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Lettera di dimissioni

L’entrata in vigore del Jobs Act nel 2016 ha eliminato l’obbligo di presentazione della lettera di dimissioni in formato cartaceo al proprio datore di lavoro.

Le dimissioni devono essere presentate in via telematica, compilando il form dedicato online. La lettera di dimissioni diviene parte integrante del processo di dimissioni che un lavoratore subordinato può mettere in atto in caso di dimissioni volontarie, per giusta causa o se si raggiunge un accordo. In quest’ultimo caso si configura la così detta rescissione consensuale del contratto.

Quando e in quali casi presentare la lettera di dimissioni

L’introduzione delle procedure online rende la lettera di dimissioni in formato cartaceo un atto non formale che in alcuni contesti lavorativi può essere una buona prassi presentare ugualmente al datore di lavoro.

Presentare le dimissioni significa comunicare la fine di un rapporto lavorativo, il quale cesserà solo dopo il trascorrere dei giorni di preavviso, un arco di tempo specificato nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. I giorni di preavviso forniscono al datore di lavoro un periodo di tempo utile per riorganizzare il lavoro o assumere un nuovo dipendente.

In genere, il preavviso è previsto nei contratti a tempo indeterminato e ha una durata variabile dagli 8 ai 15 giorni. In caso di contratto a tempo determinato, le dimissioni salvo accordo tra le parti o recesso per giusta causa, diventano effettive dal giorno della scadenza del contratto.

In caso di tirocinio o stage , non vi è obbligo di preavviso così come nel caso in cui in lavoratore stia sostenendo il periodo di prova.

Lettera di dimissioni senza preavviso

L’unica modalità in cui in lavoratore può dimettersi o come spesso impropriamente detto “licenziarsi”, si configura quando le dimissioni sono per giusta causa: mancato accredito dello stipendio, mancato versamento dei contributi e mobbing.

Per tutti gli altri casi, il lavoratore è tenuto a rispettare il periodo di preavviso stabilito nel contratto di lavoro, in caso contrario dovrà corrispondere un’indennità di mancato preavviso al datore di lavoro.

L’importo dell’indennità è pari alla retribuzione che il lavoratore avrebbe avuto diritto a percepire ottemperando ai giorni di preavviso previsti.

Come scrivere la lettera di dimissioni

Quando il lavoratore decide ugualmente di presentare una lettera di dimissioni in formato cartaceo prima di presentarle in via telematica, di fatto, evita che il datore di lavoro venga a conoscenza della decisione attraverso la comunicazione proveniente dal portale dedicato.

La decisione di scrivere preventivamente una lettera, può essere preceduta da un colloquio informale, ed è un modus operandi, messo in atto da coloro che intendono essere trasparenti e leali verso il proprio datore.

Non essendo un atto formale, è a discrezione del lavoratore cosa scrivere nella lettera di dimissioni, ricordando di inserire le principali informazioni:

  • Esplicitare la volontà di dimettersi, sottolineando se le dimissioni sono volontarie o al contrario vi è giusta causa;
  • Sottolineare quale sarà l’ultimo giorno di lavoro, tenendo conto di quanto espresso nel proprio contratto di lavoro;
  • Ringraziare il datore di lavoro per l’opportunità professionale;
  • Inserire eventuali informazioni rilevanti per il datore di lavoro come: lo stato di avanzamento dei progetti a cui si sta lavorando e le rispettive scadenze;
  • Firmare il documento.

In caso di dimissioni volontarie, non è obbligatorio inserire le motivazioni, la scelta dipende dal tipo di rapporto che si ha con il datore di lavoro. Le motivazioni che spingono un lavoratore a dimettersi volontariamente sono sostanzialmente quattro:

Una nuova opportunità lavorativa

Un lavoratore talvolta può ricevere offerte di lavoro migliori da parte di altre aziende. Una migliore offerta di lavoro significa avere un compenso più elevato ma può essere altresì considerata tale se permette al lavoratore di avvicinarsi alla propria località di residenza.

A causa di un trasferimento

A volte la decisione di dimettersi può essere causata da motivi personali, come un trasferimento in un’altra città a causa ad esempio di esigenze familiari.

