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Aprire una pensione per animali

Cani o gatti, non importa. I nostri amici a quattro zampe possono aver bisogno, in qualunque momento, per qualunque motivo, di un rifugio temporaneo, un luogo sicuro, un luogo dove trovare accoglienza, comfort, e calore umano. Una pensione per animali è un luogo sicuro, accogliente dove trovare ricovero in caso di necessità.

Se avete una grande passione per gli animali e voglia di mettervi in gioco, se siete intraprendenti e alla ricerca di nuove fonti di guadagno, aprire una pensione per animali può essere l’attività lavorativa che fa per voi.

Riuscire a trasformare in fonte di guadagno una grande passione, è sempre auspicabile, ma anche le passioni per diventare remunerative richiedono grande dedizione e professionalità.

Le competenze per svolgere questo tipo di professione possono essere acquisite senza troppi problemi tramite appositi corsi. La cosa più importante per intraprendere l’attiità è attenersi alle normative vigenti nella propria regione e scegliere un luogo con caratteristiche idonee.

Il servizio di pensione per animali è molto richiesto. Molte persone, pur amando il proprio animale domestico, non sempre possono portarlo con sé in caso di partenze prolungate per lavoro o anche per vacanza.

Purtroppo ancora pochi sono i villaggi, alberghi, hotel dove è ammesso l’ingresso agli animali. Ecco allora che, soprattutto nelle grandi città, avere un luogo dove è garantito uno splendido soggiorno anche per i nostri animali può essere molto comodo per i “padroni” e molto fruttuoso per i gestori della pensione.

Di base, chi vuole accingersi a questo tipo di attività deve necessariamente nutrire un amore per gli animali, essere dotato della capacità di prendersene cura, saper leggere i loro bisogni, riuscire a soddisfare i clienti (i proprietari degli animali) ma soprattutto i diretti beneficiari del trattamento.

L’esperienza nel settore ovviamente è ben accetta: avere esperienza nel campo della pet therapy e del dog sitting sicuramente facilita l’inserimento lavorativo. Queste sono le caratteristiche di base, ma come in molte professioni alcune caratteristiche sono necessarie ma non sufficienti. Anche per mettere su un’attività di questo tipo bisogna essere formati e in-formati, molto preparati. Ebbene sì, anche in questo caso bisogna studiare!

Le leggi, prima di tutto. Perché aprire una pensione non significa solo ospitare e far giocare gli animali; bisogna prendersene cura alimentandoli nel modo giusto, in base alle direttive date dai proprietari degli animali, dedicando spazi adeguati, curando la loro igiene alla perfezione.

Non è raro trovare la dicitura albergo per animali o asilo o ricovero. In genere la pensione offre servizi di base, mentre un albergo può offrire servizi extra più di lusso. In ogni caso, che sia esso albergo o pensione o ricovero, tutte le strutture richiedono che i gestori si assumano grandi responsabilità.

Un animale rappresenta per molti un affetto caro, da tenere in gran riguardo; affidandolo a una pensione per animali, il proprietario di un cane o di un gatto si aspetta cura, professionalità, accoglienza, si aspetta che il suo fido amico sia immerso in una situazione di benessere.

In quel momento, quando viene affidato un animale a terzi, si dà prova di grande fiducia in colui (o nella struttura) cui esso viene affidato. Questa fiducia non può e non deve essere tradita. Affinché tutto vada per il meglio e gli animali stiano bene nel soggiorno a breve, medio o a lungo termine, per svolgere al meglio questo lavoro, occorre quindi avere una buona preparazione.

La formazione di base si ottiene tramite un corso in cui apprendere le nozioni relative ai seguenti temi:

  • Conoscenza delle razze, caratteristiche comportamentali
  • Addestramento animali (soprattutto per i cani)
  • Norme di primo soccorso

Questo tipo di corsi però quasi mai danno una preparazione adeguata sulla parte legislativa e sanitaria, anche perché le normative variano in base al territorio, per questo bisogna essere dotati anche di tanta pazienza per andare di ufficio in ufficio a reperire tutte le informazioni necessarie, e le buona pratiche da mettere in atto.

