli adolescenti è un altro motivo comune per rivolgersi ad un dermatologo. 

Negli ultimi anni poi il cancro della pelle ha assunto una proporzione quasi epidemica nella popolazione, almeno in parte per la facile disponibilità di vacanze all’estero e l’errata convinzione che la pelle abbronzata sia anche sana. I dermatologi sono al centro sia della ricerca che della cura del cancro della pelle e questo comprende fino al 40% dei casi in cui sono chiamati in causa. 

In alcune parti del mondo, come l’Australia, le patologie più diffuse sono il melanoma maligno, il carcinoma a cellule squamose e il carcinoma a cellule basali, patologie derivanti dall’esposizione solare. 

In altre regioni, i dermatologi hanno maggiori probabilità di incontrare problemi estetici; disturbi dei capelli e delle unghie, dermatite professionale, psoriasi, infezioni della pelle, eczema, acne, rosacea e dermatite delle mani. La rosacea ad esempio è una condizione comune della pelle che può causare arrossamenti e gonfiori. La dermatite delle mani deriva dal contatto con i prodotti chimici domestici e colpisce la maggior parte delle donne con bambini. 

Ci sono anche problemi estetici per i quali i dermatologi possono fornire assistenza, che comprendono rughe, macchie dell’età e altri segni d’invecchiamento, perdita di capelli e cicatrici. 

La dermatologia quindi si adatta costantemente per far fronte alle mutevoli sfide mediche della società moderna, dove pesticidi, composti industriali e cosmetici pongono continuamente nuovi problemi dermatologici. Più tempo libero e lavoro all’aperto hanno aumentato l’esposizione al sole e ad altri pericoli che possono causare malattie della pelle. 

Che cosa fa il dermatologo 

Spesso il dermatologo è in grado di individuare la patologia dermatologica della quale si soffre semplicemente osservando attentamente la manifestazione della patologia stessa, ed è in grado di predisporre la giusta terapia per ogni caso: dermatiti, eczemi, orticarie, eritemi, micosi, verruche, psoriasi, ulcere. 

La visita dermatologica è un passaggio fondamentale per escludere, diagnosticare o monitorare un disturbo di carattere dermatologico. Oltre ai soggetti con malattie a carico della cute già note, che d’accordo con lo specialista si sottopongono a periodici controlli, si può essere inviati dal proprio medico curante al dermatologo per accertare la natura di sintomi come anomalie riscontrate a livello di un neo, presenza di eruzioni cutanee di vario tipo, presenza di pomfi o angioedemi accompagnati o meno da dolore, prurito persistenti o cambiamento del colore e della consistenza della pelle. 

Nella prima parte della visita il dermatologo esegue l’anamnesi del paziente, raccogliendo quindi tutte le informazioni riguardanti la storia e lo stile di vita del paziente: alimentazione, vizio del fumo, consumo di alcol, livello di attività fisica e di sedentarietà, eventuali patologie a carico, altri casi in famiglia di patologie dermatologiche, eventuale assunzione di farmaci. Quindi si informa su comparsa e durata della manifestazione della patologia e sulle caratteristiche dei sintomi. 

A questa fondamentale fase propedeutica segue la visita obiettiva, ovvero l’ispezione delle aree problematiche, anche con l’eventuale ausilio di strumenti di ingrandimento. Spesso è sufficiente questa valutazione per giungere ad una prima diagnosi

Dopo l’esame obiettivo si passa alla fase conclusiva della visita, che può terminare con l’indicazione di un percorso terapeutico, o, a seconda della tipologia di disturbo ipotizzata, per conferma della diagnosi o qualora non siano sufficienti le informazioni ricavate per individuare le cause del sintomo, con la prescrizione di ulteriori esami o test clinici.