Per motivi di salute

Le dimissioni per malattia si configurano come dimissioni volontarie, la legge infatti non annovera tale motivazione tra i possibili casi di dimissioni per giusta causa. Quando il lavoratore ha gravi problemi di salute, è tutelato dall’indennità di malattia.

La volontà di cambiare lavoro

Quando non piace più il proprio lavoro , oppure si decide di trasformare la propria passione in una professione, un lavoratore può esplicitare le motivazioni nella lettera di dimissioni.

Rassegnare le dimissioni, alcuni suggerimenti

La decisione di dimettersi volontariamente, indipendentemente dalle motivazioni, è sempre una decisione difficile da prendere. Si riportano alcuni suggerimenti per rendere il processo il meno difficile possibile:

Essere positivi: è importante cercare di separarsi dall’azienda lasciando un buon ricordo di sé stessi sia con il datore di lavoro che con i colleghi. Soprattutto quando si decide di rimanere nel medesimo settore lavorativo, potrebbero esserci in futuro nuove opportunità per entrare in relazione con i vecchi colleghi, inoltre, mantenere il proprio network è di fondamentale importanza.

Consegnare la lettera di persona: considerato che le procedure per le dimissioni sono formalmente accettate esclusivamente in via telematica, consegnare una lettera di persona potrebbe essere una buona occasione per confrontarsi e spiegare le proprie motivazioni anche di persona, un gesto che verrà apprezzato dal proprio datore di lavoro.

Non dilungarsi con le spiegazioni: dimettersi volontariamente vuol dire aver già preso una decisione, non c’è motivo quindi di fornire troppi dettagli o lasciar sotto intendere la volontà di una trattativa. Quando vi sono problemi all’interno di un’organizzazione è bene parlarne e farli presenti prima di procedere con atti formali.

Pianificare il futuro: dimettersi senza alternative non è mai una scelta corretta. L’ideale è avere la ragionevole certezza di riuscire presto a trovare un nuovo lavoro.

Perché le dimissioni è possibile presentarle sono in via telematica
La legge del 17 ottobre 2007, n.188, in vigore dal 23/11/2007 e successivamente modificata dalla Riforma Fornero con la legge del 28 giugno 2012, n.92, sono le leggi che hanno via via preparato il mercato del lavoro alle presentazione delle dimissioni esclusivamente online. Una procedura diventata l’unica strada percorribile nel 2016 con il decreto legislativo del 14 settembre 2015 n.151.

La lettera di dimissioni può quindi essere presentata esclusivamente online, una decisione che il legislatore ha preso per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco.

Le dimissioni in bianco erano una pratica diffusa tra i datori di lavori, secondo la quale, al momento della firma del contratto di lavoro, veniva fatta firmare anche la lettera di dimissioni, senza applicarvi la data e i dati così che, l’azienda disponeva di un documento per sollevare dall’incarico il lavoratore, senza doverlo licenziare.

Come presentare la lettera di dimissioni online

Le dimissioni online possono essere presentate da tutti i lavoratori subordinati che dispongono di un regolare contratto di lavoro. Le modalità previste per la presentazione sono due:

  • Servendosi degli enti abilitati utilizzando mediante il PIN Inps o SPID.
  • Oppure rivolgendosi agli enti abilitati come i sindacati, patronati, i consulenti del lavoro.
  • In caso di necessità è possibile contattare l’URP, per richiedere assistenza.

Revoca delle dimissioni

Le dimissioni online possono essere revocate entro 7 giorni dalla data dell’invio, accedendo alla propria aria riservata e cliccando sul pulsante: “Revoca”, oppure rivolgendosi ai medesimi organi preposti citati in precedenza.

Quali lavoratori non possono inviare la lettera di dimissioni online
Alcune tipologie di contratto, non possono inviare le proprie dimissioni online, dovranno quindi o utilizzare un modulo cartaceo o seguire le indicazioni previste nel proprio Contratto Collettivo Nazionale.
Sono esclusi dalle procedure telematiche:

  • I lavoratori impiegati nel settore pubblico
  • I lavoratori del settore domestico (colf e badanti);
  • I lavoratori che hanno raggiunto la rescissione consensuale del contratto in sede stragiudiziale;
  • Le forme di lavoro quali stage, tirocinio, periodo di prova, collaborazione coordinata e continuativa;
  • I lavoratori marittimi.
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