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10 cose da sapere se vuoi lavorare all’estero

Se il tuo desiderio è quello di lavorare all’estero ma non sai da dove iniziare eccoti 10 cose che devi assolutamente sapere per non trovarti in difficoltà quando sarai pronto ad iniziare la tua avventura all’estero. Sono 10 consigli pratici, cose che possono sembrare ovvie, ma che messe tutte assieme danno un quadro generale di tutto quello che occorre conoscere prima di fare un passo così importante.

1. Visti e permessi di lavoro

Ovviamente il primo passo fondamentale sarà conosce bene la normativa che regola le politiche d’immigrazione nel paese in cui si desidera andare a lavorare. Ogni paese ha le proprie peculiarità in questo senso, e ci potremmo trovare in difficoltà se non conosciamo perfettamente le regole. Il rischio concreto è quello divenire respinti già alla frontiera, o più comunemente all’aeroporto di competenza. Altre volte alcuni visti non permettono invece di svolgere attività lavorative, e vengono rilasciati per la semplice attività di turista nel paese scelto. Sarà quindi buona regola informarsi dettagliatamente, magari appoggiandosi alle ambasciate presenti nel nostro paese. Una volta capito quali sono i documenti necessari, bisognerà cercare di esaurire tutte le pratiche ancora prima della partenza, per non iniziare la propria avventura con il piede sbagliato, rischiando di dover tornare indietro ancora prima di cominciare.

2. Normative vigenti sul lavoro nei vari paesi esteri

Altra buona regola è quella d’ informarsi rispetto alle normative vigenti in materia di lavoro nel paese estero in cui desidera svolgere una qualsiasi attività lavorativa. Questo sarà molto utile per non trovarsi spiazzati di fronte ad eventuali offerte, con contratti di lavoro che magari non conosciamo e di cui sappiamo poco o nulla a livello di tutela e livello salariale. Ovviamente ogni paese ha la propria politica del lavoro e varie tipologie di contratti. Dal punto di vista delle varietà di contratti veri e propri non si troveranno enormi differenze rispetto al nostro paese, quello che potrebbe variare in maniera più decisa sono i diversi parametri previsti dai contratti collettivi che in alcuni paesi come Germania e Spagna ad esempio prevedono numerose deroghe assegnate alle singole aziende. Altro aspetto importante sarà quello di studiare le politiche contro la disoccupazione e gli ammortizzatori sociali messi in atto dai paesi in cui vogliamo lavorare, e capire se la nostra condizione di lavoratore preveniente dall’estero ci possa mettere in una qualche difficoltà in questo senso.

3. Costo della vita rispetto allo stipendio all’estero

Una volta studiate le normative del paese che ci dovrebbe accogliere giunge il momento in cui chiedersi se lo stipendio che si dovrebbe percepire sia sufficiente per vivere dignitosamente. Il costo della vita nei paesi esteri varia da nazione a nazione a seconda di numerosi fattori. Alcuni casi sono noti e gli esempi sono sotto gli occhi di tutti. In Gran Bretagna, ad esempio, è di dominio pubblico come il costo della vita sia elevato e quindi anche gli stipendi mediamente più alti rispetto all’Italia siano talvolta insufficienti per vivere bene. Uno dei primi parametri da prendere in considerazione quando si valuta il costo della vita è quello del costo per l’alloggio. Come detto, in un paese come l’Inghilterra, soprattutto nella città di Londra, il costo per una camera singola supera quello di un normale affitto per una media abitazione italiana. Altro parametro sono i costi fissi, come i trasporti, oppure spese che in Italia non sono necessarie come ad esempio le assicurazioni sanitarie che in paesi come ad esempio gli Stati Uniti sono praticamente obbligatorie.

4. Informarsi sulla cultura del paese che ci ospita

Ovviamente oltre alle cose più strettamente tecniche legate alla ricerca e al mantenimento del lavoro, vi sono anche aspetti legati alla vita di tutti i giorni che dobbiamo tenere in considerazione. Conoscere la cultura del posto dove decidiamo di vivere e lavorare è fondamentale per integrarsi bene e far crescere al contempo la nostra carriera professionale. Se pensiamo a paesi abbastanza vicini al nostro modo di vivere, come la Spagna o la Francia, non sarà difficile ambientarsi senza problemi. Ma già su paesi di cultura anglo sassone come la Germania o l’Inghilterra alcune differenze culturali potrebbero influire in maniera pericolosa sul nostro processo di adattamento. Questo investe davvero una grande importanza se pensiamo che ci tornerà utile non solo per trovarci a nostro agio e quindi fare conoscenze e rete, ma sarà decisiva anche per apprendere la cultura del lavoro presente in una specifica nazione, cosa fondamentale se volgiamo progredire professionalmente.