In caso di dubbio nel formulare la diagnosi il dermatologo potrà richiedere la sottoposizione del paziente a esami strumentali, come ad esempio: 

  • Biopsia per esame istologico; 
  • Esami al microscopio o colturali per l’individuazione di germi infettivi o parassiti (es. funghi); 
  • Analisi del sangue (es. se si sospettano anomalie ormonali, fattori allergici o carenze nutrizionali); 
  • Patch test per le allergie; 
  • Analisi del capello; 
  • TAC; 
  • PET; 
  • Radiografia; 
  • Ecografia; 
  • Eco doppler; 
  • Risonanza magnetica nucleare. 

Le procedure più spesso utilizzate dal dermatologo per il trattamento delle diverse patologie dermatologiche sono le seguenti: 

  • biopsia cutanea: viene svolta prevalentemente per diagnosticare o escludere alcune malattie della pelle; 
  • peeling: mediante l’applicazione di una soluzione chimica sulla pelle, lo strato cutaneo più esterno viene eliminato per lasciare spazio a un nuovo strato di pelle; spesso questa procedura viene utilizzata per trattare la pelle danneggiata dal sole e da alcuni tipi di acne; 
  • crioterapia: mediante l’applicazione di azoto liquido lesioni cutanee come le verruche vengono congelate con lo scopo di eliminarle; 
  • dermoabrasione: viene utilizzata per il trattamento di cicatrici e di altre imperfezioni della pelle come tatuaggi e rughe; 
  • asportazione di uno o più nei; 
  • eliminazione di peli superflui; 
  • chirurgia laser: i dermatologi utilizzano la chirurgia laser per rimuovere una varietà di lesioni cutanee tra cui tumori, verruche, tatuaggi, voglie, cicatrici, rughe. 

Alcune malattie della pelle, soprattutto le forme croniche come la psoriasi o le dermatiti da stress vanno monitorate costantemente, e l’approccio che lo specialista in dermatologia assume in questi casi è di tipo olistico, in modo da inglobare la malattia e i suoi sintomi in un quadro più ampio che è il paziente stesso, nella sua interezza. 

Non di rado, poi, le patologie di pelle e mucose vanno ad intersecarsi con disturbi che attengono ad altre branche della medicina, tra cui ginecologia e andrologia, stomatologia e odontoiatria, endocrinologia. Pertanto in molti casi si rende necessario un approccio multidisciplinare in cui lo specialista in dermatologia si relazioni con i colleghi delle altre specialità mediche allo scopo di offrire al paziente la miglior prestazione sanitaria possibile. 

Come si diventa dermatologi 

Un medico dermatologo è laureato in Medicina e Chirurgia, con specializzazione in Dermatologia e Venereologia. Il suo lavoro consiste nella diagnosi e nel trattamento di malattie e tumori della pelle, per cui il suo percorso formativo deve prevedere una solida preparazione multidisciplinare. Nel corso della sua formazione deve quindi affrontare materie come l’immunologia, la neurologia, l’infettivologia, l’endocrinologia, la reumatologia, l’angiologia e la flebologia. 

Nel lavoro di un dermatologo ci sono molti aspetti sia medici che chirurgici. Può avere a che fare con la chirurgia dei tumori cutanei, la chirurgia laser, la terapia fotodinamica ed esami diagnostici come la mappatura dei nevi.

In tempi più recenti inoltre nuove branche della disciplina si stanno focalizzando su aspetti particolare. Si assiste infatti alla diffusione di specializzati in dermopatologia, dermatologia pediatrica, immunodermatologia, psicodermatologia, chirurgia dermatologica e dermatologia plastica. 

Per poter avere accesso alla professione medica si deve prima di tutto superare un test di ammissione alla facoltà di Medina e Chirurgia, che si tiene ogni anno nei primi giorni di settembre presso un’aula della facoltà. Si tratta di un corso di laurea a ciclo unico della durata di sei anni complessivi. Il numero di posti disponibili varia di anno in anno, intorno ai 350 circa. 

Una volta aver avuto accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia lo studente deve procedere con l’esecuzione di tutto gli esami previsti dal corso di laurea, scritti e orali, e all’acquisizione di una serie di crediti formativi che comprendono attività didattiche elettive (partecipazione a congressi, conferenze, attività proposte dai docenti), internati presso le cliniche, corsi extrauniversitari attinenti. Alla fine del sesto anno, con il completamento degli esami, ci si laurea. 

Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia è necessario sostenere un esame per ottenere l’Abilitazione alla professione medica. Quindi si prosegue nella richiesta all’iscrizione nell’Albo dell’Ordine dei Medici

Soltanto dopo questi tre importanti passaggi, ovvero laurea, abilitazione e iscrizione all’albo, si è autorizzati ad esercitare la professione, a formulare diagnosi e somministrare qualsiasi terapia a seconda del caso. 

Una volta iscritti all’Ordine dei Medici, bisogna effettuare un concorso per accedere alla scuola di specializzazione in Dermatologia e Malattie Veneree. La durata del corso post-laurea è di cinque anni durante il quale si verrà chiamati a sostenere ulteriori esami scritti e orali, prestare la propria attività clinica come aiuto dei medici specialisti di reparto, a comprendere a fondo tutte le procedure e le tecniche che saranno utili un giorno quando si dovrà operare in prima persona. 

Un medico specialista in dermatologia e malattie veneree si occupa della diagnosi e cura delle patologie che interessano tutto l’ambito cutaneo (malattie allergiche, infettive, parassitarie, lesioni precancerose e malattie tumorali, tumori benigni quali i nevi, malattie professionali, benessere del capello, cosmetici); inoltre è suo campo d’interesse la valutazione delle malattie veneree con manifestazioni in qualsiasi sede corporea, come ad esempio la sifilide e la gonorrea. 

Un medico dermatologo può esercitare la propria attività presso un ospedale pubblico, una struttura privata come dipendente, oppure aprire un proprio ambulatorio ed esercitare un’attività privata in modo indipendente. In più può approfondire le proprie conoscenze e applicazioni professionali nell’ambito della medicina estetica. 

Aprire uno studio medico dermatologico 

I requisiti burocratici 

Per poter aprire uno studio dermatologico bisogna essere in possesso di titoli per l’esercizio della professione, quindi oltre ai vari titoli di studio, occorre essere iscritti all’Ordine dei Medici previsto per la suddetta categoria. 

Occorre anche aprire la Partita Iva recandosi presso l’Agenzia delle Entrate e regolarizzare la propria posizione contributiva presso l’ENPAM (cassa di previdenza dei medici). Si tratta di una procedura piuttosto semplice e può essere eseguita dal medico stesso. Quindi, come ultimo passaggio burocratico, bisogna procedere all’iscrizione INAIL

Se poi l’intenzione è quella di aprire uno studio medico dermatologico associato, tutti i colleghi dovranno essere iscritti all’Ordine dei Medici competenti, ed ognuno di essi dovrà rispettare l’iter burocratico appena descritto.  

Oltretutto è obbligatorio per tutti i professionisti iscritti all’Albo attivare una posta elettronica certificata (PEC) e comunicarla successivamente all’Ordine dei Medici. 

Un altro piccolo aspetto da porre attenzione: non è necessario presentare la SCIA al comune di appartenenza quando si tratta di effettuare solamente visite anche con diagnostica strumentale non invasiva. 

Di conseguenza, per poter avviare un’attività del genere non occorre avere in mano alcuna autorizzazione amministrativa e né tantomeno vengono effettuati specifici controlli da parte dell’Autorità sanitaria, questo perché stiamo parlando di uno studio medico dermatologico privato e non di un ambulatorio privato

La differenza sostanziale tra le due strutture consiste nel fatto che nello studio medico è presente lo specialista, che esegue visite esclusivamente a pagamento, quindi per poter usufruire di tale servizio bisogna prenotare la visita e successivamente sottoporsi ad una visita o trattamento. Discorso a parte invece va fatto per l’ambulatorio: si tratta di un luogo aperto al pubblico e in quanto tale deve rispettare alcuni obblighi imposti dalla legge. 

Il medico specialista ha ampia libertà di scelta in merito a quando prestare servizio, mentre negli ambulatori questo non avviene, gli orari sono imposti e dunque occorre rispettarli. 