Come aprire una pensione per animali

Aprire una pensione per animali non ammette l’ignoranza delle leggi. Quindi prima di qualunque altra cosa bisogna informarsi bene su quali sono gli adempimenti burocratico-legislativi da mettere in atto. In Italia ogni Regione (o quasi) ha una propria normativa di riferimento ed è bene attenersi ad essa.

Solo dopo esserci adeguatamente informati, se non ci ha scoraggiato l’iter da seguire, possiamo cominciare a progettare la pensione partendo dalla scelta del luogo. Conviene sicuramente fare un’analisi dei bisogni, una mappatura del territorio per evitare di collocare la nostra attività in una zona dove è poco richiesta o dove, al contrario, avremmo troppa concorrenza.

Cominciamo col dire che due sono le alternative che si possono percorrere:

  • aprire una pensione per animali in proprio;
  • farsi affidare una pensione da gestire in franchising.

Nel caso in cui si opti per avviare un’attività autonoma, il lavoro di preparazione sarà più lungo e complesso, ma sicuramente maggiori le soddisfazioni e, perché no, gli introiti.

Va da sé che per avviare un’attività in maniera autonoma bisogna avere molta lungimiranza, attitudini imprenditoriali e, soprattutto, un piccolo capitale da investire.

Le spese di avvio sono notevoli, stimate tra i 50.000 e gli 80.000 euro.
Tale variabilità dipende dal tipo di struttura che si vuole aprire e dal numero di animali che si vorrà predisporre ad accogliere. In ogni caso, in questa cifra, rientrano sicuramente le seguenti spese:

  • Canone d’affitto o l’acquisto dei locali in cui ubicare la propria pensione
  • Parcella del commercialista che dovrà seguire tutte le pratiche
  • Oneri per l’apertura della Partita Iva, iscrizione all’INAIL e INPS
  • Acquisto arredi
  • Acquisto attrezzature specifiche
  • Allacci e/o volture delle principali utenze
  • Eventuali lavori di ristrutturazione per mettere a norma i locali individuati

Ovviamente è possibile, come accade quando vogliamo impegnarci nell’acquisto di una casa o di altre spese “importanti”, richiedere un finanziamento presso una banca. Ma, come saprà chi ha già pensato di rivolgersi ad un Ente di credito per farsi anticipare consistenti somme di denaro per realizzare i propri progetti, anche questo non è semplicissimo:

bisognerà presentare una quantità notevole di documenti relativi all’apertura dell’attività, documenti che dimostrino l’apertura della Partita Iva e il proprio business plan oltre, ovviamente, a fornire ottime garanzie affinché la banca decida di prestarci il denaro necessario all’apertura della nostra pensione per animali. Le banche locali sono più propense a rilasciare finanziamenti in quanto interessate a incrementare l’attività imprenditoriale del territorio.

Tutto ciò si potrebbe ovviare nel caso in cui abbiate a disposizione un socio danaroso disposto a investire i propri capitali in una attività di questo tipo. Ovviamente gli utili dovranno poi essere ripartiti in maniera adeguata e proporzionale in base agli investimenti.

Abbiamo parlato di business plan, strumento molto utile nel caso di apertura di esercizi commerciali o attività imprenditoriali come questa.

Un business plan ben fatto consente di visualizzare e capire in tempi rapidi i pro e i contro dell’attività in cui si sta andando a investire tempo e denaro; un business pan dà la possibilità di individuare quale sia la forma giuridica più conveniente: una ditta individuale o una società a responsabilità limitata, una società a nome collettivo o una società per azioni?

Nel business plan vanno inseririti i relativi costi per l’apertura e la gestione della pensione, le spese fisse e le spese variabili, e gli eventuali ricavi. Il business plan permette anche di fare una proiezione dei guadagni futuri a medio e lungo termine.

Se avete come corredo di partenza, soldi, intraprendenza e lungimiranza, si può pensare al resto. In primis occorre individuare una zona idonea a questo tipo di attività che è bene sia collocata non in un centro abitato ma poco distante (in ogni caso minimo 500 metri) da esso e che sia, ad ogni modo facilmente raggiungibile.

Occorre conoscere il Piano Regolatore del Comune dove vorremmo insediare la nostra pensione e recarsi presso gli uffici della Azienda Sanitaria Locale di competenza territoriale per informarsi circa le normative di tipo sanitario da rispettare e ottenere così tutte le certificazioni necessarie allo svolgimento di tale attività in sicurezza e a norma di legge.

La certificazione di idoneità i medici della Asl la rilasceranno solo dopo accurate indagini e ispezioni relative agli spazi, all’igiene, al corretto smaltimento dei rifiuti. Fondamentale è verificare l’esistenza, nel territorio prescelto, di una buona rete idrica, di una rete fognaria funzionante poiché la pulizia e la disinfestazione periodica degli spazi dedicati agli animali necessitano di sistemi di scolo adeguati dei liquidi di risulta e dell’acqua sporca, cercando di farla arrivare direttamente alle fognature e non scaricandola nella terra circostante creando inquinamento e disagi (soprattutto all’olfatto) delle persone che abitano in zona.

Le normative riguardano, come dicevamo, prima di tutto, lo spazio che deve essere adeguato sia per dimensioni che per struttura: deve permettere di suddividere gli animali in base alle taglie e le tipologie, occorreranno molti box e cuccette, prefabbricati o da costruire, in ogni caso in numero adeguato al numero di animali che si intende ospitare.

Le misure sono regolamentate. Si va da un’ampiezza minima di 2 metri per gli animali di piccola taglia, fino a box di 9 metri per i quadrupedi più grandi. La media è di 4 o 5 metri, ma è più funzionale prevedere box di varia misura poiché non è possibile sapere in anticipo quali animali andremo ad ospitare.

La location deve anche avere spazi comuni, all’aperto, per far correre gli animali (cani soprattutto), socializzare tra loro, giocare. Come per gli esseri umani l’impianto di climatizzazione deve garantire temperature adeguate (né troppo fredde d’inverno, né troppo calde d’estate).

Per fare questo lavoro non si può essere soli. Il team di addetti alla cura degli animali in una pensione dipende sicuramente dal numero di posti “cuccette” che la vostra struttura potrà mettere a disposizione.

In ogni caso, che si tratti di una o più persone, è opportuno avere alle proprie dipendenze personale qualificato in grado di prendersi cura degli animali ospiti. Inoltre la presenza di un veterinario, in sede, o che collabori occasionalmente – disponibile a correre in caso di necessità, è un grande vantaggio per una struttura di accoglienza di questo tipo sia che essa accolga animali solo in determinate fasce orarie sia che essa si proponga come struttura h 24 per 365 giorni all’anno.

Se non si possiedono risparmi tali da poter investire in una attività di questo tipo e soprattutto se non si è in grado di gestire la complessità che un attività di questo tipo presenta, si può ricorrere alla seconda possibilità e cioè quella di aprire una pensione per animali in franchising.

I vantaggi di un’attività in franchising sono numerosi, a partire dalle fasi iniziali, forse quelle più difficili. Gestire una pensione affiliata a una catena consente di avere una consulenza e una supervisione costante su tutte le pratiche burocratico-amministrative da svolgere.

Gli arredi, le attrezzature, e tutto ciò che riguarda la logistica sono forniti dalla “casa madre” così come i corsi di aggiornamento per poter svolgere al meglio questa professione. Inoltre è garantito un sostegno durante tutto il percorso e un monitoraggio continuo su come l’attività procede. Va da sé che questa seconda opzione ha costi di avvio di molto inferiori a quelli che abbiamo visto precedentemente nel caso in cui si voglia agire come imprenditori di se stessi.

Infine, ma non è una questione di poco conto, il franchising garantisce pubblicità e visibilità proprio perché ci si affilia a una realtà già conosciuta, con molta esperienza e – in ogni caso – un marchio collaudato e riconoscibile. In questo caso il capitale iniziale da investire si aggirerebbe tra i 20.000 EUR e i 40.000 EUR.

L’attività in franchising è vivamente consigliata a chi per la prima volta approcci il mondo dell’imprenditoria e che sia quindi completamente all’oscuro di materie come gestione finanziaria, giurisprudenza, economia.
Sia che si proceda avviando un’attività autonoma, sia che si operi in franchising bisogna comunque fare i conti con le spese di gestione legate alla quotidianità:

  • Manutenzione dei locali, ordinaria e – se di proprietà – straordinaria
  • Aggiornamento professionale
  • Acquisto prodotti
  • Pulizia dei locali
  • Pagamento utenze: energia elettrica, gas, acqua potabile, smaltimento rifiuti
  • Stipula di una assicurazione per la struttura, per gli animali ospiti e per il personale

In una attività in franchising c’è un sostegno e un monitoraggio anche sulle spese di gestione, in una attività autonoma occorrerà avvalersi del commercialista o di un consulente finanziario.

Sviluppo professionale

Fare una stima precisa degli introiti derivanti da una professione di questo tipo non è semplice. Moltissime sono le variabili a determinare il guadagno mensile, a partire dal fatto se si sia un gestore autonomo o in franchising.

Tra i fattori da cui dipende lo stipendio abbiamo sicuramente la posizione del negozio o del centro al contatto con il pubblico.

Meno concorrenza c’è, più è possibile avere clienti e buone entrate. Se si decide di corredare la propria attività di servizi extra come ad esempio la tolettatura o corsi per migliorare l’obbedienza (soprattutto dei cani) o di addestramento vero e proprio, i guadagni crescono notevolmente e lo stipendio può dare più soddisfazione di un normale stipendio da impiegato.

Una pensione per animali base, che si occupi di soddisfare i bisogni primari dell’animale, se ben avviata, col tempo può dotarsi di servizi extra che accrescano l’attrattiva, la notorietà e le entrate della nostra attività. Tra i servizi aggiuntivi che una pensione di buon livello può offrire ci sono:

  • Corsi per addestramento di base (insegna – in questo caso al cane, i comandi più semplici come “seduto”, “a terra”, il richiamo etc…)
  • Corsi di obedience (comandi avanzati)
  • Agility (attività con percorsi a ostacoli)
  • Retrieving (addetsramento specifico per cani da riporto)
  • Difesa

Come si è soliti dire, la pubblicità è l’anima del commercio e anche questo tipo di attività non fa eccezione. È auspicabile aprire un canale di comunicazione privilegiato con i negozi di animali e i veterinari di zona.

Lasciare volantini, biglietti da visita, locandine. Può essere opportuno anche stipulare delle convenzioni con i canili municipali. Come accade per le professioni che si occupano del benessere psicofisico delle persone, anche in questo campo il passa-parola funziona tantissimo. Se un cliente è soddisfatto del trattamento ricevuto dal suo animale, sarà portato a consigliare ad altri il luogo.

Come abbiamo visto chi opera in franchising parte avvantaggiato per la promozione e la pubblicità, mentre chi parte da zero dovrà mettere a punto tutte queste strategie di marketing e comunicazione per farsi conoscere e ri-conoscere. Il settore non è in crisi poiché al giorno d’oggi il numero degli animali domestici presenti nelle case è elevatissimo.

I prezzi per tenere un animale in una pensione possono variare dai 20 ai 60 euro o più al giorno in base ai servizi offerti ma anche alla zona dove la struttura è collocata, alla fama che si è riusciti a raggiungere. Va da sé che più sono i posti e cuccette che si hanno, maggiori i servizi che si offrono più saranno i guadagni ma anche maggiori saranno le spese. Torniamo quindi all’importanza di avere un business plan e di non perdere mai di vista il rapporto costi-benefici.

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