5. Informarsi su come trovare lavoro o alloggio prima di partire

L’organizzazione deve essere al primo posto quando decidiamo di affrontare un’esperienza lavorativa all’estero. Quindi è fortemente consigliabile preparare tutto prima di partire, così da non doversi preoccupare di nulla una volta giunti a destinazione. Trovarsi un lavoro prima di tutto. L’ideale è decidere di affrontare la vita in un paese estero a fronte di un un’offerta di lavoro accetta fuori dall’Italia. Avendo il lavoro, sarà quindi più facile mettere in ordine tutte le restanti tessere del mosaico, per prima quella della ricerca di alloggio. Una buona soluzione è data dai social che ormai sono d’importanza capitale anche in queste occasioni. Esistono molti gruppi in rete che riuniscono gli expat e questo ci servirà per trovare consigli pratici sulla nostra prossima casa oppure addirittura un primo punto d’appoggio da cui partire.

6. Informarsi su come trovano lavoro gli abitanti del luogo

Se invece il nostro punto di partenza non è un lavoro già acquisito, ma una persona conosciuta che ci può fare da appoggio in un primo periodo, sarà utile vedere come le persone del luogo trovano lavoro. In pratica si tratta di battere attivamente tutti canali più utilizzati nei vari paesi per la ricerca di lavoro, a cominciare dalle agenzie interinali internazionali, che operano già su tutto il territorio europeo, ed aiutano gli expat a trovare un’occupazione in breve tempo. Oppure capire come trovare velocemente lavoro attraverso dei canali più facili, su lavori che ad esempio hanno costante richiesta di manodopera e ci consentirebbero di avere una soluzione ponte da cui partire. Pensiamo, ad esempio, a tutti i lavori nel campo della ristorazione possibili a Londra, e vediamo come si può trovare rapidamente un’occupazione in quel settore, cioè attraverso quali canali specializzati o meno.

7. Conoscere la lingua parlata e scritta

Sembra un’indicazione ovvia ma non lo è in realtà. La conoscenza della lingua parlata è ovviamente fondamentale per capire e farsi comprendere, e se vogliamo lavorare in un paese estero non possiamo prescindere da questo fattore. Ma anche la parte della lingua scritta ha un’importanza decisiva. Pensiamo ad esempio di dover firmare un contratto di lavoro oppure d’affitto, non capire quello che sottoscriviamo potrebbe essere pericoloso. E la cosa si acuisce se decidiamo di lavorare ad esempio in Giappone, dove tra lingua parlata e scritta troviamo un abisso. Quindi occhio anche alle cose ovvie quando si decide di lavorare all’estero.

8. Cercare lavoro nei posti giusti e con metodo

Come detto organizzarsi prima della partenza è fondamentale. Sapere dove cercare è il primo passo quando cerchiamo offerte di lavoro estere. Fino a qualche anno fa questa organizzazione preliminare era più complicata ora grazie alle infinite opportunità che la rete mette a disposizione vi sono molte piattaforme interessanti che possono aiutare anche se non sappiamo ancora quello che vogliamo fare. Anzitutto passare per un’agenzia del lavoro per trovare occupazione all’estero potrebbe essere la mossa giusta. Esistono portali come www.italiansinfuga.com che raccolgono una lista di agenzie del lavoro divise per nazione dove trovare le giuste occasioni per lavorare all’estero. Oltre a questo un punto di partenza utile è anche il sito istituzionale dell’unione europea https://europa.eu/youth/it dove trovare informazioni di ogni tipo per il nostro progetto di lavoro all’estero. In pratica grazie alla rete possiamo organizzare tutto fin dall’inizio e non lasciare nulla al caso.

9. Preparare il giusto CV in base al paese

Una parte fondamentale per il piano di partenza verso il nostro nuovo lavoro all’estero sarà quello di adattare il Cv in base al paese di destinazione. La struttura dei curriculum nei paesi anglosassoni ad esempio è molto ben definita e non gradisce la presenza di presentazioni troppo fantasiose o stravaganti. Sarà quindi una buona idea modificare il curriculum in questo senso, rendendolo più asciutto e classico, per incontrare maggiormente l’approvazione dei datori di lavoro di quei paesi. Altra cosa molto importante all’estero, maggiormente rispetto all’Italia, è la preparazione delle cosiddette cover letters, in pratica le lettere di presentazione, che sono il primo vero biglietto da visita verso un datore di lavoro estero.

10. Avere un piano di riserva

Lavorare all’estero può essere un’esperienza meravigliosa, la migliore della nostra vita. Ma un tipo di occupazione in paesi lontano dall’Italia, porta con sé un numero di variabili maggiori, rispetto a svolgere la propria professione nella sicurezza del proprio paese. Avere una soluzione alternativa, il famoso piano B nel caso le cose non dovessero andare per il verso giusto deve fare parte del nostro piano di preparazione all’avventura lavorativa all’estero, e quindi dovremmo scegliere il paese che ci ospiterà anche in base alla possibile creazione di un piano di riserva, magari andando a lavorare in una nazione dove abbiamo già degli appoggi logistici.

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