L’immobile 

La scelta dell’immobile dove aprire lo studio è fondamentale e pertanto bisogna prestare attenzione ad alcuni fattori prima di stipulare un contratto di locazione o procedere con l’acquisto del medesimo. 

Il locale va scelto in base alle proprie esigenze: se lo spazio da destinarsi riguarda soltanto la professione di dermatologo allora in tal caso potrebbero andar bene anche 70 o 80 metri quadri. Non è detto che lo studio debba essere molto ampio, l’importante è che venga così strutturato: 

  • Sala d’attesa; 
  • Servizi igienici adeguati, accessibile anche per i disabili. Il lavabo deve avere comandi non manuali, e devono esserci dispenser di sapone e asciugamani monouso; 
  • Stanza per le visite, con pavimento lavabile e dimensione adeguate alle strumentazioni; 
  • Uno spogliatoio per il medico e per i suoi eventuali collaboratori; 
  • Una stanza apposita dove riporre asciugamani sporchi o camici. 

Bisogna valutare bene a dove aprire lo studio medico dermatologico. È consigliabile valutare aree dove non sono presenti vie di grande traffico, ma al contrario, è bene optare per un’area un po’ riservata l’importante che sia facilmente raggiungibile e che ci sia a disposizione un ampio parcheggio per i pazienti dove posteggiare il proprio veicolo senza dover spendere tempo inutile a cercare un parcheggio adeguato. 

Oltretutto è consigliabile evitare di ricercare location situati in prossimità di insediamenti industriali numerosi, spazi destinati a riunioni pubbliche, aree adibite a mercati. 

Un altro aspetto a cui prestare la dovuta considerazione è il seguente: lo studio medico dermatologico non deve essere contiguo a garage, trombe di scale, o a vani ascensori

Non sono pochi i dermatologi così come molti altri medici che eseguono le loro prestazioni all’interno di un appartamento. L’importante è che ogni stanza venga suddivisa tenendo in considerazione quanto illustrato in precedenza. 

Costi e guadagni 

Come per qualsiasi attività, anche in questo caso sono diversi i costi da sostenere per poter avviare uno studio medico dermatologico. Tra i vari costi annoveriamo: 

  • Affitto di locazione; 
  • Tutte le spese adibite per l’iscrizione all’ENPAM, all’INAIL; 
  • Eventuali ristrutturazioni all’interno della location; 
  • Allestimento dello stesso; 
  • Acquisto di macchinari e dispositivi. 

Per offrire un servizio completo ai propri pazienti un buon dermatologo deve disporre di strumenti efficaci e all’avanguardia per eseguire ed appurare diagnosi relative alla pelle. 

Per battere la concorrenza e contraddistinguersi sul mercato dunque, è necessario rivolgere l’attenzione all’acquisto di buoni macchinari di ultima generazione per combattere diversi problemi legati alla pelle. 

Non possiamo indicare con certezza qual è il costo per avviare uno studio medico dermatologico, indicativamente potrebbe essere tra i 50.000 ed i 60.000 EUR, ma questo dipenderà dalla grandezza della location, dalle varie modifiche da apportare, il contratto di locazione, ma ciò che incide maggiormente sono i macchinari. 

Lo stipendio medio di un dermatologo è di 85.000 EUR lordi all’anno, che tradotti mensilmente fanno circa 3.850 EUR netti. La retribuzione di un dermatologo può partire da uno stipendio minimo di 55.000 EUR lordi all’anno, mentre lo stipendio massimo può anche arrivare a superare i 270.000 EUR lordi all’anno. 

Da considerare che nella fase iniziale occorre farsi un nome e un giro di clienti consolidato, per cui il guadagno medio a medico potrebbe aggirarsi intorno ai 2000 – 3000 EUR al mese. Con il tempo, se il giovane medico dermatologo riuscirà ad allargare la sua cerchia potrebbe arrivare addirittura a guadagnare fino a 7.000 o 8000 EUR al mese netti. 

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