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Fare della propria passione un lavoro

Un vecchio detto dice “fai il lavoro che ami e non lavorerai mai”. In effetti un fondo di verità sembra esserci in un’affermazione come queste, e molti durante la propria carriera lavorativa hanno sognato di potersi occupare di qualcosa che fosse anche una passione, e altrettanti hanno magari sperato di poter trasformare un hobby in qualcosa di retribuito e che possa dare soddisfazioni anche dal lato economico. 

Naturalmente come tutte le cose belle, anche questa ha delle difficoltà importanti da superare, ostacoli dettati delle passioni stesse, ma talvolta anche da altri fattori che rendono impossibile impostare come lavoro qualcosa che si è sempre fatto come hobby o passatempo. 

Per chi sogna di poter cambiare marcia lavorativa, e di trovare nuovi stimoli e soddisfazioni ecco quello che c’è da sapere sulla possibilità di trasformare una passione in un lavoro stabile e ben retribuito, con l’aggiunta di qualche consiglio pratico su come provare a tramutare il sogno in realtà.

La propria passione è monetizzabile?

La prima cosa da fare se si vuole intraprendere questo percorso è fare una banale analisi di fattibilità, quindi capire se la nostra passione è monetizzabile e vendibile, sia verso la clientela in senso più ampio, che nei confronti del mercato del lavoro.

Infatti non sempre quello che ci piace può essere vendibile e assicurare un reddito costante, anzi il più delle volte questa eventualità è piuttosto remota, e i tentativi di riuscita naufragano velocemente proprio perché non si valutano prima gli aspetti economici del progetto.

La domanda principale da farsi prima di iniziare è quindi: ci sono persone che potrebbero interessarsi alla mia attività?

Un’attenta analisi del business in cui si vuole operare deve partire anche da quelli che sono i possibili concorrenti. Vedere se qualcuno ha già sperimentato quel tipo di attività con profitto è senza dubbio un passo fondamentale per capire le nostre possibilità di riuscita. Quindi per capire la reale portata economica della nostra passione è consigliabile analizzare i competitor senza paura di prendere in esame realtà troppo grandi o strutturate, perché anche queste possono fornire informazioni importanti. Vedere quali sono i punti di forza, i punti deboli e le probabili criticità permetterà di formarsi un’idea ampia di tutte quelle che sono le possibili implicazioni economiche di questo passo così importante.

E per organizzare tutte queste informazioni in maniera ordinata e comprensibile è sempre consigliabile stilare un piccolo business plan che possa fungere da documento riepilogativo e darci quindi un quadro chiaro di rutte le nostre possibilità in quello specifico campo d’interesse.

Come trasformare la propria passione in lavoro?

Ora che si hanno le basi per capire se vale effetivamente la pena di partire con un progetto lavorativo che implichi le proprie passioni, bisogna affrontare il passo di come tradurre in pratica queste aspirazioni.

Ecco quindi una lista di consigli utili per per lanciarsi in questa impresa.

  • La valutazione del tempo

Una delle cose fondamentali per fare i primi passi pratici è quella di valutare attentamente i tempi che si hanno a disposizione per la nuova attività. Poniamo il caso di voler tramutare in un lavoro la nostra passione per la cucina. La prima cosa che potrebbe saltare alla mente è quella di aprire un ristorante, ma per farlo servono, oltre che investimenti, anche notevoli quantità di tempo, che magari nelle fasi iniziali del nostro percorso non sono disponibili. La soluzione potrebbe ad esempio quella di optare per un ingresso un po’ più morbido per questa attività, magari offrendosi come personal chef a domicilio o organizzando dei piccoli catering. Questo permetterà di poter lavorare secondo le proprie disponibilità di tempo senza stravolgere i ritmi lavorativi e di vita precedentemente attivi.

  • Non abbandonare subito il vecchio lavoro

Non è un consiglio facile da seguire, ma è davvero uno sforzo fondamentale per la buona riuscita del proprio progetto. Il vecchio lavoro è certamente qualcosa che non si ama fare e che rischia di assorbire energie nei confronti della nuova strada che vogliamo intraprendere. Ma avere comunque alle spalle un sicurezza economica, soprattutto nella fase iniziale del nostro progetto, ci permette di godere di una maggiore libertà di manovra, e nella nuova carriera lavorativa potremmo prenderci i necessari rischi per sviluppare l’attività nascente. Ovviamente per seguire questo consiglio si devono sopportare periodi di sacrifici e difficoltà, ma la prospettiva del risultato finale, cioè un lavoro che coincide con una passione, è sicuramente uno stimolo notevole.

  • Perfeziona le tue competenze

Se abbiamo deciso che quello che più ci piace può diventare un lavoro, non si deve mai commettere l’errore di sentirci arrivati dal lato delle competenze e della formazione. Questo aspetto vale su due livelli distinti, quello del campo strettamente lavorativo, e quindi del nostro campo d’interesse, ma anche per tutte le attività collaterali alla gestione di un attività lavorativa. Quindi massima attenzione alla formazione e alle competenze, perché per riuscire con certezza si deve puntare a diventare i migliori. Pensiamo ad un concetto semplice ma con un esempio che rende bene l’idea. Se facciamo della passione per il modellismo un lavoro, dobbiamo necessariamente pesare che i nostri clienti saranno degli appassionati esattamente come noi, e quindi per avere successo nella nostra attività i prodotti che proponiamo dovranno essere i migliori e distinguersi da quelli dei nostri competitor. Infatti, soprattutto nel campo degli hobby, il cliente è anche disposto a spendere qualcosa in più del dovuto, ma solo a fronte di un prodotto o servizio di estrema qualità. Tralasciare questo punto focale conduce dritti al fallimento della nostra impresa.

  • Impara dagli errori e accetta suggerimenti

Nessuno nasce con la scienza in tasca. E quindi nella fase iniziale di un qualsiasi progetto si possono commettere alcuni errori potenzialmente fatali per una qualsiasi attività appena nata. La cosa è assolutamente naturale, e non ci si deve abbattere alla prima difficoltà. L’errore fa assolutamente parte di questa fase. La cosa importante e saperli riconoscere e provare ad imparare da essi oltre a seguire i consigli di chi sta già operando nel campo d’interesse scelto.

Accettare i suggerimenti e provare a prendere il buono dalle esperienze di chi è già passato attraverso le fasi di crescita di un progetto è senza dubbio una componente fondamentale del percorso di crescita della nuova attività lavorativa.

  • Sfrutta le possibilità offerte dalla rete

Al giorno d’oggi internet può essere considerato il primo volano fondamentale per la diffusione delle proprie attività. Grazie alla rete si possono proporre i propri prodotti o servizi in maniera capillare, andando a raggiungere i potenziali clienti in maniere che solo fino a pochi anni fa erano impossibili. Pertanto è fondamentale dotarsi di un minimo di strategia di marketing per pubblicizzare la propria passione e farla diventare un’occupazione stabile a tutti gli effetti. Inoltre tramite la rete si può andare alla ricerca di chi già manifesta il bisogno di un determinato prodotto o servizio. Basti pensare ai siti che si pongono da intermediari per l’incontro di domanda e offerta di freelance in vari campi come la scrittura, la fotografia o la musica. 

I rischi nel trasformare la propria passione in lavoro 

Esaudire il sogno di fare ciò che ci piace e riuscire a guadagnarsi da vivere con questo è un percorso lungo e pieno d’insidie. Non possiamo pensare che fare di una passione un mestiere sia un’operazione facile. Il rischio principale che si corre è proprio quello di vedere affievolire la passione per un determinato argomento proprio a causa delle difficoltà nel rendere possibile la sua trasformazione in un lavoro vero e proprio. 

Infatti si deve considerare che al di la della nostra passione per un determinato ambito, vi sono altre attività collaterali e collegate a questo che possono sporcare in un certo senso la nostra esperienza lavorativa. 

Si deve poi fare un discorso legato strettamente ai risultati del nostro lavoro e alle aspettative che si generano nei clienti che possono essere disattese quando proponiamo il servizio o prodotto come qualcosa di retribuito.

E la cosa è anche abbastanza scontata, se vogliamo. E’ una questione di aspettative. Se fai qualcosa per tuo puro diletto e la mostri ad un pubblico l’aspettativa che creata è a nostro vantaggio: la gente tende a sottovalutare le capacità di chi non fa qualcosa per mestiere e spesso rimane esageratamente colpita da un qualsiasi risultato.

Quando si propongono le stesse cose da un punto di vista lavorativo, le aspettative fatalmente salgono. Il pubblico (o meglio, i clienti in questo caso) ha aspettative meno elastiche e più mirate. E quindi c’è da dimostrare che si lavora  sì con passione ma, allo stesso tempo, anche con estrema qualità. E unire passione ed esigenze (altrui) non è una missione assolutamente semplice, ed anzi la difficoltà estrema che si porta appresso può risultare insormontabile.

Prendere sottogamba questo aspetto può essere molto controproducente, soprattutto se non si ha una buona dimestichezza a trattare con le persone (e i clienti possono essere le peggiori persone del mondo).

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