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Lavorare come cameraman: cosa fa, cosa studia e quanto guadagna

Televisione, film e documentari giornalistici (e non) hanno in comune una figura professionale: quella del cameraman. 

Eppure, a diverse produzioni video corrispondono anche esigenze e compiti diversi. 

In questa guida parleremo proprio del lavoro del cameraman. Inizieremo dalle sue mansioni quotidiane, per poi passare alla sua formazione, alle caratteristiche che deve saper dominare e alle sue possibilità di guadagno e di carriera. 

Chi è il cameraman e quali sono i suoi compiti

Il cameraman è il cineoperatore che interviene direttamente e personalmente sulla telecamera, per produrre il girato desiderato dalla produzione e imprimere su pellicola la visione della scena del regista. 

I principali compiti del cameraman sono: 

  1. il sopralluogo con il regista e la produzione. La scelta delle tecniche e degli strumenti da impiegare dipende da molti fattori: le condizioni ambientali, la disposizione del set, la difficoltà della ripresa, la necessità di usare sollevatori e carrelli o di muoversi con una camera a mano, l’illuminazione della scena. Tutti questi elementi devono essere considerati durante il sopralluogo, e bisogna trovare una soluzione che accordi le condizioni dell’ambiente all’idea di partenza del regista che dovrà trovare il proprio compimento.
  2. la preparazione e realizzazione dell’inquadratura, compresa la verifica della correttezza della ripresa e l’assenza di elementi estranei nel frame; 
  3. la regolazione di tempi, velocità e movimento dei carrelli;
  4. la regolazione dei diaframmi, delle messe a fuoco e degli altri parametri di ripresa; 
  5. l’avvio della ripresa e il controllo del buon funzionamento per tutto lo shot.

Dopo la ripresa dovrà controllare la qualità e continuità tecnica del materiale ripreso e farà un primo passaggio di verifica sui piccoli dettagli della registrazione, del trucco o delle luci, che potrebbero essere sfuggiti agli altri operatori e che se ignorati possono compromettere la buona riuscita del prodotto finito.

Inoltre, si occuperà di archiviare il materiale, perché sia organizzato, ordinato e pronto per essere inviato alla supervisione e alla post-produzione, per il montaggio, gli effetti sonori, la correzione dei colori, gli effetti speciali e l’eventuale doppiaggio. 

Contemporaneamente tecnico ed artista

Il cameraman svolge contemporaneamente il ruolo di un tecnico e quello di un artista sul set. 

Ovviamente deve conoscere i dettagli delle riprese e degli strumenti che utilizza quotidianamente: ottiche, camere, carrelli, parametri di ripresa. 

Eppure quello del suo strumento è anche il punto di vista con cui gli spettatori vedranno il prodotto finito. In un certo senso, la macchina del cameraman sarà letteralmente l’occhio degli spettatori dentro la scena! Collaborando con il regista dovrà interpretarne le richieste e le idee, per riprendere la scena conferendo al girato l’emozione desiderata.

Cinema

Nel cinema non è raro che la figura del cameraman sia la stessa del regista, oppure del direttore di fotografia. Ad esempio, era contemporaneamente regista e cameraman Stanley Kubrick. Questa sovrapposizione è scelta di solito per dare maggiore personalità al girato, perché lo stile distintivo del filmmaker è proprio nel suo girato, che preferisce sorvegliare direttamente.

Televisione

In televisione, con angoli di ripresa differenziali e immagini ampie e strette che si alternano molto rapidamente, è frequente che ci siano in studio più camere, ognuna mossa da un singolo operatore. 

Le regolazioni tecniche delle camere, come l’apertura dei diaframmi, in televisione non vengono fatte dal cameraman ma dalla cabina macchine, una sorta di regia tecnica del programma.

Giornalismo

Nell’ambito foto-documentaristico e giornalistico è più frequente la tecnica Electronic News Gathering. In ENG l’operatore cameraman è il solo presente sul posto oltre al presentatore. Quindi, controlla in assoluta autonomia audio, video, fotografia e collegamento in diretta, se presente. 

L’epoca d’oro dei cameraman ENG nel giornalismo sono stati gli anni ‘60, ‘70 e ‘80, quando i giornalisti portavano la propria piccola troupe in missione in teatri di guerra e luoghi caldi delle notizie dal mondo. Successivamente, visti i costi di simili reportage, questo tipo di lavoro è diventato sempre meno frequente.

Gli altri settori

Un cameraman libero professionista può decidere di lavorare anche in ambiti quali: 

  • pubblicità (con la realizzazione di spot e video marketing, una tecnica sempre più frequente ed apprezzata); 
  • musica (con la direzione di videoclip o la registrazione di concerti e manifestazioni musicali);
  • aziende (per la creazione di videocorsi, video motivazionali, guide, tutorial);
  • privati (in occasione di eventi e cerimonie, come matrimoni e battesimi). In questa circostanza in particolare è di solito richiesto avere anche competenze in fotografia.

Il cameraman che lavora in questi settori prende più facilmente il nome di “videomaker”, perché per una piccola produzione è probabile che si occupi anche di altre mansioni generalmente non affidate al cameraman televisivo (come il montaggio e la finitura finale del prodotto).

La formazione necessaria per diventare cameraman

Non esiste un solo genere di corso (o una sola scuola) che prepara a diventare cameraman. 

Di certo la preparazione più completa e più tecnica è quella fornita dalle Accademie di Cinema. 

Le più famose in Italia sono: 

  • Scuola Gian Maria Volonté
  • Centro Sperimentale di Cinematografia
  • Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti
  • Immagina
  • Accademia nazionale del Cinema
  • Accademia Griffith

In Europa vale la pena verificare i bandi di ammissione di London Film School e Ecole Louis-Lumière di Parigi. 

Negli Stati Uniti l’istituzione cinematografica più famosa è sicuramente la New York Film Academy, che ha sfornato immensi talenti tra registi, sceneggiatori e attori.

La maggior parte di queste scuole sono a numero chiuso, estremamente selettive e costose, ma permettono di accedere alla formazione di più alto livello ad oggi disponibile. Inoltre, le referenze ottenute con questi percorsi di studio rendono davvero improbabile non avviarsi al mondo del lavoro e alla costruzione di un buon curriculum subito dopo il diploma. 

Ovviamente, ognuna di queste scuole mette a disposizione alcune borse di studio ogni anno, per gli studenti più meritevoli. Per rimanere aggiornati sulle novità in merito a borse di studio e periodi di apertura delle iscrizioni è bene iscriversi alla newsletter periodica.

Per iscriversi è di solito necessario avere solamente compiuto la maggiore età.

Uno dei pochi corsi universitari che invece può avvicinare al mondo del cinema è il DAMS, attivato presso la maggioranza delle facoltà di Lettere. 

La formazione universitaria è comunque di natura più teorica che pratica, e sarà necessario integrare il proprio curriculum con tirocini, corsi pratici ed esperienze sul campo.

Moltissimi corsi privati, tenuti da videomaker e fotografi, possono essere seguiti come integrazioni alla propria formazione (con costi mediamente decisamente più contenuti e concorrenziali).

Caratteristiche ed abilità

Come sempre, dividiamo le abilità e le competenze dei professionisti in due grandi gruppi: quelle tecniche e specialistiche, che letteralmente “fanno” il mestiere e sono tipiche di ogni professione, e quelle interpersonali. 

Competenze tecniche

Per un cameraman è indispensabile conoscere: 

  • i più minuti aspetti della cinematografia; 
  • l’attrezzatura con cui lavora: macchine, cavalletti, stedicam, dolly e carrelli; 
  • i principi basici della fotografia e dell’illuminazione dei set cinematografici e televisivi; 
  • se impegnato in una produzione internazionale, l’inglese ad un alto livello di competenze e plasticità linguistica;
  • una buona capacità di interpretare le richieste del regista e restituire le emozioni desiderate con le immagini. 

Competenze interpersonali

Le principali competenze e abilità interpersonali di un cameraman sono: 

  1. la propensione al lavoro di squadra; 
  2. buone doti di comunicazione, per coordinare il proprio lavoro con quello dei colleghi e degli altri reparti tecnici coinvolti; 
  3. la disponibilità a lavorare fino a tardi la sera, di notte, all’estero o la mattina molto presto.

Guadagni e carriera del cameraman

I guadagni di un cameraman sono davvero molto variabili a seconda di diversi fattori. Alcuni dei più importanti sono: 

  • esperienza ed anzianità; 
  • regime professionale, se dipendente o libero professionista; 
  • ampiezza della produzione che lo coinvolge;
  • disponibilità a viaggiare per lunghi periodi e indennità di servizio eventuali; 
  • curriculum e produzioni già affrontate in passato. 

Un giovane cameraman alle sue prime esperienze di lavoro, per esempio in una piccola TV locale, può guadagnare indicativamente 500 euro al mese.

Un cameraman di medio livello impegnato nel mondo televisivo guadagna, in Italia, circa 1500 euro al mese. 

Nel mondo del cinema è più probabile venire pagati a giornata di lavoro, o con un forfait stabilito da contratto. 

Il costo orario di un cameraman professionista che lavora come freelancer parte invece dai 10 euro e può arrivare anche ad oltre 30.

Dove trovare altri cameraman per confrontarsi e creare contatti

In Italia non esistono albi ufficiali o ordini professionali per i cameraman e i professionisti del cinema e della televisione. In compenso ci sono tante fondazioni e associazioni che si occupano proprio di queste tematiche, ed è sicuramente sensato pensare di partecipare a corsi, convegni, workshop tenuti proprio da questi enti, sia per conoscere nuovi colleghi, sia per creare potenziali contatti professionali. 

Le principali realtà in Italia sono: 

  • AITC (Associazione Italiana Tele-Cineoperatori). Nasce nel 1965 per volontà di alcuni dei dipendenti RAI. Si occupa moltissimo di formazione ed informazione;
  • ARE (Associazione nazionale Riprese Esterne televisive e cinematografiche). Si occupa degli operatori di riprese esterne, appunto, e mette a disposizione molti seminari e corsi per gli addetti al lavori; 
  • SLC (Sindacato Lavoratori della Comunicazione): unisce sotto la propria ala moltissime professioni della comunicazione, in un senso molto ampio; 
  • Fistel CISL;
  • UILCOM (Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione);
  • Autonomo Sindacato Audiovisivi, con interesse soprattutto per i valori sindacali. In Lazio, dove è più attivo, organizza anche eventi e workshop;

Le ultime associazioni da tenere d’occhio sono quelle di Giornalisti, Informazione e Stampa, settori che ovviamente beneficiano del lavoro di cameraman e videomaker.

Il futuro

Informazione e disponibilità di mezzi hanno reso negli anni decisamente più semplice per più persone avvicinarsi alle carriere del cinema, della TV e della pubblicità. 

Con uno smartphone di ultima generazione è possibile ottenere foto e video di buona qualità: il resto, lo fa la manualità e la sensibilità creativa. Basta caricare il proprio video sui social per vederlo repostato e riutilizzato dalle testate giornalistiche, anche le più prestigiose, come materiale di repertorio a costo zero.

I software di montaggio video sono sempre più intuitivi e facili da usare, oltre che più economici. 

Basta accedere a Google o ad Amazon e fare la giusta ricerca per trovare corsi, libri, manuali di tutti i tipi e le fasce di prezzo per iniziare ad acquisire le giuste informazioni tecniche. 

Insomma: fare il cameraman sembra essere una possibilità alla portata di sempre più persone. 

Eppure, questo mestiere non è destinato a morire. Il segreto è proprio nella manualità, che non si può acquisire se non con professionalità ed esperienza. 

Indubbiamente per rimanere sempre più aggiornati sull’evoluzione del mestiere è bene informarsi con continuità e costanza e sperimentare nuove tecniche. 

Probabilmente, il futuro della cinematografia sarà in buona parte nelle mani (o meglio: nelle eliche) dei droni. Per diventare operatore drone sono necessarie certificazioni particolari, oltre al talento di cameraman o videomaker. Una possibilità, insomma, da non trascurare per chi desidera avvicinarsi a questo universo professionale, o per chi non vuole perdere posizioni in futuro.